Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Sistema ADNS La Gli Stati membri e gli altri Paesi che aderiscono al sistema sono responsabili del suo aggiornamento attraverso la comunicazione delle informazioni da rendere disponibili. I focolai vi sono classificati in primari e secondari. Sono considerati primari il primo focolaio in una regione di uno Stato membro e ogni focolaio epidemiologicamente non collegato con un altro focolaio manifestatosi in precedenza nella stessa regione di uno Stato membro. Nel rispetto della direttiva 82/894/CEE, la notifica dei focolai deve essere comunicata entro 24 ore dalla conferma alla Commissione e a ciascuno degli altri Stati membri. Conseguentemente all’inserimento diretto della notifica nel sistema ADNS, viene inoltrata una e-mail informativa a tutti i Paesi collegati all’applicativo. Si definisce invece focolaio secondario, quando l’insorgenza è conseguente ad un focolaio primario in una regione già infetta. In questo caso lo Stato membro deve darne notifica alla Commissione entro il primo giorno lavorativo di ogni settimana. Si tratta pertanto di un sistema collaudato basato sulla rapida e precisa informazione, indispensabile per consentire agli Stati membri di applicare le varie misure di tutela previste dalla regolamentazione comunitaria. Sul sito della Comunità europea all’indirizzo web: http:// ec.europa.eu/food/animal/diseases/adns/index_en.htm è possibile accedere a tutte le informazioni sanitarie rese disponibili dal sistema ADNS. Nel 2007 rimane invariato, rispetto al 2006, l’elenco delle malattie presenti nell’U.E., come di seguito riportato. L’unica eccezione riguarda la peste suina africana che nell’anno precedente non ha registrato alcun focolaio mentre nel 2007 ha fatto la sua ricomparsa in Sardegna con 31 focolai. Le malattie oggetto di notifica sono state BSE, influenza aviaria ad alta e bassa patogenicità, malattia vescicolare del suino, peste suina classica sia nei suini sia nei cinghiali, malattia di Newcastle, necrosi ematopoietica infettiva, anemia infettiva del salmone, setticemia emorragica virale, encefalomielite equina. Non si è avuta notifica invece di afta epizootica, peste bovina, pleuropolmonite contagiosa dei bovini, encefalomielite suina da enterovirus, stomatite vescicolare, peste dei piccoli ruminanti, dermatite nodulare contagiosa, vaiolo degli ovicaprini, peste equina, febbre della Valle del Rift, durina, morva, piccolo scarabeo dell’alveare, Tropilaelaps mite. Nella tabella 1 viene riportata la situazione epidemiologica dei diversi Paesi europei in relazione alla presenza delle malattie soggette a notifica. Influenza aviaria ad alta patogenicità Rispetto agli anni precedenti appare migliorata la situazione relativa alla diffusione del virus dell’influenza aviaria H5N1 sottotipo A nella popolazione di uccelli nell’ambito della Comunità europea. Sono solo 5 gli Stati membri della UE dove sono state confermate positività nei volatili selvatici, interessando un’area geografica limitata dell’Europa centrale. Complessivamente sono risultati 307 uccelli selvatici infetti (cfr. grafico 1). Il numero più alto è stato riscontrato in Germania (298); un numero esiguo invece in Francia (7), nella Repubblica Ceca (1), in Polonia (1) e in Ungheria (1). Nel grafico 2 si evidenzia il numero di casi positivi ripartito per specie. Nell’anno 2006 la malattia aveva interessato 17 Stati membri, con un numero complessivo di 748 volatili selvatici positivi al virus H5N1 nel periodo compreso tra febbraio ed agosto. Per quanto riguarda l’infezione nei domestici si registra, come nella popolazione avicola