Workshop ENEA, 4 dicembre 2003 ‘Molecular farming: produzione di cibi funzionali, di nutraceutici e biofarmaceutici’ Vaccini di origine vegetale contro i tumori associati al virus del papilloma umano (HPV) Rosella Franconi BIOTEC GEN SOMMARIO • Definizioni 2. Il problema: il virus del papilloma umano • Caratteristiche • Vaccini profilattico • Vaccino terapeutico 3. Le piante per lo sviluppo di vaccini anti-HPV a) le piante come biofabbriche b) sequenze da virus vegetali per vaccini a DNA 4. Conclusioni e sviluppi Definizioni ANTIGENI Æ tutte le molecole in grado di indurre una risposta immunitaria VACCINI A SUBUNITA’ ÆViene usata solo una parte del patogeno capace di indurre una risposta immunitaria. ADIUVANTE Æsostanza in grado di aumentare l’immunogenicità di un dato antigene Molti allo studio ma solo pochi approvati per uso umano (es. alcuni sali minerali: idrossido di alluminio, fosfato di calcio). Non sono noti i meccanismi di azione Vaccini a subunità Principali vantaggi: •Sicurezza (utilizzata solo una parte del patogeno) •Possono essere prodotti in forma ricombinante •Le proprietà dell’immunogeno possono essere migliorate (da fusioni geniche o mutagenesi) Svantaggi: •Poco immunogenici (richiedono adiuvanti e dosi multiple) •Costosi e poco stabili Esempi di vaccini a subunità (ricombinanti) Vaccini basati su singole proteine o peptidi Æ Esempio vaccino anti-epatite B. Espressi in sistemi eterologhi come cellule di batterio, lievito, mammifero, insetto e pianta Vaccini a DNA (vaccini genetici) Æ Viene inoculato direttamente il plasmide che contiene il gene di interesse Principi di base della vaccinazione Quando si disegna un vaccino è necessario considerare il tipo di risposta immune desiderata IMMUNITA’ UMORALE (anticorpi: es. IgG, IgA) Æ essenziale per l’eliminazione di patogeni extracellulari IMMUNITA’ CELLULO-MEDIATA (citotossica, CTL) Æ richiesta per l’eliminazione di patogeni intracellulari (es. virus) o cellule tumorali Il problema: il virus del papilloma umanoHPV 55 nm HPV e Cancro Più di 120 tipi di cui circa 30 tipi infettano le mucose genitali ‘basso rischio’ (HPV 6, 11): condilomi ‘alto rischio’ (HPV 16, 18, 31, 33, 45) agenti causali di più del 99.7% del cancro alla cervice (anche anogenitali e alcuni tumori testa- collo) Più del 50% dei tumori al collo dell’utero sono dovuti a HPV16 Le proteine di HPV Proteine virali E6 Funzioni oncoproteina E7 oncoproteina (17 KDa) E5 E2 E1 E4 oncoproteina fattore di trascrizione/replicazione fattore di replicazione facilita l’’escape’ virale (?) L1 proteina capsidica (55 KDa) L2 proteina capsidica Integrazione virale nelle cellule cancerose Integrazione virale nelle cellule cancerose Prevenzione e diagnosi del cancro al collo dell’utero PAP test (metodo di screening, 20% falsi negativi) Metodi molecolari per identificare il virus (S-blot, ibridazione in situ PCR etc.) In un futuro prossimo: Anticorpi per individuare le oncoproteine virali (E5, E6, E7) espresse nelle fasi cancerose Vaccino profilattico Vaccino profilattico anti-HPV 2002: anno del vaccino profilattico anti-HPV. Basato sulla proteina L1 prodotta in lievito che si auto-assembla in ‘Virus Like Particles’ (VLPs) VLPs Induce anticorpi neutralizzanti contro il virus in grado di prevenire l’infezione. Sicuro e ben tollerato. Disponibile commercialmente tra 3-4 anni Tuttavia gli