Metabolismo glucidico glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Metabolismo glucidico (1) 1. Durante un pasto introduciamo zuccheri sotto forma di • • • Polisaccaridi (amido) Disaccaridi (saccaroso, lattoso) Monosaccaridi (fruttoso) Poli- e di-saccaridi vengono scissi nell’apparato digerente a monosaccaridi e quindi vengono assimilati Fruttoso e galattoso vengono o convertiti in glucoso o entrano come tali nel metabolismo Il glucoso viene quindi utilizzato 2. 3. 4. • • Per fornire energia Se è in eccesso rispetto alle necessità del momento viene utilizzato per formare delle sorte energetiche per i periodi di digiuno Formazione di glicogeno (polimero di glucosio) Conversione del glucoso in acidi grassi (trigliceridi) Metabolismo glucidico (2) Nei periodi di digiuno breve (es. tra i pasti) l’organismo ricava il glucoso: • principalmente dalla degradazione del glicogeno epatico • dalla gluconeogenesi (sintesi de novo di glucoso) epatica (meno importante) Nel digiuno prolungato il glucoso viene fornito all’organismo principalemente dalla gluconeogenesi epatica Dopo un pasto ricco in glucidi, il glucoso in eccesso viene utilizzato per la sintesi del glicogeno Una parte del glucoso in eccesso verrà trasformato in acidi grassi e quindi in trigliceridi da depositare nel tessuto adiposo. Glicolisi (citosol) • Via metabolica di degradazione del glucoso presente in tutte le cellule • E’ costitutita da 10 reazioni • Per ogni molecola di glucoso convertita a 2 molecole di piruvato si formano 2 molecole di ATP e 2 di NADH Glucoso (6 atomi di C) ATP ADP Glucoso-6P 2 ADP + Pi 2 NAD+ NADH NAD+ Lattato ATP ↓ AMP ↑ Insulina ↑ Glucagone ↓ 2 ATP 2 NADH 2 Piruvato (3 atomi di C) CO2 AcetilCoA (2 atomi di C) Il glucoso entra dentro le cellule attraverso proteine trasportatrici specifiche a seconda del tessuto. Per esempio: GLUT2 (fegato) → non dipende dall’ormone insulina GLUT4 (muscolo) → è attivato dall’insulina Al glucoso intracellulare viene trasferito dall’ATP una molecola di fosfato sul carbonio 6 → si forma glucoso-6P (G6P). L’enzima che catalizza la reazione si chiama esocinasi (glucocinasi nel fegato). Il G6P (6 atomi di C) può entrare nella glicolisi (via che avviene nel citosol) ed essere trasformato in 2 molecole di piruvato (3 atomi di C). Si formano anche 2 molecole di ATP e 2 molecole di NADH. Il piruvato (3 C) può entrare nel mitocondrio ed essere decarbossilato ad acetil-CoA (2 atomi di C) + CO2. Acetil-CoA = acido acetico + CoA (coenzima che serve per attivare l’acido acetico e gli acidi grassi) In condizioni di anaerobiche (carenza di O2) il piruvato non può essere trasformato in acetil-CoA, ma viene convertito in lattato. Es. nel muscolo in attività molto intensa In condizioni anaerobiche la glicolisi è l’unica via metabolica che porta alla formazione di ATP. Il lattato prodotto, ad esempio nel muscolo, passa nel sangue e viene trasportato al fegato dove viene riconvertito in piruvato e quindi di nuovo in glucoso mediante una via detta gluconeogenesi (Questo ciclo è chiamato Ciclo di Cori). Controllo della glicolisi: • Glicolisi è inibita a feed-back da ATP e stimolata da AMP • Glicolisi epatica è stimolata dall’ormone insulina (segnale di iperglicemia) ed è inibita dall’ormone glucagone (segnale di ipoglicemia) Ciclo di Cori Muscolo glucoso Sangue glucoso G6P glucoso G6P Glicolisi Gluconeogenesi piruvato lattato Fegato piruvato lattato lattato Gluconeogenesi (mitocondrio→citosol) • Via metabolica di sintesi del glucoso • Utilizza in parte le reazioni inverse della glicolisi • E’ una via esclusivamente epatica che serve per la produzione endogena di glucoso a partire da precursori non glucidici in condizioni di digiuno Glucoso (6 atomi di C) Pi L’enzima che converte G6P a glucoso Glucoso-6P Glicerolo 6 ATP 2 NADH NADH NAD+ Lattato è presente solo nel fegato 6 ADP + Pi 2 NAD+ 2 Piruvato (3 atomi di C) ATP ↑ AMP ↓ Insulina ↓ Glucagone ↑ Amminoacidi Precursori