Pubblicazioni Scientifiche Internazionali – Journals Il vaccino per la cura della celiachia, realtà o utopia? In corso due studi per dimostrarne la non tossicità. Passo successivo, la sua efficacia 15455408 Carmen Gianfrani Istituto di Scienze dell'Alimentazione del CNR di Avellino & Laboratorio Europeo per lo Studio delle Malattie Indotte da Alimenti Università Federico II di Napoli noto a tutti che l'obiettivo di una terapia farmacologica è quello di bloccare, o prevenire, la cascata di eventi patogenetici, siano essi dovuti ad un agente infettivo, a un'alterazione metabolica, o una risposta infiammatoria a determinati alimenti, come nella Celiachia, e soprattutto che sia efficace nella grande maggioranza delle persone colpite. Nel caso dell'intolleranza al glutine, una terapia efficace deve neutralizzare la complessa rete di reazioni infiammatorie che si sviluppano prevalentemente a carico della mucosa intestinale, contestual- È 76 mente al consumo dei cereali tossici. Va detto che il sistema immunitario intestinale svolge un ruolo cruciale nel proteggere l'intero organismo da svariati agenti potenzialmente pericolosi che introduciamo quotidianamente con l'alimentazione. Nel caso specifico della Celiachia, la cura deve essere assolutamente mirata e diretta a prevenire l'attivazione della sola componente del sistema immune che riconosce il glutine in modo anomalo, e lasciando inalterate tutte le altre funzioni protettive cui è deputato. Fatta questa premessa, negli ultimi due CN 3-2013 decenni sono stati fatti passi da gigante nella comprensione della complessa cascata di eventi infiammatori scatenati dal glutine, e possiamo ben dire che sono stati messi insieme i vari pezzi di un complesso mosaico. Si è capito che il glutine è una proteina poco digerita dagli enzimi intestinali, che si conoscono le vie attraverso cui i grossi frammenti del glutine, non digeriti, attraversano la mucosa intestinale; ed infine sono note le sequenze dei peptidi del glutine che attivano i linfociti T responsabili del danno, più o meno esteso, dei villi intestinali. Tutto questo ha permesso ai ricercatori di poter formulare e sperimentare dei trattamenti farmacologici (le varie pillole) con lo scopo di neutralizzare la tossicità del glutine. Da qui la pillola per digerire il glutine (le glutenasi o prolilendopeptidasi), per bloccarne il trasporto attraverso la mucosa (la pillola anti-zonulina), o il vaccino terapeutico, tutti farmaci in corso di sperimentazione clinica su volontari celiaci. Nei due numeri precedenti di questa rivista sono stati discussi i risultati delle pillole: prima dei pasti (Larazotide) e durante il pasto (pillola capace di frammentare completamente il glutine). In questo articolo mi soffermerò sulla sperimentazione del vaccino desensibilizzante Nexvax2. Del razionale scientifico alla base (il proof of concept, per utilizzare una terminologia in uso tra gli addetti ai lavori) ho avuto modo di parlare in dettaglio in un precedente articolo (CN 3/2010). Pubblicazioni Scientifiche Internazionali – Journals In breve, si tratta di un farmaco immunomodulante disegnato per indurre tolleranza rendendo inoffensivi i soli linfociti T proinfiammatori attivati dal glutine, attraverso uno stato di inattività cellulare. La tecnologia alla base del Nexvax2, frutto del lavoro dell'equipe diretta dal Dott. Robert Anderson e sviluppato dalla Immunsan'T (una Biotech Company statunitense con sede a Boston) è una molecola composta da tre grossi peptidi sintetici che racchiudono cinque tra i frammenti del glutine responsabili dell'attivazione dei linfociti T nella grande maggioranza dei soggetti celiaci adulti HLA DQ2 positivi. Questi tre grossi peptidi (Figura 1) sono stati uniti tra loro in modo da formare un “combopeptide” che disciolto in una soluzione fisiologica viene iniettato sotto cute. Ed è questa particolare via di somministrazione a rappresentare la potenzialità del trattamento. Studi preclinici in topi transgenici, a cui è stato inserito il complesso HLA-DQ2, associato alla suscettibilità genetica per la Celiachia, hanno dimostrato che la somministrazione per via sottocutanea di Nexvax2 ha come effetto la soppressione della risposta infiammatoria al glutine (Figura 2). Un'interessante conclusione dello studio pre-clinico è che la sostanza che media l'immunoregolazione in seguito alla somministrazione del vaccino è la Interleuchina(IL)-10, una citochina con spiccata attività anti-infiammatoria, prodotta dalle cellule T regolatorie, che noi sappiamo essere attive, e notevolmente aumentate, nella mucosa del celiaco, come meccanismo di compensazione della intensa infiammazione della mucosa intestinale causata dal glutine.Superati