IL RISORGIMENTO
ITALIANO
E LE SUE
INTERPRETAZIONI
(1848-1870)
PERCORSO
FATTI ANALIZZATI
• L’Italia dopo il Congresso di
Vienna
• Il dibattito risorgimentale
• Il 1848 e la prima guerra di
indipendenza
• Cavour e la preparazione
• Il Regno d’Italia
• La terza guerra di
indipendenza
• Roma Capitale
INTERPRETAZIONI
- Prima stagione della
storiografia risorgimentista:
Croce e Gentile
• - Interpretazioni tra le due
guerre: Chabod
• - Interpretazione del
revisionismo cattolico.
L’Italia
nel 1815
• Mancata unità
nazionale
• Egemonia austriaca
• Restaurazione
dei sovrani legittimi,
eccetto:
– Venezia
– Parma
• Ritorno
dell’assolutismo
• Sopravvivenza,
in alcuni stati,
delle riforme
napoleoniche
Le ragioni del ritardo economico, sociale e
politico
Condizioni sociali
ed economiche:
– debolezza
del settore industriale
per l’assenza di:
•
•
•
•
settore trainante
mercato interno
comunicazioni
imprenditori dinamici
– agricoltura moderna
limitata alla pianura
padana
Condizioni politiche:
– divisione territoriale
in stati regionali deboli
– dipendenza dagli stati
egemoni
• Austria
• Francia
– debolezza e
marginalità
dei progetti
insurrezionali
Le principali correnti
del dibattito risorgimentale
Repubblicanesimo
Liberalismo moderato
– le proposte:
• riforme
• lega doganale
– gli esponenti:
• Vincenzo Gioberti
(neoguelfismo)
• Cesare Balbo
(tendenza albertista)
(soluzione democratica
e repubblicana):
Giuseppe Mazzini
Federalismo democratico
(federazione di stati
democratica e repubblicana):
Carlo Cattaneo
Il 1848 e la prima guerra
di indipendenza
Il tentativo moderato
– concessione degli statuti (Ferdinando II
nel Regno delle Due Sicilie il 29-1-1848;
a seguire Leopoldo II di Toscana, il 4
marzo 1848 lo Statuto Albertino, il 14
marzo lo Stato Pontificio)
– 18-22 marzo: “cinque giornate”
di Milano
- Radetsky ritira le sue truppe nel
quadrilatero (Peschiera, Mantova,
Legnano, Verona)
– 23 marzo: il Piemonte dichiara guerra
all’Austria
Carlo Alberto è sconfitto a
• Custoza: 23-25 luglio 1848
• Novara: 23 marzo 1849
e abdica in favore del figlio
Vittorio Emanuele II (1849-78)
Il Regno di Sardegna conserva
lo Statuto albertino
ELEMENTI CHIAVE
Intervento tardivo di Carlo
Alberto: interessato
all’annessione del
Lombardo-Veneto e non alla
guerra
Atteggiamento diffidente dei
democratici che avevano
intuito le reali intenzioni di
Carlo Alberto
Alcuni storici imputano alla
scarsa combattività del
Piemonte il fallimento della 1
g. indipendenza
• La 1 G. indipendenza segna
il fallimento della linea
NEOGUELFA: nel momento
in cui l’Austria minacciò uno
scisma, Pio IX ritirò le sue
truppe e dichiarò di voler
rimanere estraneo al conflitto
in quanto “padre comune di
tutte le genti, i popoli e le
nazioni”.
