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30/11/2012 |
Alsazia
Delimitata dai Vosgi, dal Reno e dal Giura, l'A., menz. per la prima volta nel VII sec. (Alsatius; ted. Elsass;
franc. Alsace), comprese fino al 1870 gli attuali Dip. dell'Haut-Rhin e del Bas-Rhin nonché il Territoire de
Belfort (F). A partire dall'VIII sec. l'alta e la bassa A. facevano risp. parte delle diocesi di Basilea e di
Strasburgo; in epoca carolingia Moutier-Grandval e una parte del Giura erano considerati come appartenenti
all'A. Sul piano religioso i legami con l'attuale territorio sviz. erano molto stretti: un vescovo di Basilea divenne
abate di Murbach, sono attestati rapporti tra l'abbazia di San Gallo e un vescovo di Strasburgo, e il libro della
confraternita di San Gallo contiene menz. alsaziane. Dall'abbazia di Murbach dipesero Lucerna (VIII sec.-1291)
e, sul piano spirituale, il convento lucernese Im Hof (fino al 1456). Il priorato cluniacense di S. Pietro, uno dei
nuclei intorno a cui si sviluppò la città alsaziana di Colmar, fu fondato dall'abbazia di Payerne.
Nel 1515 Mulhouse, alleatasi nel 1466 (per 25 anni) con Berna e Soletta e nel 1506 con Basilea, divenne
alleata della Conf. dei 13 cant. Le istituzioni religiose basilesi (Sankt Alban, S. Chiara, i domenicani, il capitolo
cattedrale), così come i nobili (tra cui i von Eptingen), avevano beni o diritti in A. Nel XIV e XV sec. la regione
fu teatro dei conflitti militari fra i Conf. e gli Asburgo, descritti in varie cronache illustrate; durante le guerre
private che opposero Basilea ai nobili alsaziani, vari villaggi furono distrutti dalle truppe basilesi. I rapporti
dell'A. con la Svizzera furono, di fatto, soprattutto rapporti con Basilea; personalità alsaziane come Peter von
Andlau o Johann Ulrich Surgant ebbero un ruolo di primo piano nell'Univ. della città renana, fondata nel 1460.
Durante l'Umanesimo e all'epoca della Riforma le relazioni intellettuali tra l'A. e la Svizzera si intensificarono:
ben noti sono i legami fra tipografi basilesi e strasburghesi o fra scrittori residenti a Basilea e scrittori
alsaziani. Sebastian Brant, autore di La nave dei folli, fu attivo a Basilea e a Strasburgo; Beatus Rhenanus
ebbe rapporti d'amicizia con alcuni Amerbach, Johannes Froben e Erasmo da Rotterdam. Su un piano minore,
nel Settecento il collegio di Bellelay accolse allievi provenienti dall'A., mentre l'Acc. militare fondata a Colmar
da Gottlieb Konrad Pfeffel venne frequentata anche da Svizzeri. Le relazioni intellettuali, indissociabili da
quelle religiose, furono particolarmente intense durante la Riforma, come testimoniano i legami di amicizia tra
Zwingli e gli alsaziani Martino Bucero e Leo Jud o quelli fra Giovanni Ecolampadio e il riformatore di Mulhouse
Niklaus Prugner. Evidente, d'altronde, è il ruolo di rifugio e di sostegno avuto dalle città sviz. nei confronti
delle loro sorelle alsaziane nei periodi difficili della loro storia (ad esempio nel 1587 per Mulhouse). Va infine
ricordato che Giovanni Calvino prima di stabilirsi a Ginevra visse a Strasburgo.
Dopo il trattato di Vestfalia (1648), che sancì la fine della guerra dei Trent'anni e l'annessione della maggior
parte dell'A. alla Francia, si instaurarono nuove relazioni tra l'A. e la Svizzera. In effetti la quasi totalità
dell'alta A. divenne franc., assieme a una buona parte del territorio della diocesi di Basilea che passò sotto
dominio diretto franc.; il principato vescovile non ebbe più frontiere comuni con l'Impero. Soltanto Mulhouse,
alleata di tutti i cant. dal 1515 al 1587, dei soli cant. rif. dal 1587 al 1777 e di nuovo dell'intera Conf. dal 1777,
fu annessa alla Francia nel 1798. Numerosi emigranti sviz. (catt. o rif. a seconda delle località), provenienti
soprattutto dai cant. di Berna e Lucerna, contribuirono al ripopolamento dell'A., devastata dalla guerra; alcuni
anabattisti svilupparono l'agricoltura nel Ried o nella regione di Sainte-Marie-aux-Mines (dove nel 1693
nacque lo scisma amish). Questa immigrazione è ben conosciuta per il principato di Murbach o per la signoria
di Hanau; contribuì negli sforzi di ricostruzione dell'A., favorendo nel contempo l'esportazione in Svizzera di
granaglie, bestiame e sale. Georges Livet ha visto nel Sundgau dell'epoca "la cassetta per il pane della Conf."
