Karate: dalla
fisiologia all’età
evolutiva
Nove, 12.6.2016
Matteo Saoncella
Come sono fatti i muscoli? A cosa servono?
Muscolo
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Fasci muscolari (fascicoli)
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Fibre muscolari
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Miofibrille
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Sarcomeri
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Microfilamenti
Il muscolo è un motore che traziona
delle leve ossee.
Struttura del muscolo
Il sarcomero:
• Unità che si ripete lungo la fibra
• Bande chiare e bande scure
• Filamenti spessi (miosina) e sottili (actina)
Meccanismo di contrazione
La contrazione muscolare
Unità motoria
• È l’insieme delle fibre muscolari dello
stesso tipo che vengono innervate da
un α-motoneurone spinale
• Sono deputate al creare tensione e a
dare uno stimolo elettrico alla
muscolatura
• La contrazione avviene secondo il
principio del “Tutto o del niente”,
grazie alla modulazione della
quantità di UM che chiamiamo in
causa (principio di Henneman)
Tipologia delle fibre muscolari
Classificazione delle fibre muscolari
Fusi neuromuscolari
• Sono dei particolari recettori
meccanici che si trovano
all'interno dei muscoli striati
del corpo umano, disposti in
parallelo e strettamente
connessi con le fibre del
muscolo in cui si trovano.
• Misurano le variazioni di
lunghezza del muscolo e
preservano
il
tono
muscolare
Riflesso miotatico
(Riflesso da stiramento)
• Lo stimolo è rappresentato dal rapido allungamento del muscolo.
• Lo stiramento provoca una deformazione delle fibre intrafusali e delle
terminazioni afferenti ad esse associate dalle quali partono gli impulsi che
tramite sinapsi attivano il motoneurone alfa che innerva il muscolo stesso e ciò
ne provoca la contrazione.
Organi tendinei del Golgi
• Sono dei recettori localizzati
a livello della giunzione tra i
tendini e le fibre muscolari.
• Misurano le variazioni di
tensione del muscolo.
Riflesso miotatico inverso
L'attivazione dell'organo tendineo del Golgi eccita degli interneuroni inibitori nel
midollo spinale, che a loro volta inibiscono i motoneuroni alfa che innervano il
muscolo, quindi la contrazione muscolare diminuisce o cessa.
Substrati energetici e meccanismi di
produzione dell’energia
• L’ATP (adenosintrifosfato) è la molecola energetica di base, in cui l’adenosina (adenina + ribosio) si lega con
legami ad alta energia con tre gruppi fosfato inorganico.
• Poiché all’interno della cellula non sono presenti grandi depositi di ATP, occorre formarne di nuovo in
continuo attraverso i processi di ri-sintesi.
• L’ATP, combinandosi con l’acqua, per azione dell’enzima ATP-asi si trasforma in ADP (adenosindifosfato),
liberando una molecola di fosfato inorganico e una grande quantità di energia. L’ADP deve essere ritrasformato in ATP attraverso un processo di fosforilazione, che per compiersi necessita di un’adeguata
quantità di energia, fornita attraverso tre differenti meccanismi.
Il metabolismo energetico muscolare
L’energia necessaria per la contrazione del
muscolo è fornita dall’ATP che la rende
disponibile attraverso la reazione
I sistemi energetici dell’organismo
producono, attraverso meccanismi
differenti, l’energia necessaria a
ripristinare in modo continuo i
depositi di ATP:
ATP ↔ ADP + P + ENERGIA
1.
Il sistema ATP-PCr (Meccanismo
anaerobico alattacido)
2.
Il sistema glicolitico (Meccanismo
anaerobico lattacido)
3.
Il sistema ossidativo (Meccanismo
aerobico)
Il sistema ATP-PCr
(Meccanismo anaerobico alattacido)
Il meccanismo Anaerobico Alattacido si avvale dell’utilizzazione di ATP disponibile e quello
ottenibile grazie alla trasformazione della fosfo-creatina (PCr) in creatina. Questa reazione è
facilitata dall’enzima creatinchinasi, e consente di liberare una quantità di energia adeguata a
riformare una molecola di ATP a partire da ADP + Pi
Il sistema glicolitico
(Meccanismo anaerobico lattacido)
Il meccanismo Anaerobico lattacido trasforma
in maniera rapida il glucosio ed il glicogeno
muscolari senza utilizzare ossigeno (glicolisi
anaerobica), arrivando alla formazione di
acido lattico come prodotto finale.
