METABOLISMO DEGLI AMMINOACIDI 1 Metabolismo degli amminoacidi: 1. Degradazione delle proteine 2. Incorporazione dell’azoto nell’urea 3. Sintesi dei singoli amminoacidi 2 Le cellule sintetizzano continuamente le proteine partendo dagli amminoacidi e le degradano ottenendo amminoacidi 3 funzioni: 1) Conservare il materiale nutriente nella forma di proteine 2) Eliminare le proteine anomale 3) Permettere la regolazione del metabolismo cellulare 3 DIGESTIONE DELLE PROTEINE PROTEASI GASTRICHE ATPasi H+,K+ - pepsina (endopeptidasi) PROTEASI PANCREATICHE -tripsina (endopeptidasi) -chimotripsina (endopeptidasi) pH 7.4 pH 1 gradiente di pH -elastasi (endopeptidasi) -carbossipeptidasi A e B (esopeptidasi) PEPTIDASI INTESTINALI 4 5 5 Alcune proteine non possono essere correttamente digerite da individui che presentano alcune patologie. MORBO CELIACO MORBO DI HARTNUP 6 Degradazione intracellulare delle proteine a. Degradazione lisosomiale b. Ubiquitina c. Proteasoma 7 A. Degradazione lisosomiale - i lisosomi mantengono un pH interno di circa 5.0 gli enzimi che contengono sono attivi ad un pH acido Processi normali e patologici associati ad un’aumentata attività lisosomiale - regressione dell’utero dopo il parto atrofia muscolare causata dal disuso o da ferite traumatiche artrite reumatoide 8 B. Ubiquitina Struttura ai raggi X dell’ubiquitina IL TURNOVER DELLE PROTEINE E’ STRETTAMENTE REGOLATO • Come fa una cellula a identificare le proteine che devono essere degradate? • L’ UBIQUITINA, una piccola proteina di peso molecolare 8,5 Kd, presente in tutte le cellule eucariotiche, è il segnale che identifica le proteine destinate alla distruzione L’ UBIQUITINA è l’equivalente cellulare della “MACCHIA NERA “ nel libro “ L’ ISOLA DEL TESORO di Robert Louis Stevenson: è un segnale di “ CONDANNA A MORTE “. Il legame dell’ubiquitina alla proteina bersaglio è attuato da un enzima chiamato E3 10 Alcune condizioni patologiche illustrano molto chiaramente l’importanza della regolazione del ricambio delle proteine: 1. Il virus del papilloma umano (HPV) produce una proteina che attiva uno specifico enzima E3. 2. L’ enzima lega l’ ubiquitina alla proteina oncosoppressore p53 e ad altre proteine che controllano i meccanismi di riparazione del DNA, che sono di conseguenza distrutte 3. L’attivazione di questo enzima E3 si osserva nel 90% dei carcinomi della cervice 11 Se l’ubiquitina è il segnale di morte chi esegue la sentenza ? L’esecutore è un grande complesso detto proteasoma o proteasoma 26 S che digerisce la proteine combinate con l’ubiquitina Questo complesso proteolitico ATP-dipendente, dipendente composto da numerose subunità, non degrada l’ubiquitina (che viene reciclata) mentre i prodoti peptidici sono ulteriormente degradati 12 PROTEASOMA Il proteasoma 26 S è costituito da due componenti: 1) Il complesso 20 S costituito da due copie di 14 subunità con una massa di 700 Kd, che contiene l’ attività catalitica. 2) Il complesso 19 S o complesso regolatore 13 Questa classe di ATPasi, che si trovano in tutti gli esseri viventi, è associata ad un gran numero di funzioni cellulari, comprese la regolazione del ciclo cellulare e la biogenesi degli organelli Il processo di ubiquitinizzazione e il proteasoma collaborano nella degradazione delle proteine non più necessarie 14 Qual è il destino degli amminoacidi liberi ? 15 La prima tappa della degradazione degli amminoacidi è la rimozione del residuo azotato 16 17 Deamminazione degli amminoacidi 18 19 Transamminazione 20 amminoacido NH3+ I R-CH-COO- O II R-C-COO- α-chetoacido α-chetoglutarato O II -OOC-CH -CH -C-COO2 2 + + + NH3 I -OOC-CH -CH -CH-COO2 2 glutammato 21 Tutti gli amminoacidi, ad eccezione di prolina, lisina e treonina, subiscono la transaminazione. α-chetoacidi: α-chetoglutarato, piruvato e ossalacetato 22 Le transaminasi utilizzano il PLP come cofattore che viene convertito in piridossamina 23 TRANSALDIMMINAZIONE In tutti gli enzimi dipendenti dal PLP il cofattore è legato, in assenza di substrato, al gruppo ε-amminico di una lisina al sito attivo tramite una base di Schiff. Il riarrangiamento che porta alla formazione della base di Schiff con il substrato entrante è una reazione di transaldimminazione 24 LA REAZIONE DELLE TRANSAMINASI SEGUE UN MECCANISMO A PING-PONG 1) il gruppo α-amminico dell’amminoacido va a sostituirsi al gruppo ε-amminico dell’enzima. La base di Schiff che si forma tra l’amminoacido e il PLP resta fortemente legata all’enzima tramite interazioni multiple non covalenti. 