Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria

Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Sistema ADNS
La
Gli Stati membri e gli altri Paesi che aderiscono al sistema
sono responsabili del suo aggiornamento attraverso la comunicazione delle informazioni da rendere disponibili.
I focolai vi sono classificati in primari e secondari. Sono considerati primari il primo focolaio in una regione di uno Stato
membro e ogni focolaio epidemiologicamente non collegato
con un altro focolaio manifestatosi in precedenza nella stessa
regione di uno Stato membro. Nel rispetto della direttiva
82/894/CEE, la notifica dei focolai deve essere comunicata
entro 24 ore dalla conferma alla Commissione e a ciascuno
degli altri Stati membri. Conseguentemente all’inserimento
diretto della notifica nel sistema ADNS, viene inoltrata una
e-mail informativa a tutti i Paesi collegati all’applicativo.
Si definisce invece focolaio secondario, quando l’insorgenza
è conseguente ad un focolaio primario in una regione già
infetta. In questo caso lo Stato membro deve darne notifica
alla Commissione entro il primo giorno lavorativo di ogni
settimana.
Si tratta pertanto di un sistema collaudato basato sulla rapida
e precisa informazione, indispensabile per consentire agli
Stati membri di applicare le varie misure di tutela previste
dalla regolamentazione comunitaria.
Sul sito della Comunità europea all’indirizzo web: http://
ec.europa.eu/food/animal/diseases/adns/index_en.htm è
possibile accedere a tutte le informazioni sanitarie rese disponibili dal sistema ADNS.
Nel 2007 rimane invariato, rispetto al 2006, l’elenco delle
malattie presenti nell’U.E., come di seguito riportato. L’unica
eccezione riguarda la peste suina africana che nell’anno precedente non ha registrato alcun focolaio mentre nel 2007 ha
fatto la sua ricomparsa in Sardegna con 31 focolai.
Le malattie oggetto di notifica sono state BSE, influenza aviaria ad alta e bassa patogenicità, malattia vescicolare del suino,
peste suina classica sia nei suini sia nei cinghiali, malattia di
Newcastle, necrosi ematopoietica infettiva, anemia infettiva
del salmone, setticemia emorragica virale, encefalomielite
equina.
Non si è avuta notifica invece di afta epizootica, peste bovina,
pleuropolmonite contagiosa dei bovini, encefalomielite suina
da enterovirus, stomatite vescicolare, peste dei piccoli ruminanti, dermatite nodulare contagiosa, vaiolo degli ovicaprini,
peste equina, febbre della Valle del Rift, durina, morva, piccolo
scarabeo dell’alveare, Tropilaelaps mite.
Nella tabella 1 viene riportata la situazione epidemiologica
dei diversi Paesi europei in relazione alla presenza delle malattie soggette a notifica.
Influenza aviaria ad alta patogenicità
Rispetto
agli anni precedenti appare
migliorata la situazione relativa
alla diffusione del virus dell’influenza aviaria H5N1 sottotipo
A nella popolazione di uccelli nell’ambito della Comunità
europea.
Sono solo 5 gli Stati membri della UE dove sono state confermate positività nei volatili selvatici, interessando un’area
geografica limitata dell’Europa centrale.
Complessivamente sono risultati 307 uccelli selvatici infetti
(cfr. grafico 1). Il numero più alto è stato riscontrato in Germania (298); un numero esiguo invece in Francia (7), nella
Repubblica Ceca (1), in Polonia (1) e in Ungheria (1).
Nel grafico 2 si evidenzia il numero di casi positivi ripartito
per specie.
Nell’anno 2006 la malattia aveva interessato 17 Stati membri,
con un numero complessivo di 748 volatili selvatici positivi al
virus H5N1 nel periodo compreso tra febbraio ed agosto.
Per quanto riguarda l’infezione nei domestici si registra, come
nella popolazione avicola selvatica, una netta riduzione del
numero di focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità,
correlabile anche al rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti intensivi, misure intraprese sotto le
direttive della legislazione comunitaria.
