diFesa Fitosanitaria delle Pomacee

difesa fitosanitaria delle pomacee
PRINCIPALI AVVERSITA’ DEL MELO
TICCHIOLATURA (Venturia inaequalis)
INFEZIONE PRIMARIA
DIFESA PREVENTIVA
DIFESA RETROATTIVA
Intervenire prima di un evento piovoso con prodotti ad azione
preventiva: vedi tabella 1.
E’ utilizzata solo nei seguenti casi:
✓ Mancata copertura della pianta a seguito di un’avvenuta infezione
✓ Dilavamento del prodotto di copertura
✓ Infezioni molto gravi segnalate dal modello Rim-pro
INFEZIONE SECONDARIA
IN PRESENZA DI
INFEZIONI PRIMARIE
Mantenere un’adeguata copertura in previsione di piogge con prodotti a
base di zolfo (formulazione liquida), dodina, fluazinam e di captano
sempre rispettando le limitazioni poste dal disciplinare.
IN ASSENZA DI
INFEZIONI PRIMARIE
Non sono necessari interventi specifici, mantenere comunque una
copertura mensile con zolfo (formulazione liquida) avente un’azione
collaterale nei confronti di oidio ed eriofide.
GESTIONE AGRONOMICA
ESTINZIONE
DELL’INOCULO
✓ In autunno, prima della caduta foglie, procedere con l’applicazione di
urea via fogliare (3 kg/hl) al fine di favorire la degradazione naturale
delle foglie ticchiolate
✓ Asportare l’inoculo dal sotto fila eliminando le foglie dal frutteto o
sminuzzandole con un’apposita trinciatrice
Fig. 1 Infezione primaria su foglia
Fig. 2 Infezione secondaria su foglia
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difesa fitosanitaria delle pomacee
PRODOTTI AD AZIONE PREVENTIVA
Tab 1: Caratteristiche dei prodotti preventivi
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Resistenza al
dilavamento
(mm)
Carenza
Limitazioni e note
metiram
Polyram DF
200
30
28
Entro la fase di frutto noce: è
consigliabile comunque entro fioritura
per favorire lo sviluppo dei fitoseidi
propineb
Antracol
150
40
-
Sospendere i trattamenti subito dopo
la fioritura. Al massimo 2 trattamenti
all’anno
dodina
Formulati al 35%
110 140
40
10
Da evitare nei periodi di maggiore
sensibilità alla rugginosità
(allegagione - frutto noce)
ditianon
Delan 70 WG
50 - 70
50
21
NEL 2013 si deve UTILIZZARE
ESCLUSIVAMENTE IL FORMULATO
DELAN 70 WG
captano 80%
Merpan 80 WDG
150
60
21
Max 3 interventi complessivi all’anno,
indipendentemente dall’avversità
captano 48%
Merpan 480 SC
300
60
21
fluazinam
Ohayo, Banjo
ecc
70 - 100
60
60
trifloxistrobin
Flint
15
60
14
Tempo di carenza di 60 giorni
Max 3 interventi con questi prodotti
Max 3 interventi complessivi con
questi prodotti
boscalid +
pyraclostrobin
Bellis
55
60
7
polisolfuro di
calcio**
Vari
1200 1500
30
30
In fioritura svolge un’azione diradante
zolfo**
Thiopron
300
30
5
Da usare verso fine infezione primaria
rameici**/***
Vari
150 300
40
20
Impiegare su pianta asciutta
**: questi prodotti vengono di norma
impiegati nella lotta biologica ma
possono trovare applicazione, nell’ottica
del contenimento dei residui di prodotti
ripetutamente utilizzati, anche nel
convenzionale
***: porre molta attenzione all’etichetta
in quanto solo pochi prodotti sono
impiegabili in vegetazione (Es. Poltiglia
Disperss, ecc.)
Fig. 3 Estinzione dell’inoculo in autunno (foto CETA)
40
difesa fitosanitaria delle pomacee
PRODOTTI AD AZIONE RETROATTIVA
Le anilinopirimidine, gli I.B.E., la dodina sono agrofarmaci che svolgono un’azione analoga,
seppur ridotta, nei confronti della ticchiolatura. Ditianon, polisolfuro di calcio, fluazinam presentano un’attività retroattiva se utilizzati entro i 160 gradi ora (16 ore a 10 °C) dall’inizio dell’infezione.
