La bandiera del Tibet…
Stampato in proprio – Ambiente eè Vita - Roma via del Gambero, 37
La gloriosa e bellissima montagna bianca,
situata al centro, simboleggia la grande
nazione tibetana, famosa per le montagne
innevate che la circondano.
I sei raggi di luce rossa diretti verso il cielo
simboleggiano le sei tribù del Tibet: Se, Mu,
Dong, Tong, Dru e Ra.
L'alternanza del colore rosso e del colore
azzurro del cielo simboleggia la continua
ricerca
della
retta
condotta
morale
necessaria per mantenere e proteggere la
legge spirituale e la legge temporale
sancita dalle due divinità tutelari, una rossa
e una nera, che hanno protetto il Tibet nel
corso dei tempi.
I raggi emanati dal sole nascente sopra il
picco della montagna innevata,
simboleggiano l‘ eguale godimento, da
parte di tutti i cittadini tibetani, della luce
della libertà, della felicità spirituale e
materiale e della prosperità.
L'aggressiva posizione della coppia di
intrepidi leoni di montagna, il cui coraggio
è suggerito dalle cinque sporgenze sulla
sommità della loro testa, simboleggia il
totale successo contro tutte le avversità
delle
azioni
intraprese
dal
governo
spirituale e secolare della nazione.
I tre gioielli colorati sopra ai leoni,
bellissimi e radiosi di luce, simboleggiano la
continua venerazione da parte del popolo
Tibetano delle Tre Preziose Gemme della
tradizione buddista.
Il mulinello della gioia, sorretto dai leoni,
simboleggia l'osservanza della dirittura
morale secondo le somme tradizioni
rappresentate dai dieci precetti divini di
virtù e dalle sedici regole etiche della vita
laica.
Il bordo giallo simboleggia il fiorire e lo
sviluppo degli insegnamenti del Buddha,
paragonabili all‘ oro purissimo, attraverso
spazio e tempo senza limiti.
In quella bandiera ci sono la Religione, la
Nazione, la Legge, la Cultura, la Liberta’, il
Coraggio, l‘ Ambiente… e la Speranza del
Tibet.
Anche se prosegue la distruzione…
distruzione…
…neppure i cinesi riusciranno ad
abbattere le piu’
piu’ alte montagne del mondo,
trono degli dei tibetani,
tibetani, che circondano il
paese. E percio’
percio’ anche in futuro i tibetani
piu’
piu’ devoti, valicando gli alti passi,
potranno dire: “Gli dei vinceranno”
vinceranno”
Heinrich Harrer
Autore di “Sette anni nel Tibet”
Tibet”
Per una Nazione e
per un Popolo che
nella pace, nella
tolleranza e nella
non violenza hanno
posto le basi della
loro cultura e della
loro stessa ragione
di vita, nel rispetto
della Tradizione,
della Religione e
della Natura
Crimini ambientali nel Tibet occupato dalla Cina comunista.
Per quasi duemila anni il Tibet, composto dalle tre regioni amministrative denominate Kham,
Amdo e U-Tsang, è esistito come una nazione sovrana.
La Cina comunista, che ha invaso e occupato il paese nel 1949, considera come "Tibet" la
cosiddetta "Regione Autonoma Tibetana" creata nel 1965, comprendente, in larga parte,
quella che per secoli è stata la regione dello U-Tsang.
Il Tibet, comunemente conosciuto come "il Tetto del Mondo", è situato nel cuore dell’Asia e,
dal punto di vista ambientale, è una delle più importanti regioni del mondo.
Situato a nord dell’India, del Nepal, del Buthan e della Birmania, a ovest della Cina e a sud del
Turkestan orientale,si estende per circa 2.500 chilometri da ovest a est e per 1.500 da nord a
sud, raggiungendo una superficie di 2.5 milioni di chilometri quadrati (equivalenti a più di due
terzi dell’India).
Ha un’altitudine media di 3.650 metri sopra il livello del mare e molte delle sue montagne
superano gli 8.000 metri… una per tutte, il monte Everest che, con i suoi 8.848 metri, è la
vetta più alta della Terra.
L’altopiano tibetano è il più alto e il più esteso del mondo e domina tutta la parte centrale del
continente asiatico.
Gli fanno corona a sud la catena dell’Himalaya e a nord le montagne dell’Altyn Tagh.
A occidente si fonde con le cime del Karakorum mentre a oriente scende in modo graduale
verso le vette del Minyak e del Gangkar.
Prima dell’occupazione cinese, il Tibet era, dal punto di vista ecologico, un territorio
equilibrato e stabile perché la conservazione dell’ambiente era parte essenziale della vita
quotidiana dei suoi abitanti.
I Tibetani vivevano in armonia con la natura grazie alla loro fede nella religione buddista che
asserisce l’interdipendenza di tutti gli elementi esistenti sulla terra, siano essi viventi o non
viventi.
Questa credenza era ulteriormente rafforzata dalla stretta osservanza di una norma che
potremmo definire di "autoregolamentazione"
Una norma comune a tutti i buddisti tibetani, in base alla quale l’ambiente deve essere
sfruttato solo per soddisfare le proprie necessità e non per pura cupidigia.
Dopo l’occupazione del Tibet, l’attitudine amichevole e armoniosa dei tibetani nei confronti
della natura fu brutalmente soppiantata dalla visione consumistica e materialista dell’ideologia
comunista cinese.
All’invasione fecero seguito devastanti distruzioni ambientali e violazioni dei diritti umani.
Le politiche economiche cinesi causarono la deforestazione, il depauperamento dei pascoli, lo
sfruttamento incontrollato delle risorse minerarie, l’estinzione della fauna selvatica,
l’inquinamento da scorie nucleari, l’erosione del suolo e le frane.
Oggi lo stato dell’ambiente in Tibet è altamente critico e le conseguenze di questo degrado
saranno avvertite ben oltre i suoi confini.
PER Vale
UN POPOLO
di piu’
PER UNA NAZIONE
la Liberta’ che una medaglia similoro.
Vale di piu’ una Vita che il primo gradino di un podio
olimpico!
L’ Italia ritiri immediatamente la sua
rappresentativa dalle Olimpiadi di Pechino!