per la gluconeogenesi sono: • amminoacidi (provenienti dalla degradazione delle proteine) → sono i precursori più importanti in condizioni di digiuno • lattato (attraverso il ciclo di Cori) • glicerolo (proveniente dalla degradazione dei trigliceridi in condizioni di digiuno) Controllo della gluconeogenesi: • Gluconeogenesi è inibita a feed-back da AMP e stimolata da ATP • Gluconeogenesi è inibita dall’ormone insulina (segnale di iperglicemia) ed è stimolata dall’ormone glucagone (segnale di ipoglicemia) glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Metabolismo del glicogeno (citosol) • Polimero di glucosio ramificato • I residui di glucoso sono legati mediante legami 1,4 (catena lineare) e 1,6 punti di ramificazione • E’ la forma di riserva di glucosio per l’organismo • E’ contenuto principalmente in: – Fegato = riserva di glucosio per tutto l’organismo in condizioni di digiuno (per mantenere costanti i livelli della glicemia). – Muscoli = riserva di glucosio per l’attività muscolare • Soltanto il fegato possiede l’enzima che trasforma glucosio-6P in glucosio libero, permettendone quindi l’uscita dalle cellule nel sangue • Le riserve di glicogeno epatico si esauriscono in meno di 24 ore durante il digiuno degradazione del glicogeno e gluconeogenesi cooperano per il mantenimento di livelli costanti di glicemia C6 C4 C1 Glicogenolisi •Ipoglicemia (digiuno) •Attività muscolare Insulina ↓ Glucagone ↑ Glicogenosintesi •Iperglicemia (dopo un pasto) Insulina ↑ Glucagone ↓ • Il glicogeno viene sintetizzato a partire da G6P quando la glicolisi è inibita. • G6P viene convertito in G1P. • G1P reagisce con UTP (uridina trifosfato) e si forma UDP-glucoso + PPi (pirofosfato) • Il glucoso viene quindi trasferito al glicogeno dall’enzima glicogeno sintasi (che forma i legami α-1,4) UDP-glucoso + glicogeno(n) → glicogeno(n+1) + UDP • La catena di glicogeno viene allungata dall’estremità non riducente • Quando la catena di glicogeno con legami α-1,4 è abbastanza lunga, interviene l’enzima ramificante che forma legami α-1,6. • Il glicogeno viene degradato utilizzando Pi (fosfato inorganico) dalla glicogeno fosforilasi (scissione dei legami α-1,4) glicogeno(n) + Pi → glicogeno(n-1) + G1P • Quando si raggiunge una ramificazione (legami α-1,6) interviene l’enzima deramificante • G1P viene convertito in G6P • Nel fegato G6P viene trasformato in glucoso libero + Pi e il glucoso viene quindi immesso nel sangue per aumentare la glicemia • Nel muscolo G6P entra in glicolisi per fornire energia al muscolo Controllo del metabolismo del glicogeno: • La glicogenolisi (degradazione del glicogeno) è inibita dall’insulina (segnale di elevate quantità di glucoso nel sangue). • La glicogenolisi è stimolata da glucagone (segnale di ipoglicemia) a livello del fegato e da adrenalina (segnale di “stress”) a livello di fegato e muscolo. Nel muscolo è anche stimolata dall’aumento della concentrazione citosolica di Ca2+ (contrazione muscolare). • La glicogenosintesi (produzione di glicogeno) è stimolata dall’ormone insulina (per permettere di convertire il glucoso introdotto in eccesso con la dieta in riserve glucidiche). • E’ inibita dagli ormoni glucagone e adrenalina (segnale di necessità di glucoso da parte dell’organismo). glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Controllo della glicemia (1): Dopo un pasto = iperglicemia Viene prodotta insulina: • che stimola – Glicolisi epatica (per fare acidi grassi) – Glicogenosintesi epatica e muscolare (per aumentare le riserve glucidiche) • che inibisce – Gluconeogenesi (epatica) – Glicogenolisi Controllo della glicemia (2): Durante il digiuno = ipoglicemia Viene prodotto glucagone: • che stimola – Gluconeogenesi epatica – Glicogenolisi epatica (non quella muscolare) → viene prodotto glucosio libero che viene liberato nel sangue per aumentare la glicemia • che inibisce – Glicolisi epatica – Glicogenosintesi glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Shunt (o ciclo) dei pentoso fosfati (citosol) • Serve per la conversione di zuccheri a 6 atomi di C a zuccheri a 5 atomi di C (= riboso-5P serve per la sintesi degli acidi nucleici) • Permette anche di convertire zuccheri a 5 atomi di C in zuccheri a 6 atomi di C • Fornisce un coenzima ridotto, il NADPH che è essenziale per: – Biosintesi riduttive (es. sintesi di acidi grassi) – Mantenere in stato ridotto il glutatione (GSH) permette la rimozione dei radicali dell’O2 (H2O2) e protegge la cellula dai danni ossidativi. NADPH, CO2 G6PD Glucoso-6P NADPH↓ Fase ossidativa Riboso-5P Fase non ossidativa Il primo enzima della fase ossidativa è la glucoso-6P deidrogenasi (G6PD), la cui carenza genetica provoca il favismo Il NADPH prodotto dal ciclo dei pentoso fosfati serve: • Nelle biosintesi “riduttive” → sintesi degli acidi grassi, sintesi del colesterolo, ecc. • Per eliminare i radicali dell’O2 Attenzione! Il NADPH non serve per sintetizzare ATP. 2 Fe2+ O 2 + 2 H+ 2 Fe3+ H2O2 2 GSH NADP+ 2 H2O GS-SG NADPH + H+ Metabolismo intermedio glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati Glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Ciclo di Krebs o dell’acido citrico (matrice mitocondriale) Piruvato + NAD+ + CoA (da glicolisi, 3C) Acidi grassi AcetilCoA + NADH + CO2 (2C) Ossalacetato (4C) NADH ↓ ATP ↓ Citrato (6C) 2 CO2 3 NADH, 1 FADH2 1 GTP (= ATP) Ciclo di Krebs (matrice mitocondriale) • Serve per convertire acetilCoA (prodotto principalmente da piruvato e dalla degradazione degli acidi grassi) in 2 CO2 • Durante la via si hanno reazioni di ossidazione si formano coenzimi ridotti, 3 NADH e 1 FADH2 • NADH e FADH2 cederanno gli elettroni alla catena respiratoria • Si forma anche una molecola di GTP, che equivale ad 1 ATP • Il ciclo di Krebs ha anche funzioni definite “anaplerotiche”, cioè dai suoi intermedi partono altre vie metaboliche di sintesi • Composti intermedi del ciclo di Krebs rappresentano il punto di ingresso dello scheletro carbonioso degli amminoacidi indirizzati verso la gluconeogenesi. • L’attività del ciclo di Krebs è inibita a feed-back da alte concentrazioni di ATP e NADH Catena respiratoria Membrana mitocondriale esterna Spazio intermembrana → Si genera un gradiente protonico H+ H+ e- I III IV 4 e- 2 eNADH NAD+ H+ e- eCoenz.Q H+ II 2 e- FADH2 Matrice mitocondriale O2 2 H2O ADP + Pi ATP FAD H+ I complessi proteici contengono proteine che sono in grado di trsportare elettroni. Es complesso I contiene proteine dette Fe-zolfo, il complesso III e IV contengono citocromi, proteine coniugate con gruppi EME (con al centro un atomo di Fe) simili a quelli dell’emoglobina. In tutti questi casi l’atomo di ferro passa da Fe3+ a Fe2+ e viceversa. Catena respiratoria –Fosforilazione ossidativa (creste mitocondriali, membrana mitocondriale interna) • Le reazioni di ossidazione del catabolismo (glicolisi, decarbossilazione del piruvato, ciclo di Krebs, degradazione degli acidi grassi) portano alla formazione di NADH e FADH2 (coenzimi ridotti) • NADH e FADH2 cedono gli elettroni alla catena respiratoria, costitutita da 4 complessi proteici, che a sua volta trasporta gli elettroni all’O2 • O2 prende 4 elettroni e si trasforma in 2 molecole di H2O • Durante il passaggio degli elettroni da NADH/FADH2 a O2 si libera moltissima energia che viene conservata sotto forma di gradiente protonico nello spazio intermembrana (vengono pompati protoni quando gli e- passano attraverso i complessi proteici). • I protoni (H+) rientrano nella matrice attraverso l’ATP-sintasi il passaggio dei protoni fornisce l’energia per la sintesi di ATP Metabolismo lipidico glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Degradazione dei trigliceridi Acido grasso Lipasi Acido grasso glicerolo glicerolo • Gli acidi grassi si formano dalla degradazione dei trigliceridi (trigliceride = glicerolo + 3 acidi grassi) + 3 Acidi grassi Acido grasso • I trigliceridi derivano