La geografia dell’Oriente cristiano
Chiesa
Collocazione geografica Concili ecumenici
riconosciuti
Data di
costituzione come
chiesa separata
Siro-orientale, assira
(difisita, "nestoriana")
Persia (attualmente Iraq e Nicea, Costantinopoli
Iran), India, Cina,
Mongolia
India
Nicea, Costantinopoli
fine V secolo
Siria romana,
Nicea, Costantinopoli, Efeso
parzialmente Persia, Asia
minore del sud
India
Nicea, Costantinopoli, Efeso
Prima metà VI
secolo
Cristiani di S. Tommaso
Siro-ortodossa, giacobita
Malancarese
Armeno-ortodossa
Copto-ortodossa
Etiopico-ortodossa (+
Eritrea)
VIII secolo
1665
Nicea, Costantinopoli, Efeso
Egitto
Etiopia, dipendente
parzialmente dal
patriarcato copto
Greco-ortodossa e altre
Costantinopoli, Asia
chiese ortodosse autocefale. minore, Grecia, in
seguito paesi slavi e
Russia, su cui vedi sotto
Russo-ortodossa (+ chiese
slave, chiesa rumena ecc.)
Nicea, Costantinopoli, Efeso
Prima metà VI
secolo
Nicea, Costantinopoli, Efeso
IV sec. // XIV sec. //
1929
Nicea, Costantinopoli, Efeso,
Calcedonia
XI secolo
Nicea, Costantinopoli, Efeso,
Calcedonia
XIV secolo
Alcuni momenti importanti del dibattito cristologico
Cristologia logos / sarx (matrice alesandrina). Si tratta di uno schema secondo il quale il logos / Figlio
del Padre / la divinità si unisce al corpo, alla carne umana (con la sua anima, a partire da Cirillo in poi). Il
soggetto è il medesimo e coincide con il Logos, unico centro di volizione, decisione, coscienza; ciò distingue
Cristo dagli uomini, che invece sono composti di corpo, anima, nous e nei quali la soggettività di costruisce
nel rapporto dialettico tra nous e anima. La nozione di personalità divina preesistente è molto netta e
individuante.
Cristologia logos / anthropos (matrice antiochena). Si tratta di uno schema secondo il quale il logos /
Figlio del Padre / divinità si unisce a un uomo completo di corpo, anima e nous. I soggetti sono due, uno
umano e l’altro divino: solo il loro accordo permette l’identità di decisione e operazione. D’altra parte Cristo
si presenta completo come tutti gli uomini, ma inabitato dalla divinità. La nozione di personalità divina
preesistente è debole e iil Figlio / Logos sembra coincidere con la sostanza divina debolmente articolata dal
punto di vista personale.
IL III SECOLO
Paolo di Samosata viene più volte processato nel periodo 264-268 per le sue affermazioni
cristologiche: cristologia dell’uomo completo (logos-anthropos = logos-uomo), che si unisce alla divinità.
Gli oppositori di Paolo di Samosata, in particolare il prebitero origeniano Malchione, condividono una
cristologia logos-sarx (logos-carne): il Logos si è incarnato in un corpo, quasi mescolandosi ad esso.
IL IV SECOLO
Durante la crisi ariana, il problema cristologico passa in secondo piano, in quanto campeggia la
questione trinitaria. Va segnalato che sia ariani (Ario, Asterio) che antiariani (Atanasio, poi Apollinare)
seguono lo schema logos-sarx. Apollinare porta alle estreme conseguenze questa posizione.
Nel fronte antiariano la posizione logos-anthropos rimane minoritaria. Essa è tuttavia rappresentata
per noi da un personaggio importante, Eustazio di Antiochia, condannato e deposto nel 327 dal fronte
filoariano. Tale cristologia sopravvive nei suoi seguaci (capeggiati dal presbitero Paolino) fino a riaffiorare
con forza nella seconda metà del IV e l’inizio del V secolo in ambiente antiocheno, grazie all’opera di due
grandi teologi ed esegeti, Diodoro di Tarso e Teodoro di Mopsuestia.
IL V SECOLO
Lo scontro avviene quando a Costantinopoli diventa patriarca un monaco antiocheno, Nestorio. Il suo
rifiuto, pubblicamente espresso, di definire Maria come Madre di Dio innesca una polemica di vaste
proporzioni in particolare con Cirillo di Alessandria, che avrà ripercussioni enormi nel cristianesimo del
Mediterraneo, provocando la nascita di chiese separate, non più in comunione.
La terminologia
I termini fondamentali con cui avremo a che fare sono i seguenti:
: senso individuale e
senso generico (ousia I e ousia II);
hypostasis: senso individuale e senso generico (raro);
,
physis: natura astratta (ambiente antiocheno, Occidente, vicino a ousia) o natura concreta (ambiente
alessandrino);
prosopon: aspetto esteriore in ambiente alessandrino, ciò che rende determinata
una physis per gli antiocheni.
