La riproduzione Nozioni di genetica Riproduzione – meccanismo che genera nuovi organismi della stessa specie per garantirne la sopravvivenza. Riproduzione asessuata – formazione di 2 individui uguali dalla cellula genitrice attraverso la mitosi (si duplica il materiale genetico, gli organelli e la cellula si divide) la riproduzione a sessuata garantisce una crescita rapida. Riproduzione sessuata – crea nuovi individui con caratteri ereditati da entrambi i genitori (maschio - femmina). Il nuovo individuo ha il 50% del patrimonio della madre e il 50% del patrimonio del padre. Il patrimonio genetico viene ricombinato in maniera casuale determinando una grande varietà genetica. Si generano individui sempre diversi anche se figli degli stessi genitori. Solo i gemelli omozigoti hanno le stesse caratteristiche genetiche. Scopo della riproduzione sessuata è creare variabilità che da’ più probabilità di sopravvivenza alla specie. Questo perché combinando patrimoni genetici molto diversi si crea un individuo con geni molto vari, capace di resistere a diverse tipi di malattie e avversità ambientali. Materiale genetico è rappresentato da acidi nucleici: DNA, RNA. DNA si trova nel nucleo della cellula mentre RNA si sposta nelle varie parti della cellula compreso il nucleo. DNA e RNA sono costituiti da sequenze di nucleotidi Un nucleotide è formato da: 1 molecola di zucchero (5 atomi di carbonio) 1 gruppo fosfato 1 base azotata Le basi azotate del RNA sono 4 e si accoppiano: Adenina – Uracile (A-U) Guanina – Citosina (G-C) Le basi azotate nel DNA sono 4 e si accoppiano: Adenina – Timina (A-T) Guanina – Citosina (G-C) Il DNA si trova nel nucleo della cellula e contiene l’informazione genetica, questa viene copiata sull’ RNA che la porta dal nucleo al citoplasma. Nella sequenza delle basi azotate sul DNA è scritto il codice genetico per la sintesi proteica. Alla sequenza di basi azotate sul DNA corrisponde la sequenza di aminoacidi su una proteina Le sequenze di 3 basi azotate sul DNA costituiscono 1 amminoacido (totale 20 tipi di amminoacidi). Amminoacidi costituiscono le proteine che vengono sintetizzate nel reticolo endoplasmatico rugoso (nel citoplasma). Durante le divisioni cellulari ci possono essere degli errori nella duplicazione del DNA. Un errore nel DNA si riflette in una proteina difettosa. Generalmente questi errori vengono corretti, alcune volte no, e quindi si ha una mutazione. Le mutazioni che avvengono nelle cellule somatiche di un individuo possono determinare malattie come i tumori se le mutazioni avvengono nei gameti la mutazione viene trasmessa ai figli (avviene nella meiosi). Quando la mutazione avviene durante la mitosi, nelle cellule embrio-fetali (che è molto attiva) si potrà tradurre in malformazioni fisiche – sensoriali – ritardi mentali… Gli errori del DNA possono essere dovuti ad agenti mutageni, possono essere favoriti da alcuni comportamenti errati ma anche da sostanze presenti nell’ambiente (radiazioni, sostanze inquinanti, virus, farmaci, alcool, droga, …). Tipologie di Mutazioni: mutazione genetica – si modifica un solo gene mutazione cromosomica – si riferiscono ad un pezzo di cromosoma che viene perso mutazione genomica – numero di cromosomi è diverso ( es.: sindrome di Down) Le mutazioni genetiche possono essere ereditarie se già presenti nel patrimonio genetico dei genitori, o multifattoriali se originate ex novo o nei gameti o nelle fasi embrio-fetali. I filamenti del DNA si avvolgono a spirale e formano i cromosomi. Il numero dei cromosomi è tipico di ogni specie. Nella specie umana sono organizzati in 23 coppie, per un totale di 46. Si parla di coppie perché ogni persona eredita 1 cromosoma dal padre e 1 dalla madre ed è il risultato dell’interazione dei caratteri di entrambi i genitori. I cromosomi dalla copia 1 alla coppia 22 sono uguali sia nel maschio che nella femmina. La coppia 23 identifica il sesso: XX – femmina; XY – maschio; la mappa completa dei