Microsoft PowerPoint - abilit\340 visuo-spaziali e

Abilità visuo-spaziali, visuopercettive e l’apprendimento
21 marzo 2007
Martina Cambiano
Terapista neuro-psicomotricità
La formazione del TNPEE
Il terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva:
evolutiva
• Laurea breve presso facoltà di Medicina e Chirurgia
• Approccio interattivo – cognitivista (basi cognitiviste e
neuropsicologiche inserite nel contesto spazio/relazione)
(Ajuriaguerra, Naville, Bucher, Picq, Vayer, Le Bouchl)
• Inserito nel piano SSN come figura professionale
appartenente alla Classe Riabilitativa specifica dell’età
evolutiva
• Utilizza l’esame psicomotorio e l’osservazione del
comportamento spontaneo
Lo psicomotricista invece:
• Scuola privata non riconosciuta dal SSN
• Approccio relazionale (riferimenti psicodinamici)
(Aucouturier, Lapierre)
Profilo Professionale TNPEE
• Adatta gli interventi terapeutici alle peculiari
caratteristiche dei
pazienti in età evolutiva con quadri clinici multiformi che si
modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti.
• Attua interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi
percettivo –
motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di
interazione del bambino fin dalla nascita.
• Svolge attività terapeutica per le disabilità
neuropsicomotorie,
psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva
utilizzando
tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di
sviluppo.
…profilo professionale TNPEE
• Attua procedure di valutazione
dell’interrelazione tra funzioni affettive,
funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni
singolo disturbo neurologico,
neuropsicologico e psicopatologico dell’E.E
• Elabora e realizza il programma terapeutico
che utilizza schemi e progetti neuromotori
come atti mentali e come strumenti cognitivi e
meta cognitivi; utilizza altresì la dinamica
corporea come integrazione delle funzioni
mentali e delle relazioni interpersonali.
Il TNPEE si occupa di….
Disturbi specifici dello
sviluppo
Disturbi
neuropsicologici –
DSA/SNV
Ritardo mentale
Disabilità neuromotorie –PCI-
ADHD-Disturbi della
condotta e del
comportamento
Disturbi Pervasivi
dello Sviluppo DGS-
Disturbi neuropsicologici: DSA
Valutazione e trattamento degli aspetti della:
-
Abilità visuospaziali
Abilità visuopercettive ossia come vede il bambino
Funzioni oculomotorie di base (fissazione, inseguimento,
arrampicamento)
Ab. visuopercettive (ad es: ricerca / riconoscimento di elementi
in immagini più complesse, appaiamento di immagini, …)
- Disgrafia
Deficit visuospaziali: cause
Entrambi sono spesso associate ai DSA e
spesso eziologia dei Disturbi Aspecifici
Sindrome non
verbale
Deficit specifico
visivo
Deficit visuospaziali
Sindrome non verbale
Deficit visuospaziali
I deficit visuospaziali si possono definire come
disordini che determinano un'erronea stima degli
aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano il
rapporto tra la persona e l'oggetto, le relazioni
stesse fra diversi oggetti e l'orientamento degli
stimoli, associata ad una corrispondente caduta
nelle capacità di memoria e di pensiero spaziale
(Benton, 1985).
Un deficit di tipo visuospaziale può produrre
difficoltà di apprendimento
• Analogia tra QI verbale (abilità linguistiche) e QI
di performance (abilità spaziali-meccanichepratiche:riguardano la destrezza nel manipolare le
immagini, sintesi visuopercettiva e coordinazione
visuomotoria)
abilità di un soggetto nella modalità visiva
(Padovani, 1993)
LA MEMORIA DI LAVORO
ESECUTIVO
CENTRALE
CICLO
FONOLOGICO
TACCUINO VISUOSPAZIALE
DIFFICOLTA’ VISUO-SPAZIALI
Disturbo non verbale= disturbo caratterizzato da
abilità non verbali deficitarie (es. calcolo, orientamento spaziale)
CARATTERISTICHE
DISCREPANZA tra QI verbale e QI di performance
a. Capacità della MLVS deficitaria
b. Erronea stima delle relazioni spaziali tra gli oggetti
in relazione al proprio corpo
c. Disturbo prassico e di coordinazione visuo-motoria
d. Difficoltà nel cogliere gli aspetti paralinguistici
della comunicazione
Disprassia costruttiva (es. disegno)
Bassa autostima
Difficoltà nelle relazioni interpersonali
EVOLUZIONE DEI DEFICIT VISUO-SPAZIALI (Rourke)
1) PERCEZIONE VISIVA E SPAZIALE
2) ATTENZIONE E MEMORIA
3) APPRENDIMENTI (es. calcolo, geometria, scienze)
* LETTURA, COMPRENSIONE ADEGUATE
SINDROME NON VERBALE (Rourke, 1989)
1) deficit tattile-percettivi bilaterali o nell’emisoma sinistro
2) coordinazione visuo-motoria deficitaria
3) abilità visuo-spaziali carenti (memoria e attenzione)
4) problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali
5) buona memoria verbale meccanica (es. ripetizione)
6) difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni
7) difficoltà in matematica
8) deficit nella percezione e nei giudizi sociali
9) ritardo nell’acquisizione del linguaggio
10) disturbi della sfera emotiva (?)
