Journal of Astronomic Bullshits, Vol. 978, No. 18, pp. 1-31
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Tentar non nuoce: applicando l’equazione di Drake alla possibilità di trovare l’amore in
Italia
Galileo De Grandis* (Università di Pisa)
Abstract – Questo articolo investiga la natura del sentimento amoroso, cercando di dimostrare che ogni
possibilità di incontro casuale può essere interpretato ragionevolmente come segno di benevolenza delle
stelle.
JEL classification: V5 R13 N9 C1
Keywords : Why not, random encounters, galaxy, happy end
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L’equazione di Drake è usata per stimare
il numero di civiltà evolute che potrebbe
esistere nella nostra galassia. Il dottor
Frank Drake sviluppò questa equazione
nel 1961 all’Osservatorio Nazionale di
radio-astronomia, che ha sede a Green
Bank, in West Virginia. L’equazione è
generalmente specificata come segue:
G
R
n f
T
v
f
i
f
c
L
(1)
Dove
G = numero di civiltà capaci di
comunicazione interstellare
R = tasso di formazione di stelle simili al
Sole in grado di supportare sistemi vitali
nT = numero medio per sistema
planetario di corpi celesti simili alla Terra
f = frazione di pianeti simili alla Terra
f
i
= frazione di pianeti in cui sono
presenti forme di vita intelligenti
f = frazione di pianeti con
c
vite
intelligenti e capaci di comunicazione
interstellare1
L = periodo di tempo di sopravvivenza
di queste civiltà comunicatrici
Stimando questa equazione, il professor
Drake concluse probabilisticamente che
potrebbero esistere nella sola Via Lattea
almeno 10000 civiltà in grado di
effettuare comunicazioni interstellari e
che soddisfano le condizioni richieste.
Gli astronomi, dal canto loro, valutano
esistere, nella sola Via Lattea, un numero
compreso tra 200 e 400 miliardi di stelle.
Per comodità, assumiamo che il numero
sia 300 miliardi.
v
in grado di offrire condizioni vitali per
qualunque tipo di essere
1
Si considerano tali quei pianeti che hanno sviluppato
strumenti tecnologici Berlusconi-driven come radio o
TV
Questo genera un valore, per la
probabilità che una stella, scelta a caso,
supporti vita intelligente e sia in grado di
effettuare comunicazioni intragalattiche,
pari a 3.333 e-08, cioè 0.00000003%.
Un modo più semplice di interpretare tale
coefficiente è di considerarlo come la
possibilità che si verifichino le condizioni
necessarie perché si sviluppino forme di
vita aliena. Si tratta, invero, di un valore
molto basso, quantunque ci si trovi di
fronte in ogni caso ad un numero
positivo2. Vale la pena, inoltre, ricordare
che tale metodo di calcolo è quasi
universalmente accettato dagli astronomi.
L’idea, infine, che esistano almeno 10.000
civiltà in grado di comunicare con noi è
davvero molto eccitante.
Questo breve articolo applica la
metodologia appena descritta al calcolo
di un’altra cosa che può essere rara come
le civiltà aliene: il vero amore. In che
senso l’equazione di Drake potrebbe
tornare utile ai fini di individuare,
empiricamente, una strategia atta a
quantificare la probabilità di trovare il
vero amore?
Si tratta, forse, di una questione
scientificamente meno entusiasmante
della precedente, ma molto più cogente e
di sostanziale importanza da un punto di
vista strettamente personale (n.d.a.).
I parametri sono ridefiniti come segue
(valori in parentesi):
Chiunque
potrebbe
evidentemente
sostituire donne con uomini ma,
nonostante io sia sensibile alla bellezza
maschile e piuttosto avvezzo al suo
riconoscimento (vedi per esempio Bova e
Pitt, 2008), sono un maschio eterosessuale
e come tale ragionerò ai fini della
presente pubblicazione.
R= tasso di crescita della popolazione in
Italia
Si parla di circa 290500 persone per l’anno
20094
f
d
= frazione di donne sul totale della
popolazione italiana
Con
riferimento
all’informazione
statistica più recente disponibile, la
percentuale di donne sul totale della
popolazione è del 51.5%.
f
L
= percentuale di donne in Italia che
risiedono
milanese
nell’area
metropolitana
Essendo,
il
sottoscritto,
persona
notoriamente pigra e non particolarmente
usa a viaggi intra-regionali, e avendo il
domicilio, inoltre, in Lombardia per
ragioni di lavoro, concentrerò l’attenzione
sull’area sopra citata. (18.6%).
f
F = numero di fidanzate potenziali3
dEtà
=
frazione
di
donne
nell’area
milanese che appartengono ad una
classe d’età specifica
2
Vedi “Ma allora una possibilità esiste!” da Scemo +
Scemo, con J.Carrey (1994)
3
Si utilizza il genere femminile solo in quanto l’autore
è di sesso maschile e, come specificato
successivamente, eterosessuale. Ovviamente il
medesimo approccio vale anche per le donne
eventualmente interessate a questo metodo di stima
Il prossimo maggio compirò 32 anni5.
Con una certa preferenza a trovare una
4
Vedi ISTAT
donna vicina alla mia età, sono comunque
tollerante nella definizione di un range
circostanziato.
Da un lato, il desiderio è quello di non
sentirmi eccessivamente vecchio di fronte
ad una ragazza sui 20 anni di età, non
essendo più sostenibile da parte mia uno
stile di vita eccessivamente giovane e
libertino, il che mi porta alle ore 2
antimeridiane a pensare sistematicamente
alle coperte e al letto più che all’ultimo
singolo di Valerio Scanu.
