[PAGINE DI STORIA] DI MASSIMO FERRARI Il Novecento è stato un secolo di grandi sofferenze per l’Austria, iniziate con l’improvvido coinvolgimento della nazione nel primo conflitto mondiale voluto dagli Asburgo, proseguite con la sconfitta subita dalle potenze dell’Intesa e il dissolvimento di un impero che risaliva ai tempi di Carlo Magno. Trasformata in democrazia parlamentare, l’Austria avrebbe avuto ampiamente diritto a un lungo periodo di tranquillità per potersi stabi- lizzare dopo i molti traumi politici, economici e militari. Invece la pausa durò pochissimo: dalla Conferenza per la pace di Parigi del 1919 al marzo Sopra: truppe naziste a Vienna. Sotto: Hitler tra la folla 1938, quando il Paese perse la propria autonomia delle libere elezioni del 1933. per essere nuovamente unito alla Non a caso l’annessione austriaGermania, in un abbraccio mor- ca viene considerata dagli storici, tale voluto dal nuovo capo dello e tale fu nelle intenzioni di HitStato tedesco, Adolf Hitler, sali- ler, il primo atto di aggressione to al potere in seguito all’esito portato dalla Germania nazista agli equilibri europei scaturiti dalla prima guerra mondiale. I tedeschi, frustrati da una sconfitta che giudicavano immeri- 12 marzo 1938: l’Anschluss tata, provati da una durissima crisi economica, erano finiti nelle mani di un gruppo di avventurieri, tra cui molti reduci che, sostenuti dall’alta borghesia, sognavano il rilancio degli ideali pangermanici attraverso l’uso della forza e della sopraffazione. I loro bersagli erano, all’interno, la distruzione della democrazia e all’estero l’espansione del Reich, accompagnata da un rapido riarmo, secondo le linee esposte da Hitler nel suo Mein Kampf. Mirare all’annessione dell’Austria significava mostrare che si faceva sul serio e nel contempo trasgredire il diktat di Versailles, che esplicitamente proibiva l’in- fuss e di molti suoi sostenitori. La gravissima provocazione venne trangugiata con difficoltà da Mussolini, non ancora disposto a un’alleanza senza condizioni coi nazisti, ma tollerata, sia pure controvoglia, da Francia e Gran Bretagna, non disponibili ad affrontare una nuova guerra per Vienna. Così il Governo austriaco, nel quale era diventato prima ministro degli Esteri e poi cancelliere il filonazista Arthur Seyss-Inquart, il 12 marzo 1938 annunciò l’Anschluss, l’annessione alla Germania. In quello stesso giorno e nei successivi le truppe tedesche varcarono le frontiere occupando l’Austria: vi resteran- I TENTACOLI DI BERLINO SU VIENNA Con l’annessione dell’Austria iniziava l’espansione del nazismo nel resto d’Europa clusione di questo Paese nello Stato tedesco. I nazisti austriaci avevano accolto l’appello dei loro compagni di fede germanici, agitando l’opinione pubblica con manifestazioni di piazza, aggressioni agli avversari e campagne di propaganda già collaudate dai fascisti italiani prima del 1922. Le autorità politiche di Vienna non erano rimaste inerti: in particolare il cancelliere Engelbert Dollfuss, forte anche del sostegno e della simpatia dimostratagli da Mussolini, non si era rassegnato a subire le provocazioni naziste, ma anzi aveva reagito, istaurando un regime forte, al limite della dittatura, per mettere ordine in una situazione interna sempre più caotica e pericolosa. Ma le intimidazioni hitleriane erano continuate sino al punto di promuovere l’assassinio di Doll- 100 MARZO 2008 CLUB3 no fino alla fine della seconda guerra mondiale, nel maggio 1945. Hitler fece poi ratificare l’unione tra i due Paesi da un plebiscito indetto il 10 aprile. Ma gli appetiti nazisti non si placarono con l’annessione austriaca: ben presto Berlino avanzò nuove, pressanti pretese sulla Cecoslovacchia per la questione dei Sudeti, la minoranza linguistica tedesca inglobata nel nuovo Stato creato a Versailles. Mentre infuriava ancora la guerra civile in Spagna, il mondo finì sull’orlo di un ulteriore conflitto per questa nuova ferita all’assetto europeo. Per fortuna l’impegno dei leader di Gran Bretagna, Francia e Italia, sfociò in una composizione della vertenza, trattata alla Conferenza di Monaco. Ma la data di avvio di una nuova guerra era solo rinviata. 왎