positivamente i test preclinici di tossicità e farmacocinetica su topi, i ricercatori del team del Dott. Anderson hanno sperimentato il vaccino su soggetti celiaci volontari in remissione, per la valutazione della tollerabilità e della tossicità del farmaco. Nello specifico, il disegno dello studio clinico condotto in Australia (di fase1b), ha sottoposto cinque coorti di volontari adulti ad iniezioni sottocutanee con dosi scalari del farmaco (9, 30, 60 o 90 microgrammi ad iniezione). In particolare, ogni partecipante ha avuto un'iniezione di Nexvax2 (o di placebo) per 3 settimane (al giorno 1, 8 e 15), ed è stato costantemente monitorato per due mesi per il manifestarsi dei sintomi clinici tipici della celiachia (gastrointestinali), e per la presenza di una reattività immunomediata al farmaco. I risultati dello 76 Terapia farmacologica basata sulla somministrazione dei peptidi del glutine immunotossici DQ2.5-glia-α 1, -α 2 DQ2.5-glia-ω 1, ω 2 DQ2.5-hor3 Nexvax2 Peptidi del glutine immunodominanti Figura 1 Il Vaccino desensibilizzante: via di somministrazione e meccanismo di azione CD4+T cell α β TCR CD4 infiammazione HLA-DQ2 or - DQ8 APC Nexvax2 Lume intestinale Linfocita T CD4+T cell CD4 α β TCR tolleranza HLA-DQ2 or - DQ8 APC Cute Nexvax2 Linfocita T Figura 2 - Se somministrato per via orale, il Nexvax2 (combinazione di diversi peptidi del glutine immunotossici) attraversa la parete intestinale ed attiva i linfociti T responsabili della lesione dei villi intestinali (pannello in alto). Se la somministrazione di Nexvax2 avviene invece per via intradermica (attraverso iniezioni sottocutanea del principio attivo) si induce l'anergia delle cellule T intestinali. In seguito a questo stato di latenza della risposta immunitaria, il glutine non viene riconosciuto più come agente lesivo dal sistema immunitario. CN 3-2013 studio non hanno evidenziato differenze tra il placebo e Nexvax2, indicando la non pericolosità del farmaco. Sono ora in corso altri due trial clinici negli Stati Uniti ed in Nuova Zelanda. Se entrambi gli studi confermeranno, come auspicabile, l'assenza di tossicità del vaccino, il passo successivo sarà l'analisi dell'efficacia nel proteggere dall'enteropatia in seguito all'assunzione di glutine, passo che coinciderà con l'inizio della sperimentazione di fase 2. Come scritto all'inizio di questo articolo, una terapia può definirsi efficace solo se in grado di “curare” la grande maggioranza dei soggetti colpiti, quindi nel caso dei celiaci di consentire la reintroduzione nella dieta del glutine senza restrizione alcuna. Per l'utilizzo su larga scala del vaccino, qualora dovesse risultare efficace nel trattamento della Celiachia, è prioritario capire se il repertorio dei frammenti del glutine immuno tossici sia lo stesso in tutti i celiaci, o dipenda, invece, dal diverso background genetico ed ambientale (ad esempio il consumo di diverse varietà di grano e cerali tossici), o dall'età in cui viene diagnostica l'intolleranza. Nell'attesa che la ricerca dia precise risposte, stiamo lavorando alla messa a punto di protocolli sperimentali congiunti con il team del Dott. Anderson che permettano la sperimentazione del vaccino anche in Italia, e soprattutto, in soggetti celiaci di età pediatrica, ancora poco studiati dal punto di vista della reattività immunologica al glutine. Glossario Vaccino desensibilizzante: farmaco in grado di bloccare la reazione infiammatoria a determinati agenti patogenetici Combopeptide: insieme di più peptidi (frammenti di una proteina). Combo è l'abbreviazione della parola inglese combination (combinazione) Anergia: mancanza di reattività a determinati stimoli che colpisce prevalentemente i linfociti T. In genere lo stato anergico è transitorio Conclusione Ad oggi non possiamo ancora trarre conclusioni definitive sull'efficacia del vaccino terapeutico basato sui peptidi immunodominanti del glutine, o di altri trattamenti farmacologici sostitutivi della dieta aglutinata. Ciò che fa ben sperare sull'efficace applicazione per la cura della celiachia è che la tecnologia alla base del vaccino “tollerizzante” è stata sperimentata con successo in altre patologie, in particolare nell'allergia al pelo del gatto e agli acari della polvere. Vaccini formulati con un diverso pannello di peptidi sintetici sono risultati efficaci nel prevenire molte delle tipiche reazioni allergiche nei soggetti trattati. Certo questo non garantisce automaticamente l'efficacia del Nexvax2 per la cura dell'intolleranza al glutine, ma di certo rappresenta un importante e promettente punto di partenza per i ricercatori addetti ai lavori. Per maggiori approfondimenti visitare il sito: www.immusant.com CN 3-2013 77