ABILITA’ DEFICITARIE DI PROBLEM SOLVING
DIFFICOLTA’ AD INTEGRARE LE INFORMAZIONI
UTILIZZO INADATTO DEL FEEDBACK
DIFFICOLTA’ A VALUTARE SITUAZIONI NUOVE
TENTATIVO DI UTILIZZARE STRATEGIE DI TIPO VERBALE
COINVOLGIMENTO DELL’EMISFERO DESTRO
(es. disegno casa)
Caratteristiche b/o difficoltà di apprendimento
non verbale
• Blocco di fronte a consegne difficili (MVP limitata)
• Approccio al compito di tipo top-down (set di
risposte – perseveranza)
• Difficoltà nel progettare, costruire e manipolare
l’immagine mentale
• Difficoltà di pianificazione e progettazione
• Impaccio di fronte alle novità
• Difficoltà nella memoria di lavoro visuospaziale
Aree di intervento
Per ogni area sono perseguiti obiettivi di tipo
processuale o di acquisizione minima secondo
una metodologia metacognitiva.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Abilità visuospaziali
Disegno
Matematica
Prassie
Geometria
Comprensione del testo
Geografia e orientamento
Competenza sociale
Scienze
Computer
Area visuospaziale
Difficoltà nell’elaborazione di input visivi complessi
L’intervento è diretto:
1. Analisi configurazione visuospaziale e memoria
(ricordo di posizioni, oggetti, sequenze e figure)
2. Orientamento in una configurazione visiva
(strategie di analisi di un input)
3. Costruzione di un’immagine visiva
(completamento figure)
4. Organizzazione spaziale di input visivi
(categorizzazione spaziale)
Area del Disegno
1.Organizzazione del foglio (org.spaziale di
situazioni-tipo, ideazione di un disegno, utilizzo di
strumenti da disegno)
2.Copia di modelli grafici (“grammatica di base” con
le figure geometriche, riproduzione di figure con strategie
per la copia)
3.Disegno libero (valorizzazione dell’osservazione della
realtà; regole per raffigurare oggetti e personaggi)
Area della Matematica
Difficoltà riscontrabili:
riscontrabili
1.Organizzazione spaziale: allineamento in colonna e
lettura direzionale dell’operaz.
2.Dettagli visivi: errata lettura indici matem.
3.Errori procedurali
4.Difficoltà a cambiare il set di risposta
5.Disturbi di grafia
6.Cattivo uso della memoria
7.Errori di giudizio e di ragionamento
..area della Matematica
1. Allineamento dei numeri (utilizzo di ausili
esterni:tabelle o strategie interne:riconoscimento
dell’errore)
2. Lettura direzionale (capacità di ordinamento
seriale, definizione rapporto di grandezza e direzionalità)
3. Attenzione ai dettagli visivi (modalità figurative
di rappresentazione delle 4 operazioni)
4. Miglioramento nella grafia dei numeri
(compiti di tipo meccanico, riflessione sull’errore)
Area delle prassie
1.Autoconsapevolezza delle caratteristiche del
proprio movimento (questionario di autoanalisi)
2.Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso e
forbici)
3.Pianificazione dell’azione (lavoro sul diario, sullo
spazio di lavoro)
4.Ordine nelle proprie cose (chiarezza e
consapevolezza nel compito da eseguire)
5.Ordine nella propria scrittura (rapporto spaziograndezza del carattere)
Area della Geometria
1.Comprendere e ricordare a partire da indizi
percettivi “forti” (strategie per comprendere le
nozioni geometriche semplici:rettangolo-triangolo, etc…)
2.Cambiare set di risposta e flessibilità
nell’uso delle regole (scomposizione delle superfici,
utilizzo di cartoncini-guida)
3.Individuare la procedura corretta e seguirla
Area della Comprensione del
Testo
1.Costruire una scena (organizzazione di una storia a
partire dalle immagini)
2.Immaginare il movimento
3.Esaminare il rapporto testo-immagine (utilità
delle informazioni visive soprattutto quando si lavora con
testi di tipo regolativo)
Area della Geografia e dello
Orientamento
1.Le relazioni spaziali (Tema del decentramento e
dello spazio prospettico)
2.Le riproduzioni dei percorsi (Le 4 fasi: del
“verbalizzare”, del “memorizzare”, del “disegnare” e del
“controllare e valutare”.