D’altro canto, non desidero neppure
cadere preda di una vorace strega
ottuagenaria, che tenti di sedurmi con
aneddoti sull’Italia fascista. Per comodità,
dunque, assumeremo l’ambito di ricerca
concentrato tra le donne in età compresa
tra i 21 e i 39 anni di età, includendo gli
estremi (29,8%).
f
dUniversità
= frazione di donne nell’area
milanese di età appropriata e con
educazione universitaria
Nonostante
trascorsi
di
carattere
accademico, non desidero passare per un
elitista o, peggio, un discriminatore.
Vorrei ciò nonostante individuare una
ragazza in possesso di laurea. Si tratta per
lo più della possibilità di condividere
argomenti di conversazione, sia in ambito
lavorativo, sia per quanto concerne
poesia e letteratura. Sono consapevole
dell’esistenza di molte persone non
laureate di grande intelligenza e spessore
culturale, per cui mi auguro che l’articolo
non sia oggetto di moti di indignazione a
questo riguardo. Semplicemente, ognuno
ha le sue preferenze e queste sono le mie.
Se qualcuno desiderasse una velina,
meglio rivolgersi all’attuale premier e,
probabilmente, si otterrà anche una
candidatura per le prossime elezioni
amministrative. (19.1%).
f = frazione di donne con titolo
B
universitario,
di
età
appropriata,
residenti nell’hinterland milanese e che
io trovo fisicamente attraenti
L’attrazione fisica, si sa, è importante. È il
primo fattore che guida il corteggiamento
e una componente fondamentale anche
per la qualità dei rapporti sessuali. Si noti
in questa sede che la mia potenziale
ragazza non deve essere considerata
attraente da qualcun altro. È importante,
piuttosto, che sia io a trovarla
affascinante. Non si tratta, in verità, di un
parametro particolarmente difficile da
stimare, nel mio caso. L’evidenza
empirica mostra con sufficiente regolarità
quanto l’autore sia regolarmente affetto
da una sindrome di Ormonella6 cronica. È
dunque credibile ipotizzare un valore del
parametro pari al 10%. (10%).
L= lunghezza di tempo, in anni, della
mia età, per verificare la possibilità di
un incontro fortuito con essere umano di
sesso femminile
“Oh Dio dei Cristiani!” (Mt 12, 3) ho 31
anni!!!!
Possiamo semplificare la specificazione di
cui sopra riconoscendo che il numero di
persone che ha vissuto finora in Italia sia
in qualche modo legato al tasso di crescita
della
popolazione
dalla
relazione
seguente:
5
Fenomeno per altro accompagnato dai primi segnali
di biancore sulla mia barba incolta
6
Ormonis scalpitans
T
R(t )dt (2)
N
0
Dove t è il tempo in cui hanno vissuto gli
Italiani. Se assumiamo R più o meno
costante nel tempo t, allora ne consegue
che N = R X T. Se tale semplificazione è
notoriamente considerata valida ai fini
del calcolo dell’equazione di Drake, non
si
presenta
come
una
strategia
particolarmente efficiente per i nostri fini.
Noi utilizzeremo, invece, la popolazione
in Italia al 2009, indicandola con N*, dove
N*= 60.275.846.
Con questa specificazione, possiamo
riscrivere l’equazione di Drake come
segue:
F
N
f
d
f
L
f
dEtà
f
Università
f
B
(3)
Se sostituiamo i valori sopra descritti,
otteniamo
F= 60.275.846 x 0.515 x 0.186 x 0.298 x
0.191 x 0.1
F = 32863
Ciò significa che ci sono 32.863 donne
nell’area dell’hinterland milanese che
soddisfano i criteri sopra elencati. Per
quantificare in termini percentuali, si
tratta dello 0.000545% della popolazione
italiana e dello 0.003% della popolazione
dell’hinterland milanese, il che appare a
prima vista come un dato scoraggiante.
Il tutto, ovviamente, senza considerare la
frazione di donne che troverà me
attraente7, la frazione di tali donne che sia
anche single8 e, trattandosi forse della
cosa più importante, la frazione di queste
donne
con
cui
potrei
andare
effettivamente d’accordo. Includendo
tutti i fattori, il numero prima stimato si
ridurrebbe sensibilmente.
Una stima molto approssimativa, che
cerchi appunto di tenere in conto dei
nuovi elementi9, porta ad un valore finale
di F pari a 85.
È corretto. Ci sono 85 donne nell’area
metropolitana milanese con cui potrei
avere
una
relazione
sentimentale
meravigliosa.
Dunque, in un’uscita casuale per le strade
di Milano, c’è uno 0.0000072% di
probabilità di incontrare l’anima gemella
che, in ogni caso, è un valore più alto
della probabilità che ci sia vita sugli altri
pianeti della galassia.
Ovviamente, il lettore può interpretare
tali risultati come meglio crede, aprendosi
sia ad una lettura catastrofica, sia ad una
visione più ottimista.
Il punto, tuttavia, è: non vale forse la
pena, ogni qualvolta si individui una
persona che faccia tintinnare l’universo,
azzardare un approccio o cercare di
stabilire un contatto umano con lei/lui?
L’effetto farfalla, almeno nella pancia,
induce alla prudenza, ma evidenzia la
concreta possibilità che un battito di ciglia
a San Donato scateni un terremoto in
Brasile.
9
7
Desolantemente bassa
8
Decrescente con l’età
Assumiamo che 1 su 20 donne mi trovi attraente, che
la metà di esse sia single e che con una su 10 vada
d’accordo