Tab. 2: Caratteristiche dei prodotti retroattivi
Fase
Fenologica
Fino a
caduta
petali
Da caduta
petali
Principio
attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Retroattività
(ore)
Carenza
cyprodinil (1)
Chorus
30
48 - 72
21
pyrimetanil (1)
Scala
75
48 - 72
14
difenoconazolo
(2)
Score 10 WG,
ecc
37.5
72 - 96
14
penconazolo
(2)
tebuconazolo
(2)
tetraconazolo
(2)
Topas 10 WDG
ecc
Dedalus SE,
ecc.
Domark 40 EW,
ecc
Thiocur Forte,
ecc
40 - 45
48 - 72
14
290
48 - 72
30
100
48 - 72
14
125 -150
48 - 72
15
60
48 - 72
28
miclobutanil (2)
fenbuconazolo
(2)
In tutte le
fasi
dodina
Indar 5 EW, ecc
formulati al 35%
150-180
36 - 60
10
Limitazioni
e note
(1) max 4
interventi
complessivi:
consigliabile
aggiunta di 30 g
di ditianon
Da preferirsi
a seguito
d’infezioni gravi
(2) max 4
interventi
complessivi
all’anno
Da evitare nei
periodi di maggiore sensibilità
alla rugginosità
(allegagione frutto noce)
Inibitori della sintesi degli ergosteroli (I.B.E.)
✓ Data la tendenza a manifestare fenomeni di resistenza si raccomanda di usarli sempre in
miscela con un prodotto di copertura
✓ La loro azione retroattiva si manifesta solo con temperature oltre i 10 °C
✓ Il principio attivo più efficace contro la ticchiolatura è indubbiamente il difenoconazolo (Score
10 wg ecc) specifico nei confronti della malattia. Gli altri prodotti svolgono anche azioni accessorie contro altri funghi: oidio e monilia.
✓ Vanno sempre impiegati su pianta asciutta per essere ben assorbiti ed evitare rugginosità
sui frutti.
Strobilurine (Flint e Bellis)
Per questa famiglia di prodotti esistono numerose segnalazioni di resistenza soprattutto nelle
zone in cui il loro uso avviene da più anni, per questo si raccomanda di:
✓ Limitare il numero di trattamenti nell’arco della stagione (max 3 interventi all’anno)
✓ Evitare l’uso a “blocchi” senza intervallarli con altri principi attivi
✓ Non impiegare in presenza di infezioni secondarie in atto
✓ Vanno sempre impiegati su pianta asciutta
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difesa fitosanitaria delle pomacee
Anilinopirimidine (Scala, Chorus)
✓ Per la probabile insorgenza di resistenze, vale lo stesso discorso fatto per IBE e strobilurine.
✓ Si sottolinea la necessità di utilizzare le anilinopirimidine su pianta asciutta!
✓ Va ricordato inoltre che questa classe di fungicidi funziona anche a temperature relativamente basse (da 5 °C in su).
✓ Scala e Chorus non sono attivi su frutto: utilizzarli sino alla fase di fioritura!
OIDIO (Podosphaera leucotricha)
STRATEGIA DI DIFESA PREVENTIVA
ZONE AD ALTO RISCHIO
PRE FIORITURA
POST FIORITURA
-
Iniziare i trattamenti dalle fase di orecchiette
- mazzetti affioranti utilizzando prodotti a
base di bupirimate e/o quinoxyfen e/o
cyflufenamide e/o zolfo.
-
Eseguire almeno 2 - 3 trattamenti con
queste sostanze attive!
-
Eseguire 2 - 3 trattamenti specifici utilizzando
in alternanza le sostanze attive già citate in
precedenza o gli IBE quali il penconazolo,
tetraconazolo, miclobutanil oppure le
strobilurine boscalid + pyraclostrobin,
trifloxistrobin.
Continuare
con
l’applicazione di prodotti a base di zolfo
compatibilmente con le temperature.
In questa fase evitare l’utilizzo di sostanze attive
appartenenti alla famiglia degli IBE, le quali sono Sia gli IBE sia le STROBILURINE, per essere
efficaci, devono essere distribuiti su pianta
attive solo con temperature maggiori di 10 °C.
asciutta.
ZONE A BASSO RISCHIO
PRE FIORITURA
-
-
Iniziare i trattamenti dalle fase di mazzetti
affioranti utilizzando prodotti a base di
bupirimate e/o quinoxyfen e/o zolfo e/o
cyflufenamide.
