scritto e diretto da Giuseppe Miale di Mauro con Giovanni Serratore / L’Ergastolano Giuseppe Gaudino / Il Falco Antonio Marfella / L’Avvocato Adriano Pantaleo / ‘O Guaglione Salvatore Presutto / Il Mujahideen Andrea Vellotti / Il Pediatra Light Designer / Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo Scenografia / Carmine Guarino e Realizzazione scena / Dino Balzano Costumi / Giovanna Napolitano Grafica e foto di scena /Carmine Luino Organizzazione / Carla Borrelli Press Office / Valeria Aiello Una produzione Nest Napoli est Teatro, Le Nuvole/Casa del Contemporaneo Perché Love Bombing? Perché parlare di Stato Islamico, di jihad, di resistenza, di sopravvivenza? Partiamo col dire che il collettivo Nest ha nel suo dna utilizzare il teatro come mezzo artistico per denunciare con feroce concretezza le malattie di cui è affetta la nostra società, con un occhio sempre vigile sulle problematiche universali di un mondo, geograficamente parlando, sempre più in difficoltà. Tenta di esprimere attraverso il linguaggio teatrale, un deciso dissenso verso chi cova il desiderio di lobotomizzare la massa per indurla più facilmente al proprio tornaconto personale. L’attenzione all’attualità, alla cronaca, alle problematiche che attanagliano il nostro spazio vitale e creativo, sono da sempre spunto di riflessione per il collettivo Nest, e molto spesso diventano gli argomenti degli spettacoli che si decide di portare in scena. Sottoporli all’attenzione di un pubblico che ha voglia di sapere, di scoprire, di riflettere, di accendere la luce su quello che troppo spesso è volontariamente tenuto al buio da altri mezzi di comunicazione, diventa per noi una mission cui tendiamo, linfa vitale che ci fa sentire in grado di toccare l’animo umano troppo spesso costretto ad assopirsi di fronte al “niente” proposto. Ecco, la messa in scena di LOVE BOMBING va esattamente e precisamente in questa direzione, un progetto che punta il faro su quella che è la minaccia dello Stato Islamico, ma soprattutto immagina quello che potrebbe essere in futuro. Utilizzando il teatro come luogo di ragionamento e approfondimento, immaginando quello che non c’è ma che potrebbe esserci. Sperando di aver francamente toppato qualsiasi tipo di previsione. Compagnia Nest (Napoli est Teatro) Note di Regia «…Finora, comunque, in base a tutto quello che si sa sull’ISIS e sulla sua capacità militare, non rischiamo la distruzione di massa. La rischieremmo se lasciassimo diventare il Califfato molto più potente di quello che è ora.» Quando ho letto queste righe in un articolo di Stefano Magni (L’Opinione – 09/2014), pensai che sarebbe stato interessante raccontare proprio quel“rischio”. Pensai che raccontare una distruzione di massa voleva dire raccontare la degenerazione umana. A quel tempo stavo guardando la serie tv “The Walking Dead”, e mi parve interessante l’idea drammaturgica che ne veniva fuori: i morti viventi erano un pretesto per raccontare i vivi morenti. Così ho immaginato che il mondo abbia fatto diventare il califfato molto più potente di quello che è ora, e che i Mujahideen abbiano conquistato l’occidente sterminando chiunque non fosse musulmano. Un nuovo genocidio, e come tale, non diverso da quelli passati. Lo stato Islamico, quindi, come pretesto per raccontare il disfacimento dell’umanità. Ho nascosto cinque uomini in un bunker (come facevano gli ebrei) nel disperato tentativo di sopravvivenza. Creando un microcosmo in cui resiste il senso di appartenenza, di fratellanza, quel briciolo di civiltà che l’attacco islamico sembra aver sepolto insieme a tutte le teste tagliate, finché uno del gruppo riesce a catturare un Mujahideen e decide di portarlo all’interno del bunker per torturarlo e vendicarsi. È questo l’episodio che scatenerà un conflitto tra i cinque personaggi e li costringerà a dover scegliere tra quello che erano e quello che sono diventati. Un