2 strumentario e metodi di misurazione

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16/07/2012
LUNGHEZZE SEGMENTALI DEGLI ARTI
TESA O GRANDE APERTURA DELLE BRACCIA (ARM SPAN) o D:teledactylionteledactylion
--NASTRO METRICO
-- DUE OPERATORI
-- ALLA NASCITA E’
INFERIORE ALL’ALTEZZA
POI TENDE AD
EQUIVALERSI AD ESSA
(10-12 ANNI) E DOPO
LA PUBERTA’ E’
LEGGERMENTE
SUPERIORE ALLA
STATURA TOTALE
TAVOLA MURALE
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LUNGHEZZA TOTALE DELL’ARTO SUPERIORE
-- ANTROPOMETRO
-- D: PUNTO ACROMIALE-DACTYLION
-- MISURATA SUL LATO SINISTRO
LUNGHEZZA TOTALE BRACCIO-AVAMBRACCIO
(DAL PUNTO ACROMIALE ALLO STYLION)
escludendo la misurazione della mano
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LUNGHEZZA DEL BRACCIO (SPALLA-GOMITO)
o D: acromion-radiale
Soggetto in piedi di spalle rispetto all’antropometrista;
Segnare i punti di repere;
Con la mano sinistra si tiene il braccio fisso del compasso sul capitello del radio e
si fa scorrere con la mano destra il braccio mobile verso l’acromion
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LUNGHEZZA AVAMBRACCIO-MANO
BRANCA FISSA DEL CALIBRO NEL PUNTO PIU’
POSTERIORE DELL’OLECRANO;
BRANCA SCORREVOLE A LIVELLO DEL DACTYLION
LUNGHEZZA DELL’AVAMBRACCIO O D:
radiale-stylion
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LUNGHEZZA DELLA MANO
Si misura o con un nastro metrico o con un compasso a branche dritte, tra la linea
trasversale passante per lo stylion a livello della piega del polso e il dactylion
LARGHEZZA DELLA MANO
O CON NASTRO METRICO O CON COMPASSO A BRANCHE DRITTE O CON UN RIGHELLO
TRASPARENTE.
TRA I PUNTI METACARPALE ULNARE E METACRPALE RADIALE PERPENDICOLARMENTE ALLA
LUNGHEZZA DELLA MANO
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LUNGHEZZE SEGMENTALI DEGLI ARTI
LUNGHEZZA TOTALE DELL’ARTO INFERIORE
TROCANTERON: è il punto più alto del grande
trocantere
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LUNGHEZZA REALE DELL’ARTO INFERIORE
(DISTANZA SPINO-MALLEOLARE)
LUNGHEZZA REALE DELL’ARTO INFERIORE
(DISTANZA SPINO-MALLEOLARE)
TALE MISURAZIONE PERMETTE AL
CLINICO DI
DIFFERENZIARE LE SITUAZIONI DI
ACCORCIAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE:
VERE PER COXOPATIA
O
APPARENTI DI NATURA
COMPENSATORIA
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LUNGHEZZA DELLA COSCIA
LUNGHEZZA DELLA GAMBA O DEL POLPACCIO
o D:tibiale-malleolare
ATTENZIONE!!!
IMMAGINE NON CORRISPONDENTE ALLA
DESCIZIONE!!!
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DIAMETRI SOMATICI
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DIAMETRO TRASVERSO DEL TORACE O LARGHEZZA
E’ la distanza massima trasversale tra i punti lateralmente più
sporgenti delle costole
Viene determinato a livello mesosternale, cioè allo stesso livello a
cui si misura il perimetro toracico
E’ inferiore di circa 10 cm al diametro biacromiale
Può essere rilevata o dopo profonda inspirazione, o dopo profonda
espirazione o a riposo respiratorio
Lo sterno risulta costituito da tre porzioni:
-IL MANUBRIO
ANGOLO DI LUIS
O
ARTICOLAZIONE
MANUBRIO-STERNALE
- IL CORPO
- LA PUNTA O PROCESSO XIFOIDEO
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DIAMETRO ANTERO-POSTERIORE DEL TORACE
O
PROFONDITA’ DEL TORACE
O D: mesosternale-neurospianle
Distanza tra il punto mesosternale e la corrispondente
apofisi spinosa vertebrale
Può essere rilevato o dopo profonda inspirazione, o a
riposo respiratorio (dopo una espirazione normale)
Esaminatore a fianco del soggetto
DIAMETRO BIACROMIALE
Soggetto rilassato x avere abbassamento delle
spalle
Si misura da dietro: esaminatore alle spalle del
soggetto
Avendo identificato per palpazione l’estremità
più laterale del processo acromiale, si trattine il
compasso medialmente al 4° dito di una mano
a livello di un acromion e si fa scorrere la
branca mobile verso quello controlaterale; si
esegue la misura facendo un leggera pressione.
INDICE DI LARGHEZZA DELLE SPALLE
Diametro biacromiale x 100
statura
SPALLE STRETTE
SPALLE MEDIE
SPALLE LARGHE
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DIAMETRO BIOMERALE O BIDELTOIDEO
Contribuisce a determinare la robustezza di un soggetto
E’ maggiore di circa 3 cm rispetto al diametro biacromiale
Margini laterali più sporgenti del muscolo deltoideo
Antropometro o compasso a branche parallele
DIAMETRO BICRESTILIACO O BISILIACO
Antropometro a branche dritte tra i due
punti iliocristali
Esercitare leggera pressione per via delle
parti molli
Talloni uniti e braccia conserte appoggiate
sul torace
Antropometro inclinato in avanti di 45°
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DIAMETRO BICRESTILIACO O BISILIACO
I.A.S. o INDICE ANCHE-SPALLE
QUESTO INDICE TENDE AD ESSERE
MAGGIORE NELLE DONNE!!!!