cromosomi è presente in tutte le cellule del corpo umano. I cromosomi di una coppia si chiamano cromosomi omologhi e contengono geni per gli stessi caratteri. Sui cromosomi distinguiamo delle sezioni chiamate geni – porzioni di DNA che contengono l’informazione completa per una proteina e quindi per un carattere. Ci sono tanti geni quante sono le nostre proteine. Il patrimonio umano è costituito da 30.000 geni. I geni corrispondenti di uno stesso carattere su cromosomi omologhi si chiamano alleli. Se i 2 alleli sono uguali l’individuo si dice omozigote per quel carattere che può essere omozigote dominante oppure omozigote recessivo (AA, aa). L’individuo che possiede 2 alleli diversi per un carattere si dice eterozigote (Aa). In alcuni casi, tra 2 alleli, non c’è dominanza o recessività ed entrambi gli alleli concorrono alla formazione del carattere, si parla quindi di codominanza. L’assetto dei geni prende il nome di genotipo. L’espressione esterna dei geni prende il nome di fenotipo. Quando le cellule entrano in divisione, il patrimonio genetico si deve duplicare per cui i cromosomi omologhi si accoppiano e poi si duplicano. Abbiamo 2 tipi di divisione cellulare: meiosi e mitosi. La mitosi – processo che avviene nelle cellule somatiche e produce 2 cellule figlie uguali alla cellula madre e sono cellule diploidi (46 cromosomi). La mitosi permette l’accrescimento dell’individuo e la sostituzione di cellule morte o danneggiate. La meiosi - processo che porta alla formazione dei gameti maschili e femminili per cui da una cellula madre si formano 4 cellule figli con metà del patrimonio genetico e quindi sono aploidi (23 cromosomi). Crossing over – è lo scambio casuale di alcuni geni tra cromosomi omologhi, avviene nella meiosi prima della duplicazione, aumentando la varianza genetica. Gameti: cellule uova (femminili) spermatozoi (maschili) Gameti sono prodotti dalle gonadi. Gonadi: ovaie (femminili) testicoli (maschili) Dalla fusione di una cellula uovo con uno spermatozoo si forma lo zigote che è la prima cellula del nuovo individuo ed è diploide e quindi si riforma il patrimonio genetico della specie, metà cromosomi paterni e metà cromosomi materni. Apparato genitale maschile Testicoli – sono 2 ghiandole che si trovano nella borsa scrotale all’esterno della cavità addominale per stare a temperature più basse (spermatozoi sono sensibili al calore). Al loro interno sono presenti tubuli seminiferi che producono gli spermatozoi (prodotti attraverso la meiosi). Spermatozoi + liquido seminale = sperma. I testicoli svolgono una funzione endocrina – producono gli ormoni sessuali testosterone Spermatozoi – sono formati da una testa dove è contenuto il patrimonio genetico. Sull’apice della testa sono presenti degli enzimi che aiutano lo spermatozoo ad entrare nella cellula uovo. Nella coda sono presenti numerosi mitocondri che forniscono energia per il movimento del flagello. Gli spermatozoi attraverso il dotto deferente vengono trasportati in 2 differenti ghiandole esocrine: prostata – sotto alla vescica urinaria. Ha lo scopo di produrre liquido seminale che serve per nutrire e proteggere gli spermatozoi e aiuta a mantenere la loro mobilità. Con l’età la prostata tende ad ingrossarsi e porta all’ipertrofia prostatica (può degenerare in tumore) 2 vescicole seminali – producono liquido seminale per immagazzinarlo e farlo uscire al momento dell’orgasmo. Dopo la prostata, il dotto deferente confluisce nell’uretra (canale seminale e urinario coincidono). Pene – è un organo genitale esterno presente in tutti gli animali maschi che si riproducono sessualmente (con fecondazione interna). Serve per far uscire l’urina e per l’eiaculazione dello sperma. Apparato genitale femminile Ovaie – 2 ghiandole biancastre simmetriche a forma di mandorla collegate all’utero attraverso le tube di Falloppio. Le ovaie producono le cellule uovo e secernono ormoni estrogeno, progesterone. Ogni mese, in una delle 2 ovaie, matura