CHEPPIA CLASSE: Osteichthyes ORDINE: Clupeiformes FAMIGLIA: Clupeidae GENERE: Alosa SPECIE: Alosa fallax • Distribuzione La alosa o cheppia è una specie autoctona. • Descrizione Ha un corpo affusolato e compresso lateralmente con profilo dorsale che si alza nella parte preventrale. La testa è di forma triangolare; presenta la bocca terminale con la mascella superiore incisa. Sugli opercoli branchiali sono evidenti striature raggiate. Le branchiospine, piuttosto ruvide, sono ossificate e non ravvicinate. Sul dorso si inserisce una pinna di piccole dimensioni, mentre la pinna caudale biloba è simmetrica; presenta un peduncolo caudale piuttosto stretto e con profonda incisura tra i due lobi; pinna anale e ventrale sono molto ridotte. Il dorso è verde-azzurro, con riflessi metallici mentre i fianchi e il ventre sono argentei o bianco-argentei. Sui fianchi, in posizione medio-alta, mostra delle macchie nere (4-8), poco marcate, disposte in ordine degradante di grandezza dal margine dell'opercolo branchiale a circa metà del corpo. Il peso delle femmine adulte supera i 2 kg e la loro lunghezza i 60 cm; i maschi, però, raggiungono di regola i 40 cm e non superano 1 kg. • Habitat e abitudini È un pesce pelagico con abitudini gregarie, che migra per riprodursi in acque dolci. I riproduttori compaiono nelle acque estuariali a partire da febbraio, nei fiumi della Sardegna, e da marzo, in quelli dell'Italia centrale e settentrionale. Il ritorno a mare dei riproduttori avviene entro luglio, mentre quello dei giovani nati in acque interne avviene prevalentemente in autunno. Il flusso migratorio che interessa il delta padano si svolge prevalentemente attraverso il Po di Levante, caratterizzato da portate più costanti e da migliore qualità delle acque rispetto agli altri rami. • Alimentazione Durante la risalita i riproduttori sospendono l'alimentazione, che viene ripresa nel corso della discesa a mare; nelle alose del Tevere è stata rilevata la presenza nei contenuti stomacali di invertebrati (soprattutto gammaridi) e piccoli pesci. I giovani si nutrono di ogni tipo di piccoli invertebrati planctonici e bentonici. In mare gli adulti si cibano di pesci e crostacei. Nell'Adriatico, durante l'inverno le cheppie vivono isolate presso il fondo e mangiano soprattutto crostacei, mentre in estate si riuniscono in modesti gruppi negli strati marini superiori e ricercano sardine, acciughe e altri pesci. • Riproduzione I banchi di alose in migrazione sono costituiti da maschi di 3-4 anni e femmine di 4-5 anni (età della ma turità sessuale). All'inizio del periodo di migrazione nei banchi prevalgono i maschi, mentre nel periodo di massimo afflusso, in aprile e maggio, prevalgono le femmine. Durante la riproduzione, che ha luogo in acque basse e soprattutto di notte, si formano gruppi costituiti, in genere, da 1 femmina e da 20 maschi. La risalita ha luogo per tratti più o meno lunghi, in rapporto alle caratteristiche del bacino fluviale, fino a raggiungere in genere fondali sabbiosi o ghiaiosi sui quali sono deposte uova che vanno alla deriva. La femmina, sfrega il ventre contro il fondo per provocare la fuoriuscita delle prime uova, quindi dà inizio ad una serie di movimenti verticali dal fondo alla superficie, e viceversa, durante i quali emette le rimanenti uova. Le uova hanno diametro di circa 1 mm e una femmina adulta ne può produrre fino a diverse decine di migliaia. Al termine della riproduzione la mortalità incide notevolmente sugli individui di maggiore età. I giovani restano in acque dolci sino a quando misurano 10-15 cm, poi calano al mare ove si alimentano con grande voracità (tanto che a 8 anni le cheppie possono misurare già 50 cm e pesare fino a 1300 g).