selvatica, una netta riduzione del numero di focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità, correlabile anche al rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti intensivi, misure intraprese sotto le direttive della legislazione comunitaria. Nel 2007 sono stati denunciati 25 casi in allevamenti di avicoli domestici in 6 Paesi: Repubblica Ceca, Germania, Francia, Ungheria, Polonia e Romania (a fronte dei 407 del 2006). Dalle valutazioni effettuate in ambito comunitario sull’andamento epidemiologico della malattia emerge che, nel 2006, la Area funzionale di sanità animale strategia dell’Unione Europea per l’eradicazione e il controllo delle malattie degli animali si basa su di un articolato insieme di misure permanenti e specifiche di epidemiosorveglianza. Uno degli strumenti di realizzazione è rappresentato dal sistema di notifica computerizzato delle malattie, che interessa numerosi Paesi europei. Il sistema ADNS (Animal Disease Notification System) consiste nella notifica alla Commissione e agli altri Stati membri della comparsa delle più importanti malattie degli animali. Alla base del sistema vige il principio della trasparenza circa la situazione sanitaria negli Stati membri. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Area funzionale di sanità animale Albania Andorra Austria Bosnia-Erzegovina Belgio Bulgaria Svizzera Repubblica Ceca Cipro Germania Danimarca Estonia Spagna Finlandia Isole Faroe Francia Regno Unito Grecia Croazia Ungheria Irlanda Islanda Italia Lituania Lussemburgo Lettonia Montenegro Jugoslavia Malta Olanda Norvegia Polonia Portogallo Romania Repubblica Serba Svezia Slovenia Slovacchia Kossovo TOTALE Totale anno 2006 (ADNS) 300 TOTALE ISA NEWCASTLE LPAI LPAI SELV. IA HPAI HPAI SELV. IHN VHS PSA PSC MVS BSE BT PAESE PSC CINGHIALI TAB. 1 - SITUAZIONE GENERALE RELATIVA ALLA SEGNALAZIONE DEI FOCOLAI NEI PAESI UE E LIMITROFI (ADNS) 1 1 6.661 3 1 3 5 1 2 11.487 1 4 6.095 37 9.343 65 7 65 12 8 13 1 1 1 4 7 2 227 6 6.672 17 5 11 1 11.745 1 2 6.132 2 2 3 1 3 3 9.362 132 2 1 42 1 2 1 46 25 25 2 2 89 31 3 2 18 2 149 1.315 5.798 158 1.315 2 1 24 4 11 5.800 8 39 174 186 7 1 9 1 1 4 155 3 1 27 1 2 1 1 1 2 11 9 40.931 162 90 158 68 31 44 5 233 25 5 24 54 7 41.836 2.297 322 51 201 61 0 30 10 481 205 7 1 41 3 3.710 298 300 250 250 200 200 150 150 100 100 269 28 7 50 1 1 0 5 50 2 3 0 GERMANIA FRANCIA REP. CECA POLONIA Grafico 1 – 307 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in uccelli selvatici negli Stati Membri dell’Unione Europea nel 2007 e ripartiti per Paese (Sito della Comunità Europea). SVASSI CIGNI ANATRE OCHE ALTRO Grafico 2 - 307 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in uccelli selvatici negli Stati Membri dell’Unione Europea nel 2007 e ripartiti per specie (Sito della Comunità Europea). Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Si potrebbe ipotizzare che l’attività di sorveglianza sugli animali selvatici per quanto intensificata non sia stata sufficiente a rintracciare l’infezione in questa categoria di animali. Di contro laddove è stata confermata la malattia negli animali domestici, l’attività conseguente di sorveglianza sui selvatici non ha comunque rilevato l’infezione H5N1 nelle popolazioni di volatili selvatici. Per quanto riguarda l’interazione epidemiologica tra pollame e uccelli selvatici e le conseguenti potenziali mutazioni virali, non sono per ora riportati dati a livello internazionale da far presupporre che il virus abbia mutato le sue caratteristiche in modo tale da aumentare il rischio di trasmissione all’uomo (cfr. cartina 1). Resta critica la situazione di Paesi Terzi in via