PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ PER L’ANNO 2003 CORSI BASE “Elementi di analisi formale della logica antica” Abstract: L’innovazione della logica aristotelica. Considerazioni informali sulla logica proposizionale. Considerazioni informali sulla sillogistica. Considerazioni informali sulle modalità. La rivoluzione della logica matematica. Lo studio formale della logica antica. Il sistema Proposizionale. Il sistema Sillogistico. Cosa sono le modalità? Le modalità aristoteliche: problemi e prospettive. “Elementi di Logica Proposizionale” Abstract: Considerazioni sui linguaggi naturali. Che cos’è la logica formale. Connettivi e funzioni di verità. Il concetto di inferenza. Linguaggio proposizionale. Semantica proposizionale. Le tautologie. Tavole di verità e tavole analitiche. Completezza funzionale. Assiomi e teorie. Calcoli logici e completezza. Compattezza e completezza. Brevi cenni sulla logica predicativa. “Elementi di Logica dei Predicati del primo ordine” Abstract: Elementi di teoria degli insiemi. Costruzione di un sistema formale per la logica dei predicati del primo ordine. Analisi del linguaggio e del sistema deduttivo della logica dei predicati del primo ordine. Alcune considerazioni sul Teorema di Deduzione. La semantica della logica dei predicati del primo ordine. Impiego ed uso delle Tavole Analitiche. Analisi dei teoremi di Correttezza e di Completezza. Brevi considerazioni sul Calcolo di Deduzione Naturale e sul Calcolo dei Sequenti. “Introduzione alla Teoria Assiomatica degli Insiemi” Abstract: Dopo una breve discussione relativa alla teoria ingenua degli insiemi verrà introdotto il concetto di funzione caratteristica associata ad un insieme. Verranno messe in luce alcune possibili generalizzazioni del concetto di insieme ottenibili attraverso questo approccio ma ne verranno mostrati anche i limiti. In particolare, verranno discussi alcuni paradossi celebri relativi alla teoria degli insiemi classici esaminandone la natura. Dopo aver esaminato la portata epistemologica degli approcci assiomatici nella matematica moderna, saranno introdotte alcune assiomatizzazioni per la teoria degli insiemi. Verrà mostrata l'importanza di tale approccio come strumento per garantire una teoria ben fondata. Infine si discuteranno più nel dettaglio gli assiomi della scelta e di continuità. “La Logica nella pratica informatica” Abstract: Dai numeri binari ai calcolatori: comprensione di come fanno i computer a lavorare utilizzando esclusivamente un algebra booleana con valori in 0 e 1; analisi di come utilizzare tale algebra per costruire un elaboratore con tutte le sue funzionalità. Linguaggi e Compilatori: analisi dell'aspetto software di un elaboratore, cercando di capire cosa sia un linguaggio, quali siano i formalismi alla base dei linguaggi e come faccia un computer a "decifrare" ciò che noi scriviamo usando tale linguaggio. Ingegneria del Software: si mostrerà una disciplina dell'Informatica, anch'essa ricca di formalismi matematici e grafici, che permette di realizzare sistemi software di sempre più grandi dimensioni e sempre in minor tempo. CORSI AVANZATI “Elementi di Teoria della Dimostrazione” Abstract: Cenni sui sistemi hilbertiani di logica proposizionale e dei predicati. Considerazioni sulla logica classica e sulla logica intuizionista. Il Calcolo di Deduzione Naturale. Il Teorema di Normalizzazione. La struttura delle derivazioni normali. Il Calcolo delle Sequenze. Il Teorema di Eliminazione del Taglio. Il Teorema della Sequenza Mediana. Elementi per un confronto tra il Calcolo delle Sequenze e quello di Deduzione Naturale. “Elementi di Logica Fuzzy. Teoria degli insiemi fuzzy ed analisi semantica e sintattica del linguaggio naturale” Abstract: Nel corso della relazione si partirà dall’analisi della teoria ingenua degli insiemi fuzzy, prendendo in considerazione le diverse proposte che si sono storicamente affiancate alla proposta originaria di Zadeh. Questo tipo di approccio consentirà da un lato di sviluppare considerazioni di ordine epistemologico in merito al ruolo attribuibile al concetto