INTERLEUCHINA 28B e IP-10
E’ stato evidenziato che nel cromosoma 19,
a livello di un gene denominato IL-28B, è
presente una delle seguenti 3 coppie di basi
azotate (C/C, C/T, T/T), che predicono le
maggiori o minori probabilità di eliminare il
virus con la somministrazione di Interferone
e Ribavidina.
PROBABILITà
GENOTIPO
Alta
Omozigote C/C (Citosina/Citosina)
Media
Eterozigote C/T (Citosina/Timina)
Bassa
Omozigote T/T (Timina/Timina)
La combinazione dei 2 test migliora la
predittività della risposta terapeutica e la ricerca
di IL-28B e IP-10 può aiutare il clinico nella
determinazione del tipo e della durata della
terapia e potrà fornire una maggiore risposta
terapeutica ed una riduzione dell’evoluzione
verso la cirrosi e l’epatocarcinoma.
ANALISI CLINICHE
MATER DEI
Dott. Attilio Rosolia
EPATITE C
Test predittivi per la prognosi e la terapia
Anche IP-10 ( Proteina 10 inducibile da gamma
Interferone) è utile per predire l’efficacia
terapeutica nell’epatite cronica C e questa
chemochina assume un ruolo fondamentale
nell’eliminazione del virus.
Con IP-10 basso, valori inferiori a 600 pg/ml,
vi è maggiore probabilità di eliminare il virus.
In ANALISI CLINICHE MATER DEI è possibile
eseguire i test Genotipo INTERLEUCHINA
28B ed IP-10: analisi che forniscono precise
indicazioni per “predire” le maggiori o minori
probabilità di eliminare definitivamente il
virus HCV con la terapia.
ANALISI CLINICHE
MATER DEI
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L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è
la principale causa delle malattie croniche
del fegato, inclusa la cirrosi ed il carcinoma
epatico. E’ il motivo più frequente di trapianto
epatico nel mondo occidentale ed in Italia il
numero di portatori di HCV è circa il 3% della
popolazione.
Il virus dell’Epatite C è un virus a RNA a
singola elica ed appartiene alla famiglia
dei Flaviviridae. La sua principale via di
trasmissione è quella sanguigna o percutanea.
La diagnosi sierologica è basata sulla
determinazione di anticorpi anti-HCV. La
presenza del virus nel sangue è confermata
con la Ricerca dell’RNA virale, qualitativa
e quantitativa. Con la Genotipizzazione
si possono individuare almeno 6 genotipi
principali che in base alla classificazione di
Simmonds vanno da 1 a 6 con relativi sottotipi
a,b,c; questi rispondono differentemente alla
terapia.
Migliore risposta si ottiene coi genotipi 2 e 3.
La Terapia: l’infezione acuta da virus C evolve
nell’80% dei casi in forma cronica.
Il trattamento attuale dell’epatite cronica C
consiste nella combinazione di Interferone
Pegilato associato alla Ribavidina, con cui si
ottiene una negativizzazione dell’HCVRNA
sei mesi dopo la sospensione della terapia
in circa il 42-51% dei pazienti infettati con
il genotipo 1 ed in circa il 76-84% di quelli
portatori dei genotipi 2 o 3.
Vi sono Fattori predittivi di ridotta risposta alla
terapia come il sesso maschile, l’età avanzata,
la menopausa, la lunga durata dell’infezione,
nonché le differenze genetiche tra i vari gruppi
etnici e razziali.
La ricerca ha evidenziato che ogni organismo
ha una capacità diversa di eliminare il virus
HCV con il trattamento terapeutico in corso
di epatite cronica.