di sviluppo quali l’Egitto, l’Indonesia e la Nigeria dove non è stato possibile contenere in modo efficace la malattia. Si tratta di situazioni particolari dove la lotta contro la malattia risulta difficile per estensione geografica dei paesi interessati, per debolezza dei servizi veterinari locali e insufficienza di risorse umane e finanziarie. Cartina 1 – Influenza aviaria nel pollame e negli uccelli selvatici (causata dal virus asiatico) (Sito Comunità Europea). Area funzionale di sanità animale sorveglianza attiva sui volatili selvatici confermava la presenza del virus nelle stesse località prima che venisse identificato nel pollame. I dati del 2007, al contrario, non hanno evidenziato la presenza dell’infezione nei volatili selvatici locali prima che fosse confermata negli allevamenti domestici. Ciò conferma che la diffusione del virus nel pollame domestico è imputabile anche ad altre cause rilevanti, come il commercio di pollame, prodotti avicoli o di materiale infetto proveniente da allevamenti in cui la diagnosi non è stata effettuata o è stata in qualche modo occultata. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria LPAI H7N3 in Italia: situazione epidemiologica Area funzionale di sanità animale A partire dalla fine di maggio 2007, in Italia, sono stati notificati 18 focolai di influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) causati da stipiti del virus influenzale del tipo A appartenenti ai sottotipi H5 e H7, che non hanno alcuna correlazione con il virus H5N1, di cui si è parlato nel capitolo precedente (cfr. cartina 2 e tabella 2). Dodici focolai sono stati identificati nel circuito degli allevamenti rurali e di commercio (cosiddetti svezzatori) e dei volatili ornamentali. Due di questi in piccoli impianti di commercio piemontesi (vedi capitolo dedicato). Nei mesi di maggio e luglio si sono verificati i primi due focolai causati dal virus LPAI, sottotipo H7N3, nella Regione Veneto. Da agosto a novembre 2007, l’infezione da virus LPAI (H7N3) è stata individuata in altri 5 allevamenti di tacchini da carne in regione Lombardia. Cartina 2 – Distribuzione geografica dei focolai LPAI in Italia. Tabella 2 – Focolai LPAI in Italia (dati IZS Venezie). Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Il riscontro dei casi in allevamenti intensivi ha reso necessaria l’applicazione di misure restrittive e di intensificazione dei controlli nelle province lombarde ad elevata densità avicola interessate da focolai. Anche l’Emilia Romagna è stata interessata da alcuni focolai da virus LPAI: il sottotipo H5N2 è stato isolato in un allevamento free-range di anatre e oche riproduttori nel comune di Lugo di Romagna (RA), mentre due focolai, sottotipo H7, sono stati confermati nei Comuni di Lugo di Romagna e Conselice. L’analisi effettuata dal CdR ha dimostrato che tutti i virus H7N3 LPAI isolati nel 2007 non risultano essere correlati al virus H7N3 responsabile dell’epidemia italiana LPAI del 20022004. Malattia di Newcastle Per quanto riguarda la malattia di Newcastle, l’andamento della situazione è riportato nella seguente tabella 3. Nel 2007 sono stati registrati 2 casi in Italia. Bluetongue La rapida e progressiva estensione dell’epidemia della bluetongue da sierotipo 8 a tutta l’area centro-settentrionale dell’Europa ha fatto registrare un numero rilevante di focolai coinvolgendo, in alcuni Paesi, la pressoché totalità del patrimonio zootecnico sensibile. 