Eseguire 1 - 2 trattamenti
POST FIORITURA
Sono sufficienti gli interventi con IBE o strobilurine
che vengono utilizzati per la ticchiolatura.
E’ sempre consigliato lo zolfo in formulazione
liquida avente altresì un’azione collaterale nei
confronti della ticchiolatura e degli eriofidi.
GESTIONE AGRONOMICA
Durante la stagione vegetativa
In presenza di getti colpiti procedere al loro asporto.
Durante la potatura secca
Eliminare i rami colpiti. La riduzione dell’inoculo in inverno risulta essenziale per limitare al minimo il
rischio di attacchi nel corso della stagione.
RACCOMANDAZIONI
In alcune regioni vengono segnalate situazioni di resistenza agli IBE e alle strobilurine: è quindi
fondamentale rispettare le raccomandazioni di alternare i diversi prodotti a diverso meccanismo
d’azione.
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difesa fitosanitaria delle pomacee
Tab. 3: Sostanze attive impiegabili per la lotta all’OIDIO
Famiglia chimica
IBE**
STROBILURINE
ALTRI
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Carenza
miclobutanil
Thiocur Forte
ecc
125 -150
15
penconazolo
Topas 10 WDG
ecc
40
14
tetraconazolo
Domark 40 EW
ecc
100
14
ciproconazolo
Galeo ecc
30
7
trifloxistrobin
Flint
15
14
Limitazioni
e note
Con i fungicidi IBE non
si possono effettuare
più di 4 interventi
nel corso dell’annata
indipendentemente
dall’avversità
Max 3 interventi
con le strobilurine
indipendentemente
dall’avversità
boscalid +
pyraclostrobin
Bellis ecc
55
7
cyflufenamide
Cidely, Rebel
Top
30 - 50
14
Max 2 interventi
all’anno
bupirimate
Nimrod ecc
50 - 60
14
Fitotossico su cultivar
Imperatore
quinoxyfen
Arius
30
14
Max 3 interventi l’anno
zolfo
Thiopron,
Heliosufre S,
ecc.
200 300
5
Azione collaterale su
ticchiolatura ed eriofide
**Gli altri IBE possono venire usati ma con minore azione antioidica
Fig. 4 Germoglio colpito da oidio
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difesa fitosanitaria delle pomacee
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difesa fitosanitaria delle pomacee
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difesa fitosanitaria delle pomacee
CANCRI RAMEALI (Nectria galligena)
STRATEGIA DI DIFESA CONSIGLIATA
E’ buona pratica, in tutti gli impianti, intervenire
dopo la raccolta e a completa caduta foglie con
rame metallo alla dose di 150 – 200 g/hl.
IN PRESENZA DELLA MALATTIA
Nei meleti dove si è accertata la presenza e in tutti quelli colpiti
da grandine si consiglia:
✓ A RACCOLTA ULTIMATA: Intervenire con rame metallo
alla dose di 100 g/hl (Es. 500 g di Poltiglia Bordolese 20
% ecc).
✓ DOPO CIRCA UN MESE (fine ottobre): Intervenire con
rame metallo alla dose di 160 g/hl (Es. 800 g di Poltiglia
Bordolese 20 % ecc).
✓ A COMPLETA CADUTA FOGLIE: Intervenire con rame
metallo alla dose di 200 - 300 g/hl (Es. 1000 - 1500 g di
Poltiglia Bordolese 20 % ecc).
N.B. Si raccomanda un’adeguata bagnatura con volumi non
inferiori ai 1200 l/ha.
In presenza di branche colpite risanare la pianta cercando
di eliminare, con spazzole di metallo, le zone legnose
imbrunite e in seguito coprire le ferite con sali di rame
liquido non diluito oppure mastici idonei
GESTIONE AGRONOMICA
Limitare i fattori predisponenti: ridurre l’apporto di concimi azotati e, nel corso delle operazioni di potatura,
eliminare eventuali rami colpiti.
Fig. 5 Applicazione localizzata del rame su cancro
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difesa fitosanitaria delle pomacee
CARPOCAPSA (Cydia pomonella)
La difesa contro Cydia pomonella in Piemonte è realizzata principalmente con il metodo della
confusione sessuale e la lotta di tipo chimico viene utilizzata solo a eventuale completamento
di questa (2 – 3 trattamenti). Solo in quei casi in cui non è possibile procedere con la confusione sessuale si ricorre ad una strategia di difesa tradizionale (appezzamenti di forma irregolare
o isolati e di superficie inferiore ad 1 ha).
