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dell'integrazione scolastica e sociale - 8, 9 e
10 novembre 2013
Mina Lomuscio
Ministero Affari Esteri
Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo
Unità Tecnica Centrale
Cooperazione
internazionale
e inclusione
Rimini 9 novembre 2013
Le persone con disabilità
Le persone con disabilità rappresentano circa il 15% (1) della
popolazione mondiale. L'80% di queste persone vive in Paesi in
via di sviluppo.
Le persone con disabilità rappresentano una porzione
significativa della popolazione e hanno più probabilità di vivere
in condizioni di povertà rispetto ai loro pari senza disabilità.
(1) World Health Organization, The World Bank. World report on Disability. Malta,
WHO, 2011.
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La CONVENZIONE ONU SULLE PERSONE CON DISABILITA’ del
2006 e la COOPERAZIONE ITALIANA
Art. 32 – Cooperazione internazionale
sancisce che gli Stati Membri assicurino
“che la cooperazione internazionale, compresi i programmi
internazionali di sviluppo, includa le persone con disabilità e
sia a loro accessibile”.
Istituzioni
Centrali
e locali
Persone con
disabilità
OPD
METODOLOGIA
PARTECIPATA
Comunità di
appartenenza
ONG
Operatori e
dirigenti
università
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Kosovo - Progetto per il Piano
di Azione della Disabilità - 2008
La stesura del PAD si è ispirata ai principi
della Convenzione ONU sui Diritti delle
Persone con Disabilità. Il PAD è stato
approvato il 29 aprile 2009 nel Consiglio
dei Ministri.
uno strumento specifico per l'attuazione
di politiche “inclusive” per la tutela e la promozione
dei diritti umani delle persone con disabilità
“Kosovo Disability Action Plan”
Raccolta e
analisi dati
Educazione
ACCESSIBILITA’
Impiego
Salute
Protezione
Sociale
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Kosovo: Progetto pilota nella Municipalità di Gjilan per
sostenere i processi di inclusione sociale
1. Sensibilizzazione, informazione e formazione per gli operatori del
settore sanitario e le famiglie sulle cause prevenibili delle disabilità
e sui fattori di rischio
2. Realizzazione di una indagine
statistica sulle condizioni di vita
delle persone con disabilità
 Formazione rilevatori e
raccolta ed elaborazione dati
 Famiglie e rappresentanti di
servizi
Kosovo: Progetto pilota a
Gjilan
3. Inclusione scolastica
 Formazione per
insegnanti e
direttori delle scuole
 Identificazione di un percorso di integrazione del bambino
attraverso il Piano Educativo Individuale
 Visita in Italia per addetti al settore per conoscere le pratiche di
inclusione italiane
 Giornate di sensibilizzazione sui temi della Convenzione ONU
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Kosovo: Progetto pilota a Gjilan
4. Accessibilità Infrastrutture
Adeguamenti strutturali: asili
nido, scuole primarie e
secondarie. Dotazione di un
pullmino.
5. Attività sportive e culturali
 Adeguamenti strutturali: palestra, scuola di musica e teatro
 Formazione degli insegnati di educazione fisica

In 3 scuole primarie avvio del processo di inclusione di bambini con disabilità
con la collaborazione del Ministero dell’Educazione
Kosovo – Collaborazione con il Centro Italiano Collaboratore
WHO per l’introduzione all’utilizzo dell’ICF
Approccio bio-psico-sociale. Classificazione internazionale del
Funzionamento della disabilità e della salute. Complessa
relazione tra la condizione di salute di un individuo, i fattori
personali e i fattori ambientali
La disabilità è un concetto in evoluzione. Convenzione ONU:
«la disabilità è il risultato dell’interazione
tra le persone e le barriere attitudinali
ed ambientali che impediscono una
piena ed efficace partecipazione
nella società delle persone con disabilità
su una base di parità con gli altri
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Tunisia
Sostegno all’integrazione sociale delle persone con disabilità
• Obiettivo: migliorare l’inclusione
sociale delle persone con disabilità,
attraverso attività di formazione e
assistenza tecnica per i Ministeri e le
associazioni tunisine.
• Le attività realizzate, si sono avvalse dell’esperienza italiana
(AIFO e EDUCAID) nel settore dell’integrazione sociale delle
persone con disabilità (atelier e visite di studio in Italia e in
Tunisia) con particolare riguardo alla formazione in ambito di
programmazione sociale dei servizi sul territorio.
Tunisia
Atelier di formazione per i diritti delle persone con disabilità
9 atelier di formazione con l’obiettivo di:
 rafforzare il ruolo delle associazioni nella difesa dei diritti delle
persone con disabilità e favorire la loro partecipazione
nell’elaborazione delle strategie nazionali in materia di
inclusione sociale (AIFO e EducAid)
 esaminare i bisogni del tessuto associativo tunisino, analizzare
gli strumenti necessari per il rafforzamento delle associazioni
in termini di capacità e servizi, supportare le attività di
monitoraggio dell’applicazione della Convenzione ONU.
