S O N E O T T U S G O B O SCCCAAAZZZZZZO ON NE E ((C CO OT TT TU US SG GO OB BIIIO O)) Sistematica: C. gobio è l’unica specie presente in Italia delle numerose che compongono il genere Cottus. Forma del corpo: la testa è grande, larga e appiattita, mentre il resto del corpo è affusolato; la bocca è ampia, la pelle è priva di scaglie. Le pinne pettorali sono ampie, quelle pelviche invece sono poco sviluppate e si inseriscono appena sotto quelle pettorali; presenta due pinne dorsali, la seconda delle quali è molto più sviluppata; anche la pinna anale è piuttosto lunga. Dimensioni: modeste, al massimo raggiunge lunghezze di 15 cm. Livrea: colorazione di fondo bruna o grigiastra con ampie macchie scure su tutto il corpo, talvolta disposta a formare bande trasversali. Maturità sessuale: è raggiunta tra il 2° e il 4° anno di vita in relaz ione all’ambiente in cui vive. Periodo e comportamento riproduttivo: fine febbraio-maggio. Il maschio prepara una sorta di nido in una cavità sotto massi o altri oggetti sommersi; la femmina entra nel nido e depone le uova a pancia in su, facendole aderire alla volta. Più femmine possono deporre le proprie uova in un unico nido. Numero di uova: 200-585 per femmina, del diametro di 2.2-3 mm. Comportamento e alimentazione: vive presso il fondo, è attivo in prevalenza di notte ed è territoriale; si nutre di invertebrati, ma all’occasione può ingerire anche piccoli pesci. Habitat: predilige acque fredde, ben ossigenate e pulite, con fondali a ciottoli e massi; popola in prevalenza i torrenti, dove accompagna la trota fario anche nei tratti più im- petuosi, e i tratti pedemontani dei corsi d’acqua maggiori, ma si può rinvenire occasionalmente anche nei laghi alpini. Distribuzione: lo scazzone è ampiamente diffuso in Europa; in Italia popola le acque torrentizie dell’arco alpino, le risorgive della Pianura Padana a Nord del Po e alcuni corsi d’acqua appenninici. Stato della specie nelle acque della provincia: è una delle specie più diffuse, grazie all’abbondanza di corsi d’acqua torrentizi, benché in situazioni localizzate possa essere penalizzato dalla qualità non ottimale delle acque. Il grosso capo dello scazzone