Pudore, vergogna, imbarazzo: una "costellazione di emozioni"

annuncio pubblicitario
Pagina
03-2013
1 2/1 6
Foglio
1 /5
Data
NuovA SECONDARIA
www.ecostampa.it
Mensile
PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI
Pudore, vergogna, imbarazzo:
una "costellazione di emozioni"
Valentina Porcellana
DURANTE L'ADOLESCENZA, LO SPECCHIO E LO SGUARDO DEGLI ALTRI SONO TESTIMONI DOLOROSI
E GIUDICI IMPLACABILI DELLE TRASFORMAZIONI IN ATIO.
MA GLI OCCHI CHE OSSERVANO NON SONO SOLTANTO QUELLI DELL'ALTRO: SONO ANCHE QUELLI DEL SOGGETIO
STESSO CHE VEDE DI ESSERE VISTO E CHE SI GUARDA COME È GUARDATO.
ome oggetto di studio, le emozio-
C
nia la definizione «pensieri incorporati»
Prima il bambino imparerà a introiettare
ni sono state a lungo trascurate
per sottolinea me la complessa natura di
lo stato d'animo
dalle scienze sociali, compresa
«Costrutti culturali che non perdono la
esprimere in modo appropriato, prima
l'antropologia, da una parte perché
loro dimensione corporea, rivelando
riuscirà a non incorrere in situazioni di
considerate innate e universali, dall'altra
un'essenza contemporaneamente bio-
disagio dovendo subire il temuto sonif.
a causa della dicotomia ragione/emozio-
logica e culturale»1.Per un antropologo,
Se molte società occidentali identificano
ne che in Occidente ha visto prevalere
comprendere il significato di un'emozio-
nel cervello la
la ragione umana sugli aspetti emozio-
ne significa pertanto «riuscire a cogliere
cuore quella dei sentimenti, altre riten-
nali. Inoltre, le emozioni sono state a lun-
e a partecipare di quei momenti com-
gono che ragione ed emozione risiedano
questione soggettiva,
plessi in cui azioni, relazioni sociali, nor-
in altri organi: i Giriama del Kenya, incon-
dunque non rilevante per quelle scienze
me, giudizi e concezioni morali vengono
trati negli anni Settanta del Novecento
che intendevano sondare le relazioni so-
strategicamente messi in gioco>>2. In
dall'antropologo inglese David Parkin,
ciali e i tratti culturali dei gruppi umani.
molte delle società in cui gli antropologi
per esempio, ritenevano che i sentimenti
A partire dagli anni Settanta, con l'affer-
hanno condotto le proprie ricerche,
risiedessero negli occhi, nei reni e nel fe-
marsi del paradigma costruttivista, le
manca un termine unico corrispondente
gato oltre che nel cuore. Dunque, sono
emozioni iniziano a comparire negli
a ciò che definiamo emozioni, mentre esi-
anche la concezione e la rappresentazio-
studi antropologici:Michelle Rosaldo co-
siste una «costellazione di emozioni>>3 dif-
ne del corpo e delle sue parti a variare
ficile da tradurre, non solo linguistica-
insieme alle reazioni emotive. In ogni
mente, da un modello culturale all'altro.
gruppo culturale si rintracciano mo-
Un esempio etnografico viene dall'espe-
menti, spesso sanciti da riti di passaggio,
rienza vissuta dall'antropologa Catherine
in cui i giovani vengono formati in
Lutz alla fine degli anni Ottanta del No-
modo che il loro comportamento non
vecento in Micronesia.Gii abitanti di lfa-
soltanto rientri in un preciso ordine
luk, piccolissima isola dell'arcipelago
morale e sociale, ma lo incorpori perpe-
song
tuandolo. L'inculturazione costruisce
e metagu per descrivere rispettivamente
l'individuo- in questo senso Francesco
delle Caroline, utilizzano i termini
la collera che prova chi vede trasgredita
Re motti parla di antropopoiesi- anche
una norma e la vergogna e il timore di
quando si tratta di esprimere
colui che si sente rimproverato.
mente e adeguatamente le emozioni.
l . C. Pu ssetti, Emozioni, in C. Pennaci ni (a cu ra di), La ricerca sul campo in antropologia. Oggetri e motodi, Ca-
esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori, Mi-
rocci, Roma 2010, pp. 257-286.
4. U. Fabietti, Elementi di antropologia culturale, Monda-
2.1bi, p. 262.
dori, Mi lano 2004.
3. M. Sci avi, Arte
corretta-
lano 2003, pp. 191 -1 92.
di ascoltare e mondi possibili. Come si
12
Nuova Secondaria· n. 7 2013- Am10 XXX
Ritaglio
Sovera
sede della ragione e nel
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
013204
go ritenute una
metagu, per poterlo
Mensile
03-2013
1 2/1 6
Foglio
2/5
Data
www.ecostampa.it
NuovA SECONDARIA
Pagina
Artemisia Gentileschi,
Susanna e i vecchioni
( 161 O), Pommersfelden,
Collezione Graf von
Schonborn.
Esse vengono incorporate nel senso antropologico del termine, che indica «la
capacità del corpo di assorbire la conoscenza, di agire nel mondo e al tempo
stesso di essere modellato dalle forze storiche, culturali e sociali»5 . L'in corporazione è la condizione esistenziale dell'uomo
che è un corpo e ha un corpo, dunque
vive le esperienze attraverso il corpo e
i suoi sensi e conosce il mondo producendone rappresentazioni.
Negli ultimi decenni, la sociologia
e
l'antropologia hanno riconosciuto alle
emozioni un ruolo centrale nel processo
di socializzazione:esse infatti permettono all'individuo di conoscersi, dialogando
domestico il pudore è messo a risch io),
con la propria interiorità, nonché di en-
no diventare armi usate per creare disu-
trare in relazione con gli altri.
guaglianza in contesti in cui la violenza
sul suo modo di agire, di vestire, di pen-
Secondo Chiara Pussetti, le espressioni
è strutturale, in cui gli individui e i
sarsi.
che più ci sembrano "naturali" rispondo-
gruppi sociali più deboli incorporano la
no a tre livelli di complessità: individuale,
disuguaglianza che subiscono.
sociale e politico. Pertanto, «esaminare
Nelle società che gli antropologi hanno
Vergogna, pudore
e corpo sessuato
come le emozioni siano immaginate, de-
definito dell'onore - tra queste rientrano,
Durante l'adolescenza, l'ambiente ester-
finite e interpretate significa riflettere su
ad esempio, le società mediterranee -
no assume grande importanza non solo
relazioni sociali, rapporti fra gruppi do-
l'onore è considerato un patrimonio
«come mezzo per esteriorizzare i conflitti
minanti e gruppi oppressi, differenze di
collettivo del gruppo di parentela di cu i
e per scaricare le tens ioni, ma anche
status e caratterizzazioni di genere>>6 •
la donna è depositaria. Gli uomini hanno
come via per riorganizza re il mondo in-
La manifestazione delle emozioni dipen-
il compito di difenderlo, poiché attentare
terno. [ ... ) Inoltre nell'adolescenza i
alla virtù della donna è attentare all'onore dell'intero gruppo.
re7. 11 controllo sociale passa anche attra-
Da questa asimmetria sessuale nasce il
verso emozioni come il senso di colpa,
potere del controllo sulla sessualità
la vergogna e l'imbarazzo che hanno un
della donna, sulla sua libertà di mcvi-
forte potenziale repressivo e che posso-
mento (dato che all'esterno dello spazio
Nuova Secondaria -
11.
vécu émotionnel des enfants, «Revue fra nçaise de socio~
logie», 37-2 (1996), pp. 263-28S.
13
7 2013 - IIm w XXX
Ritaglio
Sovera
S. G. Pizza, Antropologia medica. Saperi, pratiche e politiche del corpo, Ca rocci, Roma 2008, p. 37.
6. C. Pussetti, Emozioni, cit., p. 266.
7. C. Montandon - F. Osiek, Processus de socia/isation et
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
013204
de dai valori e dalle ideologie legate all'appartenenza sociale, etnica o di gene-
Pagina
03-2013
1 2/1 6
Foglio
3/5
Data
NuovA SECONDARIA
PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI
R.deMur,Adamo
ed Eva cacciati
dal Paradiso
terrestre (1402-
Questi atti, personali e volontari, non rien-
www.ecostampa.it
Mensile
trano pienamente tra i riti di passaggio,
sociali e codificati, studiati dagli antro-
1412),
pologi, in cu i i segni sul corpo dei
particolare, Vich,
Museo Episcopal.
giovani sono il simbolo, visibile e socialmente apprezzato, di un corpo purificato
e finalmente adulto, di cui non vergogna rsi più . La letteratura etnografica
descrive ampiamente le prove che i
giovani devono superare per acquisire
un nuovo status all'interno della propria
società: dalla Danza del Sole dei Sioux,
al rito della frustata diffuso nel Golfo di
Guinea, alle prove di coraggio richieste
ai giovani Kayapo del Brasile, alle varie
forme di circoncisione. li corpo è messo
alla prova, lacerato, ferito perché il dolore
sancisca e renda indelebile all'individuo
il passaggio da una condizione all'altra .