• La guerra da FEDERALE
diventa REGIA
VERSO GLI SVILUPPI
DEMOCRATICI
- Sconfitta del Piemonte a Custoza (25
luglio 1848)
- Armistizio di Vigevano: 9 agosto 1848
(fine 1 fase della guerra)
- I democratici non accettano la
sconfitta…
La fase democratica
e popolare
• Il tentativo democratico
– rinascita della Repubblica di
Venezia (22 marzo 1848)
– proclamazione
della Repubblica romana
(9 febbraio 1849)
– insurrezione popolare
in Toscana (febbraio 1849)
• La repressione armata
– l’Austria riprende Venezia,
Brescia e la Toscana
– i Borbone riconquistano
la Sicilia
– la Francia di Luigi Napoleone
Bonaparte liquida la
Repubblica romana (3 luglio 1849)
Regno di Sardegna
• 1850: governo guidato da D’Azeglio
• Questione relativa alle Leggi Siccardi: il
provvedimento prevedeva l’abolizione del
foro ecclesiastico e il diritto d’asilo
• Ampio imbarazzo ma grazie all’appoggio di
Cavour, il testo fu approvato
•  consolidamento dello schieramento liberalmoderato di Cavour
Cavour
•
Riforme
interne
allo
stato
piemontese:
– POLITICA ECONOMICA
– politica economica liberista sul
modello di quella francese e
inglese (trattati siglati tra il
1851-1852 mentre era Ministro
dell’Agricoltura)
– intervento
statale
nella
costruzione
delle
ferrovie
e a sostegno dell’industria
– POLITICA INTERNA
– connubio
destra
e sinistra moderate (maggio
1852)
connubio
CavourRattazzi  formazione di un
solido schieramento di centro
che ha posto ai margini le ali
estreme
- ottobre 1852: D’Azeglio si
dimette
- Novembre 1852: il Re “si vede
costretto a legittimare” la svolta
parlamentare e assegna il
compito di formare un nuovo
governo a Cavour
• Politica internazionale:
• Portare la questione
italiana in ambito europeo
(propendeva inizialmente
per la costituzione del
Regno dell’Alta Italia sotto i
Savoia)
• partecipazione
alla guerra di Crimea
(1854-56) per rafforzare i
legami con la Francia (invio
di 20000 uomini sotto La
Marmora)
• Pone la questione italiana
al Congresso di pace di
Parigi (febbraio-aprile
1856), facendole assumere
un rilievo internazionale
CONTEMPORANEAMENTE…
• Ripresa dell’insurrezionalismo mazziniano:
moti nel 1853 a Milano repressi facilmente
• 1853: mazziniani e democratici radicali
costituiscono il PARTITO D’AZIONE
(unificazione sotto la forma repubblicana)
• 1857: fallimento dei moti a Sapri (tragica
spedizione di Carlo Pisacane), Livorno e
Genova
1858
- gennaio: Attentato a Napoleone III da parte
di Felice Orsini, ritenuto responsabile del
fallimento dei moti del 1848
- Accordi di Plombières
– mobilitazione
e “provocazioni” del Piemonte che invia
al confine i cacciatori delle Alpi
– 26 aprile 1859: l’Austria dichiara guerra
al Piemonte
Intervento francese:
• 4 giugno: battaglia di Magenta
• 24 giugno: battaglie di Solferino (da parte
dei francesi) e San Martino (piemontese)
• 11 Luglio 1859: armistizio di Villafranca
arbitrariamente stipulato da Napoleone III
• cessione della Lombardia alla Francia e
successivo passaggio al Piemonte 
UMILIAZIONE
La seconda guerra di
indipendenza
DOCUMENTI: DA UNA LETTERA DI CAMILLO CAVOUR (DA
BADEN, 24 LUGLIO 1858) A VITTORIO EMANUELE II,
SULL’INCONTRO DI PLOMBIÈRES
Dopo aver regolato la sorte futura dell'Italia, l'Imperatore mi
chiese che cosa avrebbe la Francia e se V.M. cederebbe la Savoia
e la contea di Nizza. Io risposi che V.M. professava il principio di
nazionalità, e che di conseguenza comprendeva che la Savoia
dovesse essere riunita alla Francia; che V.M. era dunque pronta a
sacrificare la Savoia, sebbene gli costasse eccessivamente
rinunciare ad un paese che era stato la culla della sua famiglia e
ad un popolo che aveva dato ai suoi antenati tante prove di affetto
e di devozione. Quanto a Nizza, la questione era differente, poi
che i nizzardi, per la loro origine, la loro lingua e le loro abitudini
erano più vicini al Piemonte che alla Francia, e di conseguenza
la loro annessione all'Impero sarebbe contraria a quel medesimo
principio per il trionfo del quale ci si accingeva a prendere le
armi.
