Architettura
dell’antica Grecia
Il teatro
Il teatro, per i Greci, era un
luogo importante per
manifestazioni collettive,
religiose, politiche, culturali e
di svago. Gli spettacoli
coincidevano con le grandi
festività in onore del dio
Dioniso, a cui partecipava la
totalità della cittadinanza.
Era costruito sempre a cielo
aperto, sul declivio di una
collina, per facilitare la
costruzione delle tribune che
consistevano, inizialmente, in
panche di legno , con uno
spazio piano davanti per le
rappresentazioni.
Dal quarto secolo a.C. la
struttura del teatro era
compiutamente definita,
come dimostra il teatro di
Epidauro nel
Peloponneso (foto
accanto)
con 14.000 posti,
costruito nel 350 a.C. da
Policlito il Giovane, con
una eccezionale acustica.
Il teatro di Epidauro è uno dei più perfetti del mondo greco e
anche il meglio conservato. E’ tutt’ora in uso per
rappresentazioni musicali e drammatiche, grazie all’eccellenza
della sua acustica. È inserito, assieme al famoso santuario ad
Asclepio attiguo, nell'elenco dei patrimoni dell'umanità
dell'UNESCO.
Struttura del teatro
I teatri greci non erano concepiti come strutture monumentali, ma esclusivamente
funzionali.
Il teatro greco consisteva nelle
seguenti parti:
•  orchestra L'area occupata dagli
attori, chiamata "orchestra", ossia
luogo delle danze, di forma
variamente trapezoidale /
semicircolare o circolare e del
diametro di ca. m. 20
•  cavea,(koilòn) una serie di gradoni
semicircolari appoggiati al terreno
per ospitare gli spettatori (la prima
fila è riservata ai preti e ai notabil).
•  skené, un edificio scenico che serviva
da fondale, di fronte alla cavea, dotata
di tre porte per le entrate in scena. Lo
spazio tra la rettangolare skené e
l’orchestra circolare si chiamava
“proskénion” (proscenio).
Il teatro di Dioniso, Acropoli di Atene (circa 338-326 a.C.)
Teatro greco di Siracusa
Teatro greco romano di Taormina
Le
rappresentazioni
teatrali
Dalle rappresentazioni, che come è stato detto erano legate strettamente alla
religione (le feste dionisiache), nasce la tragedia greca.
Tutta la popolazione assisteva agli spettacoli. Ogni attività lavorativa era
sospesa e la perdita della giornata lavorativa era risarcita ai cittadini più poveri
tramite un gettone di presenza, il theorikon. Queste celebrazioni, con sacrifici
e recitazioni, duravano dalla mattina alla sera, ma anche per più di un giorno.
Gli spettacoli, che includevano recitazione, musica, canto e danze, si
svolgevano di giorno. Gli attori, i cantanti e i ballerini usavano maschere per
rappresentare il carattere e il sentimento; i costumi erano standardizzati nel
colore e negli attributi a seconda del personaggio. Nel teatro greco si faceva
ampio uso di macchine sceniche.
LE PARTI
Gli attori
Questa professione era riservata esclusivamente ai maschi.
Il mestiere di "istrione", infatti, era tenuto in grandissima
considerazione e, quindi, ruoli preminenti non potevano
essere affidati se non a donne libere: ma queste vivevano
preminentemente in casa , né si faceva comunemente uso di
ragazzi per simulare le voci femminili (anche se brevi parti
infantili sono contemplate in più di una tragedia).
Protagonisti e "spalle"
Il ruolo del protagonista (in origine lo stesso autore della tragedia) era
preminente e secondo e terzo attore dovevano stare al loro posto; senza
contare gli innumerevoli personaggi muti, per lo più cittadini presenti sulla
scena come guardie di scorta, ancelle, giudici, …).
Il coro
Accanto agli attori c’era il coro, i cui componenti ("coreuti"; prima 12, poi 15;
vestiti con chitone o, se schiavi, con un farsetto), oltre a godere anch’essi di
stima pubblica, erano preparati da un istruttore (a volte lo stesso autore della
tragedia) e pagati dal "corego", un ricco ateniese disposto ad addossarsi il
peso della sponsorizzazione del dramma.