Nel 2007 sono stati denunciati 25 casi in allevamenti di avicoli
domestici in 6 Paesi: Repubblica Ceca, Germania, Francia,
Ungheria, Polonia e Romania (a fronte dei 407 del 2006).
Dalle valutazioni effettuate in ambito comunitario sull’andamento epidemiologico della malattia emerge che, nel 2006, la
Area funzionale di sanità animale
strategia dell’Unione Europea per l’eradicazione e il
controllo delle malattie degli animali si basa su di
un articolato insieme di misure permanenti e specifiche di
epidemiosorveglianza. Uno degli strumenti di realizzazione
è rappresentato dal sistema di notifica computerizzato delle
malattie, che interessa numerosi Paesi europei. Il sistema
ADNS (Animal Disease Notification System) consiste nella
notifica alla Commissione e agli altri Stati membri della comparsa delle più importanti malattie degli animali. Alla base del
sistema vige il principio della trasparenza circa la situazione
sanitaria negli Stati membri.
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Area funzionale di sanità animale
Albania
Andorra
Austria
Bosnia-Erzegovina
Belgio
Bulgaria
Svizzera
Repubblica Ceca
Cipro
Germania
Danimarca
Estonia
Spagna
Finlandia
Isole Faroe
Francia
Regno Unito
Grecia
Croazia
Ungheria
Irlanda
Islanda
Italia
Lituania
Lussemburgo
Lettonia
Montenegro
Jugoslavia
Malta
Olanda
Norvegia
Polonia
Portogallo
Romania
Repubblica Serba
Svezia
Slovenia
Slovacchia
Kossovo
TOTALE
Totale anno 2006
(ADNS)
300
TOTALE
ISA
NEWCASTLE
LPAI
LPAI SELV.
IA
HPAI
HPAI SELV.
IHN
VHS
PSA
PSC
MVS
BSE
BT
PAESE
PSC CINGHIALI
TAB. 1 - SITUAZIONE GENERALE RELATIVA ALLA SEGNALAZIONE
DEI FOCOLAI NEI PAESI UE E LIMITROFI (ADNS)
1
1
6.661
3
1
3
5
1
2
11.487
1
4
6.095
37
9.343
65
7
65
12
8
13
1
1
1
4
7
2
227
6
6.672
17
5
11
1
11.745
1
2
6.132
2
2
3
1
3
3
9.362
132
2
1
42
1
2
1
46
25
25
2
2
89
31
3
2
18
2
149
1.315
5.798
158
1.315
2
1
24
4
11
5.800
8
39
174
186
7
1
9
1
1
4
155
3
1
27
1
2
1
1
1
2
11
9
40.931
162
90
158
68
31
44
5
233
25
5
24
54
7
41.836
2.297
322
51
201
61
0
30
10
481
205
7
1
41
3
3.710
298
300
250
250
200
200
150
150
100
100
269
28
7
50
1
1
0
5
50
2
3
0
GERMANIA
FRANCIA
REP. CECA
POLONIA
Grafico 1 – 307 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in uccelli
selvatici negli Stati Membri dell’Unione Europea nel 2007 e ripartiti per
Paese (Sito della Comunità Europea).
SVASSI
CIGNI
ANATRE
OCHE
ALTRO
Grafico 2 - 307 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in uccelli
selvatici negli Stati Membri dell’Unione Europea nel 2007 e ripartiti per
specie (Sito della Comunità Europea).
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Si potrebbe ipotizzare che l’attività di sorveglianza sugli animali selvatici per quanto intensificata non sia stata sufficiente
a rintracciare l’infezione in questa categoria di animali. Di
contro laddove è stata confermata la malattia negli animali
domestici, l’attività conseguente di sorveglianza sui selvatici
non ha comunque rilevato l’infezione H5N1 nelle popolazioni
di volatili selvatici.
Per quanto riguarda l’interazione epidemiologica tra pollame
e uccelli selvatici e le conseguenti potenziali mutazioni virali,
non sono per ora riportati dati a livello internazionale da far
presupporre che il virus abbia mutato le sue caratteristiche
in modo tale da aumentare il rischio di trasmissione all’uomo
(cfr. cartina 1).
