Metabolismo GLUCIDICO COMPOSIZIONE DI UN ORGANISMO ADULTO Altro 3% Acqua 60% Carboidrati 1% Lipidi 20% Proteine 16% CALORIE TEORICHE PRODOTTE DALL’OSSIDAZIONE COMPLETA DEI VARI SUBSTRATI (uomo adulto 70 Kg) GLUCIDI LIPIDI PROTIDI ∼ 350 12000 12000 3.8 9.0 4.2 Calorie teoriche totali 1330 108000 50400 % del totale 0.83 67.6 31.6 Contenuto (gr) Equivalente calorico (Cal/gr) METABOLISMO GLUCIDICO • Contenuto corporeo di carboidrati in un adulto di 70 Kg è di ∼ 300-350 gr. • Glicogeno epatico: 80-100 gr • Glicogeno muscolare: ∼ 200 gr. • Glucosio libero (plasma e liquidi extracellulari): ∼ 20 gr. • L’organismo utilizza e produce continuamente glucosio (60-80% si rinnova nelle 24 ore). Quindi le normali concentrazioni glicemiche a digiuno (60-110 mg/dl o 3.3-6.1 mmol/l) vengono mantenute dalla coesistenza simultanea e bilanciata di questi due processi. Parametri per la valutazione del controllo glicemico ÎGlicemia ÎEmoglobina glicata ÎGlicosuria ÎChetonuria/emia GLUCOSIO SIERICO Esogena Immissione in circolo Endoogena Glicemia normale Fegato Muscolo T. Adiposo Rimozione tessutale SNC e SNP Globuli rossi Tubuli renali GLUCOSIO SIERICO L’omeostasi glicemica dipende da: ¾ adeguata introduzione di glucosio con la dieta ¾ utilizzazione periferica di glucosio ¾ riserva epatica di glucosio (glicogeno) ¾ fattori ormonali FATTORI ORMONALI Insulina Ipoglicemizzanti Somatostatina Glucagone Iperglicemizzanti (controinsulari) Glucocorticoidi Catecolamine Ormoni tiroidei GH (ormone della crescita) ACTH (ormone adrenocorticotropo) OMEOSTASI GLUCIDICA Insulin & Blood Glucose Regulation Liver: Glucose Production Pancreas Muscle Insulin Secretion BLOOD GLUCOSE Peripheral Glucose Uptake Intestine: Glucose Absorption Brain & Nervous System Increases Decreases Fat Not affected by insulin GLICEMIA ED INSULINA IPERGLICEMIA G li ia m ce NORMOGLICEMIA a n i l u s n I IPOGLICEMIA IPOGLICEMIA E CONTROREGOLAZIONE Controregolazione: insieme di tutte le risposte, nervose ed ormonali, tese a riportare la glicemia entro valori normali. Si innesca quando la glicemia scende sotto i 60 mg/dl. Meccanismi della controregolazione: • Ormonali (glucagone, adrenalina, ormone della crescita, cortisolo). • Neuronali (noradrenalina postgangliari). secreta dai neuroni • Autoregolatori (↑ produzione epatica di glucosio). • Metabolici glucosio). (utilizzazione di substrati alternativi al Principali ormoni coinvolti nell’omeostasi glicemica Glucagone Catecolamine Cortisolo GH iperglicemia Insulina ipoglicemia INSULINA • Proteina composta da 2 catene connesse da 2 ponti disolfuro polipeptidiche (A e B) peptide di • 51 aminoacidi • PM=5800 • Deriva dalla proinsulina connessione (C-peptide) per distacco di un • Principale elemento regolatore della secrezione insulinica è il glucosio. • Stimolano la secrezione insulinica anche molti aminoacidi, ormoni gastrointestinali (secretina, gastrina, VIP, GIP, colecistochinina), glucagone, sistema parasimpatico. INSULINA: struttura INSULINA CELLULA β Pro-insulina Insulina SANGUE C-peptide L’INSULINA E IL SUO RECETTORE AZIONE DELL’INSULINA: Le azioni dell’insulina sono gobalmente anaboliche. Essa infatti: • attiva la rimozione del glucosio dal circolo; • attiva la sintesi di glicogeno; • attiva la conversione del glucosio in lipidi; • attiva la conversione degli ac. grassi in lipidi; • attiva la captazione di a.a. da parte del fegato e del muscolo scheletrico, e la successiva sintesi proteica. INSULINA: secrezione SECREZIONE DI INSULINA STIMOLO 1ª FASE: RILASCIO ACUTO 2ª FASE BASALE RISPOSTA TEMPO MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA DISLIPIDEMIA NELLA SINDROME METABOLICA IA Cellule Adipose Fegato ÇFFA CE (Ç HL) Ç TG Ç Apo B ÇVLDL (CETP) ↓HDL2 IR X HDL3 TG CE (CETP) TG Apo A-1 Reni Insulina LDL (Ç HL) LDL Ç LDL piccole e dense Definizione Diabete Mellito Disordine del metabolismo glicidico caratterizzato da un’assoluta e/o relativa assenza di insulina e insulino-resistenza a cui segue iperglicemia Glicemia Valuta la quantità di glucosio presente nel sangue al momento