3.L’orientamento e la comprensione di
simboli e rappresentazioni schematiche
(rappresentazione grafica dello spazio e reperimento di una
posizione)
Area della Competenza Sociale
1. Percezione sociale non verbale, lettura
degli indici di comportamento non
linguistici.
2. Giudizio sociale (comportamento che meglio si
adatta ad un comportamento)
3. Comprensione dei simboli-pittogrammi
legati alla vita sociale (verbalizzazione,
memorizzazione elementi chiave, rappresentazione e
drammatizzazione)
Area delle Scienze
1. Potenziare le capacità di osservazione
(strategie di approccio per la comprensione dei passaggi
considerati “difficili”)
2. Costruire un esperimento
3. Comprendere un problema (definire gli oggetti
rappresentati e metterli in relazione
4. Utilizzare tabelle o grafici
Area del Computer
1. Avvio alla conoscenza dello strumento
2. Analisi di una videata –la struttura a
finestre
3. Modalità di rappresentazione dei comandi:
icone e parole
Il lavoro si può eseguire direttamente sul pc
ma anche attraverso il materiale proposto.
La videata del pc è un collage di dettagli
visivi e visuospaziali.
..se invece è un problema di
ordine visivo…
Disturbo Specifico
visivo
…l’indizio posturale
Il TNPEE si occupa anche
di prevenzione visiva,
valuta la relazione tra la
postura e la visione,
individua eventuali
problemi visivi che
possono interferire nelle
performance scolastiche
sulla base delle
informazioni posturali
Una postura più adeguata
garantisce maggiori
possibilità di cogliere
gli indizi visivi e
visuospaziali.
La visione non è soltanto un sistema organizzato che
riceve e trasduce stimoli luminosi, ma è parte di un
complesso sistema percettivo
che raccoglie
informazioni visive e le elabora mediante modalità
soggettive, influenzate dall’esperienza, dalla cultura,
dalle motivazioni e delle aspettative della persona.
La visione
• Funzione primaria e dominante che l’essere
umano
possiede
per
interagire
efficacemente con l’ambiente esterno
• Il 70-80% delle informazioni sensoriali che
raggiungono il cervello provengono dal
sistema visivo
La visione
• Funzione primaria e dominante
che l’essere umano possiede
per interagire efficacemente
con l’ambiente esterno
• Il 70-80% delle informazioni
sensoriali che raggiungono il
cervello
provengono
dal
sistema visivo
Essere in possesso di
adeguate abilità visive
significa molto più che
vedere 10/10.
Il controllo delle abilità
visive richiede una
professionalità
qualificata e prende in
particolare
considerazione gli
aspetti visuopercettivi e
visuomotori connessi
alla lettura.
Cosa valutare delle Abilità
visive
Acquisizione
l'informazione:
•
Acuità Visiva
•
Controllo del
movimento oculare
•
Abilità di
Focalizzazione
•
Coordinazione
binoculare
•
Visione periferica
•
Percezione cromatica
Elaborazione
l'informazione:
Concetti direzionali e
visuo-spaziali
Percezione della
forma
Integrazione visuomotoria
Memoria visiva e
Visualizzazione
•
•
•
•
Le abilità visive
concorrono al
raggiungimento di un
pieno apprendimento
..un lavoro d’équipe
Gli interventi dell’otticooptometrista sono
finalizzati al
miglioramento delle
abilità visuopercettive
oculomotorie e si
avvalgono di occhiali,
lenti a contatto, filtri
colorati, ausili ottici e
indicazioni posturali che
possono ridurre o
eliminare determinati
segni e sintomi che sono
associati a deficit visivi.
L’ assemblaggio fonologico non implica solo
abilità fonologiche ma anche precise e rapide
abilità di orientamento e focalizzazione visiva;
in questo senso le difficoltà di lettura
potrebbero essere quindi provocate non
soltanto da un deficit linguistico-fonologico ma
anche da un disturbo su base visuo-attentiva.
Ciò rafforza l’importanza di sottoporre i bambini a
un accurato esame optometrico che prenda in
particolare considerazione gli aspetti
visivifunzionali connessi alle abilità di lettura.