Resta critica la situazione di Paesi Terzi in via di sviluppo quali
l’Egitto, l’Indonesia e la Nigeria dove non è stato possibile
contenere in modo efficace la malattia. Si tratta di situazioni
particolari dove la lotta contro la malattia risulta difficile per
estensione geografica dei paesi interessati, per debolezza
dei servizi veterinari locali e insufficienza di risorse umane
e finanziarie.
Cartina 1 – Influenza aviaria nel pollame e negli uccelli selvatici (causata dal virus asiatico) (Sito Comunità Europea).
Area funzionale di sanità animale
sorveglianza attiva sui volatili selvatici confermava la presenza
del virus nelle stesse località prima che venisse identificato
nel pollame. I dati del 2007, al contrario, non hanno evidenziato la presenza dell’infezione nei volatili selvatici locali prima che fosse confermata negli allevamenti domestici. Ciò
conferma che la diffusione del virus nel pollame domestico è
imputabile anche ad altre cause rilevanti, come il commercio
di pollame, prodotti avicoli o di materiale infetto proveniente
da allevamenti in cui la diagnosi non è stata effettuata o è
stata in qualche modo occultata.
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
LPAI H7N3 in Italia: situazione epidemiologica
Area funzionale di sanità animale
A
partire dalla fine di maggio 2007, in Italia, sono stati
notificati 18 focolai di influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) causati da stipiti del virus influenzale del tipo
A appartenenti ai sottotipi H5 e H7, che non hanno alcuna
correlazione con il virus H5N1, di cui si è parlato nel capitolo
precedente (cfr. cartina 2 e tabella 2). Dodici focolai sono
stati identificati nel circuito degli allevamenti rurali e di commercio (cosiddetti svezzatori) e dei volatili ornamentali. Due
di questi in piccoli impianti di commercio piemontesi (vedi
capitolo dedicato).
Nei mesi di maggio e luglio si sono verificati i primi due focolai causati dal virus LPAI, sottotipo H7N3, nella Regione
Veneto. Da agosto a novembre 2007, l’infezione da virus LPAI
(H7N3) è stata individuata in altri 5 allevamenti di tacchini da
carne in regione Lombardia.
Cartina 2 – Distribuzione geografica dei focolai LPAI in Italia.
Tabella 2 – Focolai LPAI in Italia (dati IZS Venezie).
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Il riscontro dei casi in allevamenti intensivi ha reso necessaria
l’applicazione di misure restrittive e di intensificazione dei
controlli nelle province lombarde ad elevata densità avicola
interessate da focolai.
Anche l’Emilia Romagna è stata interessata da alcuni focolai
da virus LPAI: il sottotipo H5N2 è stato isolato in un allevamento free-range di anatre e oche riproduttori nel comune
di Lugo di Romagna (RA), mentre due focolai, sottotipo H7,
sono stati confermati nei Comuni di Lugo di Romagna e
Conselice.
L’analisi effettuata dal CdR ha dimostrato che tutti i virus
H7N3 LPAI isolati nel 2007 non risultano essere correlati al
virus H7N3 responsabile dell’epidemia italiana LPAI del 20022004.
Malattia di Newcastle
Per quanto riguarda la malattia di Newcastle, l’andamento
della situazione è riportato nella seguente tabella 3.
Nel 2007 sono stati registrati 2 casi in Italia.
Bluetongue
La rapida e progressiva estensione dell’epidemia della bluetongue da sierotipo 8 a tutta l’area centro-settentrionale
dell’Europa ha fatto registrare un numero rilevante di focolai coinvolgendo, in alcuni Paesi, la pressoché totalità del
patrimonio zootecnico sensibile. 40.931 il numero dei focolai
di bluetongue registrati dal sistema ADNS nel 2007, rispetto
ai 2.297 dell’anno precedente. Le tabelle 4 e 5 riportano il
numero complessivo di focolai notificati dai diversi Paesi.
Le informazioni relative alla situazione epidemiologica della
bluetongue nell’Unione europea sono raccolte in un applicativo web, EU-BTNET, sviluppato dall’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale di Teramo, in qualità di Centro per la formazione
veterinaria, l’epidemiologia, la sicurezza alimentare e benessere degli animali per l’OIE.