La tragedia
1
Pericle incoraggiò le rappresentazioni perché
avevano un alto valore educativo. Le tragedie
mettevano in scena un atto di violenza contro le leggi
divine e umane, che alla fine veniva sempre punito,
poiché era una scuola per il popolo, anche ai teti
(nulla tenenti) potevano assistere perché i due oboli
per l’ingresso venivano rimborsati dallo Stato.
2
3
I più grandi
tragediografi
greci sono :
1.Sofocle,
2.Eschilo,
3.Euripide.
La commedia
La commedia aveva quasi sempre carattere di satira e affrontava,
polemicamente, argomenti di attualità (vita politica, attività culturali, il
costume) con un linguaggio disinvolto e a volta anche scurrile.
Gli autori mettevano in ridicolo i personaggi reali, spesso potenti, con
libertà che solo la democrazia di Atene poteva permettere.
Il più alto esponente
della commedia greca
fu Aristofane, che
nelle sue commedie
non risparmiò il
governo e i suoi
rappresentanti
Funzioni sociali teatro
Atene
Atene, capitale della Grecia e capoluogo della provincia dell' Attica, è la culla della
civiltà occidentale e della democrazia.
Nei quartieri centrali della città sorge la collina dell'Acropoli (dal greco àkros,
"alto" e pòlis, "città"), la fortezza naturale su cui la gente si radunava in caso di
pericolo e dove sono concentrati i resti degli edifici sacri dell'età classica.
Fra i più importanti monumenti di tutti i tempi ricordiamo:
Ø  il Partenone,
Ø  l'Eretteo,
Ø  i Propilei,
Ø  il tempio di Atena Nike
A nord-ovest dell'Acropoli
si trova l’agorà, che presso
gli antichi ateniesi era la
piazza del mercato, delle
assemblee politiche e delle
prime rappresentazioni
teatrali.
Nelle vicinanze
dell’acropoli sorgeva il
teatro ( come si può vedere
nella figura sotto).
Atene
Atene, capitale della Grecia e capoluogo della provincia dell' Attica, è la culla della
civiltà occidentale e della democrazia.
Nei quartieri centrali della città sorge la collina dell'Acropoli (dal greco àkros,
"alto" e pòlis, "città"), la fortezza naturale su cui la gente si radunava in caso di
pericolo e dove sono concentrati i resti degli edifici sacri dell'età classica.
Fra i più importanti monumenti di tutti i tempi ricordiamo:
Ø  il Partenone,
Ø  l'Eretteo,
Ø  i Propilei,
Ø  il tempio di Atena Nike
A nord-ovest dell'Acropoli
si trova l’agorà, che presso
gli antichi ateniesi era la
piazza del mercato, delle
assemblee politiche e delle
prime rappresentazioni
teatrali.
Nelle vicinanze
dell’acropoli sorgeva il
teatro ( come si può vedere
nella figura sotto).
FONTI:
Giovanni Caselli - Le grandi civiltà del mondo antico – Ed. Giunti
Marco Migliardi - A scuola con PowerPoint 2002 - Loescher
http://it.wikipedia.org
Architettura dell’antica Grecia
www.selinunte.net
a cura diwww.panebianco3d.com
Diego Gioacchini
www.miti3000.it
Musique Grecque - Hassapikos.mp3
www.artemotore.com
web.tiscali.it
www.scuola.alto-adige.it
Propilei
Vi era anche un terzo tipo di colonna (al di
fuori dell’ acropoli di Atene):la colonna
corinzia
Entrata monumentale
formata da un portico a
colonne posto prima di
una porta. Il più
importante fu quello
costruito sull' Acropoli,
che costituisce l'unica
via di accesso alla
rocca sacra. Nei
Propilei di Atene si
realizza per la prima
volta la più elegante
combinazione tra
ordine dorico e ionico:
all'esterno il portico
presenta infatti sei
colonne doriche
coronate da un
frontone triangolare,
mentre la parte interna
è divisa in tre parti da
due fila di tre colonne
ioniche, che
sorreggevano un
soffitto a cassettoni. Ai
lati dei Prolilei furono
realizzate due sale, una
delle quali (quella
settentrionale), adibita
a Pinacoteca.
Acropoli
Il termine acropoli (dal greco àkros,
"alto" e polis, "città") indica la parte alta
di una città greca antica, fortificata per la
difesa e che solitamente sorgeva su
un'altura. In generale ospitava importanti
centri di culto. Il termine acropoli si usa
anche per indicare la collina rocciosa che
dominava Atene, e che fu riservata molto
presto ai santuari della città.