Diametro bis-iliaco (cm) x 100
Diametro biacromiale (cm)
Esercitare leggera pressione per via
delle parti molli
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DIAMETRO BITROCANTERICO DEL FEMORE O LARGHEZZA TRA I DUE TROCANTERI
Il soggetto siede su un sgabello (o anche in stazione eratta) con le ginocchia rilassate e i
bracci del compasso vengono applicati sui punti più sporgenti dei grandi trocanteri.
Pressione abbondante sulle parti molli per aumentare la precisione della misurazione
DIAMETRO DEL GOMITO E DEL POLSO
Corrisponde alla distanza tra gli
epicondili omerali. Si misura a gomito
flesso
Avambraccio flesso di 90° e braccio in posizione
verticale e vicino al torace. Posizione di
pronosupinazione intermedia. Le punte del
compasso vengono posizionate sui processi
stiloidei di ulna e radio.
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DIAMETRO DEL GINOCCHIO E DELLA CAVIGLIA (o BIMALLEOLARE)
Corrisponde alla distanza fra gli
epicondili mediale e alterale del femore
Corrisponde alla distanza tra i punti più
sporgenti del malleolo mediale e del
malleolo laterale
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CIRCONFERENZE CORPOREE
CIRCONFERENZA DEL COLLO
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CIRCONFERENZA DEL TORACE
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CIRCONFERENZA DEL TORACE
Esiste la CIRCONFERENZA
TORACICA ASCELLARE (riferita a
parti molli, livello
sottoascellare)
e quella MESOSTERNALE
(preferibile perchè riferita allo
scheletro
La si può misurare anche a
livello del punto xifoideo
Linea tra i due capezzoli ?????
Arti pendenti lungo il corpo e
nastro subito sotto all’angolo
della scapola
Media tra la massima
circonferenza inspiratoria e la
minima espiratoria
Il PERIMETRO TORACICO presenta un maggior interesse se
MESSO IN RELAZIONE ALLA STATURA: INDICE DI BRUGSCH
Perimetro toracico x 100
Statura
Mettendo in relazione anche IL PESO: INDICE DI ROBUSTEZZA DI PIGNET
Statura (cm) – Peso (Kg) + Perimetro toracico (cm)
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CIRCONFERENZA DELLA VITA o Waist Circumference, WC
Corrisponde alla CIRCONFERENZA MINIMA
ADDOMINALE.
Il soggetto è in posizione eretta a piedi uniti,
addome rilassato e braccia pendenti ai lati del
tronco. L’antropometrista è posto di fronte al
soggetto in esame ed effettua la misurazione con un
nastro metrico anaelastico, nella parte più stretta
dell’addome, a livello della vita, alla fine di una
espirazione normale, senza che il metro comprima
la cute.
In alcuni studi epidemiologici tale misurazione viene
effettuata a livello dell’ombelico, ma tale misura
non sempre corrisponde alla circonferenza minima
addominale, per cui i valori registrati possono
risultare maggiori.
Nei soggetti particolarmente obesi, dove è difficile
identificare la vita, la misurazione si effettua a metà
tra il margine inferiore dell’ultima costa e la cresta
iliaca.
CIRCONFERENZA ADDOMINALE
Corrisponde alla CIRCONFERENZA MASSIMA
DELL’ADDOME.
Il soggetto è in posizione eretta a piedi uniti,
addome rilassato e braccia pendenti ai lati del
tronco. L’antropometrista è posto di fronte al
soggetto in esame ed effettua la misurazione con
un nastro metrico anaelastico, nel punto di
maggiore estensione anteriore dell’addome, che
corrisponde spesso, ma non sempre, al piano
passante per il punto ombelicale, alla fine di una
espirazione normale, senza che il metro comprima
la cute.
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CIRCONFERENZA DEI FIANCHI O GLUTEI o hip circumference
La misurazione si effettua nel punto che
corrisponde alla loro circonferenza
massima.
L’esaminatore si inginocchia di fronte al
soggetto.
Il nastro va fatto bene aderire alla
superficie cutanea ma senza comprimerla.
CIRCONFERENZA DEL BRACCIO
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CIRCONFERENZA DEL BRACCIO ESTESO LUNGO I
FIANCHI E AD AVAMBRACCIO FLESSO
Preferibile il lato sinistro al V deltoideo
CIRCONFERENZA DELL’AVAMBRACCIO E DEL POLSO
Si prende ai 2/3 superiori ovvero immediatamente al di sotto della piega del
gomito cioè a livello dei muscoli epitrocleari
Si misura al di sotto della piega del
gomito, punto in cui le masse muscolari
sono particolarmente sviluppate.
Si misura all’estremità del processo
stiloideo del radio e ulna di sinistra
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CIRCOFERENZA DELLA COSCIA
Può essere presa a tre livelli:
-- nella parte alta ovvero a livello della piega del
gluteo;
-- a metà della coscia:
-- nella parte bassa cioè a livello dell’epicondilo
femorale
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CIRCONFERENZA MASSIMA DEL POLPACCIO si prende a sinistra alla sura cioè a
livello di massimo sviluppo dei muscoli del polpaccio, cioè nel punto in cui il
gastrocnemio è maggiormente sviluppato.
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GONIOMETRO
MOTILITA’ O MOBILITA’ ARTICOLARE
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MOTILITA’ O MOBILITA’ ARTICOLARE
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ERGOGRAFO
Disposizione dell’ergografo per fare un tracciato della fatica. Illustrazione
tratta da A. Mosso, La fatica, nell’edizione Treves del 1921
Ergografo di Mosso:
sostegno del braccio del paziente,
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16/07/2012
DINAMOMETRO A BALESTRA
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