dalla dieta (oli, grassi) o si trovano nel nostro tessuto adiposo come riserva energetica (riserva più importante dal punto di vista quantitativo) • I trigliceridi del tessuto adiposo vengono scissi in glicerolo più acidi grassi da enzimi denominati lipasi (che sono sotto controllo ormonale) Trigliceridi Lipoproteine Sangue Tessuto adiposo Insulina ↓ Glucagone ↑ Trigliceridi Dieta Acidi grassi Sangue Acidi grassi Acidi grassi Tessuti periferici Es. muscolo Fegato AcetilCoA ATP Ciclo di Krebs AcetilCoA Sintesi dei corpi chetonici • Gli acidi grassi vengono attivati nel citosol con l’aggiunta di coenzima A Acido grasso + CoA + ATP AcilCoA + AMP + PPi • L’acilCoA viene quindi importato nel mitocondrio attraverso la CARNITINA AcilCoA + Carnitina AcilCarnitina + CoA • AcilCarnitina viene importata nel mitocondrio attraverso un trasportatore (antiporto con carnitina libera) • Nel mitocondrio AcilCarnitina viene riconvertita in AcilCoA AcilCarnitina + CoA AcilCoA + Carnitna Degradazione degli acidi grassi -ossidazione (matrice mitocondriale) • Agli acidi grassi (che in genere contengono un numero pari di atomi di C, es. 16, 18, 20) vengono staccati 2 atomi di C per volta sotto forma di acetilCoA AcilCoA (16 C) AcilCoA (14 C) + AcetilCoA AcilCoA (14 C) AcilCoA (12 C) + AcetilCoA • Durante ogni ciclo di -ossidazione vengono prodotti 1 NADH e 1 FADH2 • Es. Un acido grasso a 16 C produrrà in 7 cicli di -ossidazione 8 AcetilCoA (2 C), 7 NADH e 7 FADH2 • NADH e FADH2 cederanno gli elettroni alla catena respiratoria per produrre ATP • La -ossidazione è stimolata da glucagone e inibita da insulina Sintesi dei corpi chetonici (matrice mitocondriale, solo nel fegato) Acidi grassi AcetilCoA Corpi chetonici (Fegato) AcetilCoA Corpi chetonici (Tessuti periferici) Corpi chetonici (Sangue) I corpi chetonici acetoacetato e β-idrossibutirrato sono a 4 atomi di carbonio Quando sono prodotti in eccesso si forma un composto a 3 C con perdita di CO2 → acetone (3 C) • I corpi chetonici (acetoacetato e -idrossibutirrato, 4C) si formano esclusivamente nel fegato a partire dall’acetilCoA • Sono importanti fonti energetiche per molti tessuti (es. cellule miocardiche) in condizioni normali • La produzione di corpi chetonici aumenta molto in condizioni di digiuno (possono essere utilizzati come fonte energetica al posto del glucoso, es. nel cervello) permettono di diminuire la gluconeogenesi, che utilizza come precursori gli amminoacidi (si risparmia sulla degradazione proteica • La concentrazione ematica (e urinaria) aumenta molto in condizioni di diabete scompensato chimicamente sono acidi possono portare ad acidosi molto grave (chetosi) Sintesi degli acidi grassi (citosol) • La sintesi degli acidi grassi avviene prevalentemente nel fegato • Il precursore è l’acetilCoA (derivato da glucoso o amminoacidi, non da acidi grassi, in eccesso rispetto alle necessità dell’organismo) • Serve NADPH (prodotto dallo shunt dei pentoso fosfati) = biosintesi riduttiva • Gli acidi grassi prodotti dal fegato vengono convertiti in trigliceridi e quindi portati al tessuto adiposo mediante le lipoproteine Glucoso Amminoacidi NADPH AcetilCoA Insulina ↑ Glucagone ↓ Acidi grassi Glicerolo Trigliceridi Tessuto adiposo • L’organismo sintetizza acidi grassi quando sono disponibili grandi quantità di precursori energetici (glucoso o amminoacidi) → viene prodotta insulina • Esempio: in condizioni di iperglicemia, l’insulina stimola la glicolisi epatica → si formano grandi quantità di acetil-CoA, che quindi potrà essere utilizzato per la sintesi epatica degli acidi grassi. • Gli acidi grassi verranno quindi immagazzinati nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi. glicogenosintesi Glicogeno Glucoso glicogenolisi Glucoso-6P shunt pentoso fosfati glicolisi Riboso-5P (NADPH) Trigliceridi gluconeogenesi -ossidazione Piruvato Colesterolo sintesi acidi grassi CO2 Corpi chetonici Acetil-CoA Proteine Ciclo di Krebs