La carta europea dopo il Congresso di Vienna L’organizzazione europea, sancita dall’atto finale del Congresso di Vienna del 9 giugno 1815, era la seguente, cominciando dalle quattro grandi potenze: 1. regno unito di Gran Bretagna e d’Irlanda, sotto Giorgio III di Hannover (1760-1820), che per le sue condizioni mentali era stato sostituito nel 1811 dal principe ereditario, il futuro Giorgio IV, in qualità di reggente. Riacquistava l’Hannover, ingrandito con la Frisia orientale ed eretto a regno; otteneva l’isola di Heligoland, nel mare del Nord, l’isola di Malta, tolta ai Cavalieri dell’Ordine di S. Giovanni in Gerusalemme, ed il protettorato delle Isole Ionie. Inoltre manteneva il possesso di alcune colonie tolte durante la guerra alla Francia, alla Spagna e all’Olanda, fra le quali Tobago, ex francese, Trinidad, ex spagnola, Ceylon ed il capo di Buona Speranza, ex olandesi; 2. impero d’Austria, sotto Francesco I d’Asburgo (dal 1792 al 1806 imperatore del Sacro Romano Impero, dal 1806 al 1835 imperatore d’Austria). Perdeva il Belgio, annesso all’Olanda per costituire il regno dei Paesi Bassi, ma guadagnava in cambio tutti i territori facenti parte dell’ex repubblica di Venezia, eccetto le Isole Ionie. L’impero risultava così composto dall’Austria vera e propria, dal Trentino, dall’Istria e dalla Dalmazia ex veneta, dai territori del Veneto e dalla Lombardia riuniti nel nuovo regno del Lombardo-Veneto, dalla Boemia, dall’Ungheria con la Croazia, e dalle province polacche della Bucovina e della Galizia; 3. regno di Prussia, sotto Federico Guglielmo III di Hohenzollern (1797-1840). Manteneva le province ereditarie del Brandeburgo, della Prussia orientale, della Pomerania e della Slesia, ed il territorio polacco della Posnania. A compenso della concessione alla Russia del granducato di Varsavia, acquistava parte della Sassonia, la Renania con le città di Colonia, Bonn e Treviri, il ducato di Westfalia e la parte svedese della Pomerania; 4. impero della Russia, sotto lo zar Alessandro I Romanoff (1801-1825). Conservava la Finlandia svedese e la Bessarabia turca e in più acquistava il granducato di Varsavia, diminuito dei territori ceduti all’Austria e alla Prussia. Il granducato era costituito in regno formalmente indipendente, ma legato alla Russia e di fatto ad essa soggetto: si trattava di un territorio di circa 127.000 kmq e di una popolazione di 3.200.000 persone. Della Polonia, divisa nuovamente fra le grandi potenze, restava Cracovia, costituita in città libera. La nuova carta d’Europa era inoltre costituita dai seguenti Stati: 1. regno di Francia, sotto Luigi XVIII di Borbone (1814-1824). Le sue frontiere erano riportate a quelle del 1790: esso perdeva cioè alcuni territori ai confini con il Belgio, altri ai confini con la Svizzera, e la maggior parte della Savoia. Conservava, però, i territori già pontifici di Avignone e del Venaissin; 2. regno di Spagna, sotto Ferdinando VII di Borbone (1813-1833), che rientrava nei suoi precedenti confini; 3. regno di Portogallo, sotto Maria I di Braganza (1777-1816), che tuttavia, essendo or mai trasferita in Brasile la dinastia dei Braganza, fu sostituita temporaneamente da un’amministrazione inglese; 4. regno dei Paesi Bassi, sotto Guglielmo I di Orange-Nassau (1815-1840), che riuniva il Belgio già austriaco all’Olanda, privata di alcune sue colonie; 5. confederazione germanica, che sostituiva il vecchio Sacro Romano Impero, costituito da una quantità di piccoli Stati. Essa comprendeva trentanove Stati: cioè, un impero, cinque regni, ventinove