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Tunisia
 attenzione rivolta al ruolo dell’associazionismo si è tradotta
nel finanziamento di 14 micro-progetti che hanno interessato
10 regioni del paese.
 assistenza tecnica fornita all’Institut de Promotion des
Handicapés per la qualificazione del percorso universitario
degli educatori, sviluppatosi recentemente nel sistema LMD,
Laurea-Master-Dottorato (Università di Bologna)
 inclusione scolastica dei bambini con disabilità, sviluppo dei
servizi di assistenza a domicilio per le gravi disabilità,
creazione di centri d’accoglienza e orientamento psico-sociale
per i bambini e le loro famiglie.
TUNISIA
Rafforzare la capacità di risposta alle problematiche emergenti
 Promuovere la presa in carico della comunità per
sostenere le famiglie e facilitare l’inclusione sociale
 Facilitare l’istruzione e l’integrazione scolastica dei
bambini con disabilità nelle classi ordinarie
 Facilitare l’integrazione socioeconomica attraverso lo
sviluppo della formazione professionale
 Migliorare le capacità in materia di programmazione
qualificando l’offerta dei servizi già esistenti
 Sviluppare il partenariato tra le istituzioni pubbliche e la
società civile dei due paesi.
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Tunisia – Centro non vedenti di Gafsa
Punto di riferimento regionale per i non vedenti:




sala per la kinesiterapia
sala di informatica
biblioteca sonora
sala con materiale didattico per la stimolazione precoce dei
bambini con disabilità visiva
Il centro è stato costruito in base agli standard di accessibilità e
dotato di materiale didattico e di attrezzature informatiche
per le persone non vedenti
Piano di Azione sulla Disabilità della Cooperazione Italiana
2006: Convenzione ONU Assemblea Generale delle U.N.
2007: Il Governo italiano sottoscrive la Convenzione ONU
2008: Studio della Cooperazione sulle iniziative finanziate nel
periodo 2000-2008
2009: Il Parlamento italiano ratifica la Convenzione unitamente
al relativo protocollo opzionale.
2010: La Cooperazione approva le Linee Guida sulla disabilità
2011: Costituzione del Tavolo di lavoro MAE – RIDS (Rete Italiana
Disabilità e Sviluppo: AIFO, EDUCAID, DPI, FISH) per la
redazione del Piano di Azione disabilità
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Giugno 2013: La Cooperazione Italiana adotta il Piano di
Azione sulla disabilità - 5 pilastri
1. Politiche e strategie - strumenti di programmazione e
monitoraggio delle politiche della disabilità
2. Progettazione inclusiva
3. Aiuti umanitari e situazioni di emergenza
4. Accessibilità e fruibilità di ambienti, beni e servizi
5. Valorizzazione della società civile e delle imprese
I 5 pilastri del Piano di Azione
1. Politiche e strategie e strumenti di programmazione e di
monitoraggio delle politiche
- Piano formativo indirizzato al personale del MAE e agli enti
esecutori di iniziative;
- Creazione di un “accommodation fund” per sostenere la
promozione e realizzazione di progetti indirizzati alle persone
con disabilità, basati sull’approccio a doppio binario;
- Valorizzazione e scambio di conoscenze ed esperienze con
istituzioni italiane, agenzie di cooperazione, Commissioni
Diritti Umani presenti nei paesi partner;
- Definizione di una strategia di intervento nei tavoli europei
ed internazionali.
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I 5 pilastri del Piano di Azione
2. Progettazione inclusiva
- Corsi di formazione per la progettazione inclusiva delle
persone con disabilità;
- Moduli di formazione su “sviluppo, diritti umani e disabilità”
nei corsi e master universitari.
3. Aiuti umanitari e situazioni di emergenza
- Costituzione di un gruppo di lavoro per accrescere le
competenze tecniche e le capacità di progettazione in
situazioni di catastrofi e disastri naturali;
- Introduzione a livello universitario e di master moduli
formativi su emergenza e persone con disabilità.
I 5 pilastri del Piano di Azione
4. Accessibilità e fruibilità di
ambienti, beni e servizi
- Rispetto delle norme relative
all’accessibilità nei progetti di
cooperazione;
- Piano di interventi per l’accessibilità
delle sedi del MAE
- Informazioni accessibili alle persone
con disabilità.
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I 5 pilastri del Piano di Azione
5. Valorizzazione delle esperienze e competenze della società
civile e delle imprese
- Coinvolgimento nelle varie fasi di progetto delle persone con
disabilità e delle loro organizzazioni
- Azioni di coordinamento delle Ong per la realizzazione di
iniziative a livello regionale
- Coinvolgimento del mondo imprenditoriale per l’accessibilità
di servizi, edifici e trasporti e per la progettazione e
realizzazione di contesti lavorativi accessibili.
30 ottobre 2013 Conferenza stampa
Lancio del Piano di Azione Disabilità – prime azioni
-
Informazione e sensibilizzazione
Formazione
Raccolta e analisi dati 2009-2013
Tavoli tecnici di lavoro su
specifiche tematiche (emergenza
e accessibilità, etc.)
- Risorse
Approvati sette progetti promossi da Ong
per 6 milioni di finanziamento in Albania,
Etiopia, Madagascar, Palestina,
Ruanda e Sudan
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Verso una società più democratica
 Sensibilizzazione, informazione e formazione
 Partecipazione delle istituzioni e della società civile
 Pratiche appropriate e non modelli
 Coinvolgimento di esperti con disabilità
 Coinvolgimento della comunità
Grazie dell’attenzione
Mina Lomuscio
[email protected]
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