Strategie di difesa in appezzamenti NON COPERTI dalla confusione
RISCHIO MEDIO/ELEVATO
FUORI CONFUSIONE
I generazione
Applicazione dell’ovicida (Chitino-inibitore
o MAC) prima dell’inizio
dell’ovideposizione OPPURE applicazione di
un ovo-larvicida (Coragen) ad ovideposizione
avviata oppure del
virus della granulosi ad
inizio schiusura uova
Applicazione del larvicida (clorpirifos, Affirm,
ecc.) ad inizio dell’attività
larvale oppure virus della granulosi a 8 giorni
dal precedente
RISCHIO BASSO
II generazione
Applicazione del
larvicida (Calypso,
Affirm, ecc.) ad inizio
dell’attività larvale (su
indicazione del modello
previsionale)
Successivamente si
ripeterà il larvicida sulla
base dei controlli, cioè al
superamento della soglia
critica (frutti bacati/1000
controllati):
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
I generazione
II generazione
Applicazione dell’ovicida (Chitino-inibitore
o MAC) prima dell’inizio
dell’ovideposizione OPPURE applicazione di
un ovo-larvicida (Coragen) ad ovideposizione
avviata oppure del virus della granulosi ad
inizio schiusura uova
Intervenire con un
larvicida (Calypso,
Affirm, ecc.)
solamente
al
superamento
della soglia critica
(frutti
bacati/1000
controllati):
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
Applicazione del larvicida (clorpirifos, Affirm,
ecc.) solo in caso di
superamento della soglia critica (5 frutti bacati/1000 controllati).
Strategie di difesa in appezzamenti COPERTI dalla confusione
CONFUSIONE
SESSUALE
RISCHIO ELEVATO
RISCHIO BASSO
I generazione
II generazione
I generazione
II generazione
Applicazione dell’ovicida
(Chitino-inibitore o MAC)
prima dell’inizio dell’ovideposizione OPPURE applicazione
di un ovo-larvicida (Coragen) ad ovideposizione avviata oppure del virus della
granulosi ad inizio schiusura
uova
Applicazione di
larvicidi (Calypso,
Affirm, ecc.) sulla
base dei controlli
e precisamente al
superamento della
soglia critica (frutti
bacati/1000 controllati):
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
Applicazione dell’ovicida (Chitino-inibitore
o MAC) prima dell’inizio
dell’ovideposizione OPPURE applicazione di
un ovo-larvicida (Coragen) ad ovideposizione avviata oppure del
virus della granulosi
ad inizio schiusura uova
Non
dovrebbero
essere
richieste altre
applicazioni
salvo
superamento
della soglia (10
frutti bacati su
1000 controllati
in agosto)
Applicazione del larvicida
(clorpirifos, Affirm, ecc.) solo in
caso di superamento della soglia critica (5 frutti bacati/1000)
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difesa fitosanitaria delle pomacee
NOTA:
- Situazione ad elevato rischio; elevata pressione
del fitofago con danni alla raccolta l’anno precedente
superiori al 2%.
- Situazione a medio rischio; scarsa pressione del
fitofago con danni alla raccolta tra 0.5 - 2%.
- Situazione a basso rischio; scarsa pressione del
fitofago con danni alla raccolta inferiori al 0.5 %.
E’ da segnalare che nelle annate più calde, il carpofago
può svolgere una III generazione; in tal caso valgono le
medesime indicazioni della II generazione.
Fig. 6 Frutto colpito da Carpocapsa
Tab. 4: Agrofarmaci da impiegare nella strategia di difesa da Carpocapsa
Principio attivo
Prodotti
Dose
g-ml/hl
Carenza
(gg)
diflubenzuron
Dimilin ecc
200 350
45
triflumuron**
Alsystin®
25
28
metossifenozide
Prodigy, Intrepid
40
14
tebufenozide
Mimic ecc
60 - 80
14
Gruppo RRM
clorantraniliprole
Coragen
18 - 20
14
Inizio ovideposizione in I o
in II generazione
Neonicotinoidi
thiacloprid
Calypso
25
14
Schiusura uova –
larve giovani di I e II
generazione
clorpirifos etile
Dursban 75 WG ecc
70
30
fosmet
Spada WDG ecc
250
21
clorpirifos metile
Cleaner 22 ecc
200
15
Avermectine
emamectina
benzoato
Affirm
300
7
Fenossiderivati
etofenprox
Trebon Up ecc
50
7
spinosad
Laser ecc
30
7
Su larve giovani di II
generazione
granulosis virus
Madex 100 ecc
8 - 12
3
Schiusura uova in I
generazione
Famiglia
Chitino - inibitori
MAC acceleratori
della muta
Epoca di applicazione
Prima dell’inizio
dell’ovideposizione
in I o in II generazione
Inizio ovideposizione in I o
in II generazione
Su larve giovani di I/II
generazione
Fosforganici
Bio-insetticidi
**in attesa dell’inserimento nelle linee guida nazionali - regionali 2013
48
Su larve giovani di I/II
generazione. Attenzione:
verificare la registrazione
su carpocapsa in etichetta.
