Le demenze

annuncio pubblicitario
VECCHIAIA E
DEMENZA:
realtà
apparenza
e futuro
Dott. Cerri Alberto
“La morte di un vecchio è un libro che brucia”
Proverbio etiope
La storia ….

Il “De Senectute” (44 A.C.) di
Cicerone e il “De Brevitate
Vitae” (49 A.C.) di Seneca
sono un amaro richiamo della
società romana ai problemi
della vecchiaia. Queste opere
sono i documenti più antichi
del mondo occidentale che
trattano in modo organico un
nuovo corpo di dottrina: la
gerontologia intesa come
studio dei problemi sociali,
etici, morali e fisici della
vecchiaia.
Definizione di demenza

Il termine indicava in
modo generico le
condizioni di alterazione
dell’intelligenza e del
comportamento.
(De re medica 20 D.C.)
Nel 18° secolo




Esquirol identifica un
quadro clinico
caratterizzato da perdita:
Della memoria
Della capacità di giudizio
Dell’attenzione
Nel 20° secolo


Nel 1987 la demenza diventa una sindrome
clinica caratterizzata da:
Perdita delle funzioni cognitive
memoria
 Attività sociali e lavorative correlate


Perdita delle funzioni non cognitive
Personalità, affettività, ideazione e percezione
 Funzioni vegetative e comportamento

(DSM-III-R 1987)
Nonostante tutto …..

Il quadro clinico non
implica una specifica
causa:
Numerosi processi
patologici, possono
portare ad una quadro di
demenza
Invecchiamento della popolazione

La demenza è una condizione invalidante
in continuo aumento in tutto il mondo a
causa del progressivo invecchiamento
delle popolazioni
Incremento della popolazione
mondiale
Aspettativa di vita
Aspettativa di vita in Italia
Popolazione per classe di età (x 1000)
e tasso di incremento (%) - ISTAT
Età
1981
2001
0-19
16.861
11.349
-2.0
60-79
8.604
11.649
+1.5
80+
1.247
2.389
+3.2
Età
2001
2021
0-19
11.349
10.230
-0.5
60-79
11.646
13.224
+0.6
80+
2.389
4.562
+3.2
Tasso di incremento
Tasso di incremento
Prevalenza della demenza e delle sue
forme principali ( dati CNR)
Demenza
Età
M
F
Tot.
M. Di
Demenza vascolare
Alzheimer
M
F Tot. M.
F.
Tot.
65-69
1.0
1.3
1.2
0.4
0.7
0.6
0.4
0.4
0.4
70-74
2.3
4.6
3.5
0.8
2.4
1.7
0.8
0.7
0.8
75-79
9.5
8.8
9.0
2.8
4.3
3.6
2.8
1.5
2.0
80-84 18.5 22.7 21.7
5.7
9.0
7.7
3.7
5.0
4.5
Totale 5.3
1.7
3.2
2.5
1.4
1.5
1.4
7.2
6.4
Quali prospettive??


Studi epidemiologici
internazionali prevedono:
Nel 2020


48 milioni di persone
affette da demenza
Dopo ulteriori 20 anni:

81 milioni di persone
concentrate nei paesi in via
di sviluppo
Cause di demenza e prevalenza
15%
5%
Alzheimer
Vascolare
Senile
Altre
20%
60%
Principali cause di morte nel mondo
(OMS 2008)
22%
22%
27%
9%
4%
5%
5%
6%
cardiache
BPCO
cerebrali
diarrea
HIV
TBC
Diabete
Incidenti
Principali cause di morte nel terzo
mondo
4%
3%
3%
8%
36%
10%
17%
19%
Neonatali
Polmonari
Diarrea
Altre
Malaria
Morbillo
Incidenti
AIDS
Quindi ….