un ovulo e viene rilasciato dal follicolo durante l’ovulazione. Questo avviene dopo 12-14 giorni dall’inizio della mestruazione per le donne che hanno cicli regolari. Utero – sacco muscolare fibroso. La muscolatura serve per permettere all’utero di dilatarsi quando il feto è al suo interno e favorire la nascita con le contrazioni muscolari. Se l’utero è girato nel verso opposto si chiama utero retroverso. L’utero è formato da 3 membrane: interna – endometrio: tessuto epiteliale mucoso intermedia – miometrio: tessuto muscolare liscio esterna – tessuto connettivo Tube di Falloppio – connettono l’utero con le ovaie (ghiandole sessuali femminili). Ormoni prodotti dalle ovaie: progesterone estrogeno La produzione di spermatozoi continua per tutta la vita perciò sono sempre nuovi. In ogni eiaculazione sono presenti 300 milioni di spermatozoi di cui 1 solo potrà fecondare una sola cellula uovo (più raramente 2 o più cellule uovo). Quando uno spermatozoo entra nell’uovo, si forma un guscio che impedisce l’entrata ad altri spermatozoi. Le cellule uovo sono presenti tutte nella femmina già dalla nascita. Dalla pubertà alla menopausa arriverà a maturazione una cellula uovo al mese, quindi le cellule uovo, con gli anni, invecchiano e con gli anni anche subiscono gli effetti di farmaci, inquinamento, … Vagina – è un canale muscolo-membranoso lungo 12-13 cm alla fine del quale troviamo il collo dell’utero. Nel canale vaginale sono presenti delle ghiandole che producono del muco per favorire il passaggio degli spermatozoi. Inoltre permette l’uscita del flusso mestruale. Ormoni sessuali Nell’individuo che diventa adulto con la pubertà si attivano le gonadi. L’ipotalamo (regola vita vegetativa) segnala quando la maturità fisica è raggiunta e quindi si raggiunge quella sessuale. Ipotalamo stimola ipofisi a produrre 2 ormoni: LH e FSH. Questi ormoni agiscono sia nell’uomo che nella donna. NEL MASCHIO LH – agisce stimolando i testicoli, i quali producono testosterone (ormone mascolinizzante). Il testosterone stimola lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari: crescita dei peli(ascellari, pubici) e barba. aumento della muscolatura cambia il comportamento cambio della voce (a causa dell’aumento della laringe) si attivano le ghiandole sudoripare e sebacee FSH – agisce stimolando i testicoli nella produzione di spermatozoi NELLA FEMMINA FSH – agisce stimolando i follicoli ovarici (presenti all’interno delle ovaie – sono un raggruppamenti di cellule che contengono le future uova). FSH fa’ crescere i follicoli ovarici che si ingrossano finchè la cellula uovo diventa matura. Durante la maturazione, i follicoli ovarici producono estrogeni che agiscono sull’utero. Questa fase dura 14 giorni. Il primo giorno della mestruazione è il 1° giorno del ciclo successivo. Estrogeno è anche ormone femminilizzante che determina lo sviluppo dei caratteri femminili secondari: crescita dei peli (ascellari, pubici) sviluppo del seno arrotondamento dei fianchi comparsa della prima mestruazione (menarca) si attivano le ghiandole sudoripare e sebacee. LH – ha un picco di produzione intorno al 14°del ciclo mestruale. Agisce sulle ovaie stimolando ovulazione (uscita dell’uovo al 14° giorno dal follicolo ovarico). L’Uovo uscito finisce nelle tube di Falloppio. Il follicolo vuoto si chiama corpo luteo. Il Corpo luteo produce progesterone che agisce sull’utero aumentando la mucosa uterina che è ricca di vasi sanguigni. In questo modo si prepara per la fecondazione. Se non avviene la fecondazione l’uovo scorre lungo la tuba e il corpo luteo regredisce, il progesterone non viene più prodotto, i vasi della mucosa uterina si restringono ed essa viene eliminata, si ha coì la mestruazione. Questo avviene intorno al 28° giorno. Se l’ovulo incontra lo spermatozoo nelle tube, viene fecondato e si forma lo zigote. La produzione del progesterone continua ed agisce sull’ipofisi inibendo la produzione degli ormoni LH e FSH. In questo