Su larve giovani di I/II
generazione
difesa fitosanitaria delle pomacee
ATTIVITÀ DEI PRODOTTI
Attività collaterale su altri fitofagi dei prodotti impiegati contro Carpocapsa
Principio Attivo
Carpocapsa
Ricamatori
Cemiostoma
Litocollete
triflumuron
++
-
+
-
diflubenzuron
+/++
-
-
-
clorantraniliprole
+++
++
++
-
emamectina benzoato
++/+++
++
+
-
tebufenozide
+/++
++
-
-
thiacloprid
++
-
++
+/++
metossifenozide
+/++
++
-
-
clorpirifos etile
++
++
-
-
clorpirifos metil
+/++
++
-
-
fosmet
+/++
++
-
-
etofenprox
+/++
-
-
-
indoxacarb
+
++
-
-
spinosad
++
++
+
-
granulosis virus
++
-
-
-
Questi giudizi scaturiscono dalle esperienze CReSO di questi ultimi anni.
LEGENDA: Attività del prodotto: - (insufficiente) + (debole) ++ (media) +++ (buona)
CONTROLLI E MONITORAGGI
I controlli visivi vanno realizzati a partire dal mese di giugno (epoca diradamento manuale) e
proseguendo fino alla raccolta. Lo scopo di questi campionamenti è di individuare il numero
di frutti bacati su almeno 1000 frutti controllati. Si devono considerare sia i frutti presenti nella
parte bassa che nella parte alta della pianta, osservando attentamente soprattutto i frutti che
sono a contatto tra di loro. Al superamento delle soglie indicate nella tabella 7 sottostante, si
dovrà intervenire con un prodotto larvicida.
Tab. 5: Soglie di intervento
SOGLIA
PERIODO
> del 0.5% (> 5 frutti/1000)
GIUGNO
> del 0.8% (> 8 frutti/1000)
LUGLIO
> del 1% (> 10 frutti/1000)
AGOSTO
> del 2% (> 20 frutti/1000)
ALLA RACCOLTA
GESTIONE AGRONOMICA
ESTINZIONE
DELLE LARVE
SVERNANTI
In autunno, in presenza di un danno superiore al 2 %, si consiglia di procedere
con la distruzione delle mele colpite a terra attraverso la trinciatura.
Se applicato nelle condizioni idonee, il prodotto a base di steinernema
carpocapsae (Nemasis C) può offrire una buona possibilità di contenimento.
49
difesa fitosanitaria delle pomacee
50
difesa fitosanitaria delle pomacee
EULIA (Argyrotaenia pulchellana)
La difesa contro l’Eulia necessita di un attento monitoraggio con trappole a feromoni e controlli
visivi aventi lo scopo di evidenziare uova e larve di I e II GEN. La lotta contro l’Eulia, come
per altri ricamatori (Pandemis spp.), non è generalizzabile per tutti i frutteti ma per quelli
storicamente interessati dal problema adiacenti alle colture cerealicole.
STRATEGIA DI DIFESA CONSIGLIATA
IN CASO DI ATTACCHI
La strategia di difesa chimica va realizzata appena
accertata la presenza in campo di ovature o larve di I
e II generazione impiegando insetticidi ovo-larvicidi e
larvicidi nella tabella seguente.
Solamente in presenza delle prime rosure è possibile
limitare la perdita economica con un intervento larvicida
tempestivo, in quanto una volta verificatosi i primi danni
ai frutti l’intervento risulterà vano.
