1/4
04/08/2011 |
Mulhouse
Città franc. del Dip. dell'Haut-Rhin; (803: Mulinhuson; 1848: Mulhouse; 1870-71: Mülhausen; ted. Mülhausen,
alsaziano Milhüsa). Crocevia tra i Vosgi e il Giura, situata ca. 30 km a nord ovest di Basilea, fu alleata
(zugewandter Ort) dei cant. sviz. dal 1515 al 1798. Divenne franc. nel 1798 e fece poi parte della Germania
fra il 1870 e il 1918 e dal 1940 al 1944. Prevalentemente francofona dal 1919, conta una forte proporzione di
ab. che parlano il dialetto alsaziano. Città prot. dalla Riforma fino al XIX sec., da allora è a maggioranza catt.
Pop: 6018 ab. nel 1798, 9598 nel 1820, 20'129 nel 1841, 45'587 nel 1861, 52'892 nel 1871, 89'118 nel 1900,
99'079 nel 1954, 116'336 nel 1968, 111'300 nel 2004.
1 - Città imperiale
In origine poco ospitale, il sito fu bonificato in epoca merovingia, coltivato a cereali e dotato di un mulino.
Posta sotto il patronato di S. Stefano, M. si trasformò in cittadella (muro di cinta del 1224). Divenuta città
imperiale nel 1308, ospitava diversi ordini religiosi e una comunità ebraica (estintasi prima della Riforma) e
faceva parte del decanato inter colles della diocesi di Basilea. Caratterizzato dalla viticoltura, all'epoca M. era
un centro commerciale che viveva nella sfera d'influenza di Basilea. Dal 1338 la città designava un
borgomastro e aveva un proprio Consiglio. Dopo l'espulsione nel 1445 della nobiltà, complice delle compagnie
di ventura (i cosiddetti Armagnacchi) che avevano devastato l'Alsazia nel 1444, M. si dotò di un regime
corporativo sul modello di Basilea, a cui aveva prestato soccorso durante il terremoto del 1356.
Nel 1342 M. si alleò con sei città imperiali alsaziane, formando una lega che si estese fino a costituire la
Decapoli (1354). Questa protezione si rivelò tuttavia poco efficace per difendersi dalle rivendicazioni degli
Asburgo. M. si rivolse quindi alla Conf. e nel 1466 concluse un'alleanza difensiva con Berna e Soletta, grazie
alla quale venne tutelata durante la cosiddetta "guerra dei sei denari" (Sechs-Plappert-Krieg, 1466) e la
guerra di M. o del Sundgau (1466-69), che oppose la città ai signori feudali della regione.
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
2 - Città alleata degli Svizzeri
Nel 1502 l'imperatore Massimiliano I, desideroso di annettere l'enclave di M. ai suoi possedimenti alsaziani,
propose alla città di rinunciare all'indipendenza in cambio della pace. Ma M. preferì appoggiarsi a Basilea, con
cui stipulò una convenzione segreta nel 1505 e un trattato di alleanza ufficiale nel 1506. Con la firma di un
patto con tutti i cant. conf., avvenuta a Zurigo il 19.1.1515, M. divenne un Paese alleato della Conf. Prese
parte alle guerre d'Italia accanto agli Svizzeri e fu inclusa nel trattato di alleanza perpetua firmato con la
Francia nel 1521. Artefici di questo avvicinamento furono soprattutto i greffiers-syndics (carica equivalente a
quella di cancelliere delle città sviz.) di M., spesso di origine basilese, come Nikolaus Rüsch.