modo funzionano anche le pillole anticoncezionali che contengono ormoni: estrogeni e progesterone che agiscono in modo da bloccare l’ovulazione. Gravidanza (gestazione) La fecondazione avviene nelle tube di Falloppio. Quando l’uovo è stato fecondato si forma lo zigote (diploide = 46 cromosomi). Subito dopo la zigote comincia a dividersi per mitosi. Questo processo avviene molto velocemente. La prima masserella di cellule al 5°- 6° giorno si chiamano morula (piccola mora). La morula cade nella cavità uterina e prende il nome di blastocisti (blastula 7°-8° giorno – massa di cellule con al centro una cavità contenete liquido). Dopo una settimana la blastocisti cade nell’utero ed emette delle piccole estroflessioni come delle piccole radici che si attaccano alla parete uterina. Queste estroflessioni sono i villi coriali (parte esterna della placenta). In questo periodo è possibile diagnosticare la gravidanza perché i villi coriali producono l’ormone della gravidanza , beta-HCG ,che viene prodotto per tutta la gravidanza ed è presente nel sangue e nelle urine. Il risultato positivo del test di gravidanza con le urine non può essere falso; il risultato negativo invece può essere falso se è fatto prima della produzione dell’ormone beta-HCG. Nelle prime 2 settimane di gravidanza tutte le cellule sono uguali tra loro (cellule staminali totipotenti) cioè non sono differenziate (specializzate). Tra la 2° e la 3° settimana, le cellule cominciano a differenziarsi e si distinguono 3 strati (foglietti embrionali): ectoderma – più esterno, da cui si formeranno tessuto cutaneo e annessi (capelli, unghie), sistema nervoso, ghiandole esocrine…………… mesoderma – intermedio, da cui si formeranno strutture interne come ossa, cartilagine, cuore, umori circolanti, sistema muscolare….. endoderma – più interno, da cui si formeranno l’apparato gastroenterico, dotti renali, vescica…………... Da questi strati si formerà l’embrione vero e proprio. Periodo blastemico – dal concepimento alla fine della 2° settimana Periodo embrionale – dalla 3° settimana al 3° mese Periodo fetale – dal 3° mese fino alla fine della gravidanza La gravidanza dura circa 40 settimane = 273-281 giorni (può variare da 38 a 42). Questo è il tempo necessario per lo sviluppo di tutti gli organi e degli apparati. Embrione si trova dentro cavità amniotica dove c’è liquido amniotico (funzione: protezione dai traumi, termoregolazione, nutrizione, facilita uscita durante il parto). Il periodo embrionale è la fase più delicata della gravidanza, perché possono manifestarsi anomalie genetiche che possono comportare l’aborto spontaneo. Alla fine del 3° mese inizia a formarsi la placenta – struttura a disco costituita in parte da tessuto materno e in parte da tessuto fetale. Posizionata solo da un lato del sacco amniotico, serve per portare nutrienti e O2 e immunoglobuline al feto e porta via prodotti di scarto e CO2 dal feto. Non c’è scambio di sangue tra madre e feto. Visto che la placenta serve per il filtraggio delle sostanze nocive (virus, batteri) e prima dei 3 mesi la placenta non si è formata, il periodo embrionale è quello più rischioso. Placenta e feto sono collegati dal cordone ombelicale. La placenta è composta da 2 membrane: amnios – interna corion – esterna – dove ci sono delle estroflessioni (villi coriali) i quali rappresentano la parte fetale della placenta. I villi permettono gli scambi materno-fetali: respirazione, nutrizione ed escrezione. Placenta produce ormoni: HCG – mantiene la mucosa adatta alla gestazione HPL – stimola la produzione del latte estrogeno progesterone Parto Comporta la fine della gravidanza e l’espulsione del feto e degli annessi embrionali. Questo evento si verifica tra la 38° e la 42° settimana (in media alla 40° settimana). Il parto avviene quando c’è improvvisa una caduta di progesterone e, contemporaneamente, aumento di ossitocina – ormone prodotto dall’ipofisi che stimola la contrazione uterina. Può essere: eutocico - naturale distocico – quando c’è intervento del medico cesareo – quando il feto si presenta in una posizione anomala, c’è sofferenza fetale (insufficienza placentare, cordone ombelicale troppo lungo o troppo corto), o se il feto pesa più di 5 kg, quando le contrazioni uterine sono troppo deboli e quando c’è stato un parto cesareo precedente. Il Parto in una gravidanza gemellare è più rischioso. Spesso viene fatto il cesareo. Parto multiplo gemellare può essere: biovulare (bizigote) – 2 o più ovuli sono stati fecondati da 2 o più spermatozoi, 2 sacchi amniotici, 2 placente diverse, 2 cordoni ombelicali. Nascono fratellini con patrimoni cromosomici diversi. monovulare (monozigote) – 1 ovulo è stato fecondato da 1 solo spermatozoo, 1 sacco amniotico, 1 placenta, 1 cordone ombelicale che si divide. Nascono 2 gemelli fenotipicamente molto simili perché possiedono un patrimonio cromosomico identico Si può usare l’ anestesia epidurale per togliere dolore durante il parto. Mezz’ora dopo il parto viene espulsa la placenta. Nel sangue del cordone ombelicale ci sono delle cellule staminali multipotenti (danno origine a nuove cellule del sangue). Questo sangue può essere donato e viene raccolto in una banca del sangue ombelicale. Fattori di rischio in gravidanza Alcuni fattori sono rischiosi in gravidanza perché possono avere un effetto teratogeno sull’embrione o sul feto – modificano il DNA: farmaci – tossicità dipende dalla dose, dalla durata e dalla capacità di attraversare la placenta radiazioni ionizzanti – comportano malformazioni agli arti ed all’encefalo raggi X – in dipendenza dai tempi e dalle dosi assorbite portano ad aborti, ritardi nell’accrescimento, effetti tumorali tabagismo, alcolismo, tossicomanie – deficit mentali, anomalie craniofacciali, disfunzioni nel SNC, rallentamento della crescita, malformazioni cardiovascolari, complicazioni renali, gastriche agenti infettivi (gruppo TORCH) toxoplasmosi – protozoo presente nel suolo, nelle verdure contaminate da feci di gatto, nelle carni di molti animali a sangue caldo. È una malattia a trasmissione oro-fecale. Per prevenirla bisogna lavare bene la verdura o meglio cuocerla. Se il feto viene colpito entro il 6° mese di gravidanza, rischia danni encefalici. Se viene colpito dopo il 6° mese di gravidanza, il neonato sarà sano, ma dopo 10 anni di vita possono comparire deficit visivi e neurologici. rosolia – malattia esantematica. Se contratta dalla madre entro i primi 3 mesi di gravidanza determina nel feto danni cardiaci, deficit uditivi e visivi, ritardi mentali. cytomegalovirus – comporta deficit uditivi, psicomotori, mentali. La trasmissione è per via aerea herpes genitale – nel feto comporta ritardo nello sviluppo, microcefalia, idrocefalia, deficit visivi e di altri organi Altri virus vengono trasmessi al feto attraverso la placenta o durante il parto: sono HIV, HBV (epatite B). Controlli e tecniche di diagnosi prenatale analisi del sangue – servono per controllare la presenza degli anticorpi del gruppo TORCH e per determinare il gruppo sanguigno della madre. In gravidanza non si possono fare vaccinazioni se non con vaccini con virus o batteri uccisi. Con gli esami del sangue si misura anche la glicemia (per controllare il diabete gravidico), bilirubina (per controllare la gestosi da parto) ecografia - la prima ecografia viene fatta all’8° settimana per controllare il punto dell’impianto dell’embrione e il battito cardiaco. Capita a volte che si formi il sacco embrionale, ma che sia vuoto. Con la prima ecografia si controlla anche se è una gravidanza gemellare. Ecografia morfologica – intorno alle 18 settimane si misura l’accrescimento del feto. (In caso di nanismo si iniettano ormoni GH nel funicolo ombelicale). Viene utilizzata anche per diagnosticare la spina bifida. Un’ecografia di controllo si fa’ anche alla fine della gravidanza translucenza nucale (a 11-12 settimane) - misura lo spessore della nuca del feto (zona scura