Chiara Bellini è dottore di ricerca in Tibetologia e Indologia. Ha

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Chiara Bellini è dottore di ricerca in Tibetologia e Indologia.
Ha condotto le sue ricerche prevalentemente sulla storia e l’arte indo-himalayana. Collabora con il
Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, dove tiene regolarmente
seminari, in qualità di cultore della materia di arte asiatica, e dove è stata Assegnista di ricerca dal
2012 al 2014. Si è laureata in Filosofia dell’India e dell’Asia Centrale all’Università di Bologna con
una tesi sui riti funebri buddhisti in Ladak (2003), dove ha soggiornato annualmente, talora per
lunghi periodi, dal 2002 al 2004 e dal 2007 al 2015. Ha compiuto viaggi di ricerca in India, Tibet,
Nepal, in particolare nella regione del Mustang, Thailandia, Cambogia e Sri Lanka. Ha conseguito
il Dottorato di Ricerca in Studi Indologici e Tibetologici presso l’Università di Torino con una tesi
sulla pittura buddhista del Ladak dal XIV al XVI secolo (2010). È autrice del libro Nel Paese delle
nevi. Storia culturale del Tibet dal VII al XXI secolo (Einaudi 2015) e coautrice, insieme a Erberto
Lo Bue, del libro Arte del Ladak. Tesori di arte buddhista nel Tibet indiano dall’XI al XXI secolo,
per i tipi di Jaca Book (in stampa). Nel dicembre 2010 ha conseguito un incarico presso il
Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali dell’Università di Bologna, nell’ambito del progetto di
ricerca “Antonio Agostino Giorgi e l’Alphabetum Tibetanum”, finalizzato alla pubblicazione del
volume, di cui è autrice, Svelare il Paese delle Nevi: l’Alphabetum Tibetanum di Agostino Antonio
Giorgi (Pazzini, 2011).
Insieme a Guido Bartolucci cura la rassegna Orientalismi per la Biblioteca Civica Gambalunga di
Rimini, presso la quale ha curato le mostre Sguardi sul Tibet. Dall’Alphabetum Tibetanum di padre
Giorni a Giuseppe Tucci attraverso le raccolte della Biblioteca Gambalunga (2011), e
Orientalismi: Buddismo, Induismo, Ebraismo e Islam nelle raccolte della biblioteca Gambalunga
(XV-XVIII) (2014).
È membro della IALS (International Association for Ladakh Studies) e collabora dal 2012 con il
Laboratorio di Ricerca sulle Città dell’Università di Bologna.
Attualmente ha un contratto di supporto alla didattica per i corsi di Arte Buddhista e Fondamenti di
Arte Asiatica (prof.ssa Nicoletta Celli) presso il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà
dell’Università di Bologna, ed è la responsabile scientifica di un progetto sullo studio e la
catalogazione di immagini sacre e oggetti rituali conservati presso il monastero di Lo Monthang
(Mustang) per conto dell’American Himalayan Foudation (San Francisco).
Fra le sue principali pubblicazioni si annoverano:
“David Snellgrove’s Autobiography”, in East and West, 59, 1-4, 2010.
“Pönpo and Buddhist Art in 20th-Century Lo (Mustang)”, in Mustang: The Artistic Heritage of an
Ancient Himalayan Kingdom, a cura di Erberto Lo Bue, 2010, Mumbai: Marg Publications.
“I cicli pittorici delle grotte di Sa spo la in Ladak: un esempio artistico del XV secolo nel Tibet
indiano”, in Quaderni Asiatici, n. 92, dicembre 2010.
Tradizione o innovazione? ‘Orientarsi’ nell’arte tibetana tradizionale e moderna in Renzo Freschi
(a cura di), Passato e presente della pittura tibetana, Catalogo n.25, Milano 2010, pp. 4-9.
Tradition or Innovation? Orientation in Tibetan Traditional and Modern Art, in R. Freschi (ed.)
Past and Present of Tibetan Painting, Catalogue n. 25, Milano 2010, pp. 10-15.
Con E. Lo Bue (ed. by), Images of Devotion. Religious sculpture from Nepal, Tibet and India,
2011, Como: Studio Nodo.
Svelare il Paese delle Nevi. L’Alphabetum Tibetanum di Agostino Antonio Giorgi. Uno studio
preliminare, Rimini, Pazzini: 2011.
“Tradition and Innovation. Western Influences in the artistic production of the Nepali Painter Mukti
Singh Thapa”, in H. Fujita (a cura di), Art and Aesthetics in the Age of Globalization. Italy/Japan
Research Workshops in Bologna 26-27 marzo 2012, Bologna, Osaka University: 2012.
“Examples of beauty at the court of Seng ge rNam gyal: the style of painting in Ladakh in the 17th
and 18th centuries”, in E. De Rossi Filibeck (a cura di), Tibetan Art between past and present:
studies dedicated to Luciano Petech, Proceedings of the Conference held in Rome on the 3rd
November 2010. Supplemento n.1 alla Rivista degli Studi Orientali Nuova Serie, volume LXXXIV,
Pisa -Roma 2012: Fabrizio Serra Editore.
“Il divino sognatore che riposa sulle acque: iconografia e significato simbolico dell’immagine di
Viṣṇu Nārāyaṇa nella Valle del Nepal”, in Giulio Soravia (a cura di) Miscellanea Orientalia,
Bologna 2012: Bonomo.
“Rilievi litici buddhisti in Ladakh: il loro contesto paesaggistico e il loro significato simbolico e
culturale fra tradizione e modernità”, in Parol. Quaderni d’arte e di epistemologia, n.23,
gennaio/giugno 2013, pp. 75-91.
“The mGon khang of dPe thub (Spituk). A rare example of 15th century Tibetan pain-ting from
Ladakh” in Ladakhi Art and Architecture, atti del XIII e XIV convegno della In-ternational
Association of Ladakhi Studies (Roma 2007 e Leh 2009), a cura di John Bray e Erberto Lo Bue,
Boston: Brill 2014, pp. 226-253.
“Treasures from the Neighbouring Kingdoms: A Preliminary Report on Portable Bud-dhist Statues
in Ladakhi Monasteries”, in Orientations volume 45, numero 5, giugno 2014, pp. 89-95.
“The paintings of the caves of Sa-spo-la in Ladakh: proof of the development of the reli-gious order
of the dGe-lugs in Indian Tibet during the 15th century”, in Sferra e Dram-dul (a cura di), From
Mediterranean to Himalaya. A Festschrift to Commemorate the 120th Birthday of the Italian
Tibetologists Giuseppe Tucci, Beijing 2014: China Tibetology Publishing House.
Orientalismi. Buddhismo, Induismo, Ebraismo e Islam nelle raccolte della Biblioteca Gambalunga
(se-coli XV-XVIII), a cura di Guido Bartolucci, Chiara Bellini e Paola Del Bianco, Orientalia
Ariminensia 1, Rimini 2015: Biblioteca Civica Gambalunga.
Nel Paese delle Nevi. Storia Culturale del Tibet dal VII al XXI secolo, Torino: Einaudi 2015.
Con E. Lo Bue, Arte del Ladakh. Tesori di arte buddhista nel Tibet indiano dall’XI al XX secolo,
Milano, Jaca Book (in stampa).
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