ultimo tentativo di restare umani in un contesto apocalittico che fa perdere le identità e che trasforma gli uomini in animali. Da qui l’idea di abbassare scenograficamente il tetto del bunker costringendo gli attori a non poter assumere più una posizione eretta, come se il cerchio dell’evoluzione di Darwin si fosse chiuso su se stesso e avesse ricongiunto l’uomo alla scimmia. C’è chi sostiene che la guerra sia insita nell’essere umano come la vita e la morte. Quella guerra che annulla ogni forma di civiltà, di umanità, e che trasforma gli uomini viventi in morti viventi. Giuseppe Miale di Mauro Estratti di rassegna stampa "la messinscena è poderosa con questi corpi-pianeti che ruotano e si scontrano e con Adriano Pantaleo che fa da scheggia impazzita e collante, vero puk-Pinocchio in un gioco al massacro in stile “La parola ai giurati” Tommaso Chimenti , Il Fatto Quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/21/love-bombinge-pigmalione-il-teatro-a-napoli-va-a-due-velocita/2564758/ "Sofferenza di corpi e di anime, percorso fisico e metafisico per un'inquietante fine della civiltà immaginata in bella testimonianza di drammaturgia del nostro tempo. . Lavoro “in progress” per successive messe in scena che correggono e modificano saggiamente il percorso poetico e dello spettacolo, fino a quello di oggi, intenso e disperato, ma coinvolgente ed emozionate. Ed attori capaci di differenti sonorità, sfumature di una lingua che ha durezze e illusioni quasi melodiche che si ritrovano, in differenti provenienze infelici, per i loro ultimi giorni." Giulio Baffi, Repubblica http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/03/05/news/_love_bombing_al_teatro_nest-134842445/ "[...] siamo all’incontro/scontro fra la dimensione mentale e la realtà, fra le certezze indotte dall’ideologia e i dubbi che genera la quotidianità, fra gli evasivi comportamenti egoistici e la chiamata di correo esercitata verso noi tutti dalla violenza che giorno dopo giorno insanguina il mondo." Enrico Fiore, Controscena http://www.controscena.net/enricofiore2/?p=1613 "[...] scritto e diretto minuziosamente da Giuseppe Miale di Mauro, che ha saputo costruire un ingranaggio perfetto di azioni e parole, grazie ad un testo di forte attualità, sebbene concepito più di due anni fa, e sapientemente bilanciato tra dramma e sottile comicità, ad un lavoro tecnico (luci, costumi, musiche, scenografia) di accurata precisione e un cast eccellente che con forza espressiva e bravura ha molto bene saputo conferire veridicità alla storia e a ciascun personaggio, evidenziando ancora di più il lavoro di regia e drammaturgia condotto alle spalle." Irene Bonadies, Quartaparetepress.it http://www.quartaparetepress.it/2015/05/26/love-bombinglinvoluzione-dellumanita/ "Giuseppe Miale di Mauro mette su uno spettacolo di sinistra suggestione, avvalendosi di un cast di notevole forza scenica, su un tema – la possibile espansione del Califfato – più che mai attuale.[...] Spettacolo serrato, inquieto, spettinato quanto basta. Visionario ma non troppo. Ognuno potrà rivestirlo della propria, personale, angoscia. Potenza di un teatro di suggestione, pieno d’anima." Antonio Mocciola, Corriere Spettacolo http://corrierespettacolo.it/13048-2/ video: trailer https://www.youtube.com/watch?v=y3OY0oIUcFo backstage http://www.fanpage.it/miale-di-mauro-con-love-bombing-porta-l-isis-in-occidente-videobackstage/ Link: pagina fb Love Bombing : https://www.facebook.com/Lovebombing/?fref=ts sito web: http://www.napoliestteatro.com/ pagina fb Nest: https://www.facebook.com/Nest-Napoli-est-Teatro twitter: https://twitter.com/nest_teatro?lang=it canale youtube: https://www.youtube.com/channel/UC_-24uzaPy1rKBKoKHbdI6w instagram: https://www.instagram.com/nest_teatro/ per Info e Contatti: Carla Borrelli / organizzazione [email protected] +393208681011 Valeria Aiello/ ufficio stampa [email protected]