Il sistema Ossidativo
(Meccanismo aerobico)
• L’organismo si avvale del sistema ossidativo
(meccanismo aerobico di produzione dell’energia) in
presenza di quantità adeguate di Ossigeno (O2),
utilizzando come substrati energetici glicogeno,
grassi, e in piccola percentuale anche proteine.
• Pur possedendo una minor potenza ed un certo
tempo di latenza, questo meccanismo ha una
capacità potenzialmente infinita di produrre energia
(ATP), limitata solo dalla disponibilità di substrati e
dall’apporto di O2.
• Il meccanismo ossidativo è il metodo principale di
produzione energetica nelle attività di lunga durata.
Meccanismi energetici
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•
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•
Sistema anaerobico alattacido: da 0 a 10/15’’
Sistema anerobico lattacido: da 10/20’’ a 70/80’’
Sistema aerobico: da 10’’ a > 3’
I 3 sistemi sono connessi tra loro: non esiste un
movimento che non faccia partire allo stesso
tempo la PC e il consumo di O2, è l’intensità del
coinvolgimento che è diversa ma tutti i
meccanismi partono insieme
Capacità motorie
(classificazione di Blume)
Capacità coordinative generali
• Capacità di apprendimento motorio: capacità del soggetto di
apprendere nuovi gesti; consiste
nell’assimilazione e
nell’acquisizione
di movimenti o di parti di movimenti,
precedentemente non posseduti, che devono essere
immediatamente stabilizzati
•
• Capacità di controllo motorio: capacità che consente di controllare
nello spazio e nel tempo movimenti semplici o azioni complesse e
raggiungere esattamente il risultato programmato nel movimento;
si sviluppa aumentando le difficoltà di esecuzione sul piano
spaziale e temporale
•
•
•
•
Cosa fare: anticipazione dell’obbiettivo
Come farlo: scelta del programma motorio
Previsione del risultato: immagine mentale
Esecuzione del gesto: risultato reale
• Capacità di trasformazione: capacità di cambiare, trasformare, e
adattare il programma motorio alla modificazione improvvisa
dell’ambiente e della situazione o delle condizioni esterne per cui il
risultato del movimento non cambia o cambia solo di poco
•
Velocità e adeguatezza con cui si adatta il
movimento in base alla situazione
Si sviluppa esercitando automatismi
Trova la sua massima espressione negli
sport di combattimento
•
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•
•
Coordinazione grezza: stadio
della
comprensione del compito motorio
Coordinazione fine: consolidamento degli
schemi motori posturali
Disponibilità variabile: stabilizzare e
ampliare la combinazione di abilità
motorie
Capacità coordinative speciali
ORIENTAMENTO
gestire la posizione e
il movimento del corpo
nello spazio
DIFFERENZIAZIONE
CINESTESICA
consapevolezza del proprio corpo
ACCOPPIAMENTO e
COMBINAZIONE di
schemi motori
(corsa + salto)
TRASFORMAZIONE
riorganizzare un
movimento già in attuazione
EQUILIBRIO
mantenere il corpo
in postura d’equilibrio
RITMO
organizzare cronologicamente
le contrazioni muscolari
REAZIONE
reagire a stimoli
eseguendo azioni motorie
adeguate
Capacità condizionali
• Velocità: La capacità di raggiungere la massima velocità di reazione e
movimento possibile, sulla base di processi cognitivi, di sforzi massimi
di volontà e della funzionalità del sistema neuro-muscolare
• Resistenza: capacità dell’organismo di protrarre uno sforzo fisico il più
a lungo possibile
• Forza: è quella capacità posseduta dal muscolo di sviluppare tensione
e che permette di vincere una resistenza esterna o di opporvisi
Cosa dice la letteratura?
Modello prestativo
• Gli sport da combattimento sono ibridi: combinazione di abilità
neuromuscolari e metaboliche, forza, potenza, capacità anaerobica e
aerobica, forza resistente
• La forza esige qualità! E perché è così importante?