La medicina moderna è
riuscita a sconfiggere molte
malattie, ma per ora nulla
ha potuto nei confronti di
malattie come la demenza
che portano alla perdita del
patrimonio
cognitivo/intellettivo
dell’uomo e alla
nullificazione della sua
personalità.
Gli scarsi risultati

Sono dovuti ai massici
danni che interessano la
struttura cerebrale per cui
il cervello non può
riacquistare una
funzionalità soddisfacente
senza la possibilità di
riparare il danno organico
Obiettivi futuri

Prevenire l’instaurarsi di
quei fenomeni che portano
alla degenerazione delle
strutture cerebrali preposte
al funzionamento
dell’attività mentale
L’invecchiamento


E’ un fenomeno
naturale e non una
malattia
E’ il risultato della
somma di danni
cellulari e molecolari
che l’individuo non
riesce più a riparare
Si può affermare che …

Sebbene vi sia una
componente ereditabile
fattori non genetici
come il nutrimento e lo
stile di vita sono
ugualmente importanti
nel determinare la
longevità dell’individuo
Cervello normale



Il peso può variare
notevolmente:
Da 1240 a 1680 grammi
nell’uomo
Da 1130 a 1510 grammi
nella donna
Modifiche celebrali associate
all’invecchiamento

Nei soggetti
ultrasettantenni è stato
documentato un
decremento di volume e
del peso cerebrale con
un aumento del volume
ventricolare e degli
spazi contenenti liquido
cefalorachidiano
Encefalo
Sostanza grigia e bianca

La sostanza grigia è costituita dai corpi dei neuroni
(corteccia) mentre la sostanza bianca è formata dagli
assoni coperti di mielina
Al suo interno ….



Neuroni
Glia (cellule di sostegno)
Sistema vascolare
I neuroni

I neuroni si collegano tra di loro con assoni e dendriti
tramite le sinapsi che ricevono e inviano gli impulsi nervosi
Età e sviluppo cerebrale
Morte neuronale


Dall’età di 30 anni il
cervello comincia a
perdere un certo numero
di neuroni
Dopo i 70 anni la morte
neuronale arriva a
colpire 100.000 neuroni
al giorno
Ridondanza


Il cervello dispone di un
numero di neuroni di
molto superiore alle
reali necessità
Quando le cellule
muoiono altre prendono
il loro posto
salvaguardando le
facoltà mentali
Ma allora perché ??



Cosa succede???
Cosa trasforma un
invecchiamento
fisiologico in uno
patologico???
Quali sono le cause che
portano a morte i
neuroni???
Senescenza e declino


Sofocle a 90 anni
compose “Edipo a
Colono”
Musicisti come Verdi,
scultori come
Michelangelo,pittori
come Goya e Picasso
hanno realizzato le loro
opere migliori in tarda
età.
Forse …..

“Si come il ferro senza uso
si arrugginisce e l’acqua
nel freddo si addiaccia,
così l’ngegno senza
esercizio si guasta”
Leonardo da Vinci
Invecchiamento patologico
Demenza e vecchiaia


Nell’anziano i disturbi
mentali si presentano
spesso con una
sintomatologia sfumata
talvolta interpretati
come senescenza
Comportamenti scontati
associati alla modalità
dell’essere vecchi
La normalità o fase preclinica?

Disturbi saltuari della
memoria e
dell’attenzione con
deficit isolati di altre
funzioni cognitive che
non interferiscono con
la vita quotidiana del
soggetto
Deterioramento cognitivo lieve




Può essere associato a:
Malattia cerebrovascolare
Disturbi del movimento
(Parkinson)
Disturbi comportamentali
(dell’umore o psicotici)
Aumentato rischio


In tale categoria esiste
un aumento del rischi di
sviluppare malattia di
Alzheimer (30% in 3
anni)
Ma anche anziani
normali che non
svilupperanno demenza
nel medio periodo
Ma allora quale futuro?



Cosa mi devo aspettare
dalla vecchiaia??
Demente perché
vecchio …..
O vecchio e forse
demente???
Le demenze


Sono il risultato di
degenerazioni di aeree
specifiche cerebrali con
conseguenti alterazioni
funzionali
La natura, la
localizzazione e la causa
del danno distinguono
biologicamente i vari
tipi
Malattia di Alzheimer


Scoperta da Alzheimer e
Perusini nei primi del ‘900
L’AD è la demenza
degenerativa più frequente e
meglio definita dal punto di
vista anatomo-patologico e
clinico
Aspetto neuropatologico

