CAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE La campagna vaccinale è rivolta principalmente ai soggetti che, se dovessero contrarre l’infezione, sono considerati a rischio di complicanze severe. I casi gravi di influenza possono essere causati direttamente dai virus influenzali o da sovrainfezioni batteriche o virali che si verificano dopo che il virus influenzale ha procurato danni a livello delle basse vie respiratorie. Le epidemie influenzali annuali sono associate a elevata morbosità e mortalità. Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che in media circa 40.000 persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell’influenza nell'Unione Europea. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base. I casi severi e le complicanze dell’influenza infatti si verificano nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e in determinate categorie di rischio, quali ad esempio i soggetti con diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. La passata stagione influenzale è stata caratterizzata da un basso livello di incidenza di influenza, a cui ha contribuito maggiormente soprattutto la bassa circolazione virale nei bambini. La curva epidemica ha raggiunto il picco all’inizio del mese di febbraio e dai dati del sistema di sorveglianza si stima che l’infezione abbia colpito circa l’8% degli italiani, per un totale di circa 4.500.000 casi. AGGIORNAMENTO DEI VACCINI ANTINFLUENZALI Per quanto riguarda la composizione del vaccino per la stagione antinfluenzale 2014-2015, le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevedono l’utilizzo di un vaccino antinfluenzale che non presenta modifiche sostanziali rispetto allo scorso anno dal punto di vista antigenico. I virus identificati a livello mondiale lo scorso anno hanno evidenziato una buona omologia con i ceppi virali contenuti nel vaccino. TEMPO DI INCUBAZIONE DELL’INFLUENZA-CONTAGIOSITA’ L’influenza ha un periodo d’incubazione breve,in media 2 giorni, durante i quali tuttavia si è già contagiosi. In particolare, il periodo di contagiosità comincia qualche giorno prima della comparsa dei sintomi e si prolunga per circa 3-5 giorni dopo. Questo significa che il virus può essere trasmesso anche da persone apparentemente sane. Scegliendo la vaccinazione non si protegge soltanto se stessi, ma anche quelle persone che sono contatti familiari con patologie per le quali contrarre l’influenza potrebbe essere particolarmente pericoloso. La vaccinazione è raccomandata anche ai familiari e ai soggetti in contatto con bambini di età inferiore ai 6mesi (per i quali tale vaccinazione non è indicata). CATEGORIE DI POPOLAZIONE A MAGGIOR RISCHIO DI COMPLICANZE La vaccinazione è molto importante per le persone che sono affette da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza o che si trovano nelle seguenti condizioni: a) malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttivaBPCO) b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea maggiore di 30 e gravi patologie concomitanti) d) insufficienza renale cronica e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie f) tumori g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari) k) epatopatie croniche l) bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. m) donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. n) individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. MISURE DI PREVENZIONE La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza; l’igiene respiratoria (contenimento della diffusione del virus attraverso il secreto respiratorio emesso dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati e il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituiscono un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. EVENTUALI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI I vaccini disponibili sono tutti inattivati e quindi non contengono particelle virali intere pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali. I vaccini antinfluenzali sono prodotti ben tollerati, gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche più comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni.