Pagina 03-2013 1 2/1 6 Foglio 1 /5 Data NuovA SECONDARIA www.ecostampa.it Mensile PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI Pudore, vergogna, imbarazzo: una "costellazione di emozioni" Valentina Porcellana DURANTE L'ADOLESCENZA, LO SPECCHIO E LO SGUARDO DEGLI ALTRI SONO TESTIMONI DOLOROSI E GIUDICI IMPLACABILI DELLE TRASFORMAZIONI IN ATIO. MA GLI OCCHI CHE OSSERVANO NON SONO SOLTANTO QUELLI DELL'ALTRO: SONO ANCHE QUELLI DEL SOGGETIO STESSO CHE VEDE DI ESSERE VISTO E CHE SI GUARDA COME È GUARDATO. ome oggetto di studio, le emozio- C nia la definizione «pensieri incorporati» Prima il bambino imparerà a introiettare ni sono state a lungo trascurate per sottolinea me la complessa natura di lo stato d'animo dalle scienze sociali, compresa «Costrutti culturali che non perdono la esprimere in modo appropriato, prima l'antropologia, da una parte perché loro dimensione corporea, rivelando riuscirà a non incorrere in situazioni di considerate innate e universali, dall'altra un'essenza contemporaneamente bio- disagio dovendo subire il temuto sonif. a causa della dicotomia ragione/emozio- logica e culturale»1.Per un antropologo, Se molte società occidentali identificano ne che in Occidente ha visto prevalere comprendere il significato di un'emozio- nel cervello la la ragione umana sugli aspetti emozio- ne significa pertanto «riuscire a cogliere cuore quella dei sentimenti, altre riten- nali. Inoltre, le emozioni sono state a lun- e a partecipare di quei momenti com- gono che ragione ed emozione risiedano questione soggettiva, plessi in cui azioni, relazioni sociali, nor- in altri organi: i Giriama del Kenya, incon- dunque non rilevante per quelle scienze me, giudizi e concezioni morali vengono trati negli anni Settanta del Novecento che intendevano sondare le relazioni so- strategicamente messi in gioco>>2. In dall'antropologo inglese David Parkin, ciali e i tratti culturali dei gruppi umani. molte delle società in cui gli antropologi per esempio, ritenevano che i sentimenti A partire dagli anni Settanta, con l'affer- hanno condotto le proprie ricerche, risiedessero negli occhi, nei reni e nel fe- marsi del paradigma costruttivista, le manca un termine unico corrispondente gato oltre che nel cuore. Dunque, sono emozioni iniziano a comparire negli a ciò che definiamo emozioni, mentre esi- anche la concezione e la rappresentazio- studi antropologici:Michelle Rosaldo co- siste una «costellazione di emozioni>>3 dif- ne del corpo e delle sue parti a variare ficile da tradurre, non solo linguistica- insieme alle reazioni emotive. In ogni mente, da un modello culturale all'altro. gruppo culturale si rintracciano mo- Un esempio etnografico viene dall'espe- menti, spesso sanciti da riti di passaggio, rienza vissuta dall'antropologa Catherine in cui i giovani vengono formati in Lutz alla fine degli anni Ottanta del No- modo che il loro comportamento non vecento in Micronesia.Gii abitanti di lfa- soltanto rientri in un preciso ordine luk, piccolissima isola dell'arcipelago morale e sociale, ma lo incorpori perpe- song tuandolo. L'inculturazione costruisce e metagu per descrivere rispettivamente l'individuo- in questo senso Francesco delle Caroline, utilizzano i termini la collera che prova chi vede trasgredita Re motti parla di antropopoiesi- anche una norma e la vergogna e il timore di quando si tratta di esprimere colui che si sente rimproverato. mente e adeguatamente le emozioni. l . C. Pu ssetti, Emozioni, in C. Pennaci ni (a cu ra di), La ricerca sul campo in antropologia. Oggetri e motodi, Ca- esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori, Mi- rocci, Roma 2010, pp. 257-286. 4. U. Fabietti, Elementi di antropologia culturale, Monda- 2.1bi, p. 262. dori, Mi lano 2004. 