PETASITES ALBUS NOME SCIENTIFICO PETASITES ALBUS NOME COMUNE FARFARACCIO BIANCO FAMIGLIA ASTERACEAE GENERE HABITAT PETASITES DESCRIZIONE CURIOSITA’ ETIMOLOGIA LIMITI ALTITUDINALI ANTESI Prati e boschi, vellecole umide e fresche, radure nella zona delle faggete (o latifoglie in genere) o in prossimità di rigagnoli e fossati, schiarite boschive, ghiaioni e megaforbieti montani popolati da felci. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere un po' umido. Aspetto: Pianta erbacea perenne, rustica, con sottile rizoma biancastro strisciante e numerosi capolini bianchi. E’ alta normalmente 10 – 40 cm ma può raggiungere gli 80 cm durante la fruttificazione. Fusti eretti a sezione rotonda, cavi, semplici, di colore bianco verdastro. Le foglie basali compaiono dopo la fioritura. Fiori: Sono zigomorfi, formati cioè da 4 verticilli: calice, corolla, androceo e gineceo e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Il colore è bianco con sfumature giallastre. I sepali sono ridotti ad una coroncina di squame. Gli stami sono 5 con dei filamenti liberi. Le antere, ottuse alla base, sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo unico e articolato con uno stimma filiforme, pubescente e sporgente dal tubo corollino. I capolini, di colore bianco giallastro, sono peduncolati. Nelle piante femminili sono riuniti in larghe infiorescenze a pannocchia, mentre in quelle maschili sono meno numerosi e riuniti in infiorescenze racemose. Frutti: E’ sub-cilindrico con superficie solcata (5 – 10 coste) e glabra. All'apice è presente un pappo biancastro formato da diversi peli lunghi (da 60 a 100), molli e denticolati. Foglie: Le basali, che compaiono dopo i fiori, hanno un lungo picciolo, con lamina arrotondata e cordata alla base e margine doppiamente dentato. Sono bianco-tomentose nella pagina inferiore e presentano delle nervature ben evidenti. Il picciolo, lievemente scanalato, dapprima è tomentoso poi diviene glabro. Le foglie cauline, di colore verde-giallastro, sono sessili e abbraccianti il caule. La forma è lanceolata con un debole ripiegamento all'apice e rimpiccioliscono verso l'infiorescenza (in questa zona sono quasi squamiformi). Fusto: La parte ipogea, o sotterranea, consiste in un rizoma sottile, biancastro e strisciante con diametro di circa 1 cm. I fusti aerei sono grossi e tubolosi (cavi), di colore bianco-verdastro. Il portamento è eretto e non sono ramificati. Radici: Le radici sono secondarie da rizoma Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, un fusto sotterraneo dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei (riproduzione vegetativa). Queste piante si possono riprodurre anche a mezzo seme. In certe zone i piccioli delle foglie, se carnosi e teneri, sono cotti e utilizzati similmente ai carciofi. Sembra sia stato Dioscoride Pedanio, medico, botanico e farmacista greco antico, che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, a nominare per primo queste piante col nome di Petasites, riferendosi alle grandi foglie simili al petàsos un cappello a grandi falde usato dai viaggiatori del suo tempo. Inoltre, in passato, le foglie venivano usate per coprire il capo dei fanciulli affetti da tigna nella convinzione che ciò servisse a farli guarire. Il nome specifico (Albus) fa riferimento alla colorazione dei fiori. 500 m GEN 1000 m FEB MAR 1500 m APR 2000 m MAG 1 GIU 2500 m LUG 3000 m AGO SET 3500 m OTT 4000 m NOV DIC PETASITES ALBUS PETASITES ALBUS - Fiore PETASITES ALBUS - Portamento PETASITES ALBUS – Fiori con pappo PETASITES ALBUS - Foglie PETASITES ALBUS - Fusto ipogeo MILIES - MONTE ZOGO - 06-05-2007 2 PETASITES ALBUS PETASITES ALBUS PETASITES ALBUS www.lasoldanella.org 3 255-255-255