(Brotkasten der Eidgenossenschaft). La presenza di Alsaziani alle fiere di Basilea e di Ginevra è del resto
attestata. I Basilesi erano presenti a Mulhouse quando iniziò a svilupparsi l'industria della tela indiana (1746),
che modificò fondamentalmente la fisionomia dell'alta A. Le antiche tradizioni di cooperazione in campo
militare e intellettuale, inoltre, si conservarono grazie a fam. residenti in Svizzera e in A.: i Waldner von
Freundstein, cittadini di Aarau, Basilea e Mulhouse, comandarono una compagnia sviz. al servizio franc.; Josué
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Hofer, cancelliere di Mulhouse, fece parte della Soc. elvetica.
La Rivoluzione franc. spezzò i legami secolari fra Basilea e l'alta A. Nel 1790 l'istituzione dei Dip. franc., dotati
ognuno di un vescovado, trasformò la carta religiosa; il vescovo risiedeva nel capoluogo, cioè a Colmar. Nel
1798 Mulhouse non venne annessa alla Repubblica elvetica ma alla Francia. Dal 1800 al 1814, infine, il Dip.
dell'Haut-Rhin inglobò l'ex Dip. del Mont-Terrible; Delémont e Porrentruy divennero sottoprefetture come
Altkirch, Belfort e Colmar. Durante e dopo la Rivoluzione i contatti religiosi non cessarono completamente
(partecipazione al pellegrinaggio del convento di Mariastein), così come quelli economici; a questi ultimi circoscritti in tempo di guerra, più significativi in periodi di pace - si può ascrivere l'insediamento in A. di
imprese tessili di origine sviz., come la Ziegler-Greuter a Guebwiller e la Sandoz a Cernay. Nel 1844 una linea
ferroviaria (la prima in territorio sviz.) collegò Strasburgo a Basilea. La Svizzera, e in particolar modo Basilea,
fu un luogo d'asilo privilegiato per gli oppositori dei regimi che si succedettero in Francia, spec. durante la
Restaurazione e la Monarchia di luglio (1830-48). Alla fine del XIX sec. affluirono a Basilea molti emigranti
alsaziani e fino al 1914 la frontiera restò molto aperta. Nel XIX e XX sec. l'Univ. di Friburgo accolse parecchi
studenti alsaziani (236 dal 1889 al 1939, di cui 210 in teol.).
La natura dei rapporti tra l'A. e la Svizzera mutò nuovamente tra il 1870 e il 1918, in seguito all'annessione
dell'A. al Reich. Questo periodo vide lo sviluppo della zona vicina a Basilea (Saint-Louis, Huningue), dove si
insediarono grandi aziende sviz.; da Basilea i traffici ferroviari franc. furono deviati sulla linea Boncourt-Delle.
Segni di un vincolo intenso di solidarietà furono l'accoglienza in Svizzera di profughi (1944) e poi di giovani
dell'Haut-Rhin (1945). Dopo la prima guerra mondiale e spec. dal 1945, i contatti in campo economico e
politico hanno assunto un'importanza di primo piano. L'aeroporto (dapprima binazionale) di Basilea-Mulhouse
risale al 1947; nella regione sono impiegati molti lavoratori frontalieri. Vanno ancora cit. lo sviluppo della
Regio Basiliensis e la collaborazione fra le autorità politiche alsaziane e sviz., che ha portato alla firma
dell'accordo di cooperazione fra cant. Giura e Dip. dell'Haut-Rhin (1992). È stata inaugurata una "strada
romanica", che collega importanti edifici romanici attraverso l'A. e si snoda fino a Basilea.
Bibliografia
– L'Alsace et la Suisse à travers les âges, 1952
– P. Dollinger (a cura di), Histoire de l'Alsace, 1970 (19842)
– A. Berchtold, Bâle et l'Europe, 2 voll., 1990 (19912)
– C. Sieber-Lehmann, Spätmittelalterlicher Nationalismus, 1995
– J. L. Eichenlaub, W. Vogler (a cura di), L'abbaye de Saint-Gall et l'Alsace au haut Moyen Age, 1997
Autrice/Autore: Jean-Luc Eichenlaub / vfe
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