Formula apollinarista:
mia physis tou theou logou
sesarkomene: una sola natura del Dio Verbo incarnata.
Definizione di Calcedonia
Concilium universale Chalcedonense anno 451 2,1,2.129-130 Ἑπόμενοι τοίνυν τοῖς ἁγίοις
πατράσιν ἕνα καὶ τὸν αὐτὸν ὁμολογεῖν υἱὸν τὸν κύριον ἡμῶν Ἰησοῦν Χριστὸν συμφώνως
ἅπαντες ἐκδιδάσκομεν͵ τέλειον τὸν αὐτὸν ἐν θεότητι καὶ τέλειον τὸν αὐτὸν ἐν ἀνθρωπότητι͵ θεὸν
ἀληθῶς καὶ ἄνθρωπον ἀληθῶς τὸν αὐτὸν ἐκ ψυχῆς λογικῆς καὶ σώματος͵ ὁμοούσιον τῶι πατρὶ
κατὰ τὴν θεότητα καὶ ὁμοούσιον ἡμῖν τὸν αὐτὸν κατὰ τὴν ἀνθρωπότητα͵ κατὰ πάντα ὅμοιον
ἡμῖν χωρὶς ἁμαρτίας͵ πρὸ αἰώνων μὲν ἐκ τοῦ πατρὸς γεννηθέντα κατὰ τὴν θεότητα͵ ἐπ΄ ἐσχάτων
δὲ τῶν ἡμερῶν τὸν αὐτὸν δι΄ ἡμᾶς καὶ διὰ τὴν ἡμετέραν σωτηρίαν ἐκ Μαρίας τῆς παρθένου τῆς
θεοτόκου κατὰ τὴν ἀνθρωπότητα͵ ἕνα καὶ τὸν αὐτὸν Χριστὸν υἱὸν κύριον μονογενῆ͵ ἐν δύο
φύσεσιν ἀσυγχύτως ἀτρέπτως ἀδιαιρέτως ἀχωρίστως γνωριζόμενον͵ οὐδαμοῦ τῆς τῶν φύσεων
διαφορᾶς ἀνηιρημένης διὰ τὴν ἕνωσιν͵ σωιζομένης δὲ μᾶλλον τῆς ἰδιότητος ἑκατέρας φύσεως καὶ
εἰς ἓν πρόσωπον καὶ μίαν ὑπόστασιν συντρεχούσης͵ οὐκ εἰς δύο πρόσωπα μεριζόμενον ἢ
διαιρούμενον͵ ἀλλ΄ ἕνα καὶ τὸν αὐτὸν υἱὸν μονογενῆ θεὸν λόγον κύριον Ἰησοῦν Χριστόν͵
καθάπερ ἄνωθεν οἱ προφῆται περὶ αὐτοῦ καὶ αὐτὸς ἡμᾶς Ἰησοῦς Χριστὸς ἐξεπαί δευσεν καὶ τὸ
τῶν πατέρων ἡμῖν παραδέδωκε σύμβολον.
Seguendo perciò i santi padri insegnamo a professare tutti concordemente un solo e stesso Figlio, il
signore nostro Gesù Cristo, lo stesso perfetto nella divinità e perfetto nella umanità, lo stesso veramente Dio
e veramente uomo, di anima razionale e corpo, consustanziale al Padre secondo la divinità e lo stesso
consustanziale a noi secondo l’umanità, in tutto simile a noi ad eccezione del peccato. Generato dal Padre
prima dei tempi secondo la divinità, negli ultimi giorni egli stesso per noi e per la nostra salvezza è nato da
Maria Vergine, la Madre di Dio, secondo l’umanità, un solo e lo stesso Cristo, Figlio, Signore, Unigenito,
che si fa conoscere in due nature senza confusione, senza mutamento, senza divisione, senza separazione.
Poiché assolutamente non è stata eliminata la differenza delle nature a causa dell’unione, ma invece sono
state preservate le proprietà dell’una e dell’altra natura e sono confluite in un solo prosopon e in una sola
ipostasi, non viene ripartito o diviso in due prosopa, ma uno solo e lo stesso è il Figlio e Unigenito, Dio
Logos, signore Gesù Cristo. Così ci hanno insegnato anticamente i profeti intorno a lui e poi lo stesso signore
Gesù Cristo, e il Simbolo dei padri ci ha trasmesso.
La teologia miafisita di Severo di Antiochia e di Filosseno di Mabbug
DIVENIRE SENZA CAMBIAMENTO DI DIO IL LOGOS (il primo termine è relativo all'essenza, il
secondo all'ipostasi).