Non avere il coraggio di superare la
prova è la vergogna più grande; essa si
traduce in emarginazione e riprovazione
sociale.
Marianella Sciavi sottolinea che, nella
nostra società, imbarazzo, vergogna e
senso di colpa sono considerate le
principali emozioni regolatrici dell'ordine sociale: <<Nel senso comune e anche nelle scienze sociali sono considerate le emozioni che "ti rimettono in
riga': Nella fenomenologia di ogni situa-
giovani si trovano a fronteggiare due
anche lo sviluppo di nuove competenze
zione concreta si presentano intrecciate,
aspetti importanti: il passaggio dal con-
e la possibilità di investirle con piacere»9 •
sovrapposte, sfumate, collegate ad altre
trollo dei genitori all'autonomia e la con-
Nei casi più dolorosi, l'adolescente inscri-
emozioni e sentimenti come il senso del
sapevolezza della maturazione sessuale»8 •
ve sul proprio corpo i segni del disagio
ridicolo, l'ansia, il timore. Abbiamo sem-
Il giovane si trova a dover scegliere
che non trova altri canali per esprimere
pre a che fare con costellazioni emozio-
quale adulto vuole diventare, a quale
(attraverso scarificazioni, tagli, ferite
nali che solo per semplicità di linguag-
modello intende aderire, a quali norme
autoinferte, branding). La vergogna per
gio riduciamo a una»11 •
attenersi, a quali valori credere. La ver-
una violenza subita, un sentimento di
Anche l'espressione pubblica dei propri
.gogna, in questo periodo, sta nel non sa-
forte inadeguatezza, la collera repressa
sentimenti è regolata culturalmente e so-
pere qual è il proprio ruolo: sentirsi di-
sono incisi sul corpo in segno di resisten-
cialmente. Tra i beduini egiziani studiati
verso, inadeguato, brutto, impacciato
za, non di distruzione: la pelle ferita lascia
da Ula Abu-Lughod, l'attrazione sessuale
fuoriuscire il malessere per poter soprav-
rono nelle biografie degli adolescenti.
vivere. David Le Breton parla di questi
<<La vergogna porta con sé continue flut-
gesti come <<atti di passaggio» lungo il
tuazioni nel senso dell'identità e nell'au-
cammino tracciato a caro prezzo sul cor-
tostima e ha un notevole peso nel rego-
po per ritrovarsi, nonché per chiedere
lare non solo il rapporto con gli altri, ma
aiuto 10 •
8. E. Giusti • M. Frandina, Terap ia della vergona. l turba·
menti dell'arrossire e dell'imbarazzo, Sovera, Roma 201 O,
p. 65.
9./bi, p. 66.
1O. D. Le Breton, La p art du feu: anthropo/ogie des enta·
m es corporei/es, «Adolescence», 2 (2005), pp.457-470.
11 . M. Sciavi, Arte di ascoltare, cit ., p p. 191-192.
14
Nuova Secondaria·
Ritaglio
Sovera
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
11.
riproducibile.
7 2013 · A1mo.XXX
013204
sono alcune delle espressioni che ricor-
Data
Pagina
NuovA SECONDARIA
Foglio
03-2013
12/16
4/5
www.ecostampa.it
Mensile
PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI
e l'affetto tra un uomo e una donna sono
popoli presso i quali la verginità prema-
considerati pericolosi per l'ordine sociale.
trimoniale di una donna non è tenuta in
vergognare. David Le Breton parla del
L'espressione dei sentimenti e dell'amore
gran conto e presso i quali mostrare il
corpo adolescente come di un campo di
(ishq) è accettata in pubblico soltanto se
proprio corpo nudo rientra nella norma
battaglia in cui l'identità combatte per
veicolata attraverso la poesia orale; in
sociale. È il caso ad esempio di molte so-
prendereforma 18.E la vergogna di essere
caso contrario suscita hasham, espressio-
cietà amazzoniche e dell'Africa subsaha-
inadeguati è sempre in agguato.