I dati raccolti nel sistema sono relativi a:
focolai di bluetongue e sierotipo circolante;
attività sierologica, virologica e piani di sorveglianza entomologica svolti dagli Stati membri;
attività di vaccinazione condotta dagli Stati membri.
Le informazioni inerenti i focolai di malattia verificatisi nell’ambito dell’Unione europea provengono dal sistema di notifica
delle malattie (ADNS), mentre i dati relativi ai casi positivi
segnalati nei Paesi terzi sono raccolti dalle fonti dell’OIE (cfr.
immagine 1).
La consultzazione del sistema EU-BTNET può avvenire collegandosi all’indirizzo internet http://eubtnet.izs.it/btnet/
index.htm (cfr. immagine 2).
Le prime informazioni di EU-BTNET sono state rese disponibili
a tutti gli Stati membri a partire dal mese di maggio 2007. Si
riporta di seguito la situazione epidemiologica della bluetongue relativa al report del periodo compreso tra il 1° maggio
e il 28 dicembre 2007.
Nel mese di luglio i paesi maggiormente colpiti sono stati la
Germania e l’Olanda. Tuttavia la Germania, aveva già dichiarato la presenza del virus BTV8 nel Lander del North Rine –
Westphalia all’inizio del mese di giugno. L’Olanda denunciava
il suo primo focolaio 2007 nel mese di luglio, segnalando
però l’insorgenza di casi di BTV8 in un periodo precedente
alla comunicazione ufficiale.
In Francia la diffusione della malattia è stata velocissima ed ha
rapidamente coinvolto la maggior parte del suo territorio. Si
segnala la concomitante presenza del sierotipo 1, introdotto
in Francia dalla Spagna, in espansione verso i Dipartimenti
confinanti a nord e ad est.
La Svizzera, solo inizialmente non interessata da focolai propri,
la Repubblica Ceca e l’Austria sono state coinvolte in zone
di protezione di Paesi confinanti. La Svezia ha visto parte del
Immagine 2 – Applicativo web EU-BTNET per la sorveglianza della
bluetongue.
Area funzionale di sanità animale
Si ricorda inoltre che in Veneto e Lombardia viene attuato un
programma di vaccinazione (vaccino inattivato eterologo)
indirizzato alle specie e categorie a più lunga vita produttiva,
finalizzato a ridurre il livello di circolazione di virus a bassa
patogenicità nella popolazione avicola allevata in condizioni
intensive.
suo territorio meridionale compreso nella zona di protezione
relativa ad un focolaio della Danimarca, il paese del nord Europa, più settentrionale, in cui è comparsa la malattia. Nelle
cartine 3 e 4 sono rappresentate la distribuzione geografica
e l’estensione dell’epidemia.
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Tab. 4 - FOCOLAI DI BTV8 NELL'AMBITO DEI PAESI COMUNITARI INTERESSATI
Paese
Area funzionale di sanità animale
Belgio
Piccoli
ruminanti
Allevamenti
681
Ruminanti
selvatici
Non
denunciati
Misto
Totale
902
-
1
4.674
6.258
Repubblica Ceca
1
-
-
-
-
1
Danimarca
-
1
-
-
-
1
Francia
5.937
743
-
127
5
6.812
Germania
6.302
4.822
27
224
55
11.430
983
252
1
-
-
1.236
2.722
3.049
1
8
1
5.781
4
-
-
-
-
4
51
7
-
6
1
65
16.681
9.776
29
366
4.736
31.588
Lussemburgo
Paesi Bassi
Svizzera
Regno Unito
Totale
(Dati al 28.12.2007)
Tab. 5 - FOCOLAI DI BTV1 NELL'AMBITO DEI PAESI COMUNITARI INTERESSATI
Paese
Francia
Portogallo
Piccoli
ruminanti
Allevamenti
1
Ruminanti
selvatici
Non
denunciati
Misto
2
-
Totale
-
-
3
1
133
-
3
21
158
Spagna
27
4.678
-
843
10
5.558
Tunisia
-
16
-
-
-
16
29
4.829
846
31
5.735
Totale
(Dati al 28.12.2007)
-
Cartina 3 – Rappresentazione geografica del numero di focolai BTV8 distribuiti per chilometro quadrato.