Tab. 6: Agrofarmaci per la difesa dall’Eulia
Categoria
insetticidi
Ovo larvicidi
Principio attivo
Prodotti
Dose
g-ml/hl
Carenza
(gg)
metossifenozide
Prodigy, Intrepid
40
14
tebufenozide
Mimic ecc
60
14
clorantraniliprole
Coragen
18 - 20
14
indoxacarb
Steward
16,5
7
clorpirifos metile
Reldan 22, ecc
200
15
emamectina
benzoato
Affirm
300
7
spinosad
Laser ecc
30
7
bacillus thuringensis
vari
100
3
Larvicidi
Epoca di applicazione
I e II generazione ad
inizio ovideposizione.
Su larve giovani di I, II e
III generazione.
Oltre alla difesa di tipo chimico è possibile utilizzare il metodo della confusione sessuale. In
commercio sono disponibili il modello Isomate C LR (Shin-Etsu) e il modello Rak 3 + 4 (Basf).
Fig. 7 Foglia ricamata
Fig. 8 Danno da Eulia su frutto
51
difesa fitosanitaria delle pomacee
CEMIOSTOMA (Leucoptera malifoliella)
STRATEGIA DI DIFESA CONSIGLIATA
IN CASO DI ATTACCHI
La difesa contro il cemiostoma va realizzata sulla
I generazione appena accertata la presenza delle
ovature utilizzando i p.a. indicati nella tabella
seguente.
Da esperienze acquisite, se la lotta sulla prima
generazione non è stata realizzata adeguatamente,
risultano vani i tentativi di lotta “curativi”. Nelle
generazioni successive si ha una sovrapposizione degli
stadi biologici e la presenza di larve protette nelle loro
stesse mine e da bozzoli sericei rende vana la strategia
di difesa.
Il monitoraggio del volo dell’insetto e i controlli visivi
risultano fondamentali al fine di individuare i periodi
ottimali per l’intervento.
Fig. 9 Mine di Cemiostoma su foglie
Fig. 10 Presenza di Cemiostoma su frutto
Tab. 7: Agrofarmaci per la difesa da Cemiostoma
Principio attivo
Prodotti
Dose
g-ml /hl
Carenza
(gg)
triflumuron**
Alsystin®
25
28
diflubenzuron
Dimilin ecc
200 - 350
45
acetamiprid
Epik
100
14
imidacloprid
Confidor 200 SL
ecc
50
28
thiametoxan
Actara 25 wg ecc
30
14
Gruppo RRM
clorantraniliprole
Coragen
18 - 20
14
Avermectine
emamectina
benzoato
Affirm
300
7
Bio-insetticidi
spinosad
Laser ecc
30
7
Chitino inibitori
Neonicotinoidi
**in attesa dell’inserimento nelle linee guida nazionali - regionali 2013
52
Epoca di
applicazione
Prima dell’inizio
dell’ovideposizione
A schiusura uova
Ad inizio
ovideposizione
Sulle larve di I e II
generazione
difesa fitosanitaria delle pomacee
PIRALIDE (Ostrinia nubilalis)
La difesa contro questo lepidottero va attuata principalmente nei meleti confinanti con mais.
Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati attacchi da parte della Piralide anche in areali
esclusivamente frutticoli.
STRATEGIA DI DIFESA CONSIGLIATA
Limitatamente agli appezzamenti storicamente colpiti,
eseguire un trattamento specifico (indoxacarb, clorantraniliprole) al raggiungimento del picco del volo
(agosto).
In caso di condizioni estremamente favorevoli allo sviluppo dell’insetto, caldo di fine stagione associato alla
maturazione completa del mais, è consigliabile ripetere l’intervento tenendo conto delle limitazioni derivanti
dall’imminente raccolta delle cv estive.
IN CASO DI ATTACCHI
In presenza di danno l’intervento insetticida risulta
vano, può comunque essere utile per contenere la
diffusione di ulteriori attacchi.
GESTIONE AGRONOMICA
La presenza di piante infestanti nell’appezzamento come il Giavone (Echinochloa crus-galli), unita alla presenza di
mais nelle vicinanze, costituisce un fattore predisponente agli attacchi di Piralide.
Fig. 11 Larva e danno su frutto
Fig. 12 Giavone (Echinochloa crus-galli)
AFIDE LANIGERO (Eriosoma lanigerum)
GESTIONE AGRONOMICA
La lotta contro l’afide lanigero va attuata in primo luogo
attraverso adeguate pratiche colturali che limitino le
condizioni favorenti la presenza dell’insetto: come un
eccessivo ombreggiamento.
