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P01-326
IL PROPRANOLOLO NEL TRATTAMENTO
DEGLI ANGIOMI NEL PRIMO ANNO DI VITA
C. Serlenga, G. Calderoni, M. Quercia, A. Milano*, E. Bonifazi*, N. Laforgia
Sez. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Dipartimento di Ginecologia Ostetricia e Neonatologia
*U.O. Dermatologia Pediatrica
Università degli Studi di Bari
PREMESSA: L’emangioma è una proliferazione monoclonale di cellule epiteliali formanti vasi, che colpisce il 5% dei
neonati, con aumentata incidenza nelle femmine e nei pretermine.
La sua storia naturale è caratterizzata da una fase proliferativa che interessa il primo anno di vita, seguita da una
fase auto-involutiva che dura fino a circa 10 anni. Vista questa naturale auto-involuzione, la maggior parte degli
emangiomi non necessitano di trattamento.
Ci sono però emangiomi che possono richiedere un trattamento: -per il rischio di vita (CID, compromissione
respiratoria da localizzazione laringea, insufficienza cardiaca da emangiomatosi epatica) -perchè colpiscono organi
importanti:fegato, occhio –per le gravi conseguenze estetiche quando interessano il volto.
Fino al 2008, il trattamento di elezione era il cortisone per os, certamente efficace ma gravato da numerosi effetti
collaterali.
Successivamente, dopo la scoperta, in parte casuale, dell’efficacia terapeutica del propranololo, si è iniziato a
trattare gli emangiomi con questo farmaco.
Il propranololo è un β-bloccante non selettivo che determina vasocostrizione, ridotta espressione dei
fattori angiogenetici e apoptosi delle cellule endoteliali.
Rispetto agli steroidi, il propranololo sembra avere minori effetti collaterali, tra cui broncocostrizione, disturbi della
conduzione cardiaca e ipoglicemia.
SCOPO DELLO STUDIO: valutare prospetticamente efficacia e sicurezza del propranololo nella terapia degli
emangiomi nel primo anno di vita.
MATERIALI E METODI: Propranololo alla dose di 2 mg/kg/die per os in 3 dosi è stato somministrato a 23
lattanti con emangioma grave: 9 pretermine, 15 femmine e 8 maschi.
Prima della somministrazione del farmaco è stata eseguita la valutazione ecocardiografica e, prima e 3 ore dopo,
misurazione di glicemia, P.A. e F.C..
L’età di inizio della terapia è stata 1-13 mesi (media 4) e il trattamento è stato effettuato per un massimo di 12 mesi
(media 8), con controlli mensili e sospensione scalare in circa 2 mesi. 11 lattanti hanno attualmente terminato la
terapia e sono stati rivalutati fino a 3 mesi dopo la sospensione.
RISULTATI: Non si sono osservate variazioni della P.A., della F.C. e
della glicemia dopo la prima somministrazione.
In tutti i casi trattati si è avuto un arresto della crescita
dell’emangioma: -30% dopo 1 mese di terapia e -67% dopo 3 mesi.
Alla fine del trattamento la riduzione complessiva è stata di
-81,4%.
In 5/11 casi, dopo la sospensione, si è osservata una ripresa della
crescita, ma in nessun caso fino alle dimensioni pre-terapia.
Durante il trattamento domiciliare, si sono registrati un episodio di
ipoglicemia lieve (glicemia<50mg/dL), a 160 giorni dall’inizio del
trattamento, e un caso di broncospasmo, due mesi e mezzo dopo
l’inizio della terapia, durante un episodio infettivo.
I percentili di crescita dei pazienti trattati non hanno subito
variazioni durante la terapia.
Emangioma glabellare profondo prima, 1 mese e 3 mesi dopo l’inizio del propranololo
Emangioma profondo parotideo prima, 1 mese e 3 mesi dopo l’inizio del propranololo
Emangiomatosi maligna con interessamento epatico prima, e 3 mesi dopo l’’inizio del propranololo
CONCLUSIONI: Il propranololo è efficace nel trattamento degli emangiomi del lattante, senza significativi effetti
collaterali. Il riscontro di un caso di ipoglicemia, può suggerire di proseguire con un monitoraggio a domicilio.
Rispetto agli steroidi, l’effetto di riduzione della crescita dell’emangioma è simile, ma non sempre persistente dopo
sospensione.
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