NUOVI STRUMENTI PER COMPETERE INDICE 1 [ I NT RO D UZIO N E ] 2 [ T EC NO LO G I E CH E H AN N O IM P AT T O SU T UT T E LE AR E E AZ I E ND AL I ] 3 [ C O M E S FR UT T AR E L E O P P O RT UN I T À ] 1. [ NUOVI STRUM ENTI PER COM PETERE ] E’ momento di grandi cambiamenti anche nella relazione tra le imprese l’ambiente in cui si muovono. Nel mondo sempre più interconnesso l’azienda non può restare isolata, ma deve aprirsi alla nuova realtà. E farlo bene, sfruttando strumenti e tecnologie per acquisire vantaggi competitivi: ridurre i costi grazie a maggiori efficienze, aumentare il valore prodotto, individuare nuovi percorsi di crescita. Circa l’80% delle aziende usa oggi strumenti “relazionali” all’interno dei processi marketing: siti, community, blog e qualsiasi altra cosa la metta in contatto con il mercato. La rilevanza dei fenomeni collaborativi tra azienda e clienti, fornitori, dipendenti e più in generale “il pubblico” non è quindi ormai in discussione. Lo dimostrano gli investimenti in tecnologia e risorse umane a supporto. Eppure solo poche si sentono in grado di gestire efficacemente questa realtà. Una recente ricerca di IBM evidenzia che solo il 22% delle aziende reputa che i propri manager siano pronti ad utilizzare questi strumenti e le informazioni che se ne possono ricavare, ed inoltre che i due terzi hanno dubbi sull’impatto che queste tecnologie avranno nei prossimi 3 anni. Però stanno investendo... È una situazione che rileviamo spesso anche noi nelle nostre attività di consulenza e dialogo con le imprese: fermento tecnologico, idee interessanti, ma scarso legame con il mondo della strategia d’azienda, che pure deve guidare gli investimenti e deve prendere atto che adeguarsi ai cambiamenti del mercato e delle tecnologie è un fattore determinante per il successo. La gestione della propria clientela ‘attuale e potenziale’ tramite nuovi strumenti digitali e di comunicazione non è riservata alle sole aziende “nuove e di alta tecnologia”. Non solo ad esempio Apple oppure Dell o ancora Amazon, ma anche imprese legate a business più tradizionali e che sono state capaci di innovarsi. Burberry nel settore della moda, Nike in quello dello sport, la catena alberghiera Caesars Entertainment, hanno costruito forti elementi di differenziazione e vantaggi competitivi approfondendo grazie a nuovi strumenti relazionali il rapporto con il proprio pubblico di riferimento. L’utilizzo della potenza e pervasività delle nuove tecnologie digitali e di comunicazione non è il punto di arrivo, ma solo uno degli strumenti per raggiungere gli obiettivi aziendali, che sono necessariamente ed unicamente di business: ricade pertanto nella sfera di responsabilità di chi guida l’azienda e del suo management. 1 2. [ T E C N O L O G I E C H E I M P AT T AN O S U T U T T E L E AR E E AZ I E N D AL I ] Vendite: l’e-commerce è il fenomeno più immediatamente ricollegabile a questi strumenti. Bisogna configurarlo adeguatamente per tenere un corretto equilibrio con la rete distributiva tradizionale e rappresenta una realtà ormai importante anche nel nostro Paese. Google stima che il web rappresenterà entro il 2015 una percentuale compresa tra il 3,3% ed il 4,3% del Pil Italiano: ben 59 miliardi di euro!. Il 50% di queste vendite, dice Gartner, sarà generato dai social media (Facebook in primis). Una percentuale sempre crescente passerà attraverso strumenti mobili: smartphone e tablet; Marketing: il coinvolgimento dei consumatori on line tramite i vari strumenti a disposizione offre l’opportunità di creare un colloquio a due vie che consente di recepire anche segnali deboli che possono avere grande impatto sulla propria forza competitiva: la società farmaceutica francese Servier non si è accorta dei dibattiti che stavano nascendo in rete sulle proprietà di un suo farmaco, Mediator, in vendita da oltre 30 anni ed ha dovuto ritirarlo dal mercato nel 2009, tre anni dopo le prime avvisaglie. Di converso General Electric in sole due ore ha raccolto su Twitter migliaia di idee su un progetto aeronautico che ha allo studio; Servizio alla clientela, che può avvalersi non solo di nuove modalità di contatto, ma soprattutto della presenza e attività di gruppi di esperti e sostenitori del marchio che forniscono spontaneamente e gratuitamente i propri consigli ad altri consumatori, purché trovino a disposizione un ambiente (comunità, blog) adatto. Si parla in questi casi di Social CRM, un approccio che consente sia di rispondere alle esigenze dei consumatori, sia di portare all’interno dell’azienda segnali e conversazioni prese dal