ne traduci bile con modestia/vergogna:
riana. Altre culture, pur controllando in
Il proverbio <<il pudore è negli occhi>>, ci-
«la modestia è quella dei coniugi o
maniera rigida le donne sul piano sessua-
tato nel Libro Il della Retorica di Aristotele,
degli innamorati che non devono ester-
le, consentono l'esposizione di parti
ci apre al tema dello sguardo.
nare i loro sentimenti, mentre la vergo-
del corpo femminile che altre culture ri-
Se, come scrive Jacques Lacan, la vergo-
gna è ciò che dovrebbe far temere a costoro la riprovazione della società» 12 .
terrebbero troppo provocanti o addirit-
gna è il prodotto di un <<istante di sguar-
tura indecenti>> 15 •
di>>, il tipo di sguardo che incrociamo de-
Questo esempio introduce a un tema
Il pudore, la vergogna, l'imbarazzo ri-
termina le nostre emozioni e guida i no-
complesso che connette la relazione
spondono quindi a regole culturali che
stri comportamentP 9 •
tra i sessi, le norme di comportamento
variano nel tempo e nei diversi contesti.
Maria Teresa Russo sottolinea che <<quan-
e il potere. Se, come insegna l'antropo-
Nel complesso reticolo di obblighi e di
do lo sguardo che si posa su di noi non
logia, l'identità si costruisce riflettendosi
opportunità fornito dalla cultura, l'indi-
è uno sguardo disposto a coglierci come
persone, ma solo come corpi, diventiamo
tuaggio, il piercing, per non doversene
nell'alterità, per una donna l'identità
viduo deve trovare il proprio specifico
femminile si costruisce in primo luogo
modo di esprimersi. L'ambiente culturale
il termine oggettivo della relazione e non
osservando le donne del proprio gruppo
in cui esso è inserito traccia le regole, ma
soggettivo. il pudore rappresenta, allora,
sociale, i loro atteggiamenti, i caratteri so-
apre anche spazi di creatività. Ti m lngold
cialmente accettati. Tuttavia, essa si co-
assegna alle persone <<un ruolo attivo
il gesto con cui ci rifiutiamo di essere considerati solo come corpi>>20 .
struisce anche osservando gli uomini e
all'origine dell'ordine sociale, invece di
Ma gli occhi che osservano non sono sol-
verificando le differenze di comporta-
relegarle allo statuto di veicoli passivi del-
tanto quelli dell'osservatore esterno:
mento, gli atteggiamenti, i ruoli.
la replicazione di un programma scritto
sono anche quelli del soggetto stesso
L'identità, dunque, in quanto costruzione
nei materiali dell'eredità oppure della tra-
che vede di essere visto, che si guarda es-
culturale e sociale, è una continua nego-
dizione>>16. Pierre Bourdieu parla dell'at-
sere guardato. Con effetto raddoppiato:
zi azione tra l'interno e l'esterno, tra il de-
tore sociale come giocatore impegnato
da una parte il su per-io, direbbe Freud,
siderio e la norma, tra la «purezza e il pe-
in una partita di invenzione permanente.
è impegnato nell'auto-osservazione,
ricolo», come direbbe Mary Douglas 13 .
l giovani, in particolare, sono coloro a cui
propedeutica al giudizio verbalizzato del-
Sebbene l'identità sia un processo in
è affidata la rottura degli schemi presta-
la coscienza; dall'altra, lo sguardo altrui
continuo divenire, ogni scollamento
bi liti. In realtà, invece, essi rimangono
è un rimando percepito come negativo.
dalle norme culturali e sociali può dare
spesso intrappolati nella rete della ver-
In un incontro di sguardi che vedono
vita a una crisi. Se autorappresentazione
gogna legata al controllo sociale, con gra-
cose diverse- perché educate a vedere
e eterorappresentazione non coincidono,
vi conseguenze.