alti costi di produzione e distribuzione non permetteranno una applicazione diffusa di questo vaccino Terapia del tumore del collo dell’utero Chirurgia, radio-terapia, chemio-radio-terapia Circa il 35% delle pazienti sviluppa malattia persistente o metastasi, per le quali non esiste adeguata terapia In futuro: vaccini terapeutici Vaccino Terapeutico Deve stimolare una risposta immunitaria di tipo citotossica (CTL) contro proteine non-strutturali in modo di promuovere la regressione del tumore. Candidati: proteine E6 e E7 (Antigeni specifici del Tumore). Poco immunogeniche. Molti ‘trial’ clinici in corso basati su E7, come DNA o come proteina Espressione di proteine eterologhe in pianta > SISTEMI DI ESPRESSIONE TRANSGENICA (nucleare-il gene eterologo è trasmesso alla progenie. Es. trasformazione mediata da Agrobatterio) > SISTEMI DI ESPRESSIONE TRANSIENTE BASATI SU VIRUS VEGETALI (il gene eterologo non è ereditato dalla progenie. Es. infezione con virus X della patata, PVX) Attività 1: Vaccino profilattico basato sulla proteina L1 espressa in modo stabile Risultati: molte linee transgeniche di pomodoro che esprimono il gene L1 L’eventuale assemblaggio di L1 in VLPs verrà valutato (anche mediante TEM) ?????? Attività 2: Vaccino terapeutico basato sulla proteina E7 espressa in modo transiente tramite PVX 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 125.6 89.4 64.9 52.8 39.8 27.7 21.8 16.2 E7 RISULTATI: a) L’ oncoproteina E7 è espressa in piante di N. benthamiana IgG2a IgG2b IgG3 0 VX wt IgG1 5 Hi s Hi s IgGtot 10 A 0 15 -E 7+ Nb -P 0,5 20 -E 7+ Q ui l 1 25 XE 7 + 1,5 30 no ne OD450nm His-E7+Quil A 35 Nb -P V Nb-PVXE7 2 Without E7 peptide 40 Xw t Nb-PVXwt With E7 peptide (aa. 49-57) 45 Nb -P V 2,5 IFN-gamma ELISPOT Numbers/2x105 Splenocytes b) Gli estratti di pianta contenenti E7 inducono una risposta immunitaria nel topo Umorale (anticorpi) Cellulo-mediata (ELISPOT su splenociti di topi vaccinati che producono Interferon-γγ) c) I topi vaccinati con gli estratti di pianta sono protetti dal tumore % Tum our free anim als Nb-PVXE7 100 His-E7 + Quil A 80 Nb-PVXw t 60 none 40 20 0 0 7 14 21 28 35 40 50 60 Days after C3 challenge Tumour volume (cm 3) d) I topi vaccinati con gli estratti di pianta presentano ridotta massa tumorale Nb-PVXE7 8 His-E7 + Quil A 6 Nb-PVXw t 4 none 2 0 7 14 21 28 35 42 Days after C3 challenge 49 56 Il volume del tumore è il 15% di quello dei topi non vaccinati Brevetto ENEA/ISS/IRE FRANCONI R. et al. (2001) ‘Vaccini a subunità e procedimenti per la loro produzione’ PCT/IT02/00354. Conclusioni Stabilita una procedura economica ed efficace per produrre un vaccino antitumorale da pianta basato sulla proteina E7 Lavoro futuro Comprendere la natura dei macroaggregati e l’effetto adiuvante dell’estratto di pianta Aumento dei livelli di espressione e purificazione della proteina E7 per sua caratterizzazione biochimica S. Massa E. Illiano E. Benvenuto O. Bitti R. Franconi A. Cirilli A. Muller P. Simeone A. Venuti ENEA, BIOTEC GEN Lab. di Virologia, Istituto Regina Elena, Roma Prof. S. Duprè L. Accardi P. Di Bonito M. G. Donà Dip. Biochimica Università ‘La Sapienza’, Roma C. Giorgi Lab. di Virologia Istituto Superiore di Sanità, Roma Finanziamenti PNR AIDS 2000-1-2 Associazione italiana Ricerca sul Cancro (AIRC) 2001-3 Ricerca Finalizzata Ministero della Salute 2000, 2002