Il Quattrocento Gli Stati regionali italiani dopo la pace di Lodi (1454) Principali Regno di Napoli (insediati in Sicilia già dal secolo precedente, gli spagnoli, cacciati i francesi dal Mezzogiorno peninsulare, si impadronirono nel 1442 di tutto il regno, compresa la Sardegna) Stato della Chiesa Repubblica di Firenze Repubblica di Venezia Ducato di Milano (sotto la signoria dei Visconti fino al 1450, poi quella degli Sforza) Da ricordare anche Ducato di Savoia Repubblica di Genova La caduta di Costantinopoli 1453 Gli Ottomani prendono Costantinopoli, ponendo fine all'impero bizantino (in realtà, questo era già stato privato dell’Anatolia dopo la sconfitta subita a opera dei Turchi Selgiùchidi nella battaglia di Manzicerta (Manzikert, Turchia orientale), nel 1071; poi nel 1354 i Turchi Ottomani avevano passato lo stretto dei Dardanelli, ed espandendosi nell’Europa balcanica avevano strappato ai bizantini anche la restante parte europea del loro impero. Ma Costantinopoli aveva resistito). Le guerre d’Italia Serie di otto conflitti combattuti prevalentemente sul suolo italiano dal 1494 al 1559, aventi come obiettivo finale la supremazia in Europa. Fu inizialmente avviata dal re di Francia Carlo VIII e in seguito ripresa dal successore Luigi XII, calati entrambi in Italia per far valere i loro diritti ereditari sul regno di Napoli e sul ducato di Milano. Da locali le guerre raggiunsero in breve tempo una scala europea, coinvolgendo, oltre alla Francia, soprattutto la Spagna e il Sacro Romano Impero. Al termine, con la pace di Cateau-Cambrésis stipulata da Enrico II e Filippo II, la Spagna si affermò come la principale potenza continentale, ponendo gran parte della penisola italiana sotto la sua dominazione diretta (regno di Napoli, ducato di Milano, Stato dei Presidii) o indiretta; gli unici Stati italiani che seppero mantenere una certa autonomia furono la repubblica di Venezia e il ducato di Savoia (legato alla Francia), mentre lo Stato della Chiesa, pur autonomo, rimase legato alla Spagna dalla comune politica di far prevalere in Europa la Controriforma cattolica. Spagna Nel 1492, con la caduta del sultanato di Granada, si conclude dopo 750 anni la Reconquista della penisola iberica da parte dei regni cristiani, tra i quali si erano ormai imposti su tutti la Castiglia e l’Aragona. Poiché i rispettivi sovrani Isabella e Ferdinando avevano contratto matrimonio nel 1469, pur mantenendo separate le due corone, erano poste le premesse per la quasi totale unificazione della Spagna. Francia Nel 1453 termina la guerra dei Cent’anni, che segna un netto rafforzamento della corona francese (centralizzazione dell’apparato fiscale, ridimensionamento del potere dei feudatari, istituzione di un esercito permanente mercenario al posto delle milizie feudali e cittadine, fine della presenza di possedimenti stranieri in territorio francese, con le eccezioni di Calais e della Borgogna). Inghilterra La sconfitta patita nella guerra dei Cent’anni provoca un temporaneo indebolimento dell’Inghilterra sul piano internazionale, dovendo rinunciare ad ogni pretesa continentale. Ciò spingerà tuttavia il paese a sviluppare la propria vocazione marittima e commerciale. Sul piano interno, tuttavia, la successiva guerra delle Due Rose (1455 - 1485) rafforzò la corona: la nobiltà feudale ne uscì infatti decimata e indebolita, e molti feudi tornarono al re, che vide così crescere a dismisura la propria ricchezza, il proprio potere e la propria indipendenza dall’aristocrazia. In particolare, grazie a questa insperata disponibilità di terre Enrico VII Tudor poté creare un esercito efficiente, potenziare la burocrazia e sostituire alla vecchia aristocrazia, autonoma e indisciplinata, una nuova nobiltà a lui fedele: iniziava così anche in Inghilterra un’evoluzione verso lo Stato moderno e la concezione assolutistica della monarchia. Il Sacro Romano Impero Si ricorda che a) l’impero era costituito da: possedimenti diretti dell’imperatore; territori governati da un principe o un duca, in qualche caso anche da un re (come la Boemia e, in seguito, la Prussia); territori ecclesiastici governati da un Vescovo o Vescovo-Conte; libere città imperiali. b) dal 1356 ogni nuovo imperatore per ascendere al trono deve ottenere l’approvazione da parte di sette grandi principi dell’impero: gli arcivescovi di Colonia, Magonza e Treviri, il re di Boemia, il duca di Sassonia, il Margravio del Brandeburgo, il conte palatino del Reno. Ciò comporta una relativa limitazione del potere imperiale. Infatti, mentre prosegue l’ascesa delle monarchie nazionali (Francia, Inghilterra, Spagna), l’imperatore esercita appieno la propria autorità solo nei suoi possedimenti diretti, giacché da tempo, nel resto dell'impero, il suo potere è efficacemente contenuto dalla Dieta, un’assemblea che si riuniva ad intervalli irregolari su richiesta dello stesso imperatore (sarebbe diventata un'assemblea permanente solo dopo il 1663), e in cui sedevano i governanti dei vari territori in cui era spezzettato l’impero, oltre ai rappresentanti delle città libere e ai cavalieri imperiali. Russia Nel corso del Quattrocento il principato di Mosca si espande verso est, in Asia. Il principe di Mosca Ivàn III (1462-1505) amplia notevolmente i propri domini, e sposando la nipote dell'ultimo imperatore bizantino, Sofia, dà inizio al mito della "Terza Roma", secondo il quale la Russia è l'erede della civiltà romano-bizantina. Ivan III può essere considerato il fondatore dello stato russo; a lui si deve la conclusione vittoriosa della conquista dell'indipendenza dai Tatari, a partire dal 1480. Il mito della Terza Roma rafforza politicamente lo Zar, che riceve la propria autorità direttamente da Dio, ponendo le premesse per la futura costruzione dell'assolutismo in Russia.