diversamente il mondo- che cosa acca-
l'individuo si trova ad affrontare il giudi-
Uno studio inglese dimostra, per esem-
de? Nell'incontro interculturale lo sguar-
zio pubblico. Ugo Fabietti sottolinea
pio, quanto l'imbarazzo rappresenti un
do dell'altro che cogliamo su di noi
come <<molte società insistono su aspetti
fattore di rischio nel comportamento
quali la reputazione, la modestia, la ver-
sessuale dei giovani, che non utilizzano
ginità, l'onore, tutti tratti connessi, in ma-
i sistemi contraccettivi e non chiedono
niera più o meno diretta, con il comportamento femminile in pubblico e, in
informazioni adeguate, per la vergogna
di affrontare questi temi 17.
particolare, con l'uso del corpo. Quasi
Durante l'adolescenza, lo specchio e lo
16. T. lngold, Ecologia della cultura, Meltemi, Roma 2004.
17. J. Beli, Why embarrassment inhibits the acquisition
sempre il modo di esporre il corpo è con-
sguardo degli altri diventano i testimoni
an d use of condoms: A qualitative approach to understanding risky sexual behaviour, «Journal of Adole-
nesso a una concezione precisa della ses-
dolorosi delle trasformazioni in atto, e
scence», 32 (2009), pp. 379-391 .
18. D. Le Breton, La part du feu , cit.
•
giudici implacabili. il corpo incontrolla-
Queste concezioni culturali determinano
bile deve essere controllato con l'abbi-
ciò che chiamiamo pudore: «Vi sono
gliamento, l'acconciatura, il trucco, il ta-
Nuova Secomiao-ia-
11.
14.1bi,p. 153.
15.1bi, pp. 153-154.
19. D. Bernard, Les objets de la honte, «Ciiniques méditerranéennes», 1 (2007), pp.21 5-226.
20. M.T. Russo, Corpo, salute, cura: linee di antropologia
biomedica, Rubbettino,Soveria Mannelli 2004, p. l 18.
15
7 2013- Anno XXX
Ritaglio
Sovera
di contaminazione e tabu, il Mulino, Bologna 1975.
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
013204
sualità e della libertà sessuale»
14
12. U. Fabietti. Elementi di antropologia, cit., p. 159.
13. M. Douglas, Purezza e pericolo: un'analisi dei concetti
Pagina
03-2013
12/16
Foglio
5/5
Data
NuovA SECONDARIA
l
PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI
può essere interrogativo, più che giudi-
ruolo dell'imbarazzo nel mantenere l'or-
cante. L'incomprensione, che più che ver-
dine sociale, essi non hanno tenuto in de-
tensioni continue e crescenti, è più che mai
importante e necessario.
gogna crea imbarazzo, può essere presa
bito conto il potenziale creativo e la pos-
Come scrive Matilde Ca Ilari Galli «l'antro-
a pretesto per indagare nuovi mondi,
sibilità di cambiamento che sta in un
pologia può anche essere considerata un
compreso il proprio.
evento spiazzante che crea imbarazzo o
modo di riflettere sui nostri comporta-
vergogna .
menti, sulle nostre usanze, sui nostri va-
L'imbarazzo come occasione
di apprendimento
«Quando l'imbarazzo diviene interpre-
lori, sulle nostre norme, paragonandoli
tabile come un segnale dell'emergere di
incessantemente con altri comporta-
La contingenza e la specificità del con-
un problema comunicativo di tipo inter-
menti, altre usanze, altri valori, altre nor-
testo non ci aiutano soltanto a interpre-
culturale, si presenta come un atto non
me»25 aiutandoci così a smascherare
tare un'emozione, ma la determinano:
più solo discorsivo, ma metacomunicativo.
stereotipi e pregiudizi e ponendo le
per questo motivo un'azione che in un
Bisogna trovare modo di dirsi che si fa
basi per una profonda conoscenza di sé,
dato contesto può essere ritenuta imba-
parte di mondi culturali diversi e che, pur
oltre che dell'altro.
razzante, in un altro può essere conside-
senza rinunciare al proprio, si desidera
Perché l'imbarazzo dell'incontro sia
rata lecita. Inoltre, la stessa azione in uno
capire le ragioni dell'altro. Bisogna asso-
messo in valore e diventi una vera occa-
stesso contesto può essere ritenuta im-
ciare l'imbarazzo non con un atteggia-
sione di conoscenza reciproca è neces-
barazzante per una donna ma non per
sario cambiare postura e scoprire il pia-
un uomo, legittima per un bambino, ma
mento difensivo-offensivo, ma di attesaintesa, esplorativo»23 .