Si consiglia quindi di limitare le concimazioni
azotate favorenti la spinta vegetativa delle piante.
IN CASO DI ATTACCHI
In caso di gravi infestazioni, dove non sia presente il
limitatore naturale di questo afide, l’Aphelinus mali,
si consiglia di eseguire un trattamento specifico con
thiametoxan o spirotetramat.
Eventuali trattamenti contro Carpocapsa e/o ricamatori
con clorpirifos–metile, svolgono un effetto collaterale
nei confronti del lanigero.
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difesa fitosanitaria delle pomacee
Fig.13 Infestazione di afide lanigero su frutto
Fig. 14 Afide grigio su foglia
AFIDE GRIGIO (Dysaphis plantaginea)
STRATEGIA DI DIFESA CONSIGLIATA
Generalmente si basa su 2 trattamenti mirati:
Il primo, in pre-fioritura, utilizzando una delle seguenti sostanze attive: pirimicarb, flonicamid o tau–fluvalinate
(quest’ultimo p.a. svolge un’azione collaterale contro i ricamatori del melo).
Il secondo, in post fioritura, utilizzando i p.a. precedentemente citati (eccetto il fluvalinate) o un neonicotinoide
(imidacloprid, thiametoxan, acetamiprid, clotianidin) altresì attivo nei confronti dei fillominatori o spirotetramat.
Tab. 8: Sostanze attive contro l’afide grigio
Principio
attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Carenza
Limitazioni
e note
piretroidi
fluvalinate
Klartan 20 ew
ecc
40
600 g/ha
-
Al massimo 1 trattamento
all’anno e solo prima della
fioritura
pyridinecarboxamide
flonicamid
Teppeki ecc
9.3
140 g/ha
21
Max 2 trattamenti all’anno
indipendentemente
dall’avversità (1 solo contro
l’afide grigio)
azoto - organici
pirimicarb
Pirimor 17.5
200
14
-
clotianidin
Dantop 50 wg
15
14
imidacloprid
Confidor 200
SL ecc
50
28
thiametoxan
Actara 25 wg
30
450 g/ha
14
acetamiprid
Epik
130
14
spirotetramat
Movento 48 sc
250
21
Max 1 trattamento all’anno
indipendentemente dall’avversità e dopo la fioritura
azadiractina
Neemazal –
T/S
200
3
-
olio minerale
vari
200-300
20
-
neonicotinoidi
chetoenoli
Vari
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Prodotti in alternativa tra
loro, al max 2 trattamenti
all’anno indipendentemente
dall’avversità, 1 solo nel
caso si utilizzi thiacloprid
difesa fitosanitaria delle pomacee
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difesa fitosanitaria delle pomacee
PRINCIPALI AVVERSITA’ DEL PERO
TICCHIOLATURA DEL PERO (Venturia pirina)
STRATEGIA DI DIFESA
DIFESA PREVENTIVA
DIFESA RETROATTIVA
Intervenire prima di un evento piovoso con prodotti ad azione preventiva: vedi
tabella 1.
E’ necessaria nei seguenti casi:
✓ Mancata copertura della pianta a seguito di un’avvenuta infezione
✓ Dilavamento del prodotto di copertura
RACCOMANDAZIONI
Si ribadisce, come per le altre colture, l’importanza di intervenire con prodotti curativi su pianta asciutta,
diversamente, si vanifica l’efficacia dell’intervento.
GESTIONE AGRONOMICA
ESTINZIONE
DELL’INOCULO
✓ In autunno, prima della caduta foglie, procedere con l’applicazione di urea
fogliare (3 kg/hl) al fine di favorire la degradazione naturale delle foglie
ticchiolate
✓ Asportare l’inoculo dal sotto fila eliminandolo completamente dal frutteto
Per quanto riguarda i prodotti da utilizzare nella difesa non vi sono differenze rilevanti con
quanto già riportato nel capitolo TICCHIOLATURA DEL MELO se non per:
Prodotti ad azione preventiva
Su pero non è registrato il p.a. fluazinam.