Processo degenerativo
costituito dalla perdita
di neuroni in specifiche
aeree cerebrali con
presenza di lesioni
ricorrenti con accumulo
di materiale proteico in
sede extra e
intracellulare.
Depositi proteici

Accumulo intracellulare


Grovigli neurofibrillari
di fosfoproteina tau
Accumulo extracellulare

Placche senili di Beta
amiloide
Proteina TAU e grovigli
neurofibrillari
Depositi di beta amiloide
Depositi e danno cerebrale
Sintomi clinici

L’AD ha generalmente
un inizio insidioso e un
decorso cronico
progressivo
Memoria

Danno mnesico da
prima leggero e sulla
memoria recente sino a
progredire sulla
memoria remota con
l’impossibilità a
riconoscere i propri
famigliari
Funzioni superiori



Lenta ma costante
alterazione del
pensiero e della
capacità di giudizio
Ripetitività
Alterazioni
comportamentali
Perché?
Fasi terminali




Memoria totalmente
persa e completo
disorientamento S/T
Mutacico e acinetico
Disfagico
Incontinente totale

La sopravvivenza media è di 8/10 anni e la morte
insorge generalmente per le complicanze
DEMENZA VASCOLARE

Mentre l’AD colpisce le
diverse aree cognitive,
nella demenza vascolare
ci si aspetta la presenza
di deficit focali multipli
e quindi di differenti
quadri sintomatologici e
clinici
Storia

Nel 1672 Thomas Willis
descrisse la “ ottusità della
mente e smemoratezza
seguite da stupidità e
stoltezza”
Demenza arteriosclerotica

Il concetto di demenza arteriosclerotica venne
introdotto nella seconda metà del XIX secolo per
indicare il deterioramento cerebrale causato dalla
sofferenza ischemica cronica dovuta ad arteriosclerosi
diffusa dei vasi del cervello.

All’origine del danno cerebrale vi è l’ostruzione di un
arteria o di un capillare che alimenta il cervello da
parte di un trombo o di un embolo

Se questi fenomeni
colpiscono diffusamente
e ripetutamente i piccoli
vasi cerebrali potrei non
avere evidenze cliniche
di stroke ma solo una
comparsa di segni
clinici progressivi e
mutevoli
Quali cause intrinseche?
Estrinseche?
Quali segni?






Perdita graduale e sporadica
della memoria
Cadute ricorrenti
Alterazioni comportamentali
Rallentamento psicomotorio
Alterazioni della personalità
e del tono dell’umore
Parkinsonismo
Si distingue VD da AD??


Sicuramente ad oggi
numerosi studi hanno
dimostrato come spesso i
danni neuropatologici
coesistono
Sicuramente c’è una
significativa connessione
dal punto di vista clinico e
fisiopatologico


Ma distinguere VD da
AD è possibile o
rilevante???
O come dicono molti
autori è meglio parlare
esclusivamente di
Demenza Mista???
Ma allora …..

Se non è possibile
vivere in eterno ……
è possibile vivere sino a
120 anni in buone
condizioni di salute e
morire di morte
naturale, senza
sofferenza o malattia??

“A dir il vero l’Uom vecchio, di
mente sicura, e che ben ragiona,
riguardar si deve come un
Oracolo: se poi le sue forze
fisiche, scemando d’assai,
eclissano lo splendore della sua
potenza intelletuale, non per
questo meno si deve il rispetto
verso di lui, anzi in esso
ragguagliondosi trar si deve
argomento di morale istruzione,
e veder come in uno specchio la
caduca sorte dell’Uomo, il quale
più si accosta al sommo di
ragione, tanto più si approssima
al morire”
Quale futuro …

“Quando per una
malattia vengono
proposti molti rimedi
significa che non può
essere guarita”
Anton Cechov
Le grandi verità

I fattori ambientali
rivestono grande
importanza nel
mantenimento
dell’equilibrio e della
salute dell’individuo
Dieta

Un’appropriata
modulazione dietetica
che combatta
malnutrizione e obesità
influenza positivamente
sia la durata della vita
media che quella
massima, sia
l’aspettativa di vita di
una popolazione
Attività fisica