cere della narrazione e dell'ascolto.
non per un adulto. Il confronto tra mo-
Per aprire il dialogo interculturale, a
Se l'imbarazzo è considerato soltanto
«una malaugurata interruzione del fluire
della comunicazione»26, oppure se è
delli culturali è utilissimo proprio perché
cambiare deve essere l'atteggiamento
offre «una quantità incredibile di occa-
nei confronti dell'altro: attraverso la ge-
sioni di conflitto, di fare brutte figure, di
stione creativa dei conflitti si può giun-
ignorato insieme alla situazione che
gere al riconoscimento, al rispetto e al-
l'ha prodotto, ciascuno rimarrà incastrato
risalire ad una quantità incredibile di pre-
l'adattamento reciproco.
nei propri modelli impliciti.
messe implicite e di vederci reciprocamente in una luce diversa»21 .
Se negassimo l'imbarazzo (per la vergo-
Un buon ascoltatore, suggerisce Maria-
gna di averlo provato) perderemmo un
nella Sciavi, è un esploratore di mondi
possibili, che si lascia stupire- e non sco-
Nell'adolescenza le occasioni di imbaraz-
elemento molto importante dell'espe-
zo sembrano moltiplicarsi, essendo lega-
rienza vissuta, anzi potremmo arrivare a
raggiare- dagli elementi fastidiosi, mar-
te a problemi di autostima, al timore del
negare l'esperienza stessa, avendone un
ginali e imprevisti.
giudizio altrui, all'apprendimento del
grave danno. Per non rinchiuderei nuo-
È colui che sa gestire in modo creativo
vamente nelle certezze dei nostri model-
i conflitti perché sa mettersi nei panni
Proprio in questa fase della vita, cruciale
li, dobbiamo fare attenzione a non su-
dell'altro senza paura di perdersi, che vive
nella nostra e in molte altre società, di-
perare l'evento spiazzante troppo in
l'imbarazzo come possibilità di cono-
venta fondamentale «aver appreso o ap-
fretta, senza analizzarlo: «l'approccio ri-
scenza e come occasione per ridere
prendere sia il savoir faire dell'evita-
duzionista nelle scienze sociali nasce da
delle proprie rigidità.
mento, che quello della trasformazione
delle occasioni di imbarazzo in risorse»22.
evitare le ambivalenze e i paradossi, di
comportamento che è necessario tenere.
L' imbarazzo è socialmente accettato
soltanto in determinate circostanze, così
questa stessa urgenza di rassicurare, di
controllare cosa è vero e cosa è falso, chi
ha ragione e chi ha torto>>24 .
come in altre è rimedio a un errore o a
Il passaggio dal controllo delle emozioni
una trasgressione. Secondo Maria nella
all'esplorazione è un passaggio intercul-
Sciavi, saper gestire gli imbarazzi non è
turale fondamentale. li conformismo è il
una competenza individuale, ma collet-
nostro
tiva e cooperativa. Gli altri ci rimandano
possibile l'imbarazzo.
modo sociale di evitare il più
modo giusto di essere imbarazzati
Ma senza imbarazzo non c'è sorpresa, crea-
cooperando o meno alla nostra perfor-
tività, scoperta, cambiamento, arte. L'essere
mance. Se i sociologi, in particolare Er-
educati al confronto, al dialogo, all'ascolto
ving Goffman, hanno sottolineato il
in una società come quella attuale, che vive
il
Va lentina Porcellana
Università di Torino
21. M. Sciavi, Il sapere delle emozioni e il tocco dell'um orista: l'esperienza etnogra fica come savoir faire nella complessità, in F. Gobbo · M.Tommaseo Ponzetta (a cura di),
La quotidiana diversità, lmprimitur, Padova 1999, pp. 27·
57.
22. M. Sciavi, Arte di ascoltare, cit., p. 195.
23 ./bi, p. 199.
24. /bi, p. 205.
25. M. Ca Ilari Galli, Lo spazio dell'incontro. Percorsi nella
complessità, Mel temi, Roma 1999, p. 32.
26. M. Sciavi, Arte di ascoltare, ci t., p. 190.
16
Nuova Secondarin- n. 7 2013- Anno XXX
Ritaglio
Sovera
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
013204
disagio emotivo, dandoci la possibilità di
www.ecostampa.it
Mensile
Scarica