del prelievo. Può - essere utilizzata: per la valutazione retrospettiva dell’equilibrio metabolico - in termini predittivi per l’adeguamento terapeutico. Può essere valutata: - come misurazione basale (al mattino prima della colazione) - o nel corso della giornata (profilo glicemico) DIABETE MELLITO DEFINIZIONE Sindrome caratterizzata da aumento dei livelli ematici di glucosio (iperglicemia) • a digiuno ≥126 mg/dl • 2h dopo OGTT ≥200 mg/dl Comporta il rischio di complicanze acute (coma iperglicemico) e croniche (microangiopatia, neuropatia e macroangiopatia) Glycemic Pattern: Normal vs Patient With Diabetes Mean Glucose (mg/dL) 400 300 200 100 0 06:00 10:00 = administration of meal 14:00 18:00 22:00 Time of Day 02:00 06:00 Diabetic (n=16) Control (n=14) Adapted from Polonsky et al. N Engl J Med. 1988;318:1233. TEST DI CARICO ORALE DI GLUCOSIO (OGTT) curva TEST DI CARICO ORALE DI GLUCOSIO (OGTT) esecuzione ¾ Nei tre giorni precedenti dieta contenente almeno 150 g di carboidrati e attività fisica normale. ¾ Digiuno da circa 12 ore. ¾ Durante l’esecuzione del test il soggetto deve rimanere seduto e non deve fumare. ¾ Prima dell’inizio del test viene effettuato un prelievo di sangue venoso per determinare la glicemia a digiuno. ¾ Il soggetto assume poi 75 g di glucosio anidro sciolti in 250 ml di acqua nell’arco di 5 minuti. Nei bambini la quantità di glucosio somministrato è pari a 1.75 g di glucosio per Kg di peso corporeo fino ad un massimo di 75 g. ¾ Dopo due ore viene effettuato un ulteriore prelievo di sangue venoso per la determinazione della glicemia. Il tempo viene valutato dal momento in cui il soggetto inizia a bere. TEST DI CARICO ORALE DI GLUCOSIO (OGTT) interpretazione ¾ Glicemia ≥ 200 mg/dl (11.1 mmol/l) a 2 ore dal carico orale di glucosio: diagnosi di diabete mellito ¾ Glicemia ≥ 140 mg/dl (7.8 mmol/l) ma <200 mg/dl (11.1 mmol/l) a 2 ore dal carico orale di glucosio: diagnosi di intolleranza al glucosio (impaired glucose tolerance o IGT) DIABETE MELLITO: diagnosi Sintomi clinici ed una glicemia random ≥ 200 mg/dl (11.1 mmol/l). Glicemia a digiuno (da almeno 8 ore) ≥ 126 mg/dl (7 mmol/l). In assenza di sintomi è opportuno che il valore della glicemia a digiuno venga confermato in più misurazioni. Glicemia a due ore dal carico orale di glucosio ≥ 200 mg/dl (11.1 mmol/l). Intolleranza al glucosio (IGT): glicemia ≥ 140 mg/dl (7.8 mmol/l) ma <200 mg/dl (11.1 mmol/l) a 2 ore dal carico orale di glucosio. Alterata glicemia a digiuno (IGF): glicemia a digiuno tra 110 mg/dl (6.1 mmol/l) e 125 mg/dl (6.9 mmol/l). • NGT: glicemia basale <110 mg/dl • DM: glicemia basale ≥126 mg/dl, oppure glicemia >200 mg/dl a 120’ dell’OGTT • IGT: glicemia compresa tra 140 e 200 mg/dl a 120’ dell’OGTT • IFG: glicemia basale compresa tra 110 e 126 mg/dl e glicemia a 120’ dell’OGTT <140 mg/dl Diagnosis Random Glucose Diabetes Excluded ≤ 100 Diabetes > 200 100-200 Fasting Glucose Diabetes Excluded ≤ 100 IFG Diabetes > 126 110-126 To diagnose IGT in absence of IFG Diabetes Oral GTT No IGT 2 hr glu < 140 2 hr glu > 200 2 hr glu 140-200 IGT IFG = impaired fasting glucose IGT = impaired glucose tolerance MONITORAGGIO METABOLICO DEL DIABETE • Profilo glicemico giornaliero. E’ indispensabile per monitorare l’andamento delle glicemie. • Glicosuria Indica la presenza di glucosio nelle urine quando la glicemia supera la soglia renale (> 180mg/dl) • Chetonuria Indica una insufficienza insulnica, una situazione di digiuno protratto o una dieta troppo povera di carboidrati. • Emoglobina glicosilata Esprime la qualità del controllo metabolico degli ultimi 3 mesi. • Riserva β-cellulare Attraverso il C-peptide si valuta la produzione endogena di insulina Diabete Mellito Profilo glicemico E’ costituito da misurazioni eseguite in vari momenti della giornata sia a digiuno che dopo i pasti. Può essere praticato: - in regime ospedaliero (validità limitata a casi particolari) - in regime di automonitoraggio domiciliare (elemento di riferimento più importante per la valutazione dell’equilibrio glicemico) Autocontrollo