È UN VIRUS COME GLI ALTRI MA è MEGLIO DIFENDERSI

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VENERDÌ, 09 NOVEMBRE 2012
Pagina 9 - L'Aquila
«È UN VIRUS COME GLI ALTRI MA è MEGLIO
DIFENDERSI»
I consigli del direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl aquilana «La
popolazione va rassicurata, valgono sempre le 5 regole di Topo Gigio»
L’AQUILA Non sarà un'influenza particolarmente violenta quella alle porte, avrà le stesse caratteristiche
degli altri anni. Fuga ogni dubbio sull'arrivo di un'influenza fastidiosa più del solito il direttore del
Dipartimento di prevenzione della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Giuseppe Matricardi. Meglio non fidarsi
troppo dei toni enfatici ed esagerati con cui viene descritta l'imminente stagione influenzale sui siti internet
e su alcune riviste di salute un po' troppo "allarmistiche". Anche sulle notizie in circolazione sui vaccini,
dopo lo stop imposto dal ministero per alcuni di essi, meglio affidarsi ai consigli dei medici curanti e alle
indicazioni che arrivano dal ministero della Salute e dalle Asl. Dottor Matricardi, è stata trovata una
soluzione al ritiro dei vaccini che ha creato tanta apprensione ? «Mi sento di di poter tranquillizzare la
popolazione. Il vaccino ritirato non è stato ancora rimesso in circolazione, ma disponiamo di vaccini
alternativi che possiamo somministrare in tutta sicurezza». Quella di quest'anno sarà davvero un'influenza
particolarmente fastidiosa? Quali saranno i sintomi? «Non sarà un'influenza di molto diversa da quella
degli anni scorsi. Infatti in circolazione non c'è un ceppo virale completamente nuovo. E sarà un'influenza
né più né meno fastidiosa di quella degli altri inverni. Semmai, l'impatto dell'influenza sulla popolazione
dipenderà dallo stato di salute pre-esistente di chi contrae il virus e si ammala. Insomma, eventuali
complicanze dipendono se si tratta di una persona anziana o di un bambino piccolo, o se a contrarla sarà
una persona con patologie cronico-degenerative». E per questo che il vaccino è importante? «Certo. Il
vaccino è un fattore determinante per la popolazione anziana e con una patologia cronica o degenerativa».
Che raccomandazioni si sente di dare a pazienti anziani o “a rischio” in caso contraggano l'influenza?
«Devono assolutamente vaccinarsi, appunto. E nel caso in cui si contragga l'influenza e si è pazienti a
rischio, si deve stare ancora più riguardati: non uscire di casa, stare a riposo, prendere vitamina C e
antipiretici per abbassare la febbre. Ovviamente, in caso di persistenza dei sintomi e della febbre ci si deve
rivolgere al proprio medico di famiglia, che darà le indicazioni precise sul da farsi in base al tipo di
paziente». A quale struttura devono rivolgersi gli utenti per fare il vaccino? «In primis ai medici di base per
coloro che hanno più di 65 anni, mentre chi è “a rischio” sotto i 65 deve rivolgersi alla struttura pubblica:
questa è l'indicazione di massima che diamo nell'area aquilana. Più in generale, il primo punto di
riferimento è sempre il medico di base». Valgono ancora le “5 regole di Topo Gigio” (lo spot utilizzato dal
ministero un paio di anni fa contro il contagio)? «Assolutamente sì. È buona prassi, per ricordarne alcune:
lavarsi le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce e infine aprire le finestre per fare
uscire i virus». (m.g.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
http://quotidianiespresso.extra.kataweb.it/finegil/ilcentro/CheckSecurity.chk?Action=... 09/11/2012
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