50 anni di propranololo (Inderal®) nel trattamento dell

Congratulazioni a un farmaco versatile
50 anni di propranololo (Inderal®)
nel trattamento dell’ipertensione
Quasi 50 anni fa, fu scoperto per caso
l’effetto ipotensivo dei beta-bloccanti
e nel 1963 fu eseguito lo studio iniziale
per questa indicazione con il proprano­
lolo ­(Inderal®)1. Oltre alle indicazioni
­cardiovascolari vi sono numerose altre
e sempre nuove applicazioni per
­questo beta-bloccante della prima ora.
Un piccolo elogio.
Il beta-bloccante propranololo fu sviluppato dal farmacologo britannico Sir James W. Black, insignito nel 1988 del Premio Nobel
per la Medicina,2. Un primo studio sull’ipertensione e i beta-bloccanti venne eseguito nel 1963 con il propranololo e pubblicato un
anno più tardi1. Negli anni successivi i beta-bloccanti si sono rapidamente affermati come classe di sostanze importante per il
trattamento di patologie cardiovascolari e ipertensione3. Fino ad
oggi si sono aggiunte molte altre indicazioni (Tabella).
Attualmente le informazioni sul prodotto relative
al propranololo (Inderal®) contengono le indicazioni
seguenti per la Svizzera4:
• ipertensione essenziale e renale
• angina pectoris
• profilassi a lungo termine post-infarto del miocardio
acuto
• aritmie cardiache
• disturbi somatici acuti correlati all’ansia e tachicardia
• cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
• profilassi dell’emicrania
­
• tremore essenziale
• feocromocitoma (solo in combinazione con un alfa-­
bloccante)
• ipertiroidismo e crisi tireotossica
• profilassi dell’emorragia del tratto gastrointestinale
superiore in pazienti con ipertensione portale e varici
esofagee (eccetto in caso di cirrosi epatica scom­
pensata)
La ricerca con il propranololo va ancora oltre: è stata attribuita una
grande importanza al propranololo dopo la scoperta casuale che
gli emangiomi infantili possono essere trattati con farmaci5. Nel
2008 è stato anche pubblicato uno studio sull’efficacia in caso di
disturbo da stress post-traumatico6. I dati attuali provengono dai
primi studi clinici per l’impiego nel trattamento del mieloma multiplo7 e contro le placche della malattia di Alzheimer negli esperimenti sugli animali8. Possiamo quindi aspettarci che il propranololo possa essere utilizzato in futuro con delle nuove indicazioni.
I numerosi effetti centrali e periferici derivano dal blocco beta1 e
beta2 non selettivi, senza attività simpaticomimetica intrinseca.
Gli effetti antipertensivi e cardioprotettivi si manifestano come:
•
•
•
•
•
Riduzione della gittata cardiaca
Inibizione del sistema renina-angiotensina
Riduzione del sistema ortosimpatico centrale
Ripristino dei barocettori
Effetto antiaritmico.
La tossicità cardiovascolare è minima in presenza di beta-bloccanti a bassa interazione idrofobica come il propranololo. I beta-bloccanti vengono inoltre utilizzati anche in pazienti anziani per
il primo trattamento e per il trattamento a lungo termine dell’ipertensione. I beta-bloccanti continuano a essere raccomandati
come monoterapia o primo farmaco nel trattamento graduale dei
pazienti nelle linee guida aggiornate dei cardiologi e ipertensiologi
europei9. Le linee guida della Società Tedesca di Neurologia relativamente al tremore essenziale introducono il propranololo come
prima raccomandazione10,11. Nei pazienti ipertesi con tremore il
propranololo può aiutare in entrambe le indicazioni. In ultimo ma
non meno importante: recentemente è stato dimostrato che i beta-bloccanti non aumentano il rischio di cancro al seno [12]. Il
propranololo rappresenta pertanto il trattamento ottimale per vari
tipi di pazienti.
Letteratura:
1. Prichard BN et al., Use of propranolol (Inderal) in treatment of hypertension. Br Med J 1964; 2(5411):725-7.
2. Stapleton MP, Sir James Black and propranolol. The role of the basic sciences in the history of cardiovascular
pharmacology. Tex Heart Inst J 1997; 24(4):336-42.