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
A fronte della grave emergenza da BTV8, che ha comportato la momentanea e pressoché completa paralisi dei flussi
commerciali europei fra Paesi con stato sanitario differente,
la Commissione ha approvato il Regolamento 1266/07, che
stabilisce i requisiti necessari per il trasferimento di animali
sensibili dai territori soggetti a restrizione a quelli indenni.
La diffusa presenza dell’infezione in Europa ha inoltre dato
impulso alla ricerca dell’industria farmaceutica per fornire
la disponibilità di un presidio vaccinale efficace e sicuro. E’
previsto l’avvio di campagne vaccinali nei Paesi colpiti già a
partire dal mese di aprile 2008.
Area funzionale di sanità animale
Cartina 4 – Mappa che mostra le zone di restrizione in relazione al sierotipo presente.
Immagine 1 – Flusso informativo su cui si basa l’applicativo EU-BTNET.
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
BSE
Malattia vescicolare
In Europa si conferma favorevole l’andamento della BSE con
un netto calo di focolai nell’ultimo triennio: 162 i focolai nel
2007, rispetto ai 322 dell’anno 2006.
La malattia vescicolare si è registrata in Italia con un numero
di focolai superiore rispetto all’anno precedente: 89 casi nel
2007 (cfr. cartina 5 e tabella 8), 51 nel 2006.
Le regioni che hanno registrato il numero più alto di focolai
sono risultate la Lombardia e il Lazio.
Area funzionale di sanità animale
Regno Unito, Spagna, Irlanda e Portogallo nell’ordine si confermano i Paesi ancora seriamente interessati dalla malattia.
Si registra tuttavia un miglioramento della situazione epidemiologica sia nel Regno Unito (65 nel 2007 rispetto ai 132 del
2006), sia in Spagna (37 nel 2007 rispetto ai 67 del 2006).
Casi di malattia si sono registrati in alcuni Paesi dell’Europa
Centro-orientale, da ricondurre ad una recente intensificazione della sorveglianza che ha permesso di individuare circa
una ventina di focolai.
La sorveglianza attiva in vigore in molti Paesi e l’applicazione
delle misure volte alla riduzione del rischio, quali la rimozione
dei materiali specifici a rischio e i divieti (bandi) di utilizzo
delle farine di carne ed ossa nell’alimentazione dei ruminanti hanno contribuito efficacemente al miglioramento della
situazione epidemiologica della malattia.
Ha suscitato particolare preoccupazione l’incursione della
malattia nelle aree lombarde ad alta densità animale e l’impossibilità di contenerne efficacemente la diffusione in tempi
rapidi.
In Lombardia le province più colpite sono state quelle di
Mantova, Brescia e Milano nei primi mesi dell’anno, mentre
le province di Cremona, Bergamo e Brescia nel periodo da
maggio ad ottobre.
I Servizi Veterinari locali hanno attivato piani di intervento e di
monitoraggio straordinari che tuttavia non hanno consentito
di revocare le misure restrittive territoriali prima dell’inizio
del 2008.
Si segnala la comparsa della malattia in Portogallo.
Peste suina africana
Malattie dei pesci
Nell’UE la malattia è presente solo in Sardegna. Dopo un
periodo di endemia protrattosi dal 1978 al 2005, seguito da
una remissione temporanea di circa un anno e mezzo, la
malattia è ricomparsa nei primi mesi del 2007: 31 i focolai
nel corso dell’anno, la maggior parte in provincia di Nuoro.
Al di fuori della UE, viene segnalata in Europa in alcuni Paesi
della zona caucasica (cfr. grafico 3).
Nell’ambito delle malattie dei pesci si sono verificati 44 focolai
di setticemia emorragica virale (14 casi in più rispetto al 2006),
7 di anemia infettiva del salmone (3 confermati nel 2006).