3. M. Sci avi, Arte corretta- lano 2003, pp. 191 -1 92. di ascoltare e mondi possibili. Come si 12 Nuova Secondaria· n. 7 2013- Am10 XXX Ritaglio Sovera sede della ragione e nel stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 013204 go ritenute una metagu, per poterlo Mensile 03-2013 1 2/1 6 Foglio 2/5 Data www.ecostampa.it NuovA SECONDARIA Pagina Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni ( 161 O), Pommersfelden, Collezione Graf von Schonborn. Esse vengono incorporate nel senso antropologico del termine, che indica «la capacità del corpo di assorbire la conoscenza, di agire nel mondo e al tempo stesso di essere modellato dalle forze storiche, culturali e sociali»5 . L'in corporazione è la condizione esistenziale dell'uomo che è un corpo e ha un corpo, dunque vive le esperienze attraverso il corpo e i suoi sensi e conosce il mondo producendone rappresentazioni. Negli ultimi decenni, la sociologia e l'antropologia hanno riconosciuto alle emozioni un ruolo centrale nel processo di socializzazione:esse infatti permettono all'individuo di conoscersi, dialogando domestico il pudore è messo a risch io), con la propria interiorità, nonché di en- no diventare armi usate per creare disu- trare in relazione con gli altri. guaglianza in contesti in cui la violenza sul suo modo di agire, di vestire, di pen- Secondo Chiara Pussetti, le espressioni è strutturale, in cui gli individui e i sarsi. che più ci sembrano "naturali" rispondo- gruppi sociali più deboli incorporano la no a tre livelli di complessità: individuale, disuguaglianza che subiscono. sociale e politico. Pertanto, «esaminare Nelle società che gli antropologi hanno Vergogna, pudore e corpo sessuato come le emozioni siano immaginate, de- definito dell'onore - tra queste rientrano, Durante l'adolescenza, l'ambiente ester- finite e interpretate significa riflettere su ad esempio, le società mediterranee - no assume grande importanza non solo relazioni sociali, rapporti fra gruppi do- l'onore è considerato un patrimonio «come mezzo per esteriorizzare i conflitti minanti e gruppi oppressi, differenze di collettivo del gruppo di parentela di cu i e per scaricare le tens ioni, ma anche status e caratterizzazioni di genere>>6 • la donna è depositaria. Gli uomini hanno come via per riorganizza re il mondo in- La manifestazione delle emozioni dipen- il compito di difenderlo, poiché attentare terno. [ ... ) Inoltre nell'adolescenza i alla virtù della donna è attentare all'onore dell'intero gruppo. re7. 11 controllo sociale passa anche attra- Da questa asimmetria sessuale nasce il verso emozioni come il senso di colpa, potere del controllo sulla sessualità la vergogna e l'imbarazzo che hanno un della donna, sulla sua libertà di mcvi- forte potenziale repressivo e che posso- mento (dato che all'esterno dello spazio Nuova Secondaria - 11. vécu émotionnel des enfants, «Revue fra nçaise de socio~ logie», 37-2 (1996), pp. 263-28S. 13 7 2013 - IIm w XXX Ritaglio Sovera S. G. Pizza, Antropologia medica. Saperi, pratiche e politiche del corpo, Ca rocci, Roma 2008, p. 37. 6. C. Pussetti, Emozioni, cit., p. 266. 7. C. Montandon - F. Osiek, Processus de socia/isation et stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 013204 de dai valori e dalle ideologie legate all'appartenenza sociale, etnica o di gene- Pagina 03-2013 1 2/1 6 Foglio 3/5 Data NuovA SECONDARIA PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI R.deMur,Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre (1402- Questi atti, personali e volontari, non rien- www.ecostampa.it Mensile trano pienamente tra i riti di passaggio, sociali e codificati, studiati dagli antro- 1412), pologi, in cu i i segni sul corpo dei particolare, Vich, Museo Episcopal. giovani sono il simbolo, visibile e socialmente apprezzato, di un corpo purificato e finalmente adulto, di cui non vergogna rsi più . La letteratura etnografica descrive ampiamente le prove che i giovani devono superare per acquisire un nuovo status all'interno della propria società: dalla Danza del Sole dei Sioux, al rito della frustata diffuso nel Golfo di Guinea, alle prove di coraggio richieste ai giovani Kayapo del Brasile, alle varie forme di circoncisione. li corpo è messo alla prova, lacerato, ferito perché il dolore sancisca e renda indelebile all'individuo il passaggio da una condizione all'altra . Non avere il coraggio di superare la prova è la vergogna più grande; essa si traduce in emarginazione e riprovazione sociale. Marianella Sciavi sottolinea che, nella nostra società, imbarazzo, vergogna e senso di colpa sono considerate le principali emozioni regolatrici dell'ordine sociale: <<Nel senso comune e anche nelle scienze sociali sono considerate le emozioni che "ti rimettono in riga': Nella fenomenologia di ogni situa- giovani si trovano a fronteggiare due anche lo sviluppo di nuove competenze zione concreta si presentano intrecciate, aspetti importanti: il passaggio dal con- e la possibilità di investirle con piacere»9 • sovrapposte, sfumate, collegate ad altre trollo dei genitori all'autonomia e la con- Nei casi più dolorosi, l'adolescente inscri- emozioni e sentimenti come il senso del sapevolezza della maturazione sessuale»8 • ve sul proprio corpo i segni del disagio ridicolo, l'ansia, il timore. Abbiamo sem- Il giovane si trova a dover scegliere che non trova altri canali per esprimere pre a che fare con costellazioni emozio- quale adulto vuole diventare, a quale (attraverso scarificazioni, tagli, ferite nali che solo per semplicità di linguag- modello intende aderire, a quali norme autoinferte, branding). La vergogna per gio riduciamo a una»11 • attenersi, a quali valori credere. La ver- una violenza subita, un sentimento di Anche l'espressione pubblica dei propri .gogna, in questo periodo, sta nel non sa- forte inadeguatezza, la collera repressa sentimenti è regolata culturalmente e so- pere qual è il proprio ruolo: sentirsi di- sono incisi sul corpo in segno di resisten- cialmente. Tra i beduini egiziani studiati verso, inadeguato, brutto, impacciato za, non di distruzione: la pelle ferita lascia da Ula Abu-Lughod, l'attrazione sessuale fuoriuscire il malessere per poter soprav- rono nelle biografie degli adolescenti. vivere. David Le Breton parla di questi <<La vergogna porta con sé continue flut- gesti come <<atti di passaggio» lungo il tuazioni nel senso dell'identità e nell'au- cammino tracciato a caro prezzo sul cor- tostima e ha un notevole peso nel rego- po per ritrovarsi, nonché per chiedere lare non solo il rapporto con gli altri, ma aiuto 10 • 8. E. Giusti • M. Frandina, Terap ia della vergona. l turba· menti dell'arrossire e dell'imbarazzo, Sovera, Roma 201 O, p. 65. 9./bi, p. 66. 1O. D. Le Breton, La p art du feu: anthropo/ogie des enta· m es corporei/es, «Adolescence», 2 (2005), pp.457-470. 11 . M. Sciavi, Arte di ascoltare, cit ., p p. 191-192. 14 Nuova Secondaria· Ritaglio Sovera stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 11. riproducibile. 7 2013 · A1mo.XXX 013204 sono alcune delle espressioni che ricor- Data Pagina NuovA SECONDARIA Foglio 03-2013 12/16 4/5 www.ecostampa.it Mensile PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI e l'affetto tra un uomo e una donna sono popoli presso i quali la verginità prema- considerati pericolosi per l'ordine sociale. trimoniale di una donna non è tenuta in vergognare. David Le Breton parla del L'espressione dei sentimenti e dell'amore gran conto e presso i quali mostrare il corpo adolescente come di un campo di (ishq) è accettata in pubblico soltanto se proprio corpo nudo rientra nella norma battaglia in cui l'identità combatte per veicolata attraverso la poesia orale; in sociale. È il caso ad esempio di molte