1^ Congresso Internazionale Ruolo della PET e del software SPM nella ricerca dei focolai epilettogeni Cinzia Pettinato Introduzione La PET cerebrale con 18F-FDG (Fluorodesossiglucosio) è una metodica di imaging neurologico di crescente impatto clinico nella diagnosi delle epilessie. I focolai epilettogeni possono avere un metabolismo del glucosio modificato rispetto al tessuto cerebrale sano: in particolare possono essere ipercaptanti se studiati in fase critica, ovvero mediante somministrazione del radiofarmaco 18F-FDG durante la crisi, ed ipocaptanti se studiati in fase intercritica. Tuttavia, poiché tutto il parenchima cerebrale è caratterizzato da un elevato accumulo di glucosio e poiché, tranne nei casi più gravi, le variazioni di fissazione del tracciante nei focolai rispetto al tessuto sano circostante sono spesso molto lievi, è estremamente difficile per il medico discriminare ad occhio nudo tali differenze. Pertanto un’analisi qualitativa/visiva delle immagini conduce spesso a reperti falsamente negativi nella maggioranza dei casi. Per questo motivo nel corso degli anni si sono sviluppate diverse tecniche di analisi semi-quantitativa della immagini volte alla identificazione dei focolai epilettogeni. Agli inizi degli anni novanta presso il Wellcome Department of Imaging Neuroscience di Londra è stato messo a punto un sofisticato software di analisi semiquantitativa delle immagini cerebrali: SPM (Statistical Parametric Mapping). Il razionale di questo programma è di confrontare a gruppi di alcuni voxel le immagini di un paziente (o di un gruppo di pazienti) con quelle di un gruppo di controlli. Una volta scelto il test statistico da applicare ed il “Dalla gestione clinica e genetica alla gestione familiare dei bambini affetti” Reggio Emilia, 13-14 Ottobre 2006 1^ Congresso Internazionale relativo grado di significatività, il sistema mostra delle immagini parametriche in cui vengono evidenziate solo le aree con differenze di fissazione significative rispetto al gruppo di controllo. Affinché il confronto sia corretto, prima dell’analisi statistica, le immagini cerebrali del paziente e quelle del gruppo di controllo vengono normalizzate rispetto ad un comune sistema di coordinate spaziali al fine di garantire che le varie regioni volumetriche analizzate e messe a confronto siano tra di loro realmente corrispondenti. L’applicazione di SPM alle epilessie negli studi PET consiste nel confronto tra il paziente in esame ed un database di normali al fine di individuare i focolai epilettogeni. Materiale e metodi Gli esami PET vengono acquisiti per 15 minuti a mezz’ora dalla somministrazione endovenosa di circa 300 MBq di 18F-FDG, prestando molta attenzione che tutto l’encefalo sia incluso nel campo di vista del tomografo. Al fine di minimizzare i rischi da artefatti da movimento i pazienti vengono immobilizzati mediante fasce di contenimento e se necessario vengono farmacologicamente sedati. Una volta ricostruite le immagini vengono trasferite ad un PC di elaborazione sul quale è installato il software SPM per l’analisi semiquantitativa dei dati. I risultati vengono presentati in prima battuta in forma grafica sovrapponendo ad un immagine di template tridimensionale i voxel corrispondenti alle regioni di ipofissazione del glucosio rispetto ai corrispondenti voxel nel database di normali. In seguito è possibile sia visualizzare i valori numerici dell’analisi statistica per quantificare il numero di deviazioni standard di cui si discosta l’area patologica rispetto al database e sia sovrapporre le immagini parametriche a delle immagini di risonanza magnetica al fine di consentire una migliore localizzazione del focolaio. “Dalla gestione clinica e genetica alla gestione familiare dei bambini affetti” Reggio Emilia, 13-14 Ottobre 2006 1^ Congresso Internazionale Risultati e conclusioni SPM, pur essendo un software molto complesso e che richiede l’impiego da parte di operatori esperti, è un utile strumento d’ausilio per i medici nucleari e clinici nell’individuazione e localizzazione dei focolai epilettogeni. I risultati SPM devono essere interpretati alla luce delle immagini PET e della storia clinica del paziente. Nome Cinzia Cognome Pettinato Azienda/Istituto di appartenenza Azienda ospedaliero universitaria S. Orsola Malpighi Indirizzo Via Massarenti 9 cap 40138 BOLOGNA e-mail [email protected] “Dalla gestione clinica e genetica alla gestione familiare dei bambini affetti” Reggio Emilia, 13-14 Ottobre 2006