SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELL’INFLUENZA AVIARIA L’OIE ha definito l’influenza aviaria come “l’infezione che colpisce i polli causata da qualsiasi virus dell’influenza di tipo A che ha un indice di patogenicità intravenosa in polli di 6 settimane maggiore di 1,2 o qualsiasi virus dell’influenza di tipo A appartenente ai sottotipi H5 e H7”. Infatti dei 15 sottotipi di virus aviari, H5N1 è stato identificato come il più preoccupante così come si manifesta nell'uomo e che potrebbe determinare l’esordio di una eventuale pandemia di influenza dopo la Spagnola del 1918, l'Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968. Nella tabella 1 sono illustrati tutti i focolai causati dal virus H5N1 verificatesi nel pollame dal 2003 al 28 febbraio 2006 nel mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene la necessità di identificare i pericoli derivanti dalla situazione sanitaria delle popolazioni di volatili domestici e selvatici al fine di effettuare una corretta valutazione del rischio di influenza aviaria nella popolazione umana. Tabella 1: focolai nel pollame dal 2003 al 28 febbraio 2006 (dati Ministero della Salute) Paese Afghanistan Cambogia Cina (Repubblica popolare cinese) Corea (Repubblica) Giappone Gran Bretagna Indonesia Kazakistan Laos Malesia Romania Russia Thailandia Turchia Ungeria Ucraina Vietnam Focolai 2 14 79 19 7 1 209 1 1 10 38 121 1.078 2 98 22 2.312 Dal 2000 si sono susseguiti in Italia piani di monitoraggio che prevedono controlli sulla popolazione avicola allevata in allevamenti intensivi e sui volatili selvatici, soprattutto i volatili acquatici che rappresentano il principale serbatoio dei virus influenzali in natura e la principale fonte di introduzione nei volatili domestici. Nel 2006 si sono avuti in Italia focolai di influenza aviaria da virus influenzale aviario H5N1 per l’insolita presenza, a seguito di migrazioni inaspettate per le particolari condizioni climatiche, di volatili selvatici (tabella 2). Attualmente rimane ancora problematico il ruolo dei volatili selvatici nel trasportare il virus H5N1. In Umbria l’unico isolamento di virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità è stato effettuato da un germano reale trovato morto nel febbraio 2006 (tabella 2). Tabella 2: numero campioni positivi per H5N1 ad alta patogenicità in Italia in volatili selvatici Specie animale Cigno Pollo sultano Poiana Germano Totale campioni positivi/regione Calabria Puglia 2 6 2 6 Regione Sicilia Umbria 8 1 1 10 1 1 Totale specie animale positive 16 1 1 1 A seguito di ciò, ai piani di monitoraggio eseguiti negli animali appartenenti ad allevamenti intensivi di volatili nel 2006 si sono intensificati i controlli affiancando a tale piano un programma di sorveglianza sugli avicoli acquatici selvatici. Nessun animale è risultato virologicamente o sierologicamente positivo.