STORIA- L`ITALIA POLITICA NEL `400

STORIA- L’ITALIA POLITICA NEL ‘400
Nel ‘400 l’Italia si presentava politicamente molto divisa: esistevano tante realtà statali quasi
sempre in lotta tra loro.
Cinque stati si distinguevano dagli altri per dimensione territoriale e per la loro forza: la repubblica
di Venezia; il ducato di Milano; la repubblica di Firenze; lo stato pontificio; il regno di Napoli.
Venezia:
Venezia fu sicuramente lo stato più ricco in questo periodo e riuscì ad ottenere il controllo del
Mediterraneo, lungo le coste del quale ottenne isole e porti sottraendoli all’impero bizantino. Era
governata da una autorevole figura detta doge.
Milano:
il maggior nemico di Venezia fu il ducato di Milano, governato dalla signoria di Filippo Maria
Visconti, continuamente preoccupato del fatto che Venezia tendeva a sottrargli dei territori.
Alla morte di Filippo, che non aveva avuto eredi maschi, la signoria passò sotto il potere della
famiglia degli Sforza.
Questa, soprattutto sotto la guida di Ludovico detto il Moro, fece prosperare moltissimo la città di
Milano e fece migliorare molto l’economia dei suoi territori.
Nei primi decenni del ‘500 il ducato, molto conteso tra Francia e Spagna, finì nelle mani degli
Spagnoli, dopo che aveva perso i territori del mantovano (città di Mantova e dintorni), rimasti nelle
mani della famiglia Gonzaga.
Rimase sotto il dominio spagnolo per quasi 200 anni e piano piano il ducato perse quella
importanza acquisita sotto gli Sforza.
Firenze:
Firenze era saldamente nelle mani della famiglia dei Medici che, dopo aver sostituito la forma di
governo da repubblica a signoria, riuscì a sottomettere gran parte dei territori toscani.
Sotto Lorenzo, detto il Magnifico, Firenze divenne uno dei più prestigiosi stati della penisola italica
e la sua azione di governo fu improntata quasi sempre ad un rapporto di equilibrio, di pace e di
cooperazione con i maggiori stati italiani.
Nella I metà del ‘500 il nuovo signore, Cosmo de’ Medici, riuscì ad ottenere prima il titolo di duca
e poi quello di granduca e Firenze ed il resto della Toscana divennero il Granducato di Toscana.
Roma:
Roma era il cuore dello stato pontificio ed era il centro di una lussuosa vita mondana a causa dei
tanti pontefici che predilessero quello stile di vita sfarzoso.
In questo periodo regnò il nepotismo, cioè i papi si circondavano di parenti a cui affidavano compiti
delicati e molto potere. (Emblematico è il caso del papa Alessandro VI – Rodrigo Borgia).
Tutto ciò preparò il terreno favorevole allo sviluppo della riforma luterana.
Sud Italia:
Nel 1442 la guerra per la successione tra Angioini e Aragona si era conclusa in favore della
famiglia aragonese che, favorevole al vecchio sistema feudale, conservò a lungo quella forma di
potere (anche nelle sue manifestazioni più deteriori) e impedì ogni forma di sviluppo e di progresso.
Nei primi decenni del ‘500 i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna, dopo la cacciata degli Aragonesi,
passarono nelle mani della Spagna che governò quei territori con la presenza sul posto di un
rappresentante della casa reale spagnola, detto viceré.
Tali territori continuarono ad esistere sprofondati in una grave crisi economica, nell’abbandono più
totale e tra il malcontento causato dalle forti e continue imposizioni fiscali, soprattutto nelle
campagne, da parte dei baroni.