• La forza è un’abilità al pari della tecnica specifica e come tale va
appresa  reclutamento e coordinazione
• Saper gestire le proprie forze: essere efficiente ancora prima che
efficace
• Corretta gestione delle proprie riserve energetica  sfera psicofisica
• Meglio l’allenamento aerobico o anaerobico? Soglia anaerobica!
Definizioni di forza
• Forza massima: è la forza più elevata
che il sistema neuro-muscolare riesce
ad esprimere con una contrazione
volontaria, solitamente si esprime
come 1rm
• Forza dinamica massima: è la forza
necessaria per vincere dei carichi sotto
massimali, in presenza di movimento
• Forza esplosiva: è la capacità di vincere
resistenze elevate con alta velocità
esecutiva
• Forza reattiva: modalità che sfrutta al
massimo gli effetti del ciclo stiramentoaccorciamento per produrre forza
Fattori determinanti la forza
• Il diametro trasverso dei muscoli
• La lunghezza iniziale del muscolo
• Il numero di unità motorie (size
principle)
• Il numero di fibre rapide
• La capacità di reclutamento
delle unità motorie
• La coordinazione muscolare
• Fattori legati allo stiramento
Quale metodologia?
Più forza quando??
• Reclutiamo e sincronizziamo più
UM, reclutamento spaziale e
temporale
• Aumenta la frequenza dello
stimolo
• Reclutiamo (secondo la legge di
Henneman) fibre di Tipo I, Tipo
IIa e IIb, in base all’intensità
dello stimolo
• Eccezione nei movimenti balistici
L’età evolutiva è…
Il periodo compreso tra la nascita e i
20 anni circa. Viene diviso in tre fasi
principali: la prima dalla nascita ai
sei anni; la seconda dai sette ai
tredici o quattordici anni; la terza dai
quattordici ai venti anni, tenendo
conto che dalla seconda alla terza
fase si inserisce un periodo che ha
tali caratteristiche che può essere
ritenuto una fase
Capacità motorie
Rapidità e allenamento
• La rapidità deve essere stimolata nei bambini il più
presto possibile. Lo sviluppo è veloce e si hanno
incrementi elevati fino a 10-11 anni, poi vi è una
diminuzione
graduale. La rapidità di reazione
raggiunge un buon livello dopo i 10 anni
• Vi è un primo incremento a 7/9 anni ed un secondo
definitivo dagli 11 ai 13 anni. Le significative
differenze che si possono osservare tra i diversi
individui dipendono soprattutto dalla mobilità dei
processi nervosi.
Forza e allenamento
• Con gli alunni della scuola primaria
l’unico lavoro idoneo è quello incentrato
sullo sviluppo della forza rapida e
dunque strettamente connesso a
quanto trattato in riferimento alla
rapidità.
• Per forza rapida si intende la capacità di
produrre forza da elevata a massima nel
più breve tempo possibile con ampiezza
ottimale. Proprio nella fascia d’età della
scuola primaria si presentano le minori
difficoltà per formare o favorire il
naturale sviluppo della forza rapida
Evoluzione della forza durante la crescita
Resistenza e allenamento
• Fino a 8 anni può essere intesa come la capacità
di rimanere attivi per tutta la durata dell’attività
• Nella fascia 9-11 anni la resistenza può essere
vista come attività per il ritmo e l’andatura di
corsa. Non deve ancora essere inserita tra le
capacità da sviluppare in modo sistematico, ma è
bene dare gli stimoli in questa direzione e
abituare gli alunni a sopportare le sensazioni di
fatica, che a causa della sedentarietà interviene
in molti bambini molto presto
• Dagli 11 anni può entrare a far parte degli
obiettivi specifici di una preparazione
Capacità motorie e allenamento
NO specializzazione precoce
Vantaggi:
• Aumento immediato dei risultati
• Prestazioni superiori alla media in età giovanile
Svantaggi:
• Diminuzione rapida delle prestazioni coordinative (dovuto al continuo
cambiamento dei parametri antropometrici determinato dalla crescita)
• Prestazioni massime assolute personali più basse
• Restringimento della zona allenante (con conseguente maggior difficoltà
nell’aumentare le prestazioni assolute)
• Minor versatilità tecnico tattica (per via dell’educazione motoria di base appresa
in modo unilaterale)
GRAZIE DELL’ATTENZIONE!