Poco dopo M. aderì alla Riforma. Le tesi luterane vi furono diffuse da Nicolas Prugner, sostenuto dal greffiersyndic Hans Oswald Gamsharst e da Augustin Gschmus, formatisi entrambi a Basilea, e da Ulrich von Hutten e
Guillaume Farel. Durante la Disputa di Berna (1528), M. si allineò alle tesi di Berchtold Haller e Franz Kolb,
rivedute da Ulrich Zwingli. Le statue e le immagini dei santi vennero rimosse e il 24.12.1528 il Natale fu
celebrato secondo il culto rif. Il 15.1.1529, alla presenza delle delegazioni di Zurigo, Berna e Basilea, la messa
venne abolita; furono chiusi i conventi e riorganizzate le scuole. Per la sua confessione di fede, M. si ispirò nel
1537 a quella di Basilea, dove reclutava i suoi pastori. L'affare Fininger, tentativo di riconquista catt., provocò
nel 1586 la rottura dell'alleanza con gli otto cant. catt. Nel luglio del 1588 la conferenza di Aarau sancì la
nuova situazione: M. fu ormai alleata soltanto con i cinque cant. rif. Fra il 1515 e il 1601 la città inviò qualche
volta un ambasciatore alla Dieta fed.; in seguito non vi fu più rappresentata fino al XVIII sec., quando
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI7089.php
© 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi
pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione
(PDF).
2/4
presenziò in maniera sporadica.
Nella seconda metà del XVI sec. la città conobbe un notevole sviluppo: furono acquisiti nuovi territori, nel
1552 fu ricostruito il palazzo com. del 1431, distrutto da un incendio nel 1551, e vennero realizzate le sale
delle corporazioni (poêles des tribus o Zunftstuben). Le magistrature cittadine erano allora ricoperte da alti
funzionari provenienti da Basilea, come Jean-Georges Zichle, Théobald Lauterburg, Jean-Henri Wild, André
Gissler e, nel XVII sec., Jacob Petri, amico di Johann Rudolf Wettstein, borgomastro di Basilea, grazie al quale
nel trattato di Vestfalia a M. fu riservato un trattamento privilegiato. Diversamente dal resto dell'Alsazia,
annesso alla Francia, la città conservò infatti la sua indipendenza.
M. conobbe il suo periodo di massimo splendore nel XVII e XVIII sec. La città approfittò della guerra dei
Trent'anni per risanare le proprie finanze. Rimasta fuori dall'Unione evangelica (1608-21), coalizione di Stati
ted. prot., attuò una politica difensiva. Meta di rifugiati ugonotti, nel 1695 subì un blocco doganale franc.,
prendendo così coscienza della sua posizione di enclave. In epoca moderna concesse la cittadinanza a
numerose fam. sviz., tra cui i Blech, Dollfus, Ducommun, Feer, Gros, Koechlin, Risler, Schwartz, Thierry e
Zuber. Jean-Jacques Schmaltzer, Samuel Koechlin, Johann-Heinrich Dollfus e Jean-Jacques Feer, quattro
cittadini che avevano legami con le fabbriche di indiane di Neuchâtel, nel 1746 introdussero la stampa di tele
di cotone a M. La rivoluzione industriale fu dunque di matrice sviz., caratterizzata dalla sua manodopera, dalle
sue tecniche e dalle sue alleanze, per esempio quella che associò i Pourtalès di Neuchâtel ai Dollfus di M.
Sul piano culturale 169 ab. di M. frequentarono l'Univ. di Basilea fra il 1460 e il 1805, mentre altri furono
membri della Soc. elvetica nel XVIII sec. M. si dotò di una Soc. per la diffusione del buon gusto, delle lettere e
delle scienze (1775) e di una scuola di commercio, dove studiò ad esempio il figlio di Johann Heinrich
Pestalozzi.
Grazie all'attività del greffier-syndic Josué Hofer, in occasione del rinnovo dell'alleanza della Svizzera con la
Francia nel 1777, M. fu nuovamente accolta come alleata dai cant. catt., con l'eccezione di Uri. Nella seconda
metà del XVIII sec. l'assetto repubblicano municipale cominciò a sgretolarsi. Né l'istituzione di un Gran
Consiglio, né la pubblicazione degli statuti della Repubblica, redatti da Jean-Henri Reber e rivisti da giuristi
basilesi, riuscirono a contenere l'opposizione al regime. Dopo aver subito un blocco doganale e i torbidi
rivoluzionari, M. chiese la sua incorporazione nella Francia, concretizzata con l'atto di riunione stipulato il
29.1.1798. L'annessione alla Francia segnò la fine dell'alleanza con la Conf., a sua volta invasa dalle truppe
franc.