L’ottico-optometrista
Nella predisposizione della relazione che
descrive la situazione visiva del bambino
esaminato agli altri professionisti che si
occupano di problemi di lettoscrittura,utilizza la
suddivisione:
1.area dell’integrità visiva
2.area dell’efficienza visiva
3.area del processamento dell’informazione
visiva e della protesizzazione
…strategie d’intervento nella
Scuola dell’Infanzia
Ci si concentra nelle aree:
a. Prassie
b. Schema corporeo
c. Lateralità
d. Visuopercezione
e. Spazialità
f. Grafomotricità
g. Propedeuticità alla letto-scrittura
Il bambino dai 3 ai 6 anni
PRASSIE
Il bambino deve saper riprodurre i modelli
presentati
• Copia oggettooggetto
• Riproduzione grafica modello grafico astratto
Il bambino dai 3 ai 6 anni
SCHEMA CORPOREO
• Localizzare e denominare parti del corpo
• Imitare gesti e posture, anche asimmetrici (gioco
dello specchio)
• Lateralità occhio-mano-piede:
osservando il bambino si può comprendere con
relativa approssimazione la dominanza dei vari
distretti, anche se non vi è ancora stabilizzazione.
LATERALITA’
E’ la manifestazione della dominanza, dipende
dalla specializzazione cerebrale anche se
talvolta può non coincidere con l’uso effettivo
(un destrimane può in realtà avere un’organizzazione cerebrale
da mancino ma essere stato costretto ad utilizzare la destra)
In età prescolare non è ancora stabilizzata
quindi non correggere eccessivamente il
bambino.
LATERALITA’
Attenzione ad un’eventuale imponente
instabilità (ad es. nelle attività di coloritura
cambia continuamente mano a seconda dello
spazio foglio da occupare)
Attenzione alla riproduzione ripetuta di gran
parte dei grafemi in modo speculare (meno
allarmante per i mancini – gioco di forze)
Il bambino dai 3 ai 6 anni
VISUOPERCEZIONE
•
•
•
•
•
Monitoraggio visivo delle sequenze motorie
Riconoscimento di immagini
Appaiamento immagini
Ripetizione di percorsi (3-4 posizioni)
Ricerca di elementi (dai 4 anni)
Il bambino dai 3 ai 6 anni
SPAZIALITA’
Nozioni topologiche riferite agli oggetti e al proprio
corpo. Dai 5 anni rappresentate graficamente.
• Confronto dimensioni/distanze
• Riconoscimento/denominazione forme semplici
sino a 4 anni quadrato-palla-tetto, dai 4 anche rappresentazione
grafica, dai 5 anche
• Dai 4 anni: seriazione 3-4 elementi, posizionarsi come
da consegna, puzzle semplici, ricomposizione di
immagini.
GRAFOMOTRICITA’
Analisi della struttura del disegno
NON
interpretazione
GRAFOMOTRICITA’
Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa)
• uomo-girino dei 3 anni
• 4 anni: testa, occhi, tronco, braccia, gambe
• 5 anni:come
sopra più bocca, naso, braccia e gambe
anni:
attaccate al corpo*,tronco lungo* piede, abito colorato
• 7 anni, bambina:
bambina testa con occhi, naso, bocca, capelli*;
tronco lungo*, braccia a 2 tratti* attaccate al corpo,
gambe a 2 tratti* attaccate al corpo, pantaloni o gonna*,
abito colorato, scarpe*
• 7 anni, bambino:
bambino testa con occhi, naso, bocca*, tronco
lungo, braccia e gambe attaccate al corpo e a 2 tratti*,
piedi, abito colorato, colori realistici del volto*, contorni
matita*, pantaloni*.
