Comunicato ai media – Berna, 21 gennaio 2014 Occlusione delle arterie delle gambe – stop al pericolo furtivo! L'arteriopatia obliterante periferica (AOP) può portare fino all'occlusione delle arterie interessate, ma nonostante questo pericolo spesso non viene riconosciuta e rimane senza trattamento. Questa affezione colpisce il 10-20 percento delle persone di età superiore a 60 anni. Con un nuovo opuscolo, la Fondazione Svizzera di Cardiologia, in collaborazione con l'Unione delle società vascolari svizzere, informa su rischi, sintomi, terapia e prevenzione di questa malattia subdola. Se durante la deambulazione si percepiscono, alle cosce o ai polpacci, dolori che scompaiono di nuovo quando ci si ferma, si potrebbe essere affetti da arteriopatia obliterante periferica, detta anche “malattia delle vetrine” o “gamba del fumatore” nel linguaggio popolare. Il fatto che due terzi delle persone colpite non percepiscano alcun dolore non è un motivo sufficiente per dichiarare il cessato allarme, visto che “i pazienti con questa malattia hanno un rischio di infarto cardiaco all'incirca quattro volte superiore e un rischio di ictus fino a tre volte superiore”, afferma il Prof. Augusto Gallino, angiologo e presidente della Commissione di ricerca della Fondazione Svizzera di Cardiologia. “Per ridurre il rischio elevato di queste persone, occorre porre una diagnosi corretta e istituire una terapia appropriata”. Prevenzione e, in caso di sospetto, esami Secondo gli studi, l'AOP mostra un'incidenza che aumenta nel tempo, colpendo una persona su dieci oltre i 60 anni di età e quasi una su cinque una volta superati i 70 anni, con un rischio particolarmente elevato nei fumatori e nei diabetici. La prevenzione è possibile: rinunciare al fumo, misurare glicemia, lipidi ematici e pressione arteriosa e, se necessario, controllarli mediante terapia adeguata. Contribuiscono inoltre alla prevenzione anche l'adozione di un'alimentazione bilanciata e la pratica regolare di attività fisica. Se si sospetta un'arteriopatia obliterante periferica, si può ricorrere a un esame semplice e affidabile: la misurazione della pressione arteriosa su braccia e caviglie. In base ai valori rilevati viene calcolato il cosiddetto indice caviglia-braccio (in medicina: ABI = ankle-brachial-index). Quali misure dopo la diagnosi? Le abitudini di vita che favoriscono la salute dei vasi sanguigni vanno mantenute e integrate con esercizi sistematici di deambulazione. Come dimostrano gli studi, i pazienti con AOP possono così letteralmente sbarrare il passo alla loro malattia. Nel distretto colpito si formano nuovi vasi sanguigni detti “collaterali” (= adiacenti, paralleli), che migliorano di nuovo l'apporto di ossigeno ai muscoli. In tal modo possono essere percorsi a piedi tratti sempre più lunghi senza dolori. Inoltre, l'allenamento si ripercuote positivamente sui valori della glicemia, dei lipidi ematici e della pressione arteriosa, riducendo il rischio di infarto cardiaco e ictus cerebrale. Le abitudini di vita e gli esercizi di deambulazione mantengono la loro importanza anche nel caso in cui siano necessarie ulteriori misure, quali p. es. la dilatazione di vasi sanguigni mediante catetere a palloncino o il by-pass, una deviazione chirurgica per superare il punto di restringimento. Oltre a ciò, con l’ausilio della terapia medicamentosa si può ridurre il rischio di eventi acuti. La Fondazione Svizzera di Cardiologia informa Il nuovo opuscolo «Occlusione delle arterie delle gambe – stop al pericolo furtivo!» informa in modo esaustivo su rischi, sintomi, diagnosi, terapia e prevenzione della AOP. Per ordinare l'opuscolo gratuitamente: www.swissheart.ch/pubblicazioni, [email protected], telefono 031 388 80 80. Contatto per domande di medicina: Prof. Augusto Gallino Angiologo e presidente della Commissione di ricerca della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Primario di Angiologia e Cardiologia Ospedale San Giovanni di Bellinzona Segreteria del Prof. A. Gallino: 091 811 91 07 [email protected] Prof.ssa Beatrice Amann-Vesti Angiologa e presidente della Società Svizzera di Angiologia Direttrice Clinica universitaria di angiologia Ospedale Universitario di Zurigo Segreteria della Prof.ssa B. Amann-Vesti: 044 255 26 71 [email protected] Contatto con la Fondazione Svizzera di Cardiologia: Silvia Aepli Responsabile settore Informazione e prevenzione Schwarztorstrasse 18, Casella postale 368, 3000 Berna 14 Telefono 031 388 80 95, Fax 031 388 80 88 [email protected] Avvertenza per i professionisti dei media: Il comunicato ai media e le immagini possono essere scaricati alla pagina Internet www.swissheart.ch/media e ordinati per e-mail. La Fondazione Svizzera di Cardiologia – Con impegno contro le cardiopatie e l'ictus cerebrale Promuovendo la ricerca e con un ampio lavoro di informazione ci adoperiamo affinché diminuisca il numero di persone affette da malattie cardiovascolari, si evitino le menomazioni o le morti premature causate da infarto cardiaco o ictus cerebrale e, per le persone colpite, la vita rimanga degna di essere vissuta. La Fondazione Svizzera di Cardiologia, fondata nel 1967, è un'organizzazione di pubblica utilità, indipendente e certificata dalla fondazione ZEWO, che si finanzia principalmente attraverso le donazioni. 2/2