non pubblicare prima di giovedì 16 giugno 2005, ore 21.00

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NON PUBBLICARE PRIMA DI GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2005, ORE 21.00
C o m u n i c a t o ai m e d i a - Berna, 15 giugno 2005
Premio di ricerca 2005 della Fondazione Svizzera di Cardiologia
Miglior diagnosi e nuove strategie per i cardiopatici
Una semplice analisi del sangue facilita il riconoscimento di un’eventuale insufficienza cardiaca nei pazienti in situazione d’emergenza con
difficoltà di respirazione (dispnea) e il rapido avvio della terapia adatta.
E determinati principi attivi che inibiscono la coagulazione del sangue
riducono la mortalità dei diabetici affetti da una cardiopatia acuta. Per
l’attività da loro svolta in questi due settori della ricerca, il 16 giugno la
Fondazione Svizzera di Cardiologia ha conferito il suo premio di ricerca
per il 2005 al Prof. Christian Müller di Basilea e al PD Dr. Marco Roffi
di Zurigo.
In Svizzera oltre 150'000 persone soffrono di insufficienza cardiaca (debolezza di cuore). A causa della forte dispnea che si manifesta ripetutamente,
spesso esse devono essere ricoverate all’ospedale e hanno un alto rischio di
morire per la loro malattia. La dispnea può però avere diverse origini. Perciò
una diagnosi rapida e precisa contribuisce a risparmiare molte sofferenze ed
anche a limitare i costi della salute: infatti in Svizzera i costi annui di trattamento dei pazienti con insufficienza cardiaca si stimano a 650 milioni di
franchi.
Importante elemento per decidere in caso d’emergenza
Un gruppo di lavoro diretto dal Prof. Christian Müller della Clinica medica
universitaria di Basilea ha ora dimostrato che la determinazione del BNP, un
semplice marker dell’insufficienza cardiaca, facilita notevolmente la diagnosi
all’équipe medica del pronto soccorso e migliora il trattamento del paziente.
L’abbreviazione BNP significa Brain Natriuretic Peptide, cioè peptide natriuretico cerebrale. Il tasso sanguigno di questa sostanza chimica è nettamente
aumentato nei pazienti con insufficienza cardiaca, in funzione della gravità
della malattia. Perciò un tasso elevato di BNP associato ai risultati di altri
esami, quali ECG o radiografie, può portare più rapidamente alla diagnosi
«insufficienza cardiaca», mentre un BNP basso induce ad escludere con
grande probabilità l’insufficienza cardiaca ed a cercare senza indugio un’altra
causa della dispnea. Questi risultati dello studio «Basel» (dove «Basel»
significa B-Type Natriuretic Peptide for Acute Shortness of Breath Evaluation)
sono stati pubblicati nella rinomata rivista scientifica «New England Journal of
Medicine». Il gruppo di Christian Müller, cui ora la Fondazione Svizzera di
Cardiologia ha conferito il premio di ricerca per il 2005, sta attualmente esaminando la possibilità di usare il BNP quale ausilio diagnostico nei pazienti con
dispnea anche fuori dell’ospedale, negli studi medici.
Ridurre la mortalità
Del premio di ricerca 2005 della Fondazione Svizzera di Cardiologia è pure
stato insignito il PD Dr. Marco Roffi della Clinica universitaria di Zurigo. Durante una permanenza di due anni alla Cleveland Clinic (Ohio, USA) egli ha
focalizzato la sua ricerca sulla questione di accertare quali pazienti traggono
il maggior profitto da potenti inibitori delle piastrine, i bloccanti delle glicoproteine IIb/IIIa. Stiamo parlando delle piastrine che in caso di aterosclerosi
aderiscono di preferenza ai tratti di vasi sanguigni colpiti dalla malattia e,
aggregandosi fra loro, formano un coagulo di sangue. Questo coagulo o
trombo può essere la causa di un infarto cardiaco o di un ictus cerebrale.
Marco Roffi ha potuto dimostrare che i due inibitori delle glicoproteine IIb/IIIa
più usati differiscono bensì tra loro quanto al prezzo, ma non sostanzialmente
per l’efficacia nei pazienti diabetici. Inoltre, col suo gruppo, egli ha scoperto
che questi medicamenti non sono indicati in ugual misura per tutti i vasi
sanguigni ammalati. Infine, particolare importanza ha assunto la sua analisi
di sei studi di vasta portata. In base ai dati raccolti, ora la Società Europea di
Cardiologia raccomanda di trattare con bloccanti delle glicoproteine IIb/IIIa
i diabetici con una cardiopatia acuta, permettendo così di ridurre considerevolmente la mortalità in questo gruppo di pazienti. I risultati della ricerca del
PD Dr. Marco Roffi sono stati pubblicati nella rinomata rivista medica americana «Circulation» e nell’«European Heart Journal».
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Dal 1981 la Fondazione Svizzera di Cardiologia conferisce ogni anno il suo
premio di ricerca, dell’importo di 10'000 franchi, per uno (o più) eccellente/i
lavoro/i di ricerca scientifica nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e
della terapia delle malattie cardiovascolari.
Avvertenza per chi opera nei media:
Il comunicato ai media, fotografie dei vincitori del premio e l’elenco dei premiati dal 1981 si
possono richiamare da www.swissheart.ch/media e possiamo trasmetterveli anche per e-mail.
Per ulteriori informazioni:
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Rahel Hartmann, Segretariato scientifico
Schwarztorstrasse 18, Casella postale 368, 3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 87, fax 031 388 80 88
E-mail: [email protected]
Vincitori del premio per il 2005:
Prof. Dr. Christian Müller
Departement für Innere Medizin
Universitätsspital Basel
Petersgraben 4, 4031 Basel
Tel. 061 265 53 53
E-mail: [email protected]
PD Dr. Marco Roffi
Kardiologie
Universitätsspital Zürich
Rämistrasse 100, 8091 Zürich
Tel. 01 255 85 73
E-mail: [email protected]
La Fondazione Svizzera di Cardiologia: con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
Ci impegniamo affinché un minor numero di persone soffra di malattie cardiovascolari o ne resti
menomato, si evitino le morti premature a causa di infarto cardiaco o ictus cerebrale e per le persone
colpite la vita resti degna di essere vissuta. A tal fine promuoviamo progetti di ricerca, svolgiamo una
vasta attività informativa per una miglior prevenzione di queste malattie e aiutiamo gli interessati
consigliandoli. La Fondazione Svizzera di Cardiologia è un’organizzazione indipendente riconosciuta
dalla Fondazione ZEWO.
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