2) la stessa base perde un protone dall’atomo di carbonio α dell’amminoacido e successivamente viene idrolizzata in α-chetoacido e PLP legato solo all’NH3. 3) un α-chetoacido (secondo substrato) reagisce con il complesso E-PLP-NH3, formando un’altra base di Schiff 4) si produce un amminoacido (secondo prodotto) e si rigenera il complesso E-PLP PLP-E aa-NH3 PLP-NH3 * E PLP-NH3-aa * E 2°chetoacido PLP-NH3… + chetoacido * E aa-NH3 + PLP* E 25 a) generica reazione di transamminazione b) transamminazione glutammato-ossalacetato (GOT) Meccanismo cinetico a ping-pong 26 Transamminasi in medicina 27 TRANSAMINASI Aspartato amminotransferasi ( AST o GOT ) α-chetoglutarato + aspartato glutammato + ossalacetato Alanina amminotransferasi ( ALT o GPT ) α-chetoglutarato + alanina glutammato + piruvato 28 29 AST o GOT: - 1. 2. 3. 4. - alta concentrazione nel miocardio, nel fegato e nel cervello aumenta nel siero in seguito a necrosi cellulare (infarto del miocardio)dopo 8-12h (liv. max dopo 24-48h; val. norm. dopo 4-7 giorni) La determinazione serve a 4 scopi: distinguere l’infarto del miocardio da una crisi di angina pectoris diagnosticare un infarto nei casi di elettrocardiogramma dubbo stabilire l’estensione dell’infarto del miocardio seguire il decorso della malattia aumento elevato di AST (100 volte sup. ai valori normali): epatite acuta avvelenamenti ALT o GPT: -localizzata nel fegato, rene, miocardio, muscoli scheletrici, pancreas, milza -nell’epatite virale il suo aumento è sovrapponibile a quello della AST 30 α-chetoglutarato amminoacido NH3+ I R-CH-COO- O II R-C-COO- α-chetoacido O II -OOC-CH -CH -C-COO2 2 + + + NH3 I -OOC-CH -CH -CH-COO2 2 glutammato Con la reazione di transaminazione il gruppo amminico è stato solo trasferito. Il suo definitivo distacco avviene con la reazione di deamminazione. 31 NAD(P)H + NAD(P)+ NH3 + H+ NH2 II -OOC-CH -CH -C-COO2 2 I -OOC-CH -CH -CH-COO2 2 glutammato α- imminoglutarato Deamminazione ossidativa catalizzata dall’enzima glutammato deidrogenasi 1) Questa reazione avviene all’interno dei mitocondri 2) Quasi tutta l’ammoniaca che si forma nell’organismo viene prodotta in questa reazione 3) L’enzima è regolato allostericamente: + ADP GDP - ATP GTP H2O NH4+ O II -OOC-CH 2-CH2-C-COO α-chetoglutarato (che entra nel ciclo di Krebs) 32 3 forme dello stesso scheletro carbonioso reazione importante: 1. per la sintesi dell’urea 2.per l’α-chetoglutarato libero che si forma. La glutamina rappresenta un sistema tampone che contrasta l’innalzamento della concentrazione di ammoniaca libera reazione molto importante nel rene per il controllo del pH: l’ammoniaca diffonde attaverso le cellule del tubulo distale renale e nel lume intrappola gli ioni H+ fomando 33 ione NH4 che è escreto con le urine. TRANSDEAMINAZIONE L’accoppiamento della transaminazione con la deaminazione del glutammato costituisce il processo della transdeaminazione 34 35 DECARBOSSILAZIONE • Terza via del catabolismo degli amminoacidi che porta alla formazione delle corrispondenti ammine Le decarbossilasi sono enzimi piridossalfosfato-dipendenti 36 AMMINE BIOGENE CO2 vasodilatatore, stimolante dell’ attività gastrica istamina istidina CO2 serotonina 5-idrossitriptofano Potente vasocostrittore, neurotrasmetitore CO2 tirosina tiramina Agente ipertensivo CO2 3,4-diidrossifenilalanina dopamina Intermedio della sintesi dell’adrenalina 37 CO2 Acido glutammico aspartato CO2 Acido -γγ-amminobutirrico GABA β-alanina Composto che svolge importanti funzioni a livello cerebrale Costituente del CoA La decarbossilazione della lisina e della ornitina porta alla formazione delle diammine cadaverina e putrescina 38 Decarbossilazione (piridossalfosfato dipendente) dell’acido glutammico: 39 I TESSUTI PERIFERICI TRASPORTANO AZOTO AL FEGATO 40 Esistono tre processi di incorporazione dell’NH3: 1. Sintesi del glutammato 2. Sintesi della glutammina 3. Sintesi del carbamilfosfato 41 1. Sintesi del glutammato (amminazione riduttiva dell’α α-chetoglutarato) glutammato deidrogenasi Questa reazione è un importante PUNTO DI INCONTRO tra il METABOLISMO DELL’AZOTO E IL METABOLISMO ENERGETICO, essendo l’ α-chetoglutarato un 42 intermedio del ciclo dell’acido citrico. 