KETOROLAC INDICAZIONI TERAPEUTICHE Trattamento a breve termine (massimo due giorni) del dolore acuto post-operatorio di grado moderato-severo e nel trattamento del dolore dovuto a coliche renali. Nei casi di chirurgia maggiore o di dolore molto intenso, il ketorolac somministrato per via endovenosa può essere usato quale complemento a un analgesico oppiaceo. MECCANISMO D’AZIONE Il ketorolac, appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei, agisce principalmente mediante l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, in particolare le PGE 2 e PGF 2α . PRINCIPALI DATI DI FARMACOCINETICA Dopo somministrazione endovenosa di 30 mg, la concentrazione plasmatica di picco è pari a 5 µg/ml. Distribuzione: elevato legame alle proteine plasmatiche (99%); volume di distribuzione 0,11 l/kg. Metabolismo: a livello epatico con i due principali metaboliti inattivi. Eliminazione: escrezione renale 92%; clearance renale da 0,35 a 0,55 ml/min/kg; emivita 5,3-5,6 ore. POSOLOGIA E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE Posologia In situazioni caratterizzate da dolore acuto intenso negli adulti è consigliata una dose iniziale di 10 mg, seguita da dosi di 10-30 mg che possono essere ripetute, in caso di necessità, dopo 4-6 ore, utilizzando la dose minima efficace. Se necessario il trattamento può proseguire a intervalli maggiori; non deve comunque essere superata la dose giornaliera di 90 mg; nei pazienti anziani la dose massima giornaliera non deve superare i 60 mg. Nel caso del trattamento di coliche renali la posologia consigliata è una fiala da 30 mg per somministrazione intramuscolare o endovenosa. La soluzione iniettabile contiene etanolo, pertanto non deve essere utilizzata per via epidurale o intratecale. La durata della terapia non deve superare i 2 giorni in caso di somministrazione in bolo e 1 giorno in caso di infusione continua. Preparazione della sospensione per l’infusione È compatibile con le seguenti soluzioni: destrosio al 5% in cloruro di sodio al 0,9% o in acqua per iniezione, ringer lattato per iniezione, PlasmaLyte®, ringer iniezione, cloruro di sodio allo 0,9% per iniezione. PRINCIPALI CONTROINDICAZIONI E AVVERTENZE Controindicazioni Non è indicato nel dolore lieve o di tipo cronico. Ipersensibilità al principio attivo o ad altre sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico e/o a uno qualsiasi degli eccipienti. A causa della possibilità di sensibilità crociata è anche controindicato in pazienti nei quali l’acido acetilsalicilico e/o altri FANS abbiano indotto manifestazioni allergiche, per il rischio di insorgenza di reazioni gravi di tipo anafilattico. E. Battaglia, M. Vanzetta, S. Tolomeo, La terapia infusionale. Strumenti e metodi. © 2011 - The McGraw-Hill Companies Sindrome completa o parziale di poliposi nasale, angioedema, broncospasmo. Asma. Ulcera peptica attiva, o precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia). Severa insufficienza cardiaca. Sanguinamento cerebrovascolare pregresso, in atto o sospetto. Ipovolemia o disidratazione. Insufficienza renale di grado moderato o grave (creatinina sierica > 1,8 mg/dl). Cirrosi epatica o epatiti gravi. Diatesi emorragica. Disordini della coagulazione. Pazienti che hanno subito interventi chirurgici ad alto rischio emorragico o emostasi incompleta. Pazienti in terapia anticoagulante. Trattamento concomitante con altri FANS e con sali di litio, probenecid o pentossifillina. Nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni. Durante la gravidanza, in prossimità e durante il parto e durante l’allattamento. Avvertenze L’uso è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità. PRINCIPALI REAZIONI AVVERSE con particolare riferimento a quelle legate alla terapia infusionale Cardiovascolari: ritenzione liquida, aritmia cardiaca, edema, ipertensione, infarto miocardio, palpitazioni, sincope. Dermatologiche: sudorazione, dolore al sito di iniezione, prurito, rash, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Endocrino-metaboliche: iperkaliemia. Gastrointestinali (le più frequenti): stomatite, dolore addominale, bruciore di stomaco, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza, emorragia gastrointestinale, perforazione, ulcere, pancreatite. Ematologiche: anemia, prolungamento tempo sanguinamento, ecchimosi, ematomi e ferite sanguinanti post-operazione, leucopenia, emorragia post-operatoria, porpora, trombocitopenia. Epatiche: aumento enzimi epatici, necrosi epatica, epatite, ittero, insufficienza epatica. Immunologiche: reazioni anafilattoidi. Neurologiche: vertigini, sonnolenza, meningite asettica, parestesia, crisi convulsive. Oftalmiche: visione anormale od offuscata. Effetti ototossici: tinniti, perdita udito. Psichiatriche: nervosismo. Renali: cistite, disuria, ematuria, sindrome emolitica uremica, nefrite interstiziale, sindrome nefrotica, proteinuria, insufficienza renale. Effetti respiratori: asma, broncospasmo,dispnea, edema polmonare. Altri: angioedema. INCOMPATIBILITÀ FARMACEUTICHE Il ketorolac è compatibile con aminofillina, xilocaina, morfina, meperidina, dopamina, insulina ed eparina mischiate insieme in soluzione contenuta in una sacca per fleboclisi per EV, ma non può essere miscelato a morfina, meperidina, prometazina o idrossizina in una siringa. MODALITÀ DI CONSERVAZIONE Tenere le fiale nell’imballaggio esterno per tenerle al riparo dalla luce. FONTI: Riassunto Caratteristiche del farmaco; DRUGDEX® System. E. Battaglia, M. Vanzetta, S. Tolomeo, La terapia infusionale. Strumenti e metodi. © 2011 - The McGraw-Hill Companies