S O L A O P H T H A L M U S SCCCAAARRRDDDO OL LA A ((S SCCCAAARRRDDDIIINNNIIIUUUSSS EEERRRYYYTTTHHHRRRO OP PH HT TH HA AL LM MU US S)) Sistematica: il genere Scardinius presenta, oltre alla forma tipica Scardinius erythrophthalmus, altri due specie, S. graecus e S. racovitzai. In Italia è presente solo la specie S. erythrophthalmus. Forma del corpo: il corpo è di forma ovale, compresso lateralmente e il dorso presenta un’incurvatura che si accentua con la crescita. Le scaglie sono grandi e sul margine inferiore del corpo, tra le pinne ventrali e la pinna anale, formano una specie di carena. La linea laterale è incurvata verso l’alto. La bocca è piuttosto piccola e obliqua verso l’alto. La pinna caudale è nettamente bilobata. Dimensioni: può superare i 40 cm di lunghezza e 1 kg di peso. Livrea: la testa ed il dorso sono bruno-verdastri, mentre i fianchi si presentano argentati, con possibili sfumature giallastre. Sul ventre la colorazione si schiarisce ulteriormente, diventando biancastra. Negli adulti le pinne pettorali, le ventrali e l’anale sono di colore bruno-rossastro, più acceso verso le estremità, mentre la pinna dorsale e quella caudale sono grigio-brune. Nei soggetti giovani le pinne sono di un colore rosso molto vivace, soprattutto quella caudale che ha alla base una macchia scura. Maturità sessuale: è raggiunta a 1-2 anni nei maschi e 2-3 anni nelle femmine. Periodo e comportamento riproduttivo: maggio-giugno. Le uova, di colore rossastro, sono deposte a più riprese sulla vegetazione acquatica presso riva e misurano circa 1 mm di diametro. La schiusa avviene dopo una o due settimane. Le larve misurano circa 5 mm e possiedono organi sulla testa che permettono loro di aderire alle piante acquatiche. Numero di uova: nel Lago d’Endine le femmine producono mediamente 120.000 uova per kg di peso. Comportamento e alimentazione: È una specie gregaria, si muove in branchi, che possono raggiungere dimensioni notevoli, fino a qualche centinaio di individui. Lo studio della dieta della scardola nel Lago d’Endine ha evidenziato che gli avannotti si nutrono prevalentemente di zooplancton, i giovani di uno e due anni si cibano in egual misura della componente zooplanctonica e dei macroinvertebrati bentonici, mentre gli adulti mostrano una maggiore eterogeneità nella scelta del cibo, con una preferenza per i macroinvertebrati. Habitat: tra i pesci più comuni delle acque interne italiane, la scardola abita sia quelle a corso lento sia quelle stagnanti, preferibilmente con fondo fangoso e con abbondante vegetazione. Pur prediligendo le acque calme, nei fiumi principali può spingersi a monte fino al limite della zona dei ciprinidi reofili. È una specie litorale, stazionando in prevalenza in zone poco profonde. Distribuzione: questa specie risulta essere molto comune in Italia, dove è presente ovunque, ad esclusione di Calabria, Sicilia e Sardegna. In Europa è diffusa su tutto il continente, ad eccezione di Scozia, Scandinavia centro-settentrionale, Corsica e Penisola Iberica. La scardola è presente anche nel continente asiatico, dall’Asia Minore fino alla regione caucasica e al Mar Caspio. Stato della specie nelle acque della provincia: è abbondantissima nel Lago d’Endine e numerosa anche nel Lago di Gaiano e nel Lago d’Iseo. Nelle acque correnti è presente in tutti nei tratti di pianura a corrente moderata, come per esempio nei canali derivati da Adda e Oglio e nelle risorgive. Giovane scardola del Lago d’Endine; si noti la pinna caudale rossastra con la macchia nera alla base