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IL RISORGIMENTO IN ITALIA
La situazione italiana: verso l’unificazione
Il governo conservatore austriaco aveva duramente represso ogni tentativo di diffondere ideali
liberali o democratici in Italia. I patrioti puntano a progetti più radicali e azioni più decise per
raggiungere l’indipendenza e realizzare l’unità nazionale italiana.
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Il ruolo dei democratici:
Il ruolo del Regno di Sardegna e di Cavour:
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Il Regno di Sardegna è l’unico Stato indipendente
• Carlo Cattaneo continua le
dall’Austria e aveva mantenuto la Costituzione (lo Statuto
sue battaglie politiche.
Albertino): era uno Stato moderno.
• Giuseppe Mazzini organizza
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senza successo altri moti
Il re Vittorio Emanuele II pone a capo del Governo il conte
repubblicani con la Giovine
Camillo
Benso di Cavour, che introduce importanti riforme,
Italia.
favorendo la crescita economica del Regno di Sardegna.
• Carlo Pisacane organizza con
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l’aiuto di Mazzini
Cavour
si
allea
con
la
Francia
e la Gran Bretagna contro la
un’insurrezione nell’Italia
Russia, partecipando ad una spedizione in Crimea. In
meridionale, ma i patrioti
questo modo ottiene l’appoggio delle due grandi potenze
sono sterminati dai soldati
europee contro l’Austria per risolvere il problema
dell’esercito borbonico.
dell’indipendenza italiana.
La Seconda Guerra d’Indipendenza
Dopo l’attentato di un patriota mazziniano italiano, che tenta di uccidere Napoleone III, Cavour
convince l’imperatore francese della necessità dell’Unità d’Italia per evitare una rivoluzione.
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Accordi segreti di Plombieres tra Cavour e Napoleone III: la Francia avrebbe aiutato il Regno di
Sardegna contro l’Austria in caso di guerra.
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Cavour inizia a provocare l’Austria, che nel 1859 dichiara guerra al Regno di Sardegna. La Francia,
come promesso, interviene contro l’Austria.
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Vittore delle truppe franco-piemontesi a Magenta, San Martino e Solferino.
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I “cacciatori delle Alpi”, cioè i volontari guidati da Giuseppe Garibaldi, ottengono successi decisivi.
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Nel Granducato di Toscana e nei Ducati di Parma, Piacenza e Modena la popolazione si ribella e
chiede l’annessione al Regno di Sardegna.
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Napoleone III si ritira e tradisce gli alleati italiani: firma con gli austriaci l’Armistizio di Villafranca.
Secondo questo accordo la sola Lombardia sarebbe entrata a far parte del Regno di Sardegna:
negli altri Stati dell’Italia centrale sarebbero tornati e vecchi sovrani,
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Anche il re Vittorio Emanuele II decide di appoggiare le decisioni di Villafranca. Cavour, sentendosi
tradito anche dal suo re, dà per protesta le dimissioni. Poi torna al Governo, richiamato con
insistenza dal sovrano.
Il Regno d’Italia inizia a formarsi
Cavour torna al Governo e convince Vittorio Emanuele II a riprendere l’idea di unificare l’Italia.
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Nel 1860 la Toscana e l’Emilia Romagna approvano con un plebiscito l’annessione al Regno di Sardegna. In
cambio i territori di Nizza e della Savoia sono ceduti alla Francia.
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A Palermo la popolazione si ribella contro i Borboni, ma la rivolta è repressa dall’esercito.
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Giuseppe Garibaldi decide di organizzare una spedizione con mille volontari per aiutare i ribelli siciliani.
La Spedizione dei Mille
Garibaldi parte nel 1860 dal porto
Cavour è contrario
di Quarto (vicino Genova) e
all’impresa perché teme
←
di non riuscire a
sbarca nei pressi di Marsala in
Sicilia.
controllare Garibaldi.
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Garibaldi sconfigge i soldati borbonici a Calatafimi, poi entra a Palermo e forma un governo provvisorio
repubblicano in Sicilia.
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Garibaldi, passato lo Stretto di Messina, inizia a risalire la Penisola. Conquista Napoli e mette in fuga il re
Francesco II.
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Vittorio Emanuele II, consigliato da Cavour, invade le Marche e l’Umbria e incontra Garibaldi a Teano.
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Mentre si preparava a invadere lo Stato Pontificio, Garibaldi viene fermato a Teano da Vittorio Emanuele II,
a cui lascia il comando del suo esercito. L’Italia meridionale da lui conquistata, con un plebiscito, approva
l’annessione al Regno di Sardegna.
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Il 17 marzo 1861 il Parlamento decide la proclamazione del Regno d’Italia.
Vittorio Emanuele II è favorevole
all’impresa →
I contrasti tra la Chiesa e il Regno d’Italia e la Terza Guerra d’Indipendenza
La Chiesa è ostile al Regno d’Italia, che aveva occupato una parte dello Stato Pontificio e voleva fare di
Roma la capitale.
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Per completare l’unità d’Italia mancano il Veneto, il Trentino e il Lazio. Cavour muore nel 1861 senza aver
completato l’opera.
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Garibaldi tenta una nuova spedizione contro Roma, ma Napoleone III interviene in difesa del papa.
L’esercito di Vittorio Emanuele II ferma Garibaldi in Calabria: l’eroe viene ferito a una gamba.
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Nel 1865 la capitale viene trasferita da Torino a Firenze.
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Nel 1866 l’Italia si allea con la Prussia contro l’Austria. Gli austriaci sconfiggono gli italiani durante la Terza
Guerra d’Indipendenza nelle battaglie di Custoza e Lissa. Ma grazie alle vittorie della Prussia, l’Italia ottiene
ugualmente il Veneto.
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Nel 1870 i francesi, in guerra contro la Prussia, sono costretti a ritirare l’esercito che difendeva Roma. Le
truppe italiane attaccano la città entrando dalla Breccia di Porta Pia. Roma diventa la nuova capitale del
Regno d’Italia. Il papa scomunica gli invasori e vieta ai cattolici la partecipazione alla vita politica.