2. Sintesi della glutammina Il più importante donatore di N nella biosintesi di purine, pirimidine e amminoacidi glutammina sintetasi (glutammato) (glutammina) 43 (intermedio fosforilato) 3. Sintesi del carbamilfosfato ione bicarbonato attivato 44 Destino metabolico dell’ammoniaca 45 Il ciclo dell’urea 2 reazioni nel MT + 3 reazioni nel citosol delle cellule epatiche 46 Sintesi del carbamilfosfato 47 Sintesi del carbamilfosfato O 2 ATP + HCO3- + NH3+ H2N – C –OPO3 -- + 2 ADP + Pi Carbamil fosfato sintetasi I (CPS I) -enzima mitocondriale -utilizza ammoniaca come donatote di azoto -richiede N-acetil glutammato CPS II -sintesi pirimidine -enzima citosolico -utilizza glutammina -non necessita di N-acetil glutammato 48 N-acetil-glutammato è l’attivatore allosterico della carbamilfosfato sintetasi mitocondriale che utilizza come fonte di azoto l’NH+4. L’ N-acetil-glutammato si forma dall’ acetil-CoA+ glutammato reazione sulla quale l’ ARGININA esercita un controllo positivo 49 Il carbamilfosfato reagisce con l’ornitina per formare citrullina. La reazione è catalizzata dalla ornitina carbamil trasferasi (OCT) 50 argininosuccinato deidrogenasi In questa reazione viene introdotto il secondo atomo di azoto che si ritroverà nella molecola di urea 51 Meccanismo d’azione della arginosuccinato sintetasi 52 argininosuccinato liasi 53 ciclo di Krebs arginasi 54 Quantità di urea eliminata con le urine: 10-25g/die Concentrazione di urea nel sangue: 5-14mg/100ml Concentrazione di ammoniaca nel sangue: 0.1mg/100ml Encefalopatia da ammoniaca: un’alta concentrazione di ammoniaca stimola la sintesi di glutammato dall’αchetoglutarato: la concentrazione di quest’ultimo nelle cellule del sistema nervoso centrale può venir meno con conseguente inibizione del ciclo di Krebs e della produzione di ATP. Disturbi del comportamento in soggetti con ammoniemia elevata: il glutammato (neurotrasmettitore inibitorio) o il GABA (suo derivato) 55 agiscono sul SNC. DA RICORDARE NH4+ ione ammonio ANIMALI AMMONIOTELICI la maggior parte dei vertebrati acquatici ANIMALI UREOTELICI molti vertebrati terrestri compreso l’uomo Acido urico ANIMALI URICOTELICI uccelli e rettili 56 LEGGE DELL’ ARGINASI “ L’ENZIMA ARGINASI E’ PRESENTE NEL FEGATO DEGLI ORGANISMI A RICAMBIO UREOTELICO, IVI COMPRESO L’UOMO, E’ SCARSAMENTE PRESENTE O ASSENTE NEL FEGATO DEGLI ORGANISMI A RICAMBIO URICOTELICO (uccelli e rettili)”. Prof. Clementi (1913) Nel 1932: Premio Nobel a Krebs per il ciclo dell’urea Nel 1998: Premio Nobel al prof Ignarro per la sintesi dell’ossido nitrico. 57 L’arginina è il precursore dell’ossido nitrico È un importante messaggero di molti processi di trasduzione del segnale si lega e attiva la guanilato ciclasi solubile 58 CH2 CH O O CH2 O Nitroglicerina NO2 NO2 NO2 L’NO è un vasodilatatore prodotto dalle cellule endoteliali in risposta ad una grande varietà di agenti L’NO prodotto dai neuroni causa la dilatazione delle arteie cerebrali NO prodotto dai leucociti si combina con il superossido per produrre il radicale ossidrilico, fortemente reattivo, che uccide i batteri invasori. 59 60 FUMARATE ASPARTATE Alpha-keto-acid Il ciclo dell’urea e quello dell’acido citrico e la transamminazione dell’ossalacetato sono collegati tra loro mediante il fumarato e l’ aspartato 61 Carenza degli enzimi del ciclo dell’urea i neonati con un difetto in uno dei primi 4 enzimi del ciclo sembrano normali alla nascita ma presto diventano letargici, ipotermici e manifestano problemi respiratori. Segue edema cerebrale, coma e morte. Una carenza di arginasi (ultimo enzima del ciclo) provoca sintomi meno gravi. I soggetti interessati devono essere sottoposti a emodialisi cui si associa un trattamento con sodio benzoato e fenillattato per via endovenosa; queste sostanze si condensano con la glutamina formando composti solubili che sequestrano l’ammoniaca in una forma atossica che può essere eliminata con le urine. 62