L’attività motoria è di
fondamentale
importanza per il
mantenimento di un
buono stato funzionale e
prevenire le disabilità
Ginnastica mentale

Mantenersi
cerebralmente attivi
porta ad una migliore
salute cognitiva in età
avanzata
Medicina anti aging


Si occupa della
prevenzione dei processi
dell’invecchiamento
Accanto all’età anagrafica
è possibile infatti
determinare un età
biologica che può differire
dalla precedente anche di
15-18 anni
Fattori dell’invecchiamento


Per un 25% dipendono
da un privilegio
genetico
E per un buon 75%
dalle abitudini di vita
Cause ambientali e stili di vita
Invecchiamento cellulare:
 Eccesso calorico
 Lo stress
 Il fumo
 L’inquinamento
 Le radiazioni ionizzanti
 Infiammazione cronica
 Radicali liberi
Possiamo combattere
l’invecchiamento??
Uno sguardo al passato


La storia della medicina
occidentale corre
parallela per secoli alla
storia della fitoterapia
Si dice che i primi ad
avere l’idea di
impiegare le piante a
scopo curativo furono i
babilonesi ( 2000 anni
A.C.)
Ippocrate


Solo nel V secolo A.C.
si può dire che inizia
l’era della fitoterapia.
Ippocrate fonda la sua
dottrina su quattro
elementi cardini:




Aria
Acqua
Terra
Fuoco
Galeno

Si inizia a cercare la
regolarità tra la sostanza
di un farmaco e il suo
effetto per via empirica
sperimentale
Si arriva al XVI secolo


Viene pubblicato il primo
grande erbario scritto da
Dioscoride e ripreso alla
metà del ‘500 da Mattioli
che contiene circa 600
piante
Venne scritto in greco e
tradotto successivamente
in latino, italiano,
francese, arabo e indiano
Paracelso (1493-1541)

“ Dato che la natura è
enormemente sottile e
penetrante nelle sue
manifestazioni, non
può essere usata senza
l’arte. La natura non
produce niente che sia
perfetto in sé ma lo
deve perfezionare
l’uomo. Tale perfezione
viene chiamata
alchimia (sparagia)”
Metà del XVIII secolo


Carl Linneo scrive due
trattati che cambiano la
nomenclatura delle
specie vegetali
Il Genera Plantarum e lo
Specie Plantarum
La fitoterapia

Nasce ufficialmente nei
primi del ‘900 con
Henri Leclerc che scrive
una raccolta a carattere
medico scientifico
sull’impiego di piante
medicinali.
Modalità di approccio della fitoterapia
Terapia con
le piante
Alimentazione
Fibre
Vitamine e
sostanze nutritive
Fitoterapia
Omotossicologia
Omeopatia
Principi
farmacologici
Stimolanti
del drenaggio
Alcaloidi
di stimolo
GINKGO BILOBA


Indicato nelle turbe
vascolari e in particolare
nell’insufficienza
circolatoria cerebrale
Il suo impiego risale a
2800 anni fa
AZIONE

Aumento del flusso
sanguigno cerebrale con
stimolazione del fattore di
distensione dell’endotelio e
del rilascio di NO (ossido
nitrico) e dell’assorbimento
dell’O2 che contribuiscono
alla protezione delle cellule
nervose
CURCUMA LONGA

Per secoli usata nella
medicina ayurvedica e
cinese per le sue capacità
di contrastare i processi
infiammatori all’interno
dell’organismo
AZIONE

Potentissimo anti ossidante
e anti infiammatorio è in
grado di contrastare gli
effetti dei radicali liberi e di
prevenire i danni alle
membrane cellulari e i
conseguenti processi
dell’invecchiamento
SALVIA OFFICINALIS




Pianta nota da secoli per le
proprietà depurativa, anti
ossidante, battericida.
Il suo nome deriva da
“salvere”: godere di buona
salute.
Per i romani potenziava la
memoria e rendeva immortali
Gli egizi la usavano per
imbalsamare i morti
AZIONE


La pianta può contrastare i
disturbi mnemonici
bloccando l’acetilconisterasi
e ovviando alla carenza di
aceticolina presente nella AD
L’azione anti infiammatoria
e anti ossidante determina
proprietà neuroprotettive
OLIO DI PESCE