granducati, ducati e principati, e quattro città libere. Facevano parte della confederazione il re dei Paesi Bassi, come sovrano del ducato di Lussemburgo, ed il re di Danimarca, come sovrano del ducato di Holstein e Lauenburg. Organo centrale era una Dieta Federale residente nella città libera di Francoforte e presieduta dall'Austria: la Dieta non aveva alcuna effettiva autorità sui vari Stati, che restavano assolutamente sovrani; 6. confederazione svizzera, che veniva ricostituita in ventidue cantoni, fra cui per la prima volta Ginevra. Essa era garantita nel territorio e dichiarata in perpetuo neutrale dalle grandi potenze. Organo centrale della confederazione era una Dieta, a Lucerna, con scarsi poteri sui cantoni; 7. regno di Svezia, sotto Carlo XIII di Holstein-Gottorpo (1809-1818), cui doveva succedere l'ex generale napoleonico Bernadotte, con il nome di Carlo XIV. Perdeva la Finlandia, ceduta definitivamente alla Russia, e la Pomerania annessa alla Prussia, ma guadagnava in cambio la Norvegia, tolta alla Danimarca, e legata alla Svezia da una unione personale; 8. regno di Danimarca, sotto Federico VI di Oldenburg (1808-1893). Perdeva la Norvegia, ed otteneva il ducato di Holstein e Lauenburg. La penisola italiana fu così suddivisa: 1. regno di Sardegna, sotto Vittorio Emanuele I di Savoia (1802-1821). Ai territori del Piemonte, della Savoia e di Nizza, della Sardegna, venivano aggiunti quelli dell’ex repubblica di Genova; 2. regno Lombardo-Veneto, costituito dalla Lombardia e dal Veneto, il cui sovrano era l’imperatore d’Austria, rappresentato a Milano da un viceré; 3. ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, sotto l’ex imperatrice Maria Luisa d’Asburgo (1815-1847), moglie di Napoleone. Si stabilì tuttavia che suo figlio, il re di Roma, fosse escluso dalla successione e che, alla morte di Maria Luisa, il ducato sarebbe ritornato alla famiglia dei Borbone di Parma, la quale veniva temporaneamente indennizzata con il possesso di Lucca. L’Austria otteneva inoltre il diritto di tenere una guarnigione a Piacenza; 4. ducato di Modena, Reggio e Mirandola, sotto Francesco IV d’Asburgo-Este (1814-1846), che alla morte della madre Maria Beatrice d’Este-Cybo, sovrana del ducato di Massa e Carrara, sarebbe stato erede anche di questo; 5. granducato di Toscana, sotto Ferdinando III d’Asburgo-Lorena (1790-1800; 1814-1824). Era ac- cresciuto del principato di Piombino e dello Stato dei Presìdi: inoltre, allorché i Borbone di Parma fossero rientrati in possesso del loro ducato, sarebbe stato aumentato anche del ducato di Lucca; 6. ducato di Lucca, sotto Maria Luisa di Borbone (1803-1807; 1815-1824), reggente per il figlio Carlo Ludovico. Al ritorno a Parma dei Borbone, sarebbe stato annesso al granducato di Toscana; 7. Stato pontificio, sotto il papa Pio VII (1800-1823). Veniva ricostituito nei precedenti confini e diminuito solo di Avignone e del Venaissin. Inoltre l’Austria aveva il diritto di tenere guarnigioni a Ferrara e a Comacchio; 8. regno delle Due Sicilie, sotto Ferdinando I di Borbone (1815-1825), già IV come re di Napoli e III come re di Sicilia. Era costituito dai due vecchi regni di Napoli e di Sicilia e diminuito solo dello Stato dei Presìdi, passato al granducato di Toscana. Altri piccoli Stati italiani erano il ducato di Massa e Carrara, sotto Maria Beatrice d’Este-Cybo (1814-1829), annesso, dopo la morte di questa, al ducato di Modena; la repubblica di San Marino ed il principato di Monaco, retto dalla famiglia Grimaldi-Matignon e sotto protettorato del regno di Sardegna.