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
3 - Città francese
Nel XIX sec. M. si trasformò nella "Manchester franc.", estendendosi oltre le mura cittadine con la fabbrica
Dollfus Mieg et Cie (DMC), il quartiere nuovo (Nouveau Quartier) e la città operaia di M.-Dornach. Le fabbriche
e tutta la produzione del cotone vennero meccanizzate (adozione di filatoi a vapore nel 1812). Industrie
meccaniche e chimiche, attive dapprima a Rixheim, poi a Basilea, grazie a Jean e Armand Gerber-Keller
garantirono la diversificazione della produzione. Diversi incisori sviz., tra cui Gaspard Keller, si stabilirono a M.
Gli Svizzeri erano presenti anche nel commercio e nella finanza: i Pourtalès di Neuchâtel sostennero il decollo
industriale mentre Christoph e Johann Jakob Merian di Basilea fornirono il capitale accomandato alla DMC e
finanziarono il quartiere nuovo (1826). Numerose infrastrutture com., come il canale di scarico delle acque
dell'Ill, vennero realizzate grazie ai capitali elvetici.
Fino al 1870 tutto il potere fu concentrato nelle mani delle fam. industriali prot., contrarie a qualsiasi
ingerenza da parte dello Stato. Con atteggiamento paternalistico il ceto dirigente promuoveva opere
educative e scolastiche, assistenziali, di previdenza sociale e la proprietà operaia. La città potenziò le sue
istituzioni fondando la Soc. industriale di Mulhouse (SIM), la Camera di commercio e la Borsa del cotone.
Eretta a sottoprefettura nel 1857, M. uscì dall'isolamento geografico grazie alla realizzazione del canale
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI7089.php
© 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi
pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione
(PDF).
3/4
Rodano-Reno e al collegamento ferroviario con Thann, poi con Saint-Louis e, nel 1844, con Basilea. La
Svizzera rimase terra di rifugio per gli avversari della Restaurazione e del Secondo Impero. Il movimento
operaio locale si sviluppò in seguito alla nascita in Svizzera della Prima Internazionale.
Le relazioni culturali con la Conf. furono mantenute. Tra i giovani di M. che frequentarono le scuole sviz., 39
furono allievi di Johann Heinrich Pestalozzi a Yverdon (1806-17). Altri seguirono i corsi di Philipp Emmanuel
von Fellenberg a Hofwil o quelli di Johann Karl Christian Lippe presso il castello di Lenzburg. Alla fine del XIX
sec., numerosi studenti erano iscritti all'Univ. di Friburgo, come lo storico Paul Stinzi. Il chimico Alfred Werner,
professore all'Univ. di Zurigo e Premio Nobel nel 1913, era nativo di M.
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
4 - Città tedesca
M., che aveva beneficiato del sostegno finanziario di Basilea durante la guerra del 1870, condivise le sorti del
resto dell'Alsazia e venne ceduta alla Germania, malgrado il Consigliere fed. Jakob Dubs avesse proposto a
Bismarck la creazione di un cant. M. aggregato alla Svizzera. Una parte dell'élite filofranc. optò per la
nazionalità franc., mentre altri ab. di M. ripiegarono in Svizzera. M. conobbe delle profonde trasformazioni
politiche quali lo sviluppo del socialismo, sostenuto in parte da militanti zurighesi, e il riconoscimento politico
dei catt., maggioritari in città ma in precedenza politicamente emarginati. Con la perdita del potere, la
borghesia prot. si impegnò su altri fronti, per esempio nello sviluppo della Croce Rossa o partecipando alla
colonizzazione dell'Algeria, come l'ex sindaco Jean Dollfus (1863-69). L'opposizione alla Germania assunse
due forme: internamente era organizzata dalla SIM e dai deputati protestatari, mentre esternamente si
esprimeva attraverso l'impegno patriottico franc. revanscista.