Tempio di Athena Nike
Dopo l'accordo stipulato tra
Atene e Sparta nel 421
durante la guerra del
Peloponneso (Pace di
Nicia), fu costruito a lato dei
Propilei, un tempio in onore
di Atena (protettrice della
città) vittoriosa (nike, in
greco, significa "vittoria").
Il tempio, piccolo e raffinato,
è un vero capolavoro
dell'arte ionico-attica e
dominava dalla sua
posizione l'intero paesaggio
ateniese come simbolo della
città vittoriosa.
Eretteo
L'eretteo è un tempio ionico con due celle interne dove venivano conservate le
memorie sacre della città di Atene, l'ulivo di Atena e la tomba di Cecrope, mitico re
attico.
Le statue sono delle copie, quelle originali si trovano nel museo dell'Acropoli.
Partenone
Il Partenone (in greco
"tempio delle vergini") si
trova da quasi 2.500 anni
sull'Acropoli di Atene. E’ un
tempio dorico con elementi
ionici, dedicato alla dea
Athèna Parthènos, protettrice
della città.
Deriva il suo nome da una
sala, detta il partenone
perché durante le feste
panatenee vi dimoravano le
vergini (panatenoi) che
avevano il compito di servire
la dea. . Costruito tutto in marmo, era dipinto di rosso e blu e aveva le pareti
esterne decorate con sculture; all'interno c'era un'enorme statua di
Atena in oro e avorio, opera dello scultore Fidia. Con il passare del
tempo le sue colonne hanno perso la loro colorazione originale fino a
diventare bianche .
E’ un'opera maestosa ed elegante, formata da 17 colonne sui lati lunghi
e da 8 su quelli corti.
Fidia, copia in formato
ridotto dell’Athena
Parthenos
Le "pàrodoi"
Passaggi laterali, spesso
lievemente inclinati, arricchiti da
statue e dediche votive. Da quella
di destra, per convenzione,
entravano i personaggi provenienti
dalla città, dall’altra di sinistra
quelli che giungevano dalla
campagna.
Proscenio
Era situato sullo sfondo, sorta di
portico che serviva da scenario, ed una
scena (skéné), costruzione dalla
triplice funzione di scenario, quinte e
magazzino.
I parasceni
Due strutture laterali, dette
paraskhnia ("parasceni"),
definivano con maggior
compiutezza l'edificio di fondo, in
cui si aprivano le porte, tre
normalmente, a indicare vicine o
lontane provenienze.
ABACO
CAPITELLO
FUSTO
ordine ionico: il fusto della
colonna presenta scanalature a
spigoli smussati; è più alto e
sottile di quello dell'ordine
dorico; poggia su di un
basamento che lo isola dallo
stilobate. Il capitello è costituito
da due volute, sormontate da un
sottile abaco. Sull'architrave il
fregio è costituito da un
bassorilievo che si sviluppa
senza interruzioni e che si
presta particolarmente per una
narrazione continua.
ABACO
ECHINO
FUSTO
ordine dorico: il fusto della colonna
presenta scanalature a spigoli vivi e poggia
direttamente sullo stilobate. Il capitello è
costituito da un semplice rigonfiamento
(echino) sormontato da una spessa lastra a
base quadrata (abaco). Sull'architrave è
posta una fascia decorativa (fregio),
composta da elementi scanalati (triglifi),
alternati a lastre con bassorilievi (metope).
La netta separazione fra un metopa e l'altra
favorisce la rappresentazione di episodi
staccati l'uno dall'altro.
Ruderi
dell’agor
à di Atene
Scena di vita quotidiana
nell’agorà di Atene
CARIATIDI
SCRANNI DEL TEATRO DI DIONISIO
RISERVATI AI NOBILI
particolari
ABACO
L’elemento a tronco di cono (kalathos) è
rivestito di due ordini di otto foglie di
acanto, delle quali le otto superiori sono
sormontate da caulicoli, che reggono un
calice da cui fuoriescono volute di
raccordo tra l’abaco ed il motivo
decorativo centrale. L’abaco presenta i
lati concavi in corrispondenza degli
angoli aggettanti del capitello.