di vaghezza ed alla possibilità di utilizzare a questo proposito una teoria fuzzy. Per altri versi, questo punto di vista permetterà di avvicinarsi ad un aspetto più speculativo ed astratto della teoria degli insiemi: la teoria assiomatica. Si avrà quindi modo di prendere in considerazione le diverse proposte di assiomatizzazione avanzate e di sottolinearne gli aspetti problematici. Da quest’ultimo aspetto emergerà l’esigenza di una formalizzazione precisa del linguaggio, della sintassi e della semantica della logica fuzzy. Attraverso l’analisi delle logiche fuzzy classiche e la puntuale individuazione delle premesse logiche ed epistemologiche e delle incongruenze riscontrabili all’interno di queste teorie, si approderà alla definizione di un linguaggio, di una semantica e soprattutto di una sintassi fuzzy capaci di formalizzare parti di linguaggio naturale e di dare rigore ad alcuni concetti della teoria degli insiemi fuzzy. “La programmazione come creazione di intelligenza” Abstract: Se analizziamo un organismo dotato di intelligenza (e.g. un uomo) fino alle sue componenti microscopiche, scopriamo che questo è composto da sottoparti prive di intelligenza. Analogamente, la programmazione del computer consiste nel prendere un ente di calcolo privo di intelligenza (come la CPU) e fargli eseguire una sequenza di istruzioni che non richiedono intelligenza. Eppure la macchina così creata esibisce un comportamento intelligente. Più in generale, ogni essere intelligente si rivelerà essere, ad un’analisi successiva, niente di più che un gruppo di “automi” stupidi, ma disposti in modo astuto. L’atto di disporre automi “stupidi” in modo che esibiscano un comportamento intelligente è detto programmazione. Quindi ogni essere intelligente è programmato – compresi noi. La differenza tra il cervello e i computer tradizionali è la tecnica con cui sono programmati: noi scegliamo di programmare i computer con un approccio top-down, mentre i nostri cervelli sono stati programmati da un algoritmo evolutivo – la selezione naturale. “L’origine del concetto di complessità ed i suoi rapporti con la logica classica” Abstract: La relazione si porrà per oggetto la tematizzazione esplicita dell’idea di complessità in alcuni lavori di von Neumann della fine degli anni Quaranta. Particolare risalto sarà dato agli argomenti usati dallo scienziato stesso a sostegno di una possibile inadeguatezza della logica classica a trattare i nuovi fenomeni definiti appunto “complessi”, argomenti che traggono spunto dai risultati limitativi di Gödel e Turing. In un secondo momento vedremo come, partendo da queste riflessioni, sia possibile mettere a lavoro sulla complessità concetti ricorrenti (in logica come nel “senso comune”) come quelli di astrazione e computazione, ora precisandone ora estendendone il significato. Per questa seconda parte ci avvarremo anche di alcune idee fondamentali che costituiscono la struttura della cosiddetta “teoria della complessità computazionale” e di alcuni risultati di Gregory Chaitin. Scopo della relazione sarà quello di riuscire a dimostrare la possibilità di un discorso sulla complessità in grado di svincolare questo concetto dalla parziale miopia di un uso esclusivamente tecnico e strumentale senza rassegnarsi alla vacuità di una trattazione generica o apocalittica (verranno forniti esempi dei limiti in entrambi i sensi). “Il pensiero non-euclideo da Aristotele ai giorni nostri” Abstract: Con il termine «rivoluzione non-euclidea» s’intende quel grande mutamento del pensiero avviato, tra il 1820 e il 1830, da Gauss, Lobacevskij e Bólyai, indipendentemente l'uno dall'altro. In termini negativi, la geometria non euclidea si può caratterizzare come negazione della geometria euclidea. Seguendo Imre Toth, nel corso delle lezioni si contrapporrà l'ovvietà della geometria euclidea, che si accorda con le nostre elementari intuizioni sulla strutturazione del piano, sui quadrati, i triangoli e le parallele, alla nuova visione della geometria non-euclidea. Da queste prime considerazioni generali si passerà ad analisi storiche sottolineando