Nel tentativo di diversificare le sue attività industriali, M. si orientò verso i settori dei coloranti artificiali, dei
telefoni (primo collegamento con Basilea nel 1894), dell'elettricità, della fotografia e dell'industria aeronautica
con l'Aviatik AG (1909), fondata da Georges Chatel, di M., e il basilese Ludwig Holzach. I rapporti con la Conf.
perdurarono anche con la realizzazione della linea tranviaria, finanziata da un consorzio sviz. (1882).
Con la vittoria degli Alleati, il 17.11.1918 M. tornò alla Francia. Il consolato sviz., inaugurato nel 1866 e chiuso
nel 1871, riaprì nel 1919.
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
5 - Città europea
Dopo la guerra M. conobbe delle difficoltà di riconversione industriale e poi una crisi che risparmiò solo la Soc.
alsaziana di costruzioni meccaniche (SACM) e la produzione di potassio. Durante la seconda guerra mondiale
visse sotto la dominazione ted. dal maggio del 1940 fino al 21.11.1944. Arresasi senza combattere,
assoggettata all'ideologia nazista e germanizzata, prima di essere liberata la città subì espulsioni,
reclutamenti forzati e bombardamenti. Dal 1945 l'aiuto della Svizzera, che fornì medicinali, abiti e latte e
accolse bambini dai quattro ai 14 anni, fu fondamentale. Conclusa la ricostruzione, la città fu confrontata con
due problemi prioritari: alloggiare una pop. in costante aumento e rimodellare la propria fisionomia
industriale. Fu quindi realizzato il nuovo centro urbano con la Porte-Jeune e la Piazza d'Europa (1966), simbolo
dell'Europa unita, mentre all'area industriale della Dentsche fu conferito un nuovo assetto. Nonostante la crisi
del settore tessile, dell'industria meccanica e della produzione di potassio, il dinamismo economico di M.
perdurò grazie all'arrivo della Peugeot (1962), allo sviluppo delle attività terziarie, univ. e turistiche (musei
tecnici) e al porto intermodale di M.-Ottmarsheim.
M. si inserisce in un contesto di sviluppo transfrontaliero. L'inaugurazione dell'aeroporto binazionale di
Basilea-M. (1946) costituì la prima tappa verso la Svizzera, seguita dalla costituzione della Regio Basiliensis
(1963), della Regio TriRhena (1995), della Conferenza del Reno superiore (1975) e dall'introduzione delle
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI7089.php
© 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi
pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione
(PDF).
4/4
corse cadenzate della Regio S-Bahn (1997). Fatta eccezione per i suoi frontalieri (ca. 3000 nel 2005), la città
ha tratto pochi benefici dal processo di metropolizzazione dell'Agglomerato trinazionale di Basilea (dal 2007
Eurodistr. trinazionale di Basilea) e per molto tempo ha privilegiato uno sviluppo incentrato sulla Francia.
Incapace di ottenere il TGV Reno-Rodano nonostante il sostegno del Consiglio fed. e penalizzata dalla
mancata realizzazione del canale Reno-Rodano, M. si è orientata verso Basilea integrandosi nella rete di
promozione delle biotecnologie Bio Valley, progetto avviato nel 1996.
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
Riferimenti bibliografici
Bibliografia
– L. Eichenberger, Mülhausen und der Dollfushandel 1722-1746, 1977
– G. Livet, R. Oberlé (a cura di), Histoire de Mulhouse des origines à nos jours, 1977
– J.-L. Eichenlaub (a cura di), De la Suisse à la France, XVe-XIXe siècles, 2000
– W. Kaiser et al. (a cura di), En marge de la Confédération: Mulhouse et Genève, 2001
Autrice/Autore: Nicolas Schreck / gbp
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI7089.php
© 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi
pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione
(PDF).