1) Dio diviene senza cambiare perché esiste da sempre, senza essere mai divenuto. Questa
motivazione si radica nella convinzione di un'alterità radicale tra l'essere noi come creature e l'essere in sé di
Dio, unico a essere caratterizzato da eternità. Il Dio che diviene, diviene in modo diverso dalla creatura, che
a differenza di Dio passa dal nulla al qualcosa.
2) Dio diviene senza cambiamento perché diviene per noi e non per se stesso: il suo divenire non è
dunque una necessità intrinseca al suo essere, ma economica in ordine alla salvezza degli uomini. Dio non
diviene perché gli manca qualcosa, come invece accade alle creature.
3) Dio diviene senza cambiare perché diviene per volontà e non per natura, in quanto non ha nulla di
imperfetto.
QUADRO STORICO E CRONOLOGICO
399-401: Crisi origenista (Teofilo, Lunghi fratelli, Crisostomo)
Concilio di Efeso del 331: condanna di Nestorio; arresto di Cirillo di Alessandria e di Nestorio; esilio
di Nestorio e liberazione di Cirillo. L’appoggio di Roma nei confronti di Cirillo è decisivo nel trasformare un
concilio dall procedure piuttosto scorrette in un concilio ecumenico.
Unione del 433 tra Cirillo di Alessandria e Giovanni di Antiochia e suo influsso sulla definizione di
Calcedonia
438: Cirillo comincia ad attaccare anche le opere di Teodoro di Mopsuestia e Diodoro di Tarso.
Lettere a Succenso.
444: Morte di Cirillo
448: Predicazione del monaco Eutiche a Costantonopoli. Concilio contro di lui nel 449 indetto da
Flaviano, nuovo vescovo di Costantinopoli. Papa Leone scriver il Tomus ad Flavianum, in sostegno
dell’arcivescovo.
449: II concilio di Efeso, presideduto da Dioscoro di Alessandria: riabilitazione di Eutiche e
deposizione di flaviano di Costantinopoli.
450: Morte di Teodosio II. Marciano imperatore.
451: Convocazione del Concilio di Calcedonia
451-anni seguenti. Reazioni negative a Calcedonia in Egitto e a Gerusalemme (Palestina, dove il
vescovo Giovenale aveva cambiato più volte fronte teologico). Persino nella patria tradizionale del
diofisismo, Antiochia si afferma il miafisismo con Pietro di Fullone (dal 471), poi Filosseno di Mabbug,
Severo di Antiochia (vescovo tra il 512 e iil 518) e Giacomo Baradeo.
Il concilio è difeso da Marciano (che tuttavia non insiste sulla definizione di fede: tale tendenza è
ancora evidente nell’Henotikon di Zenone, 482); da Leone e Roma, a parte che per il 28 canone, dove si
afferma la giurisdizione di Costantinopoli.
Costantinopoli tende a difendere il concilio, a parte la fase in cui l’imperatore propone l’Henotikon
(482), sotto il vescovo Acacio (scisma acaciano), e una più breve fase sotto il vescovo Timoteo (511-518).
457: Inchiesta dell’imperatore Leone (successore di Marciano morto nel 457) sull’opinione episcopale
circa Calcedonia e Timote Eluro: sembra che la maggioranza sia a favore del concilio e contro l’elezione di
Timoteo. Interessante la distinzione su cui si insiste tra definizione dogmatica (Calcedonia) e simbolo di fede
(Nicea).
475: L’Imperatore Basilisco e il suo sostegno al miafisismo (l’Enciclica che condanna calcedonia e il
Tomo di Leone).
482: Zenone imperatore e Acacio vescovo di Costantinopoli: la politica dell’Henikon e il suo
fallimento. Rottura tra Felice III di Roma e Acacio: scisma che dura fino al 519, con Ormisda.
518: Con l’imperatore Giustino termina la politica dell’Henotikon e comincia la restaurazione di
Calcedonia.
518 e anni successivi: polemica tra Severo di Antiochia e Giuliano di Alicarnasso.
527-565 Giustiniano imperatore
Ricerca di unità con il monofisismo: neocalcedonismo (sostenuto da Giustiniano stesso).
Approvazione della formula dei monaci sciti: “Uno della Trinità è stato crocifisso”.
Fallimento della conferenza tra vescovi miafisiti e calcedonensi.
543: Decreto di Giustiniano contro gli origenisti.
553: Condanna nel II Concilio di Costantinopoli dell’origenismo (15 proposizioni di origene) e dei tre
capitoli: Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Cirro, Ibas di Edessa, diofisiti la cui condanna può mettere
d’accordo monofisiti e calcedonensi.