3. Wiysonge CS et al., Beta-blockers for hypertension. Cochrane Database Syst Rev 2012;11:CD002003.
4. Informazione sul medicamento Inderal®, www.swissmedicinfo.ch.
5. Léauté-Labrèze C et al., Propranolol for severe hemangiomas of infancy. N Engl J Med 2008; 358(24):2649-51.
6. Brunet A et al., Effect of post-retrieval propranolol on psychophysiologic responding during subsequent script-driven
traumatic imagery in post traumatic stress disorder. J Psych Res 2008; 42:503–6.
7. Kozanoglu I, New indication for therapeutic potential of an old well-known drug (propranolol) for multiple myeloma.
J Cancer Res Clin Oncol 2013; 139(2):327-35.
8. Dobarro M et al., Propranolol reduces cognitive deficits, amyloid and tau pathology in Alzheimer’s transgenic mice.
Int J Neuropsychopharmacol. 2013 Jun 17:1-13.
9. Mancia G et al., TheTask Force for the management of arterial hypertension of the European Society of Hypertension (ESH) and of the European Society of Cardiology (ESC). Journal of Hypertension 2013; 31(7):1281-1357.
10. www.awmf.de (ultimo aggiornamento: 09/09/2013).
11. Zesiewicz TA, Update on treatment of essential tremor. Curr Treat Options Neurol 2013; 15(4):410-23.
12. Li CI et al., Use of Antihypertensive Medications and Breast Cancer Risk Among Women Aged 55 to 74 Years. JAMA
Intern Med 2013. doi: 10.1001/jamainternmed.2013.9071. [Epub ahead of print].
Inderal® / Inderal® LA / Inderal® Retard
C: propranololi hydrochloridum, compresse da 10 mg e 40 mg, capsule da 80 mg e 160 mg; lista B. I: ipertensione
­arteriosa essenziale e renale, angina pectoris, profilassi a lungo termine dopo infarto cardiaco acuto, aritmie cardiache,
disturbi somatici acuti e tachicardie di origine ansiosa, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, profilassi dell’emicrania,
tremore essenziale, feocromocitoma (solo in combinazione con un alfa-bloccante), ipertiroidismo e crisi tireotossica,
ipertensione portale e varici esofagee. P: ipertensione arteriosa: 160–320 mg/die; angina pectoris: 120–240 mg/die;
ansia, profilassi dell’emicrania e tremore essenziale: 80–160 mg/die; aritmie cardiache, disturbi somatici e tachicardie
su base ansiosa, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, ipertiroidismo e crisi tireotossica: 3–4 volte 10­–40 mg/die; feocromocitoma: prima dell’intervento chirurgico 60 mg (per 3 giorni), dose di mantenimento: 30 mg/die; profilassi a lungo
termine dopo infarto cardiaco: 160 mg/die; ipertensione portale/varici esofagee: titolazione della dose da 80 mg/die
(inizialmente) a un massimo di 320 mg/die. CI: asma bronchiale, broncospasmo, bradicardia, ipotensione arteriosa, insufficienza cardiaca scompensata, blocco AV di II e III grado, shock cardiogeno, angina di Prinzmetal, disturbi gravi della circolazione sanguigna periferica, sindrome del seno malato, feocromocitoma non trattato, acidosi metabolica, digiuno protratto, ipoglicemia, ipersensibilità al principio attivo o a una qualsiasi delle sostanze ausiliarie. PRE: insufficienza
epatica o renale, cirrosi scompensata, ipertensione portale. IA: calcio-antagonisti, antiaritmici di classe I, clonidina, ergotamina, diidroergotamina, simpaticomimetici, glicosidi digitalici, cimetidina e idralazina, inibitori della sintesi delle
prostaglandine, clorpromazina, chinidina, propafenone, rifampicina. EI: di frequente disturbi del sonno, bradicardia,
stanchezza. Maggiori informazioni: www.swissmedicinfo.ch o AstraZeneca SA, 6301 Zugo, www.astrazeneca.ch
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