Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica Capitolo 1: Le costruzioni con riga e compasso Verrà trattato il problema delle costruzioni con riga e compasso mettendo in evidenza i nodi concettuali più importanti per rendere il futuro insegnante critico nei confronti del libro di testo. I libri di testo presi in considerazione sono: [1] Cateni, Fortini, Bernardi – Il nuovo pensiero geometrico 1 , Le Monnier [2] Prodi – Scoprire la matematica: il metodo delle coordinate , Ghisetti & Corvi 1.1) Concetti introduttivi Noi sappiamo che non tutti i problemi sono risolubili “con riga e compasso”. Ad esempio si può trisecare un angolo di 90° ma non si può trisecare un qualsiasi angolo assegnato arbitrariamente (ad esempio 60°). Quali sono i problemi risolubili con riga e compasso? I Greci si imbatterono in problemi che resistevano ad ogni tentativo di risoluzione: ricordiamo la “duplicazione del cubo”, la “quadratura del cerchio”. Intanto è bene precisare che cosa vuol dire “risolvere un problema con riga e compasso” Costruire con riga e compasso vuol dire fare le operazioni seguenti: 1) Individuare (tracciare) una retta per due punti 2) Costruire una circonferenza di centro e raggio fissati 3) Intersecare due rette 4) Intersecare due circonferenze 5) Intersecare una retta e una circonferenza Naturalmente l’uso che si fa della riga è quello di tracciare segmenti e non quello di misurare. Ecco alcuni semplici problemi di costruzione con riga e compasso: a) asse di un segmento (e punto medio di un segmento) b) Circonferenza passante per 3 punti c) Perpendicolare a una retta passante per un punto P d) Parallela a una retta passante per un punto P e) Dividere un segmento in n parti uguali f) Bisettrice di un angolo g) Costruzione di un triangolo dati tre lati h) Trasporto di un angolo Seguono le figure di ovvia interpretazione: b) Dati tre punti A,B,C l’intersezione degli assi di AB e di BC è il centro O della circonferenza cercata e AO il raggio d) Si può costruire s perpendicolare a r per P e t perpendicolare a s per P. Risulta r||t. 1 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica La costruzione è possibile se AC+CB>AB. Altri esempi proposti dal libro [1]: - esagono regolare e triangolo equilatero inscritti in una circonferenza - ottagono regolare e quadrato inscritti in una circonferenza Tutte le costruzioni proposte vengono motivate con le proprietà geometriche illustrate nei paragrafi e nei capitoli precedenti, Esempi di esercizi proposti dal libro [1]: Vedere esercitazione 1.1 ••• Il testo [2] affronta la questione da un altro punto di vista: quello della geometria analitica e mette in evidenza il fatto che a problemi geometrici trattati con riga e compasso corrispondono operazioni algebriche attuabili mediante operazioni razionali ed estrazioni di radici quadrate. E così, come vedremo poco più avanti, costruire la sezione aurea di un segmento di lunghezza a conduce all’equazione x 2 + ax − a 2 = 0 che può essere vista attraverso il sistema: 2 ( x + a2 ) 2 + y 2 = a4 + a 2 x 2 + y 2 + ax − a 2 = 0 cioè y = 0 y = 0 2 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica a 5 (cioè come ipotenusa di 2 un triangolo rettangolo di cateti di lunghezza a e a/2). Detto A(0;a). puntando in C con apertura CA si costruisce il cerchio che interseca l’asse x in due punti: la parte aurea è rappresentata dalla soluzione positiva. Abbiamo costruito con riga e compasso la parte aurea di un segmento lungo a. ••• e quindi come intersezione del cerchio di centro C(-a/2;0) e raggio Quello che si vuole scoprire è il seguente risultato generale: Teorema Condizione necessaria e sufficiente perché un problema sia risolubile con riga e compasso è che si possa tradurre in un problema algebrico risolubile per radicali quadratici cioè che i parametri delle soluzioni si possono ottenere da Q ampliato con i parametri dei dati1 attraverso un numero finito di operazioni razionali ed estrazioni