IL RISORGIMENTO ITALIANO Processo storico che, iniziato con i moti del 1820-21, si conclude con l’unità d’Italia. 17 marzo, insorge VENEZIA e proclama la Repubblica. 18 marzo, insorge MILANO. Il popolo combatte eroicamente per cinque giorni (le “cinque giornate di Milano”) e gli Austriaci sono costretti ad abbandonare la città. 23 marzo, l’esercito piemontese supera il Ticino (fiume che divide Piemonte e Lombardia): inizia la PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA. Carlo Alberto Vittorio Emanuele II Da Toscana, Stato della Chiesa e regno delle Due Sicilie arrivano truppe e volontari. Tutti credono nell’impresa. Nonostante le vittorie di Goito e Peschiera, Carlo Alberto viene sconfitto prima a CUSTOZA e poi a NOVARA. 1849, Carlo Alberto rinuncia al trono in favore del figlio VITTORIO EMANUELE II. Dopo la sconfitta di Carlo Alberto, il popolo si oppone con violente agitazioni. VENEZIA FIRENZE ROMA Il Papa abbandona la città e si rifugia a Gaeta. A Roma viene eletto a suffragio universale un nuovo parlamento e viene proclamata la repubblica (9 febbraio 1849). Il potere viene affidato ad un triumvirato (comitato di 3 uomini), di cui fa parte anche Mazzini. L’Austria reagisce con la repressione: - Riconquista le città lombarde che si erano ribellate - Occupa la Toscana - Ferdinando II riconquista la Sicilia che si era staccata da Napoli - Francia, Spagna, Austria e Regno delle Due Sicilie si mobilitano per abbattere il triumvirato a Roma e il 3 luglio 1849 il Papa torna al trono pontificio - Il 26 agosto 1849 Venezia si arrende agli austriaci Intanto, falliscono anche le insurrezioni europee: -In Germania fallisce il tentativo di formare un regno federale sotto il governo del re di Prussia. -L’Ungheria si arrende all’Impero Asburgico, guidato da Francesco Giuseppe (nipote di Ferdinando I). -In Francia, Luigi Napoleone Bonaparte (nipote di Napoleone), viene eletto presidente della repubblica ma, approfittando di un contrasto col parlamento, rovescia la repubblica e si fa proclamare imperatore col nome di Napoleone III. Torino, festeggiamenti in Piazza San Carlo per lo Statuto Albertino Solo nel Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele II mantiene lo Statuto Albertino e il Parlamento: Nel 1852, viene eletto presidente del consiglio dei ministri piemontese CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR. il Piemonte diventa punto di riferimento per patrioti e fuggitivi. Liberale moderato, sostenitore di una politica di riforme. Rende il Piemonte un paese moderno: -firma trattati di libero scambio con gli altri paesi -costruisce canali, strade e ferrovie Cavour -fa di Genova il primo porto d’Italia Cavour cerca le giuste alleanze per combattere contro l’Austria. approfitta GUERRA DI CRIMEA tra Russia e Turchia Per contrastare la Russia, Francia e Inghilterra combattono con la Turchia. A fianco delle truppe franco-inglesi, si schiera anche il Piemonte. Questo permette a Cavour di partecipare al CONGRESSO DI PARIGI del 1856, dopo la sconfitta della Russia. Imposta un’ALLEANZA con NAPOLEONE III, che ha interesse a contrastare il potere dell’Austria. Luglio 1858: Cavour e Napoleone III firmano un accordo segreto a PLOMBIERES: la Francia si impegna a sostenere il Piemonte in una guerra contro l’Austria, a patto che sia l’Austria ad attaccare per prima. In cambio, le regioni di Nizza e Savoia passerebbero alla Francia. Come provocare l’Austria affinché dichiari guerra? Col pretesto di compiere delle esercitazioni, Cavour ammassa truppe sul confine del Lombardo Veneto. L’Austria ordina al Piemonte di disarmare. Il Piemonte si rifiuta e il 26 aprile 1859 l’Austria dichiara guerra al Piemonte: inizia la II GUERRA D’INDIPENDENZA. Cavour e Napoleone III a Plombieres Napoleone III vince gli Austriaci a Magenta, in Lombardia. Gli Austriaci vengono ancora sconfitti a Solferino dai Francesi e a San Martino dai Piemontesi. intanto Toscana, Parma, Modena e Romagna chiedono l’annessione al Regno di Sardegna. Napoleone III, temendo di non riuscire a mettere sui troni dell’Italia centrale dei sovrani amici e temendo le reazioni dei cattolici francesi preoccupati per le sorti dello stato pontificio, l’11 luglio 1859 conclude con l’Austria l’ARMISTIZIO DI VILLAFRANCA e pone fine alla guerra. Toscana, Emilia e Romagna rifiutano di sottomettersi e con dei plebisciti si uniscono al Piemonte. L’Italia dopo la II Guerra d’Indipendenza: per completare l’unità, mancano Trento e Trieste, lo Stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, GARIBALDI salpa da Quarto, presso Genova, alla volta della Sicilia e porta con sé un migliaio di uomini: i MILLE. -11 maggio: i Mille sbarcano in Sicilia ed in meno di un mese, con le vittorie di Calatafimi e Milazzo, occupano la Sicilia Garibaldi, colpito dalle idee mazziniane, aderisce alla Giovine Italia. Costretto alla fuga per aver preso parte alle rivolte per liberare la Savoia e Genova, si fa valere in America Latina, accumulando esperienza nell’arte della guerra. Nel ’48 torna in Italia e diventa uno dei protagonisti del nostro Risorgimento. -Garibaldi arriva in Calabria e Francesco II dei Borboni fugge a Gaeta -7 settembre: i Mille entrano a Napoli L’avanzata dei garibaldini verso Roma preoccupa Cavour che teme l’intervento francese a difesa del Papa. Si rende necessario affidare l’impresa direttamente al re. Garibaldi e Vittorio Emanuele a Teano Dopo la vittoria di Volturno contro l’esercito borbonico e i successivi plebisciti che decidono l’annessione del regno delle Due Sicilie, delle Marche e dell’Umbria al Piemonte, il 26 ottobre Garibaldi e Vittorio Emanuele si incontrano a Teano, e il generale consegna al re le terre conquistate. Il 17 marzo 1861 il parlamento di Torino proclama Vittorio Emanuele II RE D’ITALIA e TORINO CAPITALE del regno.