so- prendereforma 18.E la vergogna di essere caso contrario suscita hasham, espressio- cietà amazzoniche e dell'Africa subsaha- inadeguati è sempre in agguato. ne traduci bile con modestia/vergogna: riana. Altre culture, pur controllando in Il proverbio <<il pudore è negli occhi>>, ci- «la modestia è quella dei coniugi o maniera rigida le donne sul piano sessua- tato nel Libro Il della Retorica di Aristotele, degli innamorati che non devono ester- le, consentono l'esposizione di parti ci apre al tema dello sguardo. nare i loro sentimenti, mentre la vergo- del corpo femminile che altre culture ri- Se, come scrive Jacques Lacan, la vergo- gna è ciò che dovrebbe far temere a costoro la riprovazione della società» 12 . terrebbero troppo provocanti o addirit- gna è il prodotto di un <<istante di sguar- tura indecenti>> 15 • di>>, il tipo di sguardo che incrociamo de- Questo esempio introduce a un tema Il pudore, la vergogna, l'imbarazzo ri- termina le nostre emozioni e guida i no- complesso che connette la relazione spondono quindi a regole culturali che stri comportamentP 9 • tra i sessi, le norme di comportamento variano nel tempo e nei diversi contesti. Maria Teresa Russo sottolinea che <<quan- e il potere. Se, come insegna l'antropo- Nel complesso reticolo di obblighi e di do lo sguardo che si posa su di noi non logia, l'identità si costruisce riflettendosi opportunità fornito dalla cultura, l'indi- è uno sguardo disposto a coglierci come persone, ma solo come corpi, diventiamo tuaggio, il piercing, per non doversene nell'alterità, per una donna l'identità viduo deve trovare il proprio specifico femminile si costruisce in primo luogo modo di esprimersi. L'ambiente culturale il termine oggettivo della relazione e non osservando le donne del proprio gruppo in cui esso è inserito traccia le regole, ma soggettivo. il pudore rappresenta, allora, sociale, i loro atteggiamenti, i caratteri so- apre anche spazi di creatività. Ti m lngold cialmente accettati. Tuttavia, essa si co- assegna alle persone <<un ruolo attivo il gesto con cui ci rifiutiamo di essere considerati solo come corpi>>20 . struisce anche osservando gli uomini e all'origine dell'ordine sociale, invece di Ma gli occhi che osservano non sono sol- verificando le differenze di comporta- relegarle allo statuto di veicoli passivi del- tanto quelli dell'osservatore esterno: mento, gli atteggiamenti, i ruoli. la replicazione di un programma scritto sono anche quelli del soggetto stesso L'identità, dunque, in quanto costruzione nei materiali dell'eredità oppure della tra- che vede di essere visto, che si guarda es- culturale e sociale, è una continua nego- dizione>>16. Pierre Bourdieu parla dell'at- sere guardato. Con effetto raddoppiato: zi azione tra l'interno e l'esterno, tra il de- tore sociale come giocatore impegnato da una parte il su per-io, direbbe Freud, siderio e la norma, tra la «purezza e il pe- in una partita di invenzione permanente. è impegnato nell'auto-osservazione, ricolo», come direbbe Mary Douglas 13 . l giovani, in particolare, sono coloro a cui propedeutica al giudizio verbalizzato del- Sebbene l'identità sia un processo in è affidata la rottura degli schemi presta- la coscienza; dall'altra, lo sguardo altrui continuo divenire, ogni scollamento bi liti. In realtà, invece, essi rimangono è un rimando percepito come negativo. dalle norme culturali e sociali può dare spesso intrappolati nella rete della ver- In un incontro di sguardi che vedono vita a una crisi. Se autorappresentazione gogna legata al controllo sociale, con gra- cose diverse- perché educate a vedere e eterorappresentazione non coincidono, vi conseguenze. diversamente il mondo- che cosa acca- l'individuo si trova ad affrontare il giudi- Uno studio inglese dimostra, per esem- de? Nell'incontro interculturale lo