Il bambino dai 3 ai 6 anni
GRAFOMOTRICITA’
• Impugnatura dello strumento grafico (distanza
dalla punta, tipo di pinza tripode, …)
• Il passaggio dello strumento da una mano
all’altra deve ridursi drasticamente entro i 5 anni
circa
• Occupazione dello spazio-foglio,
foglio soprattutto per
la scrittura deve avvenire dall’alto/sinistra
• Dai 5 anni: grafemi (correttamente impostati) e
trascrizione di icone
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Riconoscere oggetti/forme/dimensioni ad
occhi bendati
• Riconoscere e denominare parti del corpo,
discriminare destra e sinistra
• Imitare e verbalizzare posizioni
• Rappresentare graficamente la figura umana
in modo adeguato per l’età
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Usare adeguatamente il proprio corpo nello
spazio
• Possedere un buon equilibrio
statico/dinamico
• Eseguire sequenze motorie anche inverse
• Eseguire percorsi
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Comprendere le relazioni spaziali, eseguire un
disegno e riprodurre segni rispettando le stesse
• Eseguire consegne verbali con indicazioni
topologiche
• Eseguire percorsi grafici e ripassi di linee
• Rispettare le direzionalità alto/basso,
sinistra/destra
•
PROPOSTE
PER
TUTTI
Organizzare attività di giocomotricità a investimento
corporeo globale (percorsi a tappe e staffette, piccoli
gruppi, attenzione ai bambini che paiono in difficoltà)
• Fornire facilitazioni pratiche (soprattutto col bambino
piccolo) O verbali, esortazioni e gratificazioni
• Lasciare il materiale a disposizione anche per i
momenti di gioco libero, favorendone l’utilizzo in
autonomia
Le proposte di giocomotricità possono
essere dapprima presentate a tavolino
(magari al mattino) e riprodotte
successivamente nel grande spazio
(durante il pomeriggio), magari invitando
i bambini a riproporre le stesse condizioni.
PROPOSTE per la Scuola dell’infanzia
Favorire un corretto approccio al
pregrafismo e al grafismo insistendo sui
concetti spaziali (“Iniziate dall’alto e andate verso
destra”, o meglio fornire riferimenti visivi ”Partite
dall’angolo blu e andate verso il rosso”, …)
Creare piccoli gruppi per insegnare la
corretta sequenza del gesto nel tratto
grafico, utilizzando il rinforzo verbale (una
sorta di cantilena che i bambini tendono a
interiorizzare), e magari segnali visivi per
indicare il punto di partenza
1
A su – giù - in là!
2
3
2
1
B giù – pancino – pancino
3
C giù
• giochi con la palla (bowling, bowling con richiesta di
mira – solo birillo blu – bersaglio al muro o a terra, calciare in
porta, …)
• Mira a tavolino1 (ad es. bicchieri di plastica rovesciati /
animali: colpire la pallina ping-pong con una racchetta per
abbatterli)
• Mira a tavolino2 – esercizi ballistici (orologio, arco e
frecce, …)
• “Caccia al tesoro” su immagini più o meno
complesse, in bianco e nero, … (stimolo
presente o assente)
• Il semaforo degli occhi (richiedendo di mantenere
il capo fermo)
PROPOSTE
• Barrage (ad es. solo lo stimolo “p”, senza dargli
significato simbolico)
qppqp
p
pqpqp
qqpqp
PROPOSTE
• Valorizzare ogni piccola conquista
• Creare spazi di lavoro di gruppo in cui le abilità
del bambino siano fondamentali per la soluzione
del compito assegnato
(ad es. il bambino goffo può essere estremamente bravo a
ricordare l’ordine dei mesi, quindi all’interno del percorso
motorio inserire tappe “statiche” con richiesta di abilità
“cognitive”)
PROPOSTE
Se possibile evitare di assegnare un premio
alla prima squadra (ad es. nelle staffette) ma
piuttosto creare piccoli premi per tutti o
“mettere in palio” compiti diversi
(4 squadre: la 1° riordina il salone; la 2° aiuta in refettorio; la
3° sistema i libri; la 4° aiuta i piccoli)
PROPOSTE
• Osservare le abilità all’interno di contesti
funzionali e finalizzati (ad es. prassie aprire/chiudere e
avvitare/svitare si possono vedere nell’utilizzo della colla stick)
• Attenzione alla modalità di consegna (fai la torre
coi cubetti ≠ metti uno sopra l’altro; infila ≠ fai la collana)
COSA NON FARE?
• Non deridere o evidenziare le prestazioni
scadenti, o le caratteristiche negative del
bambino (“Sei un pasticcione!” “Ma come
puoi rompere sempre tutto?” “Ma dai è
facile!”).
• Non complimentarsi se il risultato è stato
pessimo, piuttosto dire “Bene, hai capito la
consegna, ora riprova”
COSA NON FARE?
• Non utilizzare frasi come “Fammi vedere
come sei bravo a …”, “Vediamo se sei capace
a …”, “Fai attenzione”, “Guarda meglio”, …
• Non insistere affinchè il bambino esegua un
compito che gli è chiaramente ostile (saltare da
[Va bene spronarlo
un piano rialzato, …)
ma non obbligarlo!]
Strumento proposto valutativo:
Questionario osservativo
VS
per le insegnanti
Martina Cambiano
Terapista della neuro-psicomotricità
[email protected]
Pomeriggio Giovani
www.pomeriggiogiovani.it
[email protected]