mercato. Casi classici in questo ambito sono quelli di BestBuy, che dispone di 26 esperti non retribuiti che trascorrono 8-12 ore al giorno nei forum gestiti dall’azienda, o di Dell i cui forum tecnici ospitano ogni settimana più di 7.000 clienti e 4 milioni di messaggi; Gestione delle risorse umane, sia grazie a strumenti tecnici: intranet o i portali, sia attraverso la creazione di comunità di esperti e di pratica che diffondono rapidamente la conoscenza delle persone più qualificate in ambiti specifici. Questo fa sì che si passi dal “tradizionale” sistema di e-learning ad un più complesso social learning; Distribuzione: collegandosi in tempo reale con i propri fornitori, clienti, rete vendita, l’azienda ha la possibilità di migliorare efficienza ed efficacia della rete distributiva. Maggiori opportunità di vendita date da migliori e tempestive informazioni sui clienti, possibilità di disintermediazione grazie e più efficaci scelte distributive sono solo alcuni dei vantaggi che si possono ricavare; 2 Strategia/decisionalità: nuovi strumenti di analisi e di interpretazione dei dati presenti in rete consentono di tenere sotto controllo sia i trend del settore sia i movimenti della concorrenza. Il coinvolgimento dei dipendenti e dei consumatori permette di raccogliere velocemente il patrimonio di conoscenze ed idee necessario a generare innovazione. Si arricchiscono in questo modo i dati a disposizione di chi deve decidere nella guida d’impresa; Sviluppo prodotto, che beneficia non solo delle informazioni che si possono ricavare dai consumatori attuali e potenziali, dai loro suggerimenti e dai confronti con la concorrenza, ma anche e soprattutto da funzioni radicalmente nuove che possono essere inserite nei prodotti per renderli connessi alla rete di interessi e necessità degli utilizzatori. Pensiamo alle nuove macchine fotografiche che si collegano alla rete in wifi e permettono di accedere ai contenuti e alle community per gli appassionati. 3. [ C O M E S F R U T T AR E L E O P P O R T U N I T A’ ? ] Trasformare il modello di business alla luce dello scenario competitivo e di mercato in rapida evoluzione come quello attuale. Quali sono i punti chiave sui quali puntare per costruire il vantaggio sui concorrenti? Bisogna capire esattamente quale valore cerca il nostro consumatore e come possiamo erogarlo. In questo quadro, come possiamo utilizzare le nuove tecnologie digitali e “sociali” per costruire vantaggi competitivi? Puntiamo su pochi, chiari elementi di forza e differenziazione senza disperdere risorse ed energie su troppi fronti né, all’opposto, focalizzarsi solo su un fattore; Investire nelle tecnologie digitali in modo adeguato, coordinando tutte le iniziative e strumenti con una governance tecnologica che guidi le attività nella direzione voluta; Coinvolgere tutti i dipendenti nel modello di business così che ciascuno contribuisca a trasformare la visione in realtà. Questo comporta anche la eventualità di migliorare il profilo professionale di alcune risorse o di acquisire nuove professionalità in grado di svolgere i nuovi lavori richiesti; Misurare i risultati delle azioni e degli investimenti compiuti, pronti a ricalibrare la strategia sulla base di quanto ottenuto; Affrettarsi, agire con tempestività: se è vero che alcuni settori (quelli ad alta tecnologia, o quelli bancario o del commercio ad esempio) sono più pronti per introdurre le nuove tecnologie, è anche vero che in settori più “tradizionali” come quello manifatturiero o farmaceutico ci sono già aziende che stanno ridisegnando la propria strategia 3 per cogliere le nuove opportunità.Queste aziende sono quelle che guideranno il cambio delle regole in questi settori e se ne avvantaggeranno per prime. In conclusione, abbiamo il dovere di trasformare le nostre aziende perché il mercato ed il consumatore stanno cambiando e le tecnologie digitali e di comunicazione offrono possibilità prima inimmaginabili di relazione e di ridefinizione del nostro modo di lavorare. È una scelta di strategia ed organizzazione, che si avvale di strumenti e modalità di comunicazione nuove. È quindi responsabilità nostra agire subito e con determinazione. La posta è elevata: chi più punta sulla eccellenza nella trasformazione del business genera profitti in misura dal 10 al 25% superiore di chi non lo fa, e ciò dipende dalla intensità dell’investimento in tecnologie “digitali”. PER INFORMAZIONI Dottor Luca Orselli Gruppo Ceccarelli S.p.A. Via Cerva 1, 20122 Milano Tel +39 02 76013030 (r.a.) Fax + 39 02 76012028 [email protected] - www.ceccarelli.it 4