alla base posteriore del collo). Se lo spessore è aumentato può essere un indice di rischio per malattie cromosomiche. amniocentesi – introduzione nell’addome di un ago - transaddominale (guidato attraverso ecografia) per prelevare il liquido amniotico che determinerà il corredo cromosomico fetale. Il dosaggio AFP (alfa - fetoproteina) una glicoproteina prodotta dal feto che aumenta proporzionalmente in presenza di malformazioni del tubo neurale ( es.: spina bifida). Si esegue tra la 16° e la 20° settimana di gravidanza villocentesi – prelievo dei villi coriali per via transaddominale o transcervicale , il prelievo è guidato attraverso ecografia. Si esegue tra l’8° e la 12° settimana. E serve sempre per determinare il corredo cromosomico fetale. due-test – si esegue nel 1° trimestre di gravidanza e consiste nel dosaggio di 2 sostanze nel sangue per individuare situazioni ad alto rischio tri-test – si esegue nel 2° trimestre di gravidanza e consiste nel dosaggio di 3 sostanze nel sangue per individuare situazioni ad alto rischio. Un indagine comparata fra questi esami ematochimici e la translucenza nucale danno un risultato che migliora la capacità di individuare il rischio di possibili anomalie fetali. Legge 194/78 – IVG (interruzione volontaria della gravidanza) Prevede l’ interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni (3 mesi) della gravidanza. Nell’art.4 di questa legge, la donna deve fare richiesta al consultorio o alle strutture di competenza. La madre e il padre vengono intervistati per vedere se ci sono soluzioni ai problemi che portano a questa scelta. Metodo utilizzato per l’IVG è aspirazione (isterosuzione). La gravidanza può essere interrotta anche dopo il terzo mese di gravidanza in caso di: malattie gravi del feto quando la gravidanza mette a rischio la vita della madre (in questo caso, IVG può essere fatta al 5°- 6° mese di gravidanza) Si parla di aborto terapeutico Periodo neonatale età neonatale (primi 15giorni di vita) Prima infanzia età del lattante (fino al 6° mese) età dello svezzamento (fino al 2° anno) Al momento della nascita, con il taglio del cordone ombelicale, il feto diventa neonato. Il periodo neonatale dura 15 giorni. Le prime ore dopo il parto rappresentano una fase molto delicata perché il neonato deve mettere in atto tutte le tecniche ed i meccanismi per adattarsi alla vita autonoma. Con il primo vagito del neonato, l’aria entra nei polmoni e si chiude il forame di Botallo tra parte destra del cuore (sangue deossigenato) e parte sinistra (sangue ossigenato). Appena nato, quando è ancora in sala parto, al neonato vengono fatte delle valutazioni sullo stato di salute. Per prima cosa viene asciugato e avvolto in un panno caldo, viene pesato e fatta la valutazione secondo l’indice di Apgar Punteggio superiore a 7 – neonato normale tra 4 e 6 – moderatamente a rischio tra 0 e 3 – grave rischio, terapia di rianimazione L’indice di Apgar viene misurato alla nascita e rivalutato dopo 5 minuti. Al neonato viene aspirato il muco dalle vie respiratorie e vengono messe delle gocce antibiotiche negli occhi per evitare congiuntivite. Durante le prime 24 ore, viene controllato. In questo periodo il neonato comincia a fare le prime scariche di meconio – sostanza verdastra vischiosa e scura che viene eliminata gradualmente, si trova nell’intestino. Questo significa che l’apparato digerente è aperto. Viene attaccato al seno materno per stimolare la lattazione. Prima del latte esce colostro - liquido che contiene anticorpi ed ha funzione idratante. Il neonato può avere difficoltà a termoregolare e se la temperatura scende di qualche grado, viene messo nella culla termica. Nel periodo neonatale si possono individuare eventuali malattie metaboliche mediante il Test di Guthrie - prelievo di sangue dal tallone: carenza degli ormoni della tiroide (ipotiroidismo) che comporta cretinismo fenilchetunuria – incapacità di utilizzare l’amminoacido fenilanalina galattosemia – incapacità di digerire il galattosio Neonato prematuro è una situazione molto rischiosa, perché se il piccolo nasce troppo presto non riesce ad adattarsi all’ambiente. L’ultimo organo a formarsi sono i polmoni. L’apparato respiratorio è formato, dal punto di vista anatomico, alla 25° settimana, ma la maturazione funzionale polmonare si ha alla 35° settimana con produzione di surfactante – lipoproteina che garantisce la funzionalità alveolare. In caso di parto prematuro i polmoni vengono trattati con surfactante. Se al neonato viene somministrato ossigeno per lungo tempo, i polmoni e le congiuntive possono subire un danno. Cause di parto prematuro: insufficienza placentare placenta pervia collo dell’utero non chiude bene il sacco, si ricorre al cerchiaggio dell’utero gestosi gravidica – avvelenamento del feto a causata da un difetto placentare che libera sostanze tossiche. Nella madre determina ipertensione , proteinuria, edemi. Nei primi giorni, il peso fisiologico del neonato diminuisce del 10% circa. Dopo pochi giorni dalla nascita, inizia l’accrescimento, che non è omogeneo. Il peso alla nascita, per essere normale, deve variare tra 2.5 e 4.5kg. La lunghezza media di una femmina neonata è di 49cm, di un maschio di 50cm. L’altezza che potrà raggiungere l’individuo da grande sarà la media tra l’altezza della madre e del padre. Fattori che aiutano una crescita ottimale: Stimolano la produzione dell’ ormone della crescita: GH serenità del bambino (affettività) regolare sonno/veglia buona alimentazione attività fisica Durante la pubertà si ha il massimo della crescita. Le bambine crescono fino al primo menarca (mestruazione), il maschio fino ai 18-20 anni. Dopo questa età ci può essere ancora la crescita di qualche cm. Fino a 18-20 nelle femmine ,fino a 23 anni nei maschi. Alla fine della crescita, lo scheletro è completamente calcificato, prima nello scheletro erano presenti le strutture cartilaginee che permettevano la crescita. Se dopo i 20 anni continua la produzione di GH – gigantismo. Se GH non viene prodotto nell’infanzia – nanismo. Nanismo può essere: ipofisario – carenza di GH ipotiroidismo congenito – carenza di ormoni tiroidei: TSH, T3, T4 (ipotiroidismo comporta sia nanismo che cretinismo) Se improvvisamente l’ipofisi produce GH in età adulta – acromegalia (accrescimento della mandibola, fronte, mani, piedi, naso). L’accrescimento dei bambini si misura in percentile (peso, altezza, circonferenza della testa). Embriopatie e fetopatie nel neonato: anossia – mancanza di ossigeno ipossia – carenza di ossigeno asfissia – mancanza di ossigeno e aumento di anidride carbonica. Le cause sono dovute: danno prenatale (distacco della placenta, cordone intorno al collo, infezione materna), danno perinatale (parto troppo lungo, feto troppo grosso). Bambino non riesce ad attivare una sufficiente capacità respiratoria. Può essere causa insufficienza mentale, paralisi cerebrale. malattia emolitica del neonato (MEN) - Se la madre risulta RH- e il padre RH+, il bambino potrà essere RH+ e quindi, al momento del parto, a causa della mescolanza del sangue (globuli rossi del bambino entrano nella circolazione del sangue materno). I globuli bianchi materni produrranno anticorpi anti RH+. Questo potrà, in una futura gravidanza, portare ad un aborto o se gli anticorpi materni attraversano la placenta provocano la distruzione dei globuli rossi fetali con conseguenze di anemia, ittero, iperbilirubinemia e epatosplenomefalia. In questo caso per prevenzione, alla madre, subito dopo il parto si fanno delle iniezioni di immunoglobuline umane anti RH che distruggono subito i globuli rossi del neonato nella circolazione della madre. embriopatia – danno embrionale che non permette il corretto sviluppo di un organo fetopatia – danno fetale, provoca un danno alla funzione dell’organo ittero neonatale – fisiologico ma può essere patologico e quindi molto grave con aumento del volume del fegato e della milza.