della glicemia A cosa serve •Guidare i medici nella pianificazione a lungo termine del trattamento •Guidare i pazienti nell’aggiustamento quotidiano della terapia insulinica •Segnalare situazioni di possibile emergenza •Rafforzare l’educazione del paziente GLUCOSIO URINARIO ¾ Glucosio urinario: filtrato a livello glomerulare riassorbito a livello tubulare. ¾ Glucosio nelle urine quando glicemia > 180 mg/dl ¾ È possibile osservare glicosuria in presenza di valori glicemici normali (es.: diabete renale, infarto del miocardio, gravidanza). Glicosuria • Normalmente negativo • Glicemia > 180 mg/dL Æ sorpassa il filtro renale Filtrazione, escrezione e riassorbimento del glucosio EMOGLOBINA GLICOSILATA (HbA1c) Deriva da una reazione praticamente irreversibile nella quale il glucosio viene legato all’emoglobina. La percentuale di emoglobina che viene glicosilata dipende dalla concentrazione di glucosio a cui il globulo rosso viene esposto e dall’età del globulo rosso. L’emoglobina glicosilata rimane in tale forma per tutta la vita del globulo rosso. La glicosilazione è piuttosto lenta e la concentrazione di emoglobina glicosilata non varia con le oscillazioni giornaliere della glicemia, ma è uno specchio fedele della glicemia media dei 60 giorni precedenti la determinazione. Pertanto questo esame deve essere eseguito ogni 2-3 mesi. Il dosaggio dell’HbA1c non esclude l’automonitoraggio della glicemia che solo può darci informazioni sulla variabilità giornaliera dei valori glicemici ed in particolare sull’iperglicemia postprandiale. HbA1c (emoglobina glicosilata) Parametro di laboratorio utile per il controllo del compenso della glicemia. HbA1c Grado di compenso glucidico >10% 9-10% Vari gradi di compenso alterato 8-9% 7-8% 6-7% Compenso discreto <6% Livello non diabetico IPOGLICEMIA DEFINIZIONE Per ipoglicemia si intende una riduzione della concentrazione plasmatica di glucosio (al di sotto di 50-60 mg/dl) tale da determinare l’insorgenza di sintomi che regrediscono con il ripristino dei normali livelli glicemici IPOGLICEMIA E CONTROREGOLAZIONE Controregolazione: insieme di tutte le risposte, nervose ed ormonali, tese a riportare la glicemia entro valori normali. Si innesca quando la glicemia scende sotto i 60 mg/dl. Meccanismi della controregolazione: • Ormonali (glucagone, adrenalina, ormone della crescita, cortisolo). • Neuronali (noradrenalina postgangliari). secreta dai neuroni • Autoregolatori (↑ produzione epatica di glucosio). • Metabolici glucosio). (utilizzazione di substrati alternativi al ORMONI CONTROREGOLATORI ORMONE SECREZIONE AZIONE Glucagone Immediata Rapida e di breve durata Catecolamine Immediata Rapida Cortisolo Precoce e protratta Prolungata Ormone crescita Ritardata Prolungata EFFETTO Glicogenolisi Neoglucogenesi Lipolisi Chetogenesi Glicogenolisi Lipolisi Secrezione glucagone Neoglucogenesi Lipolisi Insulino-resistenza Neoglucogenesi Lipolisi Insulino-resistenza IPOGLICEMIA CAUSE IPERINSULINEMIA ASSOLUTA • errore di prescrizione • errore nel dosare le unità • irregolarità nell’assorbimento della insulina IPERINSULINEMIA RELATIVA • • • • pasto ritardato o inadeguato attività fisica non programmata assunzione di alcolici diminuita degradazione di insulina in presenza di insufficienza epatica o renale • dopo recupero da situazioni di stress • al termine della gravidanza IPOGLICEMIA SINTOMI NEUROGLICOPENICI ADRENERGICI Sonnolenza Confusione mentale Decadimento funzioni cognitive Difficoltà a parlare Incapacità a concentrarsi Spossatezza Turbe dell’umore Psicosi Convulsioni Coma Ansia Palpitazioni Tachicardia Tremori Sudorazione Sensazione di fame NON SPECIFICI Malessere Nausea Cefalea CHETOACIDOSI DIABETICA Definizione La chetoacidosi diabetica è uno stato carenza assoluta o relativa di insulina aggravata dalla conseguente iperglicemia, disidratazione ed acidosi. Si considera presente quando la glicemia è superiore a 300 mg/dl, sono presenti chetonemia e chetonuria, è presente acidosi (pH < 7,30) i bicarbonati plasmatici sono inferiori a 15 mEq/l.