40.931 il numero dei focolai di bluetongue registrati dal sistema ADNS nel 2007, rispetto ai 2.297 dell’anno precedente. Le tabelle 4 e 5 riportano il numero complessivo di focolai notificati dai diversi Paesi. Le informazioni relative alla situazione epidemiologica della bluetongue nell’Unione europea sono raccolte in un applicativo web, EU-BTNET, sviluppato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, in qualità di Centro per la formazione veterinaria, l’epidemiologia, la sicurezza alimentare e benessere degli animali per l’OIE. I dati raccolti nel sistema sono relativi a: focolai di bluetongue e sierotipo circolante; attività sierologica, virologica e piani di sorveglianza entomologica svolti dagli Stati membri; attività di vaccinazione condotta dagli Stati membri. Le informazioni inerenti i focolai di malattia verificatisi nell’ambito dell’Unione europea provengono dal sistema di notifica delle malattie (ADNS), mentre i dati relativi ai casi positivi segnalati nei Paesi terzi sono raccolti dalle fonti dell’OIE (cfr. immagine 1). La consultzazione del sistema EU-BTNET può avvenire collegandosi all’indirizzo internet http://eubtnet.izs.it/btnet/ index.htm (cfr. immagine 2). Le prime informazioni di EU-BTNET sono state rese disponibili a tutti gli Stati membri a partire dal mese di maggio 2007. Si riporta di seguito la situazione epidemiologica della bluetongue relativa al report del periodo compreso tra il 1° maggio e il 28 dicembre 2007. Nel mese di luglio i paesi maggiormente colpiti sono stati la Germania e l’Olanda. Tuttavia la Germania, aveva già dichiarato la presenza del virus BTV8 nel Lander del North Rine – Westphalia all’inizio del mese di giugno. L’Olanda denunciava il suo primo focolaio 2007 nel mese di luglio, segnalando però l’insorgenza di casi di BTV8 in un periodo precedente alla comunicazione ufficiale. In Francia la diffusione della malattia è stata velocissima ed ha rapidamente coinvolto la maggior parte del suo territorio. Si segnala la concomitante presenza del sierotipo 1, introdotto in Francia dalla Spagna, in espansione verso i Dipartimenti confinanti a nord e ad est. La Svizzera, solo inizialmente non interessata da focolai propri, la Repubblica Ceca e l’Austria sono state coinvolte in zone di protezione di Paesi confinanti. La Svezia ha visto parte del Immagine 2 – Applicativo web EU-BTNET per la sorveglianza della bluetongue. Area funzionale di sanità animale Si ricorda inoltre che in Veneto e Lombardia viene attuato un programma di vaccinazione (vaccino inattivato eterologo) indirizzato alle specie e categorie a più lunga vita produttiva, finalizzato a ridurre il livello di circolazione di virus a bassa patogenicità nella popolazione avicola allevata in condizioni intensive. suo territorio meridionale compreso nella zona di protezione relativa ad un focolaio della Danimarca, il paese del nord Europa, più settentrionale, in cui è comparsa la malattia. Nelle cartine 3 e 4 sono rappresentate la distribuzione geografica e l’estensione dell’epidemia. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Tab. 4 - FOCOLAI DI BTV8 NELL'AMBITO DEI PAESI COMUNITARI INTERESSATI Paese Area funzionale di sanità animale Belgio Piccoli ruminanti Allevamenti 681 Ruminanti selvatici Non denunciati Misto Totale 902 - 1 4.674 6.258 Repubblica Ceca 1 - - - - 1 Danimarca - 1 - - - 1 Francia 5.937 743 - 127 5 6.812 Germania 6.302 4.822 27 224 55 11.430 983 252 1 - - 1.236 2.722 3.049 1 8 1 5.781 4 - - - - 4 51 7 - 6 1 65 16.681 9.776 29 366 4.736 31.588 Lussemburgo Paesi Bassi Svizzera Regno Unito Totale (Dati al 28.12.2007) Tab. 5 - FOCOLAI DI BTV1 NELL'AMBITO DEI PAESI COMUNITARI INTERESSATI Paese Francia Portogallo Piccoli ruminanti Allevamenti 1 Ruminanti selvatici Non denunciati Misto 2 - Totale - - 3 1 133 - 3 21 158 Spagna 27 4.678 - 843 10 5.558 Tunisia - 16 - - - 16 29 4.829 846 31 5.735 Totale (Dati al 28.12.2007) - Cartina 3 – Rappresentazione geografica del numero di focolai BTV8 distribuiti per chilometro quadrato. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria A fronte della grave emergenza da BTV8, che ha comportato la momentanea e pressoché completa paralisi dei flussi commerciali europei fra Paesi con stato sanitario differente, la Commissione ha approvato il Regolamento 1266/07, che stabilisce i requisiti necessari per il trasferimento di animali sensibili dai territori soggetti a restrizione a quelli indenni. La diffusa presenza dell’infezione in Europa ha inoltre dato impulso alla ricerca dell’industria farmaceutica per fornire la disponibilità di un presidio vaccinale efficace e sicuro. E’ previsto l’avvio di campagne vaccinali nei Paesi colpiti già a partire dal mese di aprile 2008. Area funzionale di sanità animale Cartina 4 – Mappa che mostra le zone di restrizione in relazione al sierotipo presente. Immagine 1 – Flusso informativo su cui si basa l’applicativo EU-BTNET. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria BSE Malattia vescicolare In Europa si conferma favorevole l’andamento della BSE con un netto calo di focolai nell’ultimo triennio: 162 i focolai nel 2007, rispetto ai 322 dell’anno 2006. La malattia vescicolare si è registrata in Italia con un numero di focolai superiore rispetto all’anno precedente: 89 casi nel 2007 (cfr. cartina 5 e tabella 8), 51 nel 2006. Le regioni che hanno registrato il numero più alto di focolai sono risultate la Lombardia e il Lazio. Area funzionale di sanità animale Regno Unito, Spagna, Irlanda e Portogallo nell’ordine si confermano i Paesi ancora seriamente interessati dalla malattia. Si registra tuttavia un miglioramento della situazione epidemiologica sia nel Regno Unito (65 nel 2007 rispetto ai 132 del 2006), sia in Spagna (37 nel 2007 rispetto ai 67 del 2006). Casi di malattia si sono registrati in alcuni Paesi dell’Europa Centro-orientale, da ricondurre ad una recente intensificazione della sorveglianza che ha permesso di individuare circa una ventina di focolai. La sorveglianza attiva in vigore in molti Paesi e l’applicazione delle misure volte alla riduzione del rischio, quali la rimozione dei materiali specifici a rischio e i divieti (bandi) di utilizzo delle farine di carne ed ossa nell’alimentazione dei ruminanti hanno contribuito efficacemente al miglioramento della situazione epidemiologica della malattia. Ha suscitato particolare preoccupazione l’incursione della malattia nelle aree lombarde ad alta densità animale e l’impossibilità di contenerne efficacemente la diffusione in tempi rapidi. In Lombardia le province più colpite sono state quelle di Mantova, Brescia e Milano nei primi mesi dell’anno, mentre le province di Cremona, Bergamo e Brescia nel periodo da maggio ad ottobre. I Servizi Veterinari locali hanno attivato piani di intervento e di monitoraggio straordinari che tuttavia non hanno consentito di revocare le misure restrittive territoriali prima dell’inizio del 2008. Si segnala la comparsa della malattia in Portogallo. Peste suina africana Malattie dei pesci Nell’UE la malattia è presente solo in Sardegna. Dopo un periodo di endemia protrattosi dal 1978 al 2005, seguito da una remissione temporanea di circa un anno e mezzo, la malattia è ricomparsa nei primi mesi del 2007: 31 i focolai nel corso dell’anno, la maggior parte in provincia di Nuoro. Al di fuori della UE, viene segnalata in Europa in alcuni Paesi della zona caucasica (cfr. grafico 3). Nell’ambito delle malattie dei pesci si sono verificati 