Didasfera - Ambiente didattico digitale Sintesi capitolo 14: Una crociata antisovietica a fianco dei tedeschi? Tra la primavera e l'estate 1945 americani ed inglesi incominciarono a prendere in considerazione l'idea di un armistizio separato con la Germania con l'obiettivo di impostare un fronte comune contro l'armata Rossa e lo Stato sovietico di Stalin e questo tipo di opzione cominciò a diventare sempre più realistica proprio durante gli ultimi mesi della guerra. La possibilità che inglesi ed americani potessero fare accordi con i nazisti era assolutamente inconcepibile ma l'OSS (predecessore della CIA) aveva preso in considerazione l'eventualità di un colpo di stato in Germania probabilmente messo in atto dai generali della Wehrmacht, procedendo così con la resa agli angloamericani e la continuazione della guerra sul fronte orientale con un probabile attacco comune ai sovietici. Non a caso l'OSS si interessò a questa possibilità infatti secondo lo storico tedesco Bruhn quest'organizzazione segreta era: "Socialmente parlando, un miscuglio di alti dirigenti dell'industria americana, banchieri ed avvocati di Wall Street, scienziati, militari d'alto grado, politici ed i cosiddetti ‘intellettuali della difesa'. L'OSS ovviamente rappresentava i circoli del potere in America (…) . Gli uomini dell'Oss erano ancora occupati ad ottenere la sconfitta del nazismo, ma già alcuni studiavano la possibilità di liquidare l'Unione Sovietica come entità politica o almeno di ridurre al minimo la sua influenza nel dopoguerra" Un gruppo eterogeneo di uomini d'affari, avvocati e politici influenzava l'OSS con modelli antibolscevichi e filofascisti e continuava a intrattenere rapporti, anche durante la guerra con tedeschi rispettabili; questo insieme di persone fu soprannominato breakers. Le prospettive dell'Oss e dei breakers non produssero alcun risultato concreto, la possibilità di un'alleanza e di un colpo di stato in Germania sfumarono quando molti leader dell'opposizione erano stati eliminati dai nazisti in seguito al fallito attentato a Hitler. Dopo il suicidio di Hitler si aprì la cosiddetta "opzione Junker" in cui i generali conservatori appartenenti alla famiglia prussiana Junker potevano essere considerati una valida scelta come alleati; un'altra alternativa era rappresentata dal legittimo erede, Dönitz, designato dallo stesso Hitler che sorprendentemente non aveva scelto il suo successore fra i suoi collaboratori nazisti. Nonostante queste due alternativel'alleanza tra angloamericani e tedeschi contro i sovietici non si realizzò ma l'interesse delle due nazioni non rimane, tuttavia, puramente teorico, come dimostrano i preparativi concreti organizzati " se ce ne fosse stato il bisogno": "è un fatto che molte unità tedesche catturate si mantennero segretamente pronte per un eventuale uso contro l'Armata Rossa. Churchill che, non senza motivo, aveva un'alta opinione delle capacità di lotta dei soldati tedeschi, diede al marescialle Montgomery un ordine in questo senso durante gli ultimi giorni di guerra. Questo fatto divenne noto pubblicamente molto più tardi, nel novembre 1954.(…).In Norvegia mantennero armi ed uniformi e restarono ai comandi dei loro ufficiali, titto questo in vista di un loro uso nelle eventuali ostilità contro l'Unione Sovietica(…). A generali catturati, come Kesselring, fu concesso dagli americani di rimanere a capo delle loro truppe, che erano state catturate." "Soldati tedeschi furono tenuti da parte in vista di un possibile uso contro l'Armata Rossa, ma questo non fu tutto. Ufficiali tedeschi, fatti prigionieri ebbero istruzioni per scrivere relazioni sulle loro esperienze di guerra contro l'URSS" le informazioni di cui si parla in questo estratto erano utili per ripetere la fallita operazione Barbarossa di Hitler che si proponeva l'attacco all'Unione Sovietica. "Senza alcun pudore usarono spie