sguar- zio pubblico. Ugo Fabietti sottolinea pio, quanto l'imbarazzo rappresenti un do dell'altro che cogliamo su di noi come <<molte società insistono su aspetti fattore di rischio nel comportamento quali la reputazione, la modestia, la ver- sessuale dei giovani, che non utilizzano ginità, l'onore, tutti tratti connessi, in ma- i sistemi contraccettivi e non chiedono niera più o meno diretta, con il comportamento femminile in pubblico e, in informazioni adeguate, per la vergogna di affrontare questi temi 17. particolare, con l'uso del corpo. Quasi Durante l'adolescenza, lo specchio e lo 16. T. lngold, Ecologia della cultura, Meltemi, Roma 2004. 17. J. Beli, Why embarrassment inhibits the acquisition sempre il modo di esporre il corpo è con- sguardo degli altri diventano i testimoni an d use of condoms: A qualitative approach to understanding risky sexual behaviour, «Journal of Adole- nesso a una concezione precisa della ses- dolorosi delle trasformazioni in atto, e scence», 32 (2009), pp. 379-391 . 18. D. Le Breton, La part du feu , cit. • giudici implacabili. il corpo incontrolla- Queste concezioni culturali determinano bile deve essere controllato con l'abbi- ciò che chiamiamo pudore: «Vi sono gliamento, l'acconciatura, il trucco, il ta- Nuova Secomiao-ia- 11. 14.1bi,p. 153. 15.1bi, pp. 153-154. 19. D. Bernard, Les objets de la honte, «Ciiniques méditerranéennes», 1 (2007), pp.21 5-226. 20. M.T. Russo, Corpo, salute, cura: linee di antropologia biomedica, Rubbettino,Soveria Mannelli 2004, p. l 18. 15 7 2013- Anno XXX Ritaglio Sovera di contaminazione e tabu, il Mulino, Bologna 1975. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 013204 sualità e della libertà sessuale» 14 12. U. Fabietti. Elementi di antropologia, cit., p. 159. 13. M. Douglas, Purezza e pericolo: un'analisi dei concetti Pagina 03-2013 12/16 Foglio 5/5 Data NuovA SECONDARIA l PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI può essere interrogativo, più che giudi- ruolo dell'imbarazzo nel mantenere l'or- cante. L'incomprensione, che più che ver- dine sociale, essi non hanno tenuto in de- tensioni continue e crescenti, è più che mai importante e necessario. gogna crea imbarazzo, può essere presa bito conto il potenziale creativo e la pos- Come scrive Matilde Ca Ilari Galli «l'antro- a pretesto per indagare nuovi mondi, sibilità di cambiamento che sta in un pologia può anche essere considerata un compreso il proprio. evento spiazzante che crea imbarazzo o modo di riflettere sui nostri comporta- vergogna . menti, sulle nostre usanze, sui nostri va- L'imbarazzo come occasione di apprendimento «Quando l'imbarazzo diviene interpre- lori, sulle nostre norme, paragonandoli tabile come un segnale dell'emergere di incessantemente con altri comporta- La contingenza e la specificità del con- un problema comunicativo di tipo inter- menti, altre usanze, altri valori, altre nor- testo non ci aiutano soltanto a interpre- culturale, si presenta come un atto non me»25 aiutandoci così a smascherare tare un'emozione, ma la determinano: più solo discorsivo, ma metacomunicativo. stereotipi e pregiudizi e ponendo le per questo motivo un'azione che in un Bisogna trovare modo di dirsi che si fa basi per una profonda conoscenza di sé, dato contesto può essere ritenuta imba- parte di mondi culturali diversi e che, pur oltre che dell'altro. razzante, in un altro può essere conside- senza rinunciare al proprio, si desidera Perché l'imbarazzo dell'incontro sia rata lecita. Inoltre, la stessa azione in uno capire le ragioni dell'altro. Bisogna asso- messo in valore e diventi una vera occa- stesso contesto può essere ritenuta im- ciare l'imbarazzo non con un atteggia- sione di conoscenza reciproca è neces- barazzante per una donna ma non per sario cambiare postura e scoprire il pia- un uomo, legittima per