come la creazione vera e propria della geometria non euclidea sia stata preceduta da una storia lunga duemila anni e come Toth, con un’operazione interpretativa originale, abbia evidenziato il ruolo svolto, all'interno di questa storia, da Aristotele, nel quale si possono già trovare degli esempi di enunciati non euclidei. Partendo da queste origini e distinguendo quindi tra posizione anti-euclidea e non euclidea si accennerà alla serie di tentativi fatti per confutare la geometria anti-euclidea mostrando che in essa si nasconde una contraddizione logica. Tra questi si ricorderanno brevemente quello di Saccheri -legando il fallimento di quest’ultimo a quel fondamentale legame logico, scoperto più tardi, esistente tra le due geometrie in virtù del quale si ha che la geometria non euclidea è contraddittoria solo se è già contraddittoria la geometria euclidea. Si ricorderà poi il «teorema di Saccheri», da cui risulta implicitamente che quella euclidea e non-euclidea sono in realtà due cosmologie che si contrappongono e che pertanto, come si comincerà ad avvertire nel '700, il dilemma euclideo/non-euclideo non può essere risolto in maniera puramente logica. Per Kant è un'intuizione trascendentale e non una dimostrazione logica, né un giudizio sintetico, a decidere dell’euclidicità o meno del mondo. Dall'altra parte matematici come Gauss, Lobacevskij e Bolyai pur partendo da Kant finirono col concludere che nessuna intuizione trascendentale può costringerci ad accettare come valida soltanto la geometria euclidea e che, di conseguenza, in assenza di ogni coercizione logica o trascendentale, si è liberi di scegliere entrambe le geometrie. “Parallelo tra le analisi di Aristotele e Dedekind sul concetto di continuo” Abstract: Le definizioni aristotelica e dedekindiana del continuo saranno considerate in profondità al fine di analizzarle nei loro elementi atomici e poterle confrontare l'una con l'altra mettendone in evidenza similitudini e differenze. Il risultato sarà un accordo sostanziale tra le due definizioni rispetto al nucleo del concetto di continuo. Saranno poste in evidenza alcune importanti differenze tra le definizioni che possono essere facilmente spiegate considerando le diverse materie di studio dei due autori: oggetti fisici per Aristotele e numeri astratti per Dedekind. In conclusione saranno presentate alcune idee sui possibili sviluppi di tali ricerche. “La Topologia come approccio a questioni geometriche” Abstract: Con questo corso ci proponiamo di far emergere nel modo più semplice la natura e il significato profondo di alcuni invarianti associati ad enti geometrici. Lavoreremo quindi con molti esempi invitando i partecipanti a giocare e a lavorare direttamente con oggetti matematici concreti. Questo aiuterà a sviluppare una nuova sensibilità e una nuova abilità che permetterà di comprendere la generalità dei concetti di continuità, intorno, connessione e compattezza. A partire da questa consapevolezza verrà ridiscussa la nozione di distanza e di limite. Si cercherà infine di dare un’idea dell’importanza dell’approccio topologico alla teoria delle superfici (dando quindi una definizione rigorosa del concetto di superficie) descrivendo gli aspetti essenziali della topologia algebrica. “Teoria delle Categorie: un linguaggio per l’algebra” Abstract: Lo scopo di questo corso è di fornire una semplice introduzione al linguaggio della teoria delle categorie. Si cercherà di concentrare l’attenzione in particolare sulla potenza espressiva di tale linguaggio applicato all’algebra astratta. Questo ci porterà quindi ad introdurre le definizioni di alcune strutture algebriche classiche (gruppi, anelli, campi, insiemi ordinati) e a mostrare come alcune proprietà universali di tali strutture vengano codificate nell’ambito della teoria delle categorie. Cercheremo infine di mostrare con alcuni esempi tratti dalla topologia classica la pervasività del concetto di funtorialità nella matematica moderna e contemporanea. Questo ci porterà in modo naturale a ripensare la natura degli oggetti matematici della pratica quotidiana.