Fig. 1 Frutto colpito da ticchiolatura del pero
56
Prodotti ad azione retroattiva
Quest’anno, nel disciplinare del pero, è previsto per la
lotta alla ticchiolatura, anche il ciproconazolo (Galeo),
impiegabile alla dose di 30 - 50 ml/hl in non più di 4
interventi complessivi come gli altri IBE.
difesa fitosanitaria delle pomacee
MACULATURA BRUNA DEL PERO
(Stemphylium vesicarium)
La strategia di difesa contro la maculatura bruna è analoga a
quella messa in atto nei confronti della ticchiolatura del pero.
Tuttavia, nei periodi di massima sensibilità al patogeno (caduta
petali - allegagione) è consigliabile utilizzare delle sostanze attive più specifiche per la maculatura appartenenti alla famiglia
delle strobilurine (trifloxistrobin e boscalid + pyraclostrobin), fosetyl - alluminio, e delle anilinopirimidine (cyprodinil, fludioxonil).
Fig. 2 Frutto colpito da maculatura
bruna (foto Bugiani Riccardo)
Tab. 1: Sostanze attive impiegabili per la lotta alla MACULATURA BRUNA DEL PERO
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Carenza
Limitazioni
e note
rameici
Poltiglia bordolese
disperss
150 - 300
7
Su pianta asciutta
tiram
Pomarsol 80 wg ecc
200
35
tebuconazolo
Dedalus SE ecc
430
15
trifloxisrobin
Flint
15
14
Max 3 interventi con le Strobilurine
indipendentemente dall’avversità
boscalid
Cantus
27
7
Max 3 interventi l’anno
indipendentemente dall’avversità
fosetyl Al
Aliette ecc
250
40
Sospendere i trattamenti 40 gg prima della
raccolta
ciprodinil +
fludioxonil
Switch
70
7
Max 4 interventi con le Anilinopirimidine
indipendentemente dall’avversità
fludioxonil
Geoxe
30
3
Al massimo 1 intervento all’anno
indipendentemente dall’avversità. Trattare
da frutto noce alla raccolta
metiram
Polyram DF
150 - 200
28
E’ consentito l’uso dei ditiocarbammati
solo fino a 40 giorni dalla raccolta
iprodione
Rovral
100
21
Al massimo 1 intervento all’anno
Consentito l’utilizzo solo fino a 35 giorni
prima della raccolta. Max 4 interventi
l’anno
Con i fungicidi IBE non si possono
effettuare più di 4 interventi nel
corso dell’annata indipendentemente
dall’avversità
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difesa fitosanitaria delle pomacee
Novità
GEOXE, il fungicida che
innova la protezione dei frutti
• Previene alternaria, maculatura bruna e malattie da conservazione di melo e pero
e botrite della vite
• Unico principio attivo con meccanismo di azione originale
• 3 giorni di intervallo di sicurezza su melo e pero, 7 su uva da tavola, 21 su uva da vino
• Non richiede patentino
Syngenta è uno dei principali attori dell’agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 26.000 persone in oltre 90 paesi che
operano con un unico proposito: Bringing plant potential to life (Sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita).
Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di Fludioxonil 50%. N° di registrazione 14699.
Leggere attentamente le istruzioni. ® Marchio registrato di una società del Gruppo Syngenta.
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difesa fitosanitaria delle pomacee
PSILLA (Cacopsylla pyri)
STRATEGIA DI DIFESA
✓ Buoni risultati si sono evidenziati dall’utilizzo, contro gli adulti della prima generazione, di prodotti
a base di caolino che svolgono azione di deterrenza per l’ovideposizione
✓ In presenza di uova di seconda e terza generazione intervenire, prima della schiusura, con le sostanze
attive abamectina o spirotetramat
Data la possibilità che si possano sviluppare delle resistenze agli insetticidi utilizzati si consiglia di alternare le
sostanze attive a disposizione e in caso di forti infestazione procedere con un ciclo di lavaggio.
RACCOMANDAZIONI
Il mantenimento dell’entomofauna utile, Imenotteri Calcidoidei e Rincoti Antocoridi, riveste un’importanza
assoluta per il contenimento della psilla!!
Tab. 2: Sostanze attive impiegabili per la lotta alla PSILLA
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Limitazioni
e note
abamectina
Vertimec EC ecc
(Attenzione alla classe
tossicologica dei diversi
formulati)
75
Su pianta asciutta. Max 2 interventi
l’anno.
Utilizzare i formulati a classe tossicologica
più favorevole!
spirotetramat
Movento 48 SC
300
Consentito l’utilizzo solo fino a 21 giorni
prima della raccolta
Fig.3 Melata su frutto causata da neanidi di psilla
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