SERVO DI SCENA - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

PROSSIMO APPUNTAMENTO
STAGIONE PROSA
Giovedì 7 marzo > Sabato 9 marzo 2013 - h 20.45 PROSA
Domenica 10 marzo 2013 - h 16.00
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
regia di Valerio Binasco
con Francesco Montanari, Deniz Ozdogan
e con Antonio Zavatteri, Filippo Dini,
Fabrizio Contri e Milvia Marigliano
Fondazione
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Via Trento, 4 - 33100 Udine - I
Tel. 0432 248411 - Fax 0432 248452
[email protected] - www.teatroudine.it
Biglietteria
Tel. 0432 248418
[email protected]
© studio novajra - Umberto Favretto
produzione: Nuova Teatro Eliseo / Compagnia Gank
in collaborazione con Gloriababbi Teatro
SERVO DI SCENA
Giovedì 21 febbraio > Sabato 23 febbraio 2013 - h 20.45 Prosa
Domenica 24 febbraio 2013 - h 16.00
Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli in
SERVO DI SCENA
di Ronald Harwood
traduzione di Masolino D’Amico
con in ordine di apparizione
Norman Tommaso Cardarelli
Milady Lisa Galantini
Madge Melania Giglio
Sir Ronald Franco Branciaroli
Irene Valentina Violo
Geoffrey Thornton Daniele Griggio
Mr. Oxenby Giorgio Lanza
scene e costumi di Margherita Palli
luci di Gigi Saccomandi
regia di Franco Branciaroli
produzione: CTB Teatro Stabile di Brescia
e Teatro de gli Incamminati
Commedia che rende omaggio all’Inghilterra e
a Shakespeare, Servo di scena è un inno al teatro, alla sua capacità di resistere in tempi difficili,
alla sua insostituibilità. Nel confronto tra la figura del servo Norman (interpretata da Tommaso
Cardarelli) e quella di Sir Ronald, resa con sapienza da Franco Branciaroli, trapela la ragione
profonda della sua forza: il teatro è invincibile
perché non ha padroni e non cerca ricompense,
la ragione della sua esistenza sta nella libertà.
Inoltre sa pronunciare le parole, gli insegnamenti
più significativi della vita, senza far perdere il sorriso. Servo di Scena catapulta lo spettatore dietro
le quinte, per mostrargli l’altra faccia del teatro,
quella più nascosta e misteriosa, valorizzando in
modo esemplare quella più nota: il palcoscenico.
| La Storia
Ci troviamo nel 1940, pur devastata dai bombardamenti nazisti, Londra riesce a conservare l’aplomb
che l’ha sempre contraddistinta. Come racconta
Evelyn Waugh, il grande testimone di quegli anni,
la vita procede meglio che può: pub e ristoranti
restano aperti finché una bomba non li distrugge,
i circoli e i club non variano nemmeno gli orari di
apertura e di chiusura. Anche il teatro continua a
vivere a dispetto della stupidità che sembra sul
punto di conquistare il mondo. E Shakespeare diviene non solo poeta di un intero popolo, ma anche
il suo profeta, e il teatro il suo tempio.
Servo di scena racconta la storia di una di queste
compagnie eroiche e spericolate e del suo vecchio capocomico, un non meglio identificato “Sir”,
attore shakespeariano un tempo osannato dalle
folle e dalla critica. Colpito da malore proprio alla
vigilia della Prima del Re Lear, Sir sembra sul
punto di dare forfait: sarebbe la prima volta nella
sua onorata, lunghissima carriera. Ma Norman,
il suo fedele servo di scena, da perfetto inglese
non concepisce che non si possa andare in scena. Magari morti, ma gli spettatori hanno pagato
il biglietto e hanno perciò diritto allo spettacolo.
Sir è messo male: non solo ha dimenticato quasi
tutte le battute del testo, ma ha dimenticato perfino quale testo deve essere rappresentato. Comincia a vestirsi da Otello, poi si mette a recitare
il Macbeth. Infine sembra rimettersi in carreggiata, ma sono troppe le cose che non vanno. Se la
prende con la moglie, Milady, una Cordelia decisamente troppo grassa. Se la prende perfino con
l’ennesimo bombardamento nazista, che scambia
per l’effetto-temporale giunto però troppo presto.
Dopo numerosi esilaranti contrattempi, Sir si sente
di nuovo male e, al termine dello spettacolo, mentre gli altri attori (compresa sua moglie, Milady)
se ne vanno a casa, solo il buon Norman lo assiste. Sir, sentendo di essere in punto di morte,
gli consegna la propria autobiografia, una specie di testamento spirituale in cui ringrazia tutti i
membri della sua compagnia, lodandoli uno per
uno, dal primo all’ultimo, tranne - guarda caso proprio il suo servo di scena. Chissà perché, si è
dimenticato proprio di lui.
| Note di Regia
Il teatro inglese ha avuto molti grandi maestri, anche nel XX secolo. Io sono sempre stato affascinato dal loro teatro cosiddetto “di conversazione”,
un’invenzione egregia. Siccome il teatro non sopporta discorsi troppo impegnati, soprattutto nel
nostro tempo, gli autori del Teatro inglese hanno
sviluppato la capacità di far passare le metafore
dentro un linguaggio colloquiale apparentemente
frivolo, da tè con i dolcetti. La prosa inglese è
piena di questi sapienti buontemponi: leggi, che
so, Ivy Compton-Burnett, oppure lo stesso Harold
Pinter, e naturalmente anche Ronald Harwood.
Da questi autori vengono tratti soggetti di film di
successo, senza contare il fatto che un simile teatro esige attori straordinari, capaci di imprimere
alla conversazione una forza speciale. È il teatro
che fa gli attori, insomma. Anche se talvolta tocca
agli attori fare il teatro che non c’è...
‘Servo di scena’ ci presenta un cambio nella
cultura del tempo: siamo alla fine di una grande
epoca del teatro inglese, crolla il teatro dei grandi
capocomici. Nella nostra pièce, per esempio, ce
n’è uno che si fa chiamare Sir, anche se non lo è
affatto, e tutti lo sanno. E come il teatro, così crolla l’intera Inghilterra. Ma perché questo accada il
teatro deve essere molto importante, deve stare
all’altezza del Paese che rappresenta.
Franco Branciaroli
| Frammenti di Rassegna Stampa
Straordinaria e geniale la scenografia di Margherita Palli che divide il palcoscenico su due
strati, come uno split screen (che rimanda alla
hitccokiana “Finestra sul cortile”): sotto la “pancia”
del teatro, con i camerini; sopra, la scena vera e
propria e il dietro le quinte.
Branciaroli è sorvegliato nel disegnare senza
sbavare mai il suo Sir Ronald, istrione e fragile.
Bravissimo Cardarelli sul filo di una angosciante
isteria. Calibratissimi tutti gli altri interpreti.
Nino Dolfo, Corriere della Sera
Brillantissima commedia di Ronald Harwood,
‘Servo di scena’ conosce un nuovo splendore
grazie a Franco Branciaroli che ne firma e interpreta un nuovo allestimento su misura per il suo
raffinato istrionismo. Ottimo il cast, tra cui spicca
Tommaso Cardarelli.
Simona Chiappori, La Repubblica
Testi a cura di Sandro Sguazzin