Acidi grassi poli insaturi a
lunga catena della serie
omega-3 presenti nel pesce
azzurro e nei semi di lino.
Hanno azione
ipolipemizzante, anti
infiammatoria ed anti
aritmica
AZIONE



Prevenzione primaria e
secondaria delle
patologie
cardiovascolari
Iperlipidemia combinata
o ipertrigliceridemia
Malattie croniche su
base infiammatoria
STRESS OSSIDATIVO
COME COMBATTERLO





Dieta ricca di frutta e
verdura contenenti
Vitamina E
Vitamina A
Carotenoidi
Flavonoidi
INTEGRATORI

La papaya è un frutto noto
già hai tempi di Marco
Polo per la sua azione
digestiva e per la cura
dello scorbuto nei marinai
grazie all’altissimo
contenuto di vitamina C
AZIONE


Frutto ricco di anti ossidanti
come selenio, flavonoidi,
carotene e provitamina A.
Fornisce un gran numero di
sostanze anti ossidanti che
riducono lo stress ossidativo
e la formazione dei radicali
liberi, rallentando
l’invecchiamento cellulare
DHEA

Ormone
corticosteroide
prodotto da
corteccia
surrenalica e
testicolo che
esercita la sua
funzione una volta
convertito
perifericamente
nel più potente
testosterone.
AZIONE


Negli anni ’90
venne definito
“pillola di lunga
vita” per i suoi
benefici effetti
sulla memoria,
sulla densità
ossea e
sull’ateriosclerosi
Studi recenti
hanno
evidenziato che
una maggiore
produzione di
DHEA
corrisponde ad
una maggiore
capacità risposta
allo stress
VERSO NUOVE FRONTIERE
PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA

Il cervello non è solo la
sede delle funzioni
intellettive ma anche una
grande ghiandola
endocrina in grado di
regolare le reazioni vitali
ai cambiamenti che
provengono dall’esterno
NEUROPEPTIDI

Sostanze prodotte non
solo dal cervello ma anche
da sistema endocrino e
immunitario che
permettono la
comunicazione tra loro e
stabiliscono fini sistemi di
controllo e di regolazione
dell’organismo
PNEI

Scoperte recenti hanno
infatti dimostrato come
grazie ai neuropeptidi i
tre sistemi comunichino
fra loro e assieme
mantengano lo stato di
salute dell’organismo.
LA SFIDA

Riportare alle
condizioni fisiche
iniziali un organismo
ammalato attraverso
l’utilizzo delle stesse
molecole biologiche
presenti che in
condizioni di salute ne
controllano e ne
guidano le funzioni
CITOCHINE

Per controllare e
modulare i processi
infiammatori cellulomediati
ORMONI E NEUROPEPTIDI

Per controllare e
modulare la risposta
organo mediata
FATTORI DI CRESCITA

Per modulare e
tentare di riparare
un danno cellulare
MESSANGER MOLECULES



Una nuova frontiera della medicina biologica
Tutte le sostanze sono utilizzate a bassi dosaggi
Gli unici possibili per evitare effetti collaterali
POSSIBILE UTILIZZO NELLE
PATOLOGIE DEGENERATIVE
CEREBRALI


BDNF (brain derived
neurotrophic fattor)
Neurotrofina ad azione
sui neuroni danneggiati
durante lo sviluppo o a
seguito di lesioni


NGF (nervous growth
factor)
Attivazione delle cellule
infiammattorie e
crescita del sistema
nervoso


NT3 e NT4 ( neurotrophin 3 e 4)
Neurotrofine ad azione sui neuroni danneggiati
durante lo sviluppo o successivamente a
lesioni o traumi
FUTURO
Samuel Hahnemann
CONCLUSIONI

“Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria
si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria
procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi
che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel
tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei
riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che
un'infinitesima parte della storia della tua vita”
Norberto Bobbio

L’uomo è l’unico
vivente consapevole di
morire. La morte gli
danza accanto per
tutta la vita, finché un
giorno lo ghermisce e
lo annienta, come in
un’ultima partita a
scacchi.
Grazie per l’attenzione
Scarica