La proclamazione
del Regno d’Italia
• 5-6 Maggio 1860: impresa
dei Mille
• Marzo 1860: plebisciti
– Toscana, Parma e Modena
si uniscono al Regno
del Piemonte
• Settembre 1860: intervento
piemontese nello Stato
pontificio
• 25 ottobre: incontro di Teano
• 17 marzo 1861:
proclamazione del Regno
d’Italia con a capo Vittorio
Emanuele, “re per grazia di
Dio e volontà della nazione”
FATTI ESSENZIALI
• Delusione dei democratici di fronte alla
cessione di Nizza e della Savoia
• prosecuzione della lotta attraverso una
spedizione nel Mezzogiorno  impresa
dei Mille con a capo Garibaldi
IN SICILIA…
• Sbarco in Sicilia dove si formò un governo
provvisorio
• Aspirazioni dei contadini siciliani  trasformazione dei
rapporti di proprietà
• Iniziarono agitazioni rivoluzionarie che distrassero dalle
motivazioni originarie della guerra, ossia l’unità.
• L’agitazione fu repressa con la forza: in particolare
drammaticamente si ricorda la repressione avvenuta nella
cittadina di Bronte, ai piedi dell’Etna, dove i ribelli furono
fucilati per mano di Bixio, spalla destra di Garibaldi. 
QUESTIONE MERIDIONALE
TERRITORIO PENISOLA
• Garibaldi risale poi la Calabria, entra vincitore in Napoli, che
sembrava luogo idoneo come quartier generale dei democratici.
• Da lì sarebbe potuta partire una spedizione nello Stato Pontificio
• Questo era un intervento che avrebbe provocato l’intervento
della Francia a sostegno del Papa e che avrebbe messo in
discussione il ruolo del Piemonte. Bisognava prevenire l’azione
di G. con un intervento militare.
• Dopo aver chiesto l’autorizzazione a Napoleone III, Cavour
ottenne dall’Imperatore il consenso per l’invio di truppe regolari
del Piemonte.
IN PIEMONTE…
• Approvazione della legge che prevedeva che il Piemonte
poteva annettersi altre regioni italiane, purché le
popolazioni avessero manifestato la loro volontà in tal
senso
•  ISTITUTO DEI PLEBISCITI = istituto per cui il popolo è
chiamato ad approvare o meno un fatto che riguarda la struttura
dello Stato o del governo
• OTTOBRE 1860: in tutte le province meridionali e in Sicilia si
tennero plebisciti nella forma voluta da Cavour. La maggioranza
alle urne votò per il sì e molto ampia fu l’affluenza alle urne
“SALUTE AL RE D’ITALIA”
• 25 ottobre 1860: incontro di
Teano (presso Caserta) tra
Garibaldi e Vittorio
Emanuele II
• 17 marzo 1861:
proclamazione del Regno
d’Italia con a capo Vittorio
Emanuele, “re per grazia di
Dio e volontà della nazione”
(Parlamento su base
censitaria)
GOVERNO DESTRA STORICA
(1861-1876)
• ESPRESSIONE DI UNA CLASSE DIRIGENTE RISTRETTA
NON RAPPRESENTATIVA DEL PAESE REALE
• GOVERNO ACCENTRATORE  STATI ITALIANI PROTESI
DEL PIEMONTE
• QUESTIONE MERIDIONALE E BRIGANTAGGIO (1861-1864)
•  CONTADINI ESTRANEI AL PROCESSO RISORGIMENTALE
(FRATELLI BANDIERA E EPISODIO DI BRONTE)
•  LOTTAVANO PER OTTENERE LA RIFORMA AGRARIA
• DEFICIT BILANCIO E INTRODUZIONE TASSE (IMPOPOLARE
TASSA SUL MACINATO)
•
STATUTO ALBERTINO (4-3-1848) DIVENTA LA
CARTA COSTITUZIONALE DEL REGNO D’ITALIA
(FINO AL 1944-1946)
MONARCHIA COSTITUZIONALE O PARLAMENTARE? (IL
GOVERNO GODE DELLA SOLA FIDUCIA DEL RE O DEL
PARLAMENTO?)
- RE PRINCIPE COSTITUZIONALE
- CAPO SUPREMO DELLO STATO
La sovranità non apparteneva alla Nazione (benché all'articolo 41
si faccia espresso riferimento ai deputati come "rappresentanti
della Nazione) ma al Re, il quale, tuttavia, da sovrano assoluto, si
trasformava in principe costituzionale per sua esplicita volontà e
concessione.