Diminuiti i focolai di necrosi ematopoietica infettiva, 5 nel
2007 rispetto ai 10 del 2006.
Sistema Wahid
All’inizio dell’anno 2007 è stato reso disponibile sul sito web
dell’Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie) un’interfaccia informatica definita Wahid (World Animal Health
Information Database). La finalità dell’Oie è quella di disporre
di un sistema trasparente sulla situazione della salute animale
ed efficiente in termini di diffusione delle informazioni in
tutto il mondo.
Grafico 3 – Focolai di peste suina africana in Sardigna (1995 – 2007) (dati
IZS Umbria e Marche).
Peste suina classica
Nell’Europa Comunitaria sono stati denunciati focolai in Germania, Bulgaria e Romania, Paese più gravemente colpito con
168 focolai. In Italia la malattia è assente dal 2004.
Si tratta di un sistema complementare al sistema di notifica
on line Whais (World Animal Health Information System) che
gestisce tutti i dati disponibili sulle malattie animali, incluse
le zoonosi, classificati per Paese, Regione, mese ed anno.
Nel database sono inoltre registrati i dati sulla popolazione
animale dei diversi Paesi, le mappe raffiguranti determinate
situazioni epidemiologiche, nonché la distribuzione globale
delle malattie animali o i confronti tra lo stato delle malattie
dei diversi Paesi.
La consultazione del database, per monitorare l’evoluzione
delle malattie animali nei vari Paesi e regioni del mondo,
tramite accesso libero, può essere fatta collegandosi al sito
web dell’Oie all’indirizzo http://www.oie.int/wahid (cfr. immagine 3) e rappresenta uno strumento utile di supporto
alle indagini epidemiologiche.
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Area funzionale di sanità animale
Immagine 3 - Database Wahid.
Tab. 6 - FOCOLAI DI PSC IN ITALIA (Dati IZS Umbria e Marche)
Regione
Campania
Emilia Romagna
Lombardia
Piemonte
Sardegna
Trentino
Umbria
TOTALE
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
1
1
1
45
2
49
1
1
17
2
6
5
35
1
1
43
18
9
3
3
6
6
1
-
1
-
-
-
-
Tab. 7 - FOCOLAI DI PSC IN U.E. 1996 - 2007 (Dati IZS Umbria e Marche)
Regione
Austria
Belgio
Bulgaria
Cipro
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Olanda
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Rep. Ceca
Romania
Spagna
Svezia
Slovacchia
Slovenia
Ungheria
TOTALE
1996
0
0
0
0
0
4
0
0
49
0
0
0
0
2
1997
0
7
0
0
0
44
0
0
43
0
424
0
0
2
1998
0
0
0
0
0
11
0
0
18
0
5
0
0
0
1999
0
0
0
0
0
6
0
0
9
0
0
0
0
0
2000
0
0
1
0
0
0
2
0
0
3
0
0
0
16
0
0
0
-
78
0
-
21
0
-
0
0
-
0
0
-
55
598
55
15
22
2001
0
0
1
0
0
0
5
0
0
6
0
0
0
0
0
1
33
0
46
2002
0
0
32
0
0
1
11
0
0
0
11
0
0
0
0
45
16
0
116
2003
0
0
16
0
0
0
1
0
0
1
1
0
0
0
0
155
0
0
174
2004
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
180
0
0
5
0
0
2005
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.508
0
0
1
0
0
2006
0
0
7
0
0
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
803
0
0
0
0
0
2007
0
0
3
0
0
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
168
0
0
0
0
0
187
1.509
818
179
Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria
Area funzionale di sanità animale
Tab. 8 - FOCOLAI DI MVS IN U.E.
Anni 1996 - 2007
(Dati CERVES)
Cartina 5 e tabella 8 – Focolai di malattia vescicolare dei suini (dati
CERVES).
Regione
Valle d'Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Basilicata
Puglia
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE
1996
0
0
0
23
0
0
0
0
0
0
1
23
6
11
8
0
0
17
0
0
1997
0
7
0
67.543
0
0
0
0
0
0
729
176
224
87
860
0
0
470
0
0
89
70.096