CA R PE DI E M Stile n Caban Romantic propone per la nuova stagione un capo passepartout da abbinare a un abitino o a un denim con t-shirt bianca. Leaf&Stripes è una giacchina girocollo monopetto realizzata accostando un tulle leggero a sottili ricami in morbida pelle applicati a mano. Prezzo: 705 euro. Info: cabanro cabanromantic.it Accessori n Il blu è il colore del cielo e del mare, dell’infinito ed è anche sinonimo di eleganza. La collezione Pomikaki rende omaggio a questa tonalità con differenti borse, dal bauletto a quella a trapezio, ma anche pochette e portafogli. Prezzo: 128 euro. Info: pomikaki.com Sport n La sneaker bianca Asics GL Lyte III Mono Leather è realizzata interamente in pelle e celebra il 25° anniversario del modello Gel Lyte III, ideato nel 1990 da Shigeyyuki Mitsui. Adatta in città, può essere indossata anche con un abbigliamento casual. Prezzo: 115 euro. Info: asicstiger. com m f p er s on a l@cl a s s . it Investire nella Qualità della vita n n Medicina Nuova terapia per l’epatite C. Guarito il 90% dei casi dopo 12 settimane Fegato sotto protezione Può eradicare il virus anche in chi è intollerante all’interferone di Elena Correggia U n’innovativa terapia combinata accende nuove speranze per eradicare il virus dell’epatite C. Entro questa settimana anche in Italia sarà infatti disponibile simeprevir, un farmaco antivirale ad azione diretta, che verrà prodotto dalla Janssen nel suo stabilimento di Latina. In base agli studi clinici effettuati il trattamento di simeprevir in combinazione con sofosbuvir, un altro farmaco di ultima generazione, rappresenta l’associazione di antivirali orali, senza interferone, con la più alta percentuale di successo. L’eliminazione del virus è stata raggiunta in oltre il 90% dei casi trattati dopo una terapia di 12 settimane. I risultati sulla tollerabilità e sull’efficacia sono stati ottenuti dallo studio Cosmos, il protocollo clinico che ha valutato gli effetti dell’associazione dei due antivirali ad azione diretta senza interferone, con o senza l’aggiunta di ribavirina. «Simeprevir aggredisce il virus inibendo l’attività dell’enzima proteasi ed è studiato in maniera specifica per i pazienti adulti con epatite C di genotipo 1 e 4, in quanto negli altri genotipi la sequenza dell’enzima è diversa e la molecola risulterebbe meno efficace», ha affermato Gloria Taliani, professore ordinario di malattie infettive all’Università La Sapienza di Roma. La nuova terapia consentirà quindi un’ottimizzazione del trattamento per i soggetti che hanno i genotipi dell’epatite C più comuni in Italia. Il 60% circa dei pazienti italiani è infettata dal genotipo 1 del virus, mentre il genotipo 4 è il responsabile di circa il 20% delle infezioni croniche nel mondo. Dallo studio Cosmos si può anche comprendere come l’efficacia del trattamento non sia compromessa nonostante la riduzione della durata, 12 settimane, rispetto alle terapie con interferone e ribavirina, di norma prescritte per 48 settimane. L’utilizzo solo opzionale e non necessario della ribavirina migliora inoltre il profilo di tollerabilità terapeutica, riducendo il rischio di anemizzazione. «Grazie a simeprevir possiamo adottare nella pratica clinica una strategia efficace multifarmaco, essenziale nei confronti dell’epatite C, un virus ad alta capacità di replicazione e di mutazione», ha spiegato Taliani. «Esso richiede infatti di predisporre un’azione di attacco antivirale con molecole diverse su diversi siti funzionali, così da impedire la comparsa di ceppi resistenti». Un altro vantaggio della nuova opzione terapeutica senza interferone è che potrà essere estesa anche alle categorie di pazienti cche erano escluse dal trattamento per lla forte intolleranza verso l’interferone, ccome nel caso dei pazienti cirrotici aavanzati e nei soggetti in attesa di ttrapianto. Il virus dell’epatite C colp pisce nel mondo circa 170 milioni di p persone, in Italia un milione 500 mila. S Secondo l’Organizzazione mondiale d della sanità si tratta della patologia che ccausa il maggior numero di decessi fra lle malattie infettive trasmissibili ed è la p prima causa di trapianto di fegato. L Le buone prospettive di successo della nuova terapia, attraverso la guarigione dei vecchi pazienti e la riduzione di nuove infezioni, dovrebbero limitare la diffusione epidemiologica della malattia, compensando così le difficoltà nella definizione di un vaccino, a oggi ancora non disponibile, anche a causa delle peculiarità elusive del virus e della sua capacità di mutazione. Infine, disporre di farmaci che permettono la guarigione dalle patologie correlate all’Hcv potrà produrre ricadute positive anche a livello economico, soprattutto per quanto riguarda cirrosi e Hcv cronica che determinano gli oneri maggiori per il sistema sanitario nazionale. (riproduzione riservata) n n Salute Studio mostra la riduzione dell’80% con una dieta mirata nei primi 11 mesi Noccioline ai bebè? Diminuiscono l’allergia di Cristina Cimato U n nuovo studio può fare la gioia di tutti i bimbi, soprattutto quelli più a rischio di sviluppare allergie alimentari. Una ricerca svolta su 620 bimbi appena svezzati suggerisce la possibilità, introducendo prodotti a base di noccioline nella dieta di soggetti di età inferiore agli 11 mesi, la possibilità che essi siano protetti dall’allergia a questo alimento. Il nuovo lavoro del King’s College, come riporta la Bbc, ha dimostrato che la possibilità di sviluppare l’allergia si è ridotta di oltre l’80%. Gli esperti che hanno condotto la ricerca sostengono che queste evidenze possano trovare applicazione anche in altri tipi di allergie e possano cambiare il regime dietetico nei primi mesi di svezzamento, purché i tentativi non vengano sperimentati a casa, autonomamente, bensì sotto lo stretto controllo degli allergologi. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine e si sono focaliz- zati sui bambini piccolissimi, che avevano già manifestato reazioni cutanee, campanelli d’allarme per le allergie. Con alcuni test sono stati identificare coloro che non avevano ancora sviluppato un’allergia vera e propria all’alimento. A metà di questi bimbi sono state somministrate pietanze contenenti noccioline (perché sotto i cinque mesi esse sono pericoloso da ingerire in forma naturale, per via di un possibile soffocamento). Lo studio ha mostrato una drastica riduzione delle ma- nifestazioni allergiche negli anni seguenti, da una media di 14 a 2 su 100. Secondo Gideon Lack, «ci siamo resi conto per la prima volta che possiamo davvero prevenire lo sviluppo dell’allergia» (riproduzione riservata) Lampi nel buio Mangiare è incorporare un territorio Jean Brunhes