un bambino, ma mento difensivo-offensivo, ma di attesaintesa, esplorativo»23 . cere della narrazione e dell'ascolto. non per un adulto. Il confronto tra mo- Per aprire il dialogo interculturale, a Se l'imbarazzo è considerato soltanto «una malaugurata interruzione del fluire della comunicazione»26, oppure se è delli culturali è utilissimo proprio perché cambiare deve essere l'atteggiamento offre «una quantità incredibile di occa- nei confronti dell'altro: attraverso la ge- sioni di conflitto, di fare brutte figure, di stione creativa dei conflitti si può giun- ignorato insieme alla situazione che gere al riconoscimento, al rispetto e al- l'ha prodotto, ciascuno rimarrà incastrato risalire ad una quantità incredibile di pre- l'adattamento reciproco. nei propri modelli impliciti. messe implicite e di vederci reciprocamente in una luce diversa»21 . Se negassimo l'imbarazzo (per la vergo- Un buon ascoltatore, suggerisce Maria- gna di averlo provato) perderemmo un nella Sciavi, è un esploratore di mondi possibili, che si lascia stupire- e non sco- Nell'adolescenza le occasioni di imbaraz- elemento molto importante dell'espe- zo sembrano moltiplicarsi, essendo lega- rienza vissuta, anzi potremmo arrivare a raggiare- dagli elementi fastidiosi, mar- te a problemi di autostima, al timore del negare l'esperienza stessa, avendone un ginali e imprevisti. giudizio altrui, all'apprendimento del grave danno. Per non rinchiuderei nuo- È colui che sa gestire in modo creativo vamente nelle certezze dei nostri model- i conflitti perché sa mettersi nei panni Proprio in questa fase della vita, cruciale li, dobbiamo fare attenzione a non su- dell'altro senza paura di perdersi, che vive nella nostra e in molte altre società, di- perare l'evento spiazzante troppo in l'imbarazzo come possibilità di cono- venta fondamentale «aver appreso o ap- fretta, senza analizzarlo: «l'approccio ri- scenza e come occasione per ridere prendere sia il savoir faire dell'evita- duzionista nelle scienze sociali nasce da delle proprie rigidità. mento, che quello della trasformazione delle occasioni di imbarazzo in risorse»22. evitare le ambivalenze e i paradossi, di comportamento che è necessario tenere. L' imbarazzo è socialmente accettato soltanto in determinate circostanze, così questa stessa urgenza di rassicurare, di controllare cosa è vero e cosa è falso, chi ha ragione e chi ha torto>>24 . come in altre è rimedio a un errore o a Il passaggio dal controllo delle emozioni una trasgressione. Secondo Maria nella all'esplorazione è un passaggio intercul- Sciavi, saper gestire gli imbarazzi non è turale fondamentale. li conformismo è il una competenza individuale, ma collet- nostro tiva e cooperativa. Gli altri ci rimandano possibile l'imbarazzo. modo sociale di evitare il più modo giusto di essere imbarazzati Ma senza imbarazzo non c'è sorpresa, crea- cooperando o meno alla nostra perfor- tività, scoperta, cambiamento, arte. L'essere mance. Se i sociologi, in particolare Er- educati al confronto, al dialogo, all'ascolto ving Goffman, hanno sottolineato il in una società come quella attuale, che vive il Va lentina Porcellana Università di Torino 21. M. Sciavi, Il sapere delle emozioni e il tocco dell'um orista: l'esperienza etnogra fica come savoir faire nella complessità, in F. Gobbo · M.Tommaseo Ponzetta (a cura di), La quotidiana diversità, lmprimitur, Padova 1999, pp. 27· 57. 22. M. Sciavi, Arte di ascoltare, cit., p. 195. 23 ./bi, p. 199. 24. /bi, p. 205. 25. M. Ca Ilari Galli, Lo spazio dell'incontro. Percorsi nella complessità, Mel temi, Roma 1999, p. 32. 26. M. Sciavi, Arte di ascoltare, ci t., p. 190. 16 Nuova Secondarin- n. 7 2013- Anno XXX Ritaglio Sovera stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 013204 disagio emotivo, dandoci la possibilità di www.ecostampa.it Mensile