NADH, FADH2 Amminocidi CO2 fosforilazione ossidativa O2 Acidi grassi NH3 ciclo dell’urea H2O ATP Urea Formula generale di un amminoacido Gruppo carbossilico Gruppo amminico Radicale variabile che caratterizza i singoli amminoacidi Metabolismo degli amminoacidi • Gli amminoacidi che introduciamo con la dieta sotto forma di proteine vengono principalmente utilizzati per la sintesi delle nostre proteine • Noi possiamo sintetizzare soltanto 10 dei 20 amminoacidi che compongono le nostre proteine gli amminoacidi essenziali devono essere introdotti con la dieta • Se introduciamo amminoacidi in eccesso rispetto alle quantità necessarie per la sintesi proteica, questi vengono degradati per fornire energia o per sintetizzare acidi grassi • In condizioni di ipoglicemia (es. digiuno) le nostre proteine vengono degradate per fornire amminoacidi come precursori per la gluconeogenesi • Quando lo scheletro carbonioso degli amminoacidi viene utilizzato per la gluconeogenesi o per fornire energia e/o acidi grassi, il gruppo amminico viene staccato generando ammoniaca (NH3) Reazioni di transaminazione • Le transaminazioni vengono catalizzate da enzimi definiti transaminasi • Esistono molte transaminasi. Es – ALT (SGPT) = alanina transaminasi – AST (SGOT) = aspartato transaminasi (queste sono anche enzimi detti “di sortita”, molto rappresentati nel fegato) • Durante le transaminazioni il gruppo amminico di un amminoacido viene trasferito su un chetoacido, generando il chetoacido corrispondente all’amminoacido e l’amminoacido corrispondente al chetoacido Amminoacido(1) + Chetoacido(2) -NH2 -C=O Alanina(1) + -chetoglutarato(2) Chetoacido(1) + Amminoacido(2) -C=O -NH2 ALT Piruvato(1) + Acido glutammico(2) Per es. gluconeogenesi • Cosa servono le reazioni di transaminazione? – Per la sintesi di nuovi amminoacidi a partire dallo scheletro carbonioso – Durante la degradazione degli amminoacidi, per far convergere tutti i gruppi amminici degli amminoacidi sull’acido glutammico • L’acido glutammico è l’unico amminoacido che può essere direttamente deaminato liberando NH3 NAD(P)+ Acido glutammico NAD(P)H -chetoglutarato + NH3 H2O Glutammico deidrogenasi • La glutammico deidrogenasi catalizza una deaminazione ossidativa • La reazione può procedere anche in senso inverso, permettendo l’organicazione dell’ammoniaca e fornendo gruppi amminici per la sintesi degli amminoacidi Ciclo dell’urea (mitocondrio → citosol, esclusivamente nel fegato) • • L’ammoniaca, che si forma principalemente dalla deaminazione del glutammato, è tossica (soprattutto sul SNC) e deve essere eliminata. Per l’eliminazione, NH3 entra in una via metabolica, denominata ciclo dell’urea, localizzata esclusivamente a livello epatico CO2 -NH2 (aspartato) NH3 UREA (fegato) URINE • • UREA UREA (rene) (sangue) Se il fegato non è in grado di smaltire l’NH3 (insufficienza epatica), si ha iperammoniemia Se il rene non è in grado di eliminare l’urea con le urine (insufficienza renale) si ha iperazotemia (aumento dell’azoto ureico). Questo può avvenire anche quando c’è aumentato catabolismo degli amminoacidi Metabolismo dei nucleotidi Base Base (adenina, guanina citosina, uracile) (adenina, guanina citosina, timina) Ribosio • • • • • • P–P-P Deossi-ribosio P–P-P Tutte le cellule possono sintetizzare ribonucleotidi e deossiribonucleotidi I ribonucleotidi vengono sintetizzati attraverso una via “de novo” o una via di recupero I deossi-ribonucleotidi si formano dai ribonucleotidi attraverso l’enzima ribonucleoide reduttasi (bersaglio di farmaci antineoplastici) Il dTMP (timidina monofosfato) si forma da dUMP mediante l’azione di un enzima (timidilato sintasi) che è il bersaglio di alcuni farmaci antineoplastici (fluorouracile, metotrexate). Per la sua attività servono dei derivati della vitamina acido folico (folati). Il catabolismo delle purine porta alla formazione di acido urico. Un accumulo di acido urico (iperuricemia) è la causa della gotta