naziste , come Reinhard Gehlen e personale di grado elevato delle SS, disponibili a condividere le loro esperienze di guerra contro l'URSS con i servizi informativi americani e di mettere questi ultimi in contatto con la rete di agenti nazisti che operavano dentro le linee dell'Armata Rossa. Molti noti criminali (…) trovarono la protezione americana: dopo accurati interrogatori, furono forniti loro falsi documenti ed inviati in posti sicuri in Sud o Nordamerica". L'operazione americana per facilitare l'espatrio dei criminali di guerra avveniva soprattutto attraverso l'Italia ed aveva l'appoggio del Vaticano che da sempre simpatizzava con gli ideali fascisti ed ora sembrava impaziente di mettere in salvo i nazisti e i loro collaboratori non badando ai crimini di guerra da loro commessi. L'aiuto americano nei confronti dei criminali di guerra può sembrare scioccante ma in definitiva non lo è se si tiene presente che gli angloamericani nella primavera 1945 erano pronti ad un'alleanza antisovietica con i tedeschi. Pagina 1/3 Didasfera - Ambiente didattico digitale Come noto sin dall'inizio della seconda guerra mondiale gli USA e l'Unione Sovietica erano alleati e il comune nemico era la Germania nazista. Fin dal principio, però, i leader degli Stati uniti e britannici mostrarono forti segni di insofferenza verso questa alleanza; per loro sfortuna, sin dal 1941, i mezzi di informazione avevano convinto la popolazione americana a considerare i tedeschi come i più acerrimi nemici. Era quindi impossibile intraprendere una crociata antisovietica ed eventuali accordi con la Germania. "È vero che negli Stati Uniti sarebbe stato dato ben presto il segnale per una qualche forma di collettivo lavaggio del cervello volto a rendere di nuovo familiare la visione opposta, quella precedente il 1941, nella quale erano i sovietici e non i nazisti a fare la parte del cattivo." Tuttavia l'Armata Rossa nella primavera 1945 godeva sia della stima del popolo americano sia dei soldati americani che stazionavano in Europa. Nelle menti dei leader americani cominciò a maturare l'idea di un accordo segreto con la Germania a sfavore dell'URSS. "Più debole l'Unione Sovietica fosse uscita dalla guerra, tanto meglio per Washington e Londra. Perfino se Mosca fosse rimasta un alleato, meglio un alleato debole che uno forte, perché ad un alleato debole sarebbe stato più facile strappare concessioni durante i futuri negoziati su questioni assai delicate come le modifiche dei confini, il problema polacco, le riparazioni tedesche ecc…" Una resa tedesca generale non era però possibile senza la presenza dei russi, si potevano però tentare rese locali o individuali. Nel marzo 1945 ci furono negoziati a Berna, nella Svizzera neutrale, tra gli agenti dei servizi segreti americani e un generale delle SS. I negoziati erano relativi alla resa tedesca sul fronte italiano . I sovietici vennero informati su ciò che stava accadendo ma la loro richiesta di partecipazione venne rifiutata; Stalin protestò e Roosvelt, cominciando a nutrire dei dubbi sull'operazione, non volendo creare ulteriori problemi chiuse le trattative intraprese dai generali. Comunque da questo momento i sovietici divennero particolarmente sospettosi. Ci furono molte rese individuali sui fronti tedeschi , però i sovietici sapevano che non si trattava di spirito umanitario come volevano far credere gli USA, ma facevano parte di un'abile manovra. "Le centinaia di migliaia di tedeschi che morirono in prigionia nell'Unione Sovietica, o che riuscirono a tornare a casa solo molti anni dopo la fine della guerra dovettero, in qualche modo, pagare il prezzo per i molti che, nella primavera del 1945, furono fatti fuggire dietro le linee angloamericane." Pagina 2/3 Didasfera - Ambiente didattico digitale In questa unità Testo: Progetto Novecento metaredazione: Donatella Piacentino editore: BBN Pagina 3/3