IL MITO L’EPOS classe IV B Ginnasio 2011-2012 Che cos’è il mito? • Il mito, da mu=qoj, (múthos), “racconto”, rappresenta il tentativo dell’uomo di trovare un senso alla propria esistenza • Il mito è un racconto breve che ha come protagonisti divinità, eroi, esseri mostruosi e la sua funzione è essenzialmente educativa: ha come scopo la conoscenza della realtà. IL MITO I miti, pertanto, formano il patrimonio culturale antico e fondamentale di un popolo. Una classificazione dei miti Si possono distinguere tre categorie di miti: miti cosmogonici (spiegano l’origine dell’universo) miti degli dèi (ne sono protagoniste le divinità) miti degli eroi (ne sono protagonisti esseri umani che hanno caratteristiche fisiche o intellettuali superiori alla norma oppure che sono discendenti da divinità) L’origine del mito Il mito, in origine, era tramandato oralmente e questo spiega, almeno in parte, l’esistenza di diverse varianti di alcuni miti. L’origine dei cicli Spesso un medesimo personaggio compariva in più miti e, nel corso del tempo, questi miti potevano essere cantati insieme, riunendo così le imprese / le avventure di quel personaggio, oppure collegandone la vicenda ad un avvenimento, a un luogo (ad esempio, la guerra di Troia oppure il ritorno dalla guerra di Troia). In questo modo si formavano dei cicli (ad esempio, il ciclo tebano). L’EPICA Perchè nasce l'epica? Tutti i popoli durante la loro storia sentirono l'esigenza di celebrare le gesta dei loro eroi con canti. L’epica quindi canta le gesta e/o le avventure degli eroi, attingendo il materiale (le storie) dai miti a loro dedicati. L’epica Il termine epica deriva dal greco e)/poj (épos) che significa “parola”, “verso”. Anche se l'epica ha un'origine precedente ai Greci, lo studio dell’epica classica greca ha influito sullo studio delle altre (anche la nomenclatura deriva dal greco!) Che cos’è l’epica Convenzionalmente si considera “epica”: un poema (composizione in versi ampia e articolata) che narra le gesta di uomini eccezionali, definiti eroi Quindi, il termine “epica” si riferisce principalmente alla forma (poema in versi) dell’opera, rispetto al suo contenuto. Etimologia di “eroe” Il termine eroe deriva dal greco h(/rwj (héros), che originariamente significava solo “guerriero”, “nobile”. Solo più tardi questa parola ha assunto il significato attuale di uomo coraggioso, forte, generoso, leale, portatore di valori fondamentali per la società. L’eroe L'eroe manifesta le sue doti eccezionali in situazioni fisse: Guerra Lotta Viaggio Le gesta eroiche Nella guerra e nella lotta le gesta avvengono tra sfide, duelli, imprese, … Nel viaggio le gesta avvengono durante avventure eccezionali, incontri con esseri mostruosi o dotati di poteri sovrumani, ... I tratti distintivi dell’eroe L’eroe è: a)gaqo/j (agathós), “buono”: è caratterizzato da nobiltà e virtù kalo/j (kalós),“bello”: alla “bontà” interiore corrisponde la bellezza esteriore, secondo il principio che vuole la bellezza come segno della benevolenza divina e indice di elezione rispetto agli altri, alla massa. I valori eroici L’eroe è caratterizzato dall’ a)reth/ (areté), “virtù”, intesa come adesione ad un modello comportamentale, fondato sul coraggio, sull’individualismo (gli eroi, ad esempio nell’Iliade, non combattono mischiandosi agli eserciti, ma si scontrano tra pari, in modo che emerga il valore del singolo; nell’Odissea, poi, è Odisseo il protagonista assoluto della vicenda !), sul senso dell’onore. La civiltà della vergogna L’eroe, quindi, aderisce ad un modello di vita (coraggio-individualismo -onore) e sviluppa al massimo le sue qualità per raggiungere l’unica forma di immortalità che è permessa all’uomo: la gloria, che viene tramandata attraverso la memoria collettiva. Le gesta dell’eroe hanno dunque bisogno del riconoscimento e della lode tributata loro dalla collettività. Per questo motivo, il timore più grande di ciascun eroe è che il proprio comportamento venga disapprovato dalla collettività. Di qui la definizione di CIVILTÀ DELLA VERGOGNA.