di radici quadrate Partiamo allora con l’esaminare quali sono i numeri costruibili (intendendo per numero costruibile un numero che rappresenta la misura della lunghezza di un segmento costruibile con riga e compasso). Fissiamo un segmento U come unità di misura. Possiamo a partire da questo costruire: - Un qualsiasi numero naturale n (basta riportare il segmento n volte su una retta) m - Un qualsiasi numero razionale . Basta riportare su una retta a partire da un punto O m n volte il segmento U ed dividere il segmento ottenuto in n parti uguali applicando il teorema di Talete (vedere esempio e)). - La somma e la differenza di due numeri costruibili a e b (per la somma basta riportare consecutivamente i due segmenti…) - Il prodotto di due numeri a·b - Il quoziente di due numeri a/b La prima figura mostra come costruire il quoziente a/b (dalla proporzione a:x=b:1), seconda mostra come costruire il prodotto di a per b (dalla proporzione y:a=b:1) - La radice quadrata di un numero a costruibile: si riporta il segmento BC adiacente segmento unità AB, si traccia la semicirconferenza di diametro AC e da B si manda perpendicolare al diametro che la interseca in D; basta applicare il 2° teorema di Euclide triangolo ADC rettangolo in D: DB2=AB·BC, da cui DB2=a e DB= a . la al la al 1 Un punto, una retta, possono essere visti come coppie ordinate di numeri (x;y), (m,p), una circonferenza come terna di numeri (xc;yc;R): sono i parametri dei dati. Analogamente si parla di parametri delle soluzioni. 3 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica Quanto detto porta a due osservazioni 1) Tutti i numeri razionali (Q) sono costruibili. 2) Posto k ∈ Q, ma k ∉ Q è possibile costruire un nuovo campo dato dall’estensione K( k ) = a + b k ; a, b ∈ Q che contiene Q come sottocampo. I numeri del nuovo campo sono chiaramente tutti costruibili. Procedendo di questo passo possiamo costruire infinite estensioni di numeri costruibili : Q ⊂ K 1 ⊂ .... ⊂ K n ⊂ ... { } Tutti i numeri ottenuti con operazioni razionali e estrazioni di radici quadrate sono costruibili. Esercizi. Vedere Esercitazione 1.2 Decagono e pentagono regolari. Vediamo un’applicazione di quanto detto: costruiamo il decagono regolare inscritto in una circonferenza di raggio r. In figura AB è il lato che si vuole costruire e OA il raggio della circonferenza circoscritta. Tracciamo la bisettrice dell’angolo in A e notiamo che i triangoli ABC e ABO sono simili e quindi AB:OB=CB:AB e dunque, posto AB=x, x : r = (r − x) : x che porta all’equazione x 2 = r (r − x) e dunque x 2 + rx − r 2 = 0 che ammette due soluzioni e quella positiva è 5 −1 r , quindi (per come è 2 fatta la soluzione) è costruibile. Qui di seguito la costruzione. 4 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica Si osservi che OB=r, OA=2r, AB= 5 r, BC=( 5 -1)r e BD= 5 −1 r .■ 2 Supponiamo ora di aver risolto un problema con riga e compasso. Nel risolverlo possiamo avere: a) intersecato rette. Supponiamo che in un dato sistema di riferimento due rette incidenti abbiano equazioni y=mx+p e y=m’x+p’ con m,m’,p,p’ appartenenti ad un certo campo K di numeri costruibili (possiamo supporre Q). Le soluzioni del sistema continuano ad essere in Q (facili calcoli lo verificano). y = mx + p b) Intersecato una retta e una circonferenza. Il sistema 2 fornisce 2 x + y + ax + by + c = 0 un’equazione di 2° grado con coefficienti in Q , Ax 2 + Bx + C = 0 le cui soluzioni, supponendo che esistano, sono − B ± B 2 − 4 AC 2A e quindi appartengono a Q( B 2 − 4 AC ). In generale “usciamo fuori da Q” (a meno che B2-4AC sia un quadrato perfetto). c) Intersecato due circonferenze. Il sistema , mediante riduzione, può essere ricondotto a un sistema contenente l’equazione di una circonferenza e di una retta (l’asse radicale) e quindi ci si riconduce al caso precedente. Esercizio Considerare il cerchio di raggio 2 2 e centro nell’origine, e la retta congiungente i punti (1/2;0) ( 4 2 ; 2 ). Trovare il campo determinato dalle coordinate dei punti di intersezione del cerchio e della retta. Abbiamo provato che Tutti i numeri costruibili si possono ottenere a partire dai parametri dei dati da un numero finito di operazioni razionali e di estrazioni di radici quadrate. Ed è quindi completata la dimostrazione del teorema. 5 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica 1.2) Sulle equazioni cubiche. Per poterci occupare di alcuni problemi non risolvibili con riga e compasso richiamiamo alcuni teoremi relativi a equazioni cubiche ax 3 + bx 2 + cx + d = 0 (1) Teorema 1 m dell’equazione (1) a coefficienti interi sono tali che m divide il termine n noto e n divide il coefficiente di x3. Le soluzioni razionali La dimostrazione è presente su quasi tutti i libri di testo del biennio e la si lascia al lettore come utile esercizio per richiamare importanti concetti sulla divisibilità in N.■ Teorema 2 La somma delle tre radici della (1) è uguale a –b/a. Dim. Sviluppare l’espressione a ( x − x1 )( x − x 2 )( x − x 3 ) e confrontare il coefficiente di x2 con quello della (1). ■ Teorema 3 Se un’equazione cubica a coefficienti razionali non ha radici razionali allora nessuna delle sue radici è un numero costruibile a partire da Q. Dim. Dimostriamolo per assurdo. Supponiamo che esiste una soluzione costruibile e quindi appartenente all’ultimo campo di una catena di campi estesi a partire da Q: Q ⊂ K 1 ⊂ .... ⊂ K n e inoltre sia n il più piccolo numero per cui ciò avvenga (deve essere n>0 perché per ipotesi l’equazione non ha radici razionali). Sia dunque p + q v ∈ K n , con v ∉ K n −1 , la soluzione della (1). Si dimostra che anche p − q v deve necessariamente essere una soluzione della (1).2 b Dal teorema 2 x1 + x 2 + x 3 = x1 + p + q v + p − q v = − a b e quindi x1 = − − 2 p deve appartenere a K n −1 e questo contrasta il fatto che n è il più piccolo a numero tale che un campo K n contenga una radice della (1). ■ 1.3) Le dimostrazioni di impossibilità La duplicazione del cubo Dato un cubo si vuole costruire il lato di un cubo di volume doppio. 2 L’omomorfismo p+q v p-q v che lascia fissi i coefficienti della (1) e inoltre manda 0 in 0 trasforma l’espressione a ( p + q v ) + b( p + q v ) + c( p + q v ) + d = 0 nella a( p − q v ) 3 + b( p − q v ) 2 + c( p − q v ) + d = 0 e quindi anche 3 2 p − q v è soluzione. Si può anche fare una dimostrazione sviluppando i calcoli della prima espressione e riscrivendola coma A+ v B=0 che implica A=B=0 … 6 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica Si chiede di trovare il lato x tale che x3=2 (preso il lato primo del cubo come unità di misura) e cioè x3-2=0 che non ha radici razionali, quindi il problema non si può risolvere. La trisezione dell’angolo Consideriamo un angolo α dato attraverso il suo coseno cos α. Il problema equivale a determinare x=cos(α/3). Dalla formula di triplicazione cos α = 4cos3(α/3)-3cos(α/3) si ottiene cos α = 4x3-3x Prendiamo α=60° e l’equazione diventa 1 = 4x3-3x 2 8x3-6x-1=0 1 1 1 L’equazione non ammette radici razionali (si prova per il teorema 1 con i numeri ± ,± ,± ,±1 e 2 4 8 si vede che non sono soluzioni) e quindi per il teorema 3 non è risolvibile per radicali. Osservazione: Su molti libri di testo si trova il problema proposto in Esercitazione 1.3 (problema 2) che può portare a concludere che il problema della trisezione dell’angolo si può risolvere con riga e compasso. La costruzione dell’ettagono regolare. Nel piano complesso è noto che le sette soluzioni dell’equazione x7-1=0 sono i vertici di un ettagono regolare. Una soluzione è x=1, le altre sono soluzioni dell’equazione x6 + x5 + x 4 + x3 + x2 + x + 1 = 0 (2) 3 che dividendola per x si trasforma in x3 + x2 + x + 1 + 1 1 1 + 2 + 3 =0 x x x (3) 1 1 1 1 1 Dagli sviluppi di ( x + ) 2 = x 2 + 2 + 2 e ( x + ) 3 = x 3 + 3 + 3 x + 3 si ottiene: x x x x x 1 1 = (x + )2 − 2 , 2 x x 1 1 3 1 1 x 3 + 3 = ( x + ) 3 − 3 x − = ( x + ) 3 − 3( x + ) x x x x x 1 e, posto y = ( x + ) , la (3) diventa x y 3 − 3y + y 2 − 2 + y + 1 = 0 x2 + quindi y3 + y2 − 2y −1 = 0 (4) 2π 2π 1 2π 2π Sappiamo che x = cos + i sin è una soluzione della (2) ed essendo = cos − i sin si 7 7 x 7 7 1 2π che è una soluzione della (4). ha x + = 2 cos x 7 7 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica 2π . Siccome la (4) non ammette 7 2π radici razionali (1 e -1 non sono soluzioni) allora, sempre per il teorema 3, 2 cos non è 7 costruibile e quindi anche l’ettagono regolare. Costruire un ettagono regolare equivale a costruire il numero 2 cos Altri poligoni regolari Osserviamo prima di tutto che se è possibile costruire un poligono regolare con n lati allora si può costruire quello con 2n lati (è infatti possibile dividere un arco in due parti uguali). Partendo poi dalla costruzione dei poligoni regolari con 2, 3, 5 vertici (quello con 2 vertici è il diametro) si possono costruire poligoni regolari con 2n, 2n 3, 2n 5 lati. Gauss a 17 anni ha dimostrato che se p è n un numeri di Fermat cioè del tipo 2 2 + 1 primo allora il poligono regolare con p lati è costruibile (quindi con 17, 257, 65537 lati). Nelle esercitazioni si propone la costruzione del 15-agono regolare (es. 1.3, problema 3) e si chiede di dimostrare l’impossibilità della costruzione dell’ennagono regolare (es. 1.4, problema 5). La quadratura del cerchio. Non poteva mancare il problema più famoso, quello di costruire un quadrato equivalente a un cerchio di raggio r assegnato. Detto x il lato del quadrato deve essere x 2 = πr 2 e ciò equivale a costruire (posto r come unità di misura) un segmento di lunghezza π e ciò si può fare se è costruibile il numero π . Il problema della quadratura del cerchio è più difficile dei precedenti. I risultati importanti per risolverlo si possono così riassumere: 1) se un numero è costruibile allora è algebrico3 2) π non è un numero algebrico (è trascendente). Nel 1882 Lindemann, estendendo il metodo di Hermite (1822-1905), riuscì a dimostrare la trascendenza di π sistemando così definitivamente la questione della quadratura del cerchio. Un problema greco risolvibile con riga e compasso: il problema di Apollonio. Si tratta di costruire il cerchio tangente a tre cerchi assegnati. Vediamo che in via di principio il problema si può risolvere con riga e compasso (senza pretendere di trovare una costruzione elegante). Siano rispettivamente ri (i=1,2,3) i raggi dei 3 cerchi e ( x i , y i ) , (i=1,2,3) i loro centri. Il cerchio da trovare di raggio r e centro (x,y) deve essere tangente ai tre cerchi dati e quindi la distanza dal suo centro al centro di un altro è uguale allo somma o alla differenza dei raggi (secondo che i cerchi siano tangenti esternamente o internamente). Ciò conduce alle equazioni in x,y,r: (1) ( x − x1 ) 2 + ( y − y1 ) 2 = (r ± r1 ) 2 (2) ( x − x 2 ) 2 + ( y − y 2 ) 2 = (r ± r2 ) 2 (3) ( x − x 3 ) 2 + ( y − y 3 ) 2 = (r ± r3 ) 2 Sottraendo la (2) dalla (1) si ottiene un’equazione lineare in x,y,r e così sottraendo la (3) dalla (1): (4) ax+by+cr=d (5) a’x+b’y+c’r=d’ 3 Un numero si dice algebrico se è soluzione di un’equazione polinomiale a coefficienti interi, altrimenti si dice trascendente. 8 Mauro Bovio – Appunti del corso: Il libro di testo nella progettazione didattica Dalla (4) e dalla (5) si determinano x,y in funzione di r e si sostituisce l’espressione trovata nella (1) ottenendo un’equazione di II grado in r che si può risolvere con operazioni razionali e una estrazione di radice quadrata e quindi costruibile. In generale il problema di Apollonio ammette 23=8 soluzioni corrispondenti alle combinazioni di segni (+.-) e inoltre può portare a soluzioni complesse se il problema non ha soluzioni (ad esempio se i cerchi sono concentrici). Le figure che seguono sono realizzate con Derive e si riferiscono a 5 soluzioni diverse per una terna fissata di cerchi. Lasciamo al lettore la questione se esiste sempre almeno una soluzione. 9