44 focolai di setticemia emorragica virale (14 casi in più rispetto al 2006), 7 di anemia infettiva del salmone (3 confermati nel 2006). Diminuiti i focolai di necrosi ematopoietica infettiva, 5 nel 2007 rispetto ai 10 del 2006. Sistema Wahid All’inizio dell’anno 2007 è stato reso disponibile sul sito web dell’Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie) un’interfaccia informatica definita Wahid (World Animal Health Information Database). La finalità dell’Oie è quella di disporre di un sistema trasparente sulla situazione della salute animale ed efficiente in termini di diffusione delle informazioni in tutto il mondo. Grafico 3 – Focolai di peste suina africana in Sardigna (1995 – 2007) (dati IZS Umbria e Marche). Peste suina classica Nell’Europa Comunitaria sono stati denunciati focolai in Germania, Bulgaria e Romania, Paese più gravemente colpito con 168 focolai. In Italia la malattia è assente dal 2004. Si tratta di un sistema complementare al sistema di notifica on line Whais (World Animal Health Information System) che gestisce tutti i dati disponibili sulle malattie animali, incluse le zoonosi, classificati per Paese, Regione, mese ed anno. Nel database sono inoltre registrati i dati sulla popolazione animale dei diversi Paesi, le mappe raffiguranti determinate situazioni epidemiologiche, nonché la distribuzione globale delle malattie animali o i confronti tra lo stato delle malattie dei diversi Paesi. La consultazione del database, per monitorare l’evoluzione delle malattie animali nei vari Paesi e regioni del mondo, tramite accesso libero, può essere fatta collegandosi al sito web dell’Oie all’indirizzo http://www.oie.int/wahid (cfr. immagine 3) e rappresenta uno strumento utile di supporto alle indagini epidemiologiche. Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Area funzionale di sanità animale Immagine 3 - Database Wahid. Tab. 6 - FOCOLAI DI PSC IN ITALIA (Dati IZS Umbria e Marche) Regione Campania Emilia Romagna Lombardia Piemonte Sardegna Trentino Umbria TOTALE 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 1 1 1 45 2 49 1 1 17 2 6 5 35 1 1 43 18 9 3 3 6 6 1 - 1 - - - - Tab. 7 - FOCOLAI DI PSC IN U.E. 1996 - 2007 (Dati IZS Umbria e Marche) Regione Austria Belgio Bulgaria Cipro Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Olanda Polonia Portogallo Regno Unito Rep. Ceca Romania Spagna Svezia Slovacchia Slovenia Ungheria TOTALE 1996 0 0 0 0 0 4 0 0 49 0 0 0 0 2 1997 0 7 0 0 0 44 0 0 43 0 424 0 0 2 1998 0 0 0 0 0 11 0 0 18 0 5 0 0 0 1999 0 0 0 0 0 6 0 0 9 0 0 0 0 0 2000 0 0 1 0 0 0 2 0 0 3 0 0 0 16 0 0 0 - 78 0 - 21 0 - 0 0 - 0 0 - 55 598 55 15 22 2001 0 0 1 0 0 0 5 0 0 6 0 0 0 0 0 1 33 0 46 2002 0 0 32 0 0 1 11 0 0 0 11 0 0 0 0 45 16 0 116 2003 0 0 16 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 155 0 0 174 2004 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 180 0 0 5 0 0 2005 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.508 0 0 1 0 0 2006 0 0 7 0 0 0 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 803 0 0 0 0 0 2007 0 0 3 0 0 0 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 168 0 0 0 0 0 187 1.509 818 179 Malattie a dichiarazione internazionale obbligatoria Area funzionale di sanità animale Tab. 8 - FOCOLAI DI MVS IN U.E. Anni 1996 - 2007 (Dati CERVES) Cartina 5 e tabella 8 – Focolai di malattia vescicolare dei suini (dati CERVES). Regione Valle d'Aosta Piemonte Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Basilicata Puglia Calabria Sicilia Sardegna TOTALE 1996 0 0 0 23 0 0 0 0 0 0 1 23 6 11 8 0 0 17 0 0 1997 0 7 0 67.543 0 0 0 0 0 0 729 176 224 87 860 0 0 470 0 0 89 70.096