GOVERNO
1. Ministri nominati dal Re e la fiducia è revocabile
2. Non esisteva la figura del Presidente del Consiglio
PARLAMENTO
2 CAMERE
1.SENATO, nomina regia vitalizia, non poteva sciogliersi;
2.CAMERA DEI DEPUTATI, eletta su base censitaria e maschile;
DOCUMENTO: GARIBALDI INCONTRA VITTORIO
EMANUELE A TEANO
A un tratto, non da lontano, un rullo di tamburi, poi la fanfara
reale del Piemonte, e tutti a cavallo! [...] Ed ecco un
rimescolio nel polverone che si alzava laggiù, poi un galoppo,
dei comandi, e poi: - Viva! Viva! Il Re! Il Re!
Mi venne quasi buio per un istante; ma potei vedere Garibaldi
e Vittorio darsi la mano, e udire il saluto immortale: - Salute
al re d'Italia! -Eravamo a mezza mattinata. Il Dittatore
parlava a fronte scoperta, il Re stazzonava il collo del suo
bellissimo storno, che si piegava a quelle carezze come una
sultana. Forse nella mente del Generale passava un pensiero
mesto.
La terza guerra di indipendenza
• Prussia e Italia si alleano contro l’Austria
• Luglio 1866  Battaglia di Sadowa: la Prussia
sconfigge l’Austria
• Fronte sud: Italia duramente sconfitta
dall’Austria
• Ottobre 1866 Pace di Vienna: Veneto offerto
a Napoleone III affinché lo ceda all’Italia
La questione di
Roma Capitale
• 20 settembre 1870 
Breccia di Porta Pia: le
truppe piemontesi del
Generale Cadorna
entrano in Roma
(contemporaneamente
guerra FrancoPrussiana e sconfitta
francese a Sedan);
• marzo 1871: Leggi
delle Guarentigie
approvate dal governo
• il Pontefice risponde
con il NON EXPEDIT
Porta Pia
DOCUMENTO.
DISCORSO DI CAVOUR PER ROMA CAPITALE
(25 marzo 1861)
La libertà della Chiesa
Ho detto, o signori, e affermo ancora una volta che Roma, Roma sola,
deve essere la capitale d'Italia. Ma qui cominciano le difficoltà della
risposta all’onorevole interpellante, (Profondo silenzio). Noi dobbiamo
andare a Roma, ma a due condizioni, noi dobbiamo andarvi di concerto
con la Francia, inoltre senza che la riunione di questa città al resto
d’Italia possa essere interpretata dai cattolici, in Italia e fuori, come il
segnale della servitù della Chiesa. Noi dobbiamo, cioè, andare a Roma,
senza che perciò l’indipendenza vera del Pontefice venga a menomarsi.
Noi dobbiamo andare a Roma senza che l’autorità civile estenda il suo
potere sull’ordine spirituale.
Ecco le due condizioni che debbono verificarsi perché noi possiamo
andare a Roma senza mettere in pericolo le sorti d’Italia.
(Atti Parlamentari)
“LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO”
(Cavour)
- la fede è
ridotta a una
questione
legittima ma
puramente
spirituale e
privata.
?
Natura
della Chiesa
- compito della
Chiesa è
esclusivamente
la “gestione” del
versante privato;
- qualsiasi
intervento della
Chiesa nella vita
sociale è da
ritenersi una
intromissione
INTERPRETAZIONI
•
•
•
•
•
PRIMA STAGIONE DELLA
STORIOGRAFIA
RISORGIMENTISTA
CROCE
valutazione
positiva:
l’unificazione infatti è stato l’esito di
un processo nella sua essenza
liberale.
GENTILE: movimento che ha
precorso il fascismo
INTERPRETAZIONI TRA LE DUE
GUERRE
CHABOD:
valutazione
positiva
dell’opera svolta dalle forze liberalmoderate.
•
•
REVISIONISMO CATTOLICO
dati e documenti che testimoniano
gli scopi dichiaratamente
anticattolici delle società segrete,
l’atteggiamento nei confronti degli
ordini religiosi – in particolare dei
Gesuiti - e delle proprietà
ecclesiastiche, l’opposizione
repubblicana verso lo Stato della
Chiesa, la concezione cavouriana
della fede quale realtà spirituale
privata, mostrano la complessità